Quella contro Rune sarà un’altra sfida feroce con l’ultimo tabù da sfatare per Sinner. Il fenomeno danese, allenato da Boris Becker, rimane infatti a questo punto l’unico top ten non ancora battuto da Jannik in carriera. La partita in diretta alle 21 su Sky Sport Tennis, Sky Sport Uno e NOW
SINNER IN SEMIFINALE SE… LE COMBINAZIONI
Si riparte da qui. Dal paradiso toccato per la prima volta contro Djokovic, alla necessità di recuperare in fretta dalla fatica delle oltre 3 ore di gioco durissime con il n.1. Perchè di fronte al temperamento del 20enne Rune, sarà un’altra sfida feroce con l’ultimo tabù da sfatare. Il fenomeno danese, allenato da Boris Becker, rimane infatti a questo punto l’unico Top Ten non ancora battuto da Jannik in carriera.
Due precedenti
Lo scorso aprile in una splendida semifinale sulla terra di Montecarlo, 7-5 al terzo set per un Rune versione “bad boy”. Polemico in campo con il pubblico che tifava Sinner, facendo arrabbiare pure Jannik, solitamente impassibile. L’altra sconfitta arrivata invece a Sofia, lo scorso anno a livello indoor, complice un ritiro sotto 5-2 al terzo set per una distorsione al piede molto dolorosa. Stavolta Jannik dovrà replicare la partita perfetta, aggressiva e varia nei contenuti tecnici, vista con Djokovic. Stavolta a Torino la sfida contro Rune vale più di tutte. Vale un posto in semifinale in caso di vittoria, un traguardo che potrebbe anche arrivare se Djokovic perdesse un set contro Hurkacz.
Attesa incredibile
The New Big Three, ovvero i nuovi tre fenomeni, Sinner, Rune e Alcaraz, si vogliono prendere tutto il tennis mondiale, ereditando il potere tennistico dei mitici Big Three: Federer, Djokovic e Nadal. Con una certezza. Nei prossimi 10 anni il tennis è in buone mani. Fortunati noi, per il privilegio di vedere in questa ristretta èlite un ragazzo italiano di 22 anni.
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Tennis
Jannik il grande: la favola di un predestinato
La storia e il palmarès del 22enne fuoriclasse altoatesino, reduce dal primo successo in carriera contro Djokovic alle ATP Finals, in una stagione che gli ha già dato il 10° titolo ATP da numero 4 del mondo, come il mitico Adriano Panatta. Da promessa dello Slalom a fenomeno della racchetta
di Alfredo Corallo
SINNER BATTE DJOKOVIC: HIGHLIGHTS
ALLE ORIGINI DI JANNIK
A Sesto Pusteria c’è una stazione meteorologica, ma non un ospedale: per questo, il 16 agosto del 2001 Siglinde Sinner dà alla luce il piccolo Jannik nella vicina San Candido, ai piedi del sentiero dolomitico che s’inerpica sulle Tre Cime di Lavaredo – teatro di tappe leggendarie del Giro d’Italia – nella parte più orientale del Trentino-Alto Adige.
CAMPIONCINO DI SCI
Papà Hanspeter è cuoco al rifugio Talschlusshütte, in Val Fiscalina, che gestisce insieme alla moglie. A casa – come in tutta l’area, siamo pur sempre al confine con l’Austria – si parla tedesco e gli sci sono d’ordinanza: Jannik li inforca che non ha ancora compiuto 4 anni e a 10 è già una promessa dello Slalom gigante, un piccolo Gustavo Thoeni. Con un hobby: il tennis…
LO ‘SWITCH’
L’adolescenza arriva come una tempesta di neve e gli orizzonti cambiano: le prime delusioni sugli sci spingono il 13enne Jannik a impugnare con maggiore frequenza la racchetta. “Ho giocato anche un po’ a calcio – racconta nella sua intervista esclusiva al direttore di Sky Sport, Federico Ferri – ma alla fine ho scelto il tennis e a 14 anni sono andato via di casa, dove stavo davvero bene, sulle montagne, con gli amici e con la famiglia. Mi piace troppo, è una passione che sicuramente non mi lascerà per tantissimo tempo”.
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