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    Alcaraz-Zverev al Roland Garros, dove vedere in tv e streaming

    Parigi si prepara a incoronare il nuovo re della terra. Zverev insegue il primo major in carriera per chiudere il cerchio due anni dopo il brutto infortunio sullo Chatrier. Alcaraz, invece, per il tris di Slam su tutte le superfici. Il match è in diretta alle 14.30 su Eurosport (canali 210 e 211 del telecomando Sky e in streaming su NOW)
    ERRANI E PAOLINI, LA FINALE DI DOPPIO LIVE

    Una guerra di mondi, sul Philippe Chatrier, universi che ruotano intorno al pianeta Sinner, incrociandoli, sfiorandolo, a volte collidendo con lui, ma soprattutto dando la sensazione che, se servono rivali per Jannik, la risposta è qui, nella finale tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev al Roland Garros. Chiamarli con il nome di battesimo è sempre complicato perché per tutti sono Charlie – o Carlitos – e Sascha. Diminutivi affettuosi che ci spiegano come questi due siano nel tennis da sempre, tanto da non ricordarci più un periodo in cui non sono stati trattati come i figli-prodigio e gli eredi di Federer, Nadal e Djokovic – con i quali, però, non esiste poi granché somiglianza. 

    Zverev, dall’infortunio alla caviglia alla nuova chance
    Da sempre Zverev e Alcaraz sono le due facce di quali effetti ha la pressione esercitata dal circuito ATP su chi inizia a vincere dai 17/18 anni. Chi ha visto Sascha sconfiggere l’idolo di sempre Roger sull’erba di Halle nel 2016, per poi schiacciare un tale Novak Djokovic in finale nel Masters 1000 di Roma nel 2017 aveva previsto per lui una carriera da doppia cifra di Slam. Non è andata esattamente così. Per tanti, troppi motivi. Il primo, tecnico: lo Zverev ventenne aveva criticità a rete e con il dritto che non sono mai state veramente sistemate negli anni. Inutile nascondersi dietro l’infortunio alla caviglia di due anni fa: la verità è che il tedesco ha sempre avuto paura di snaturarsi e di abbandonare le proprie certezze tattiche, anzi, prendendo definitiva consapevolezza di doversi evolvere proprio dopo i 7 mesi di stop forzato. Il secondo, la sfortuna: per quanto tutto sembra essere ormai nel passato, mai nessuno potrà più negare che, senza rompersi sette legamenti alla caviglia sinistra, il

    Sascha di giugno 2022 avrebbe avuto quantomeno una chance d’oro per portare a casa il titolo con due anni di anticipo. Il terzo, forse il più importante, la mentalità: in carriera Zverev ha sempre avuto l’indecifrabile e al tempo stesso straordinaria capacità di lottare fino all’ultimo punto e al tempo stesso di perdere partite già praticamente ai titoli di coda. E se qualcuno cerca una soluzione a questo rebus, la risposta è una e una soltanto: la paura. Non di perdere, ma di vincere. Che poi è il genere di paura peggiore, quella che ti porta a vedere i sogni come incubi e a rimanere paralizzato a guardare il traguardo mentre gli altri ti sfilano davanti e concretizzano più di te. 

    Da Parigi a Parigi: la crescita di Alcaraz
    Chi, invece, ha visto Alcaraz camminare sulle acque e sconfiggere in fila Nadal, Djokovic e proprio Zverev uno dopo l’altro per vincere il Masters 1000 di Madrid, a 19 anni appena compiuti, sapeva di avere davanti una persona diversa, più che altro per il sorriso, brillante, caldo, sereno, di chi ama essere il protagonista e di chi vive la competizione come una battaglia dentro, ma non fuori dal campo. Tutte le volte che Carlitos ha visto le nubi avvicinarsi – nubi dovute più che altro agli infortuni che, a volte, gli hanno rovinato soprattutto il finale di stagione – la risposta è arrivata sul campo e con i risultati: con il titolo a Indian Wells nel 2023 dopo aver saltato gli Australian Open e con la vittoria a Wimbledon dopo essere stato messo ko dai crampi nervosi e isterici in semifinale al Roland Garros. Alcaraz ha tecnica, fantasia e un dritto elegante ed esplosivo: volendogli trovare un punto debole, non resta che appellarsi alla mancanza di “tattica” per la quale, a volte, quasi sembra ingenuo nella lettura di partite nelle quali è importante soffrire. Guai, però, a pensare che si possa essere concreti e perfetti a 21 anni. E soprattutto, per rassicurarsi su quanto ancora Carlitos crescerà, basta ripensare a quanto indietro fosse con il servizio e il rovescio anche soltanto due anni fa. Nel 2022. Nell’anno in cui affrontò Zverev nei quarti di finale al Roland Garros.

    Cosa dicono i precedenti
    Nel rivivere i loro precedenti, che dicono 5-4 per Zverev, bisogna partire proprio da lì. Dai primi due set dominati da Sascha contro un Alcaraz decisamente confuso, da un terzo parziale di orgoglio da parte di Carlitos e da un emozionante quarto set in un tiebreak tra i più belli in carriera per entrambi chiuso 9-7 dal tedesco con una risposta vincente di rovescio tirata praticamente da Montmatre sul match point. Dopo quella vittoria, in conferenza stampa Zverev si presentò quasi malinconico, intuendo che, da lì in poi, avrebbe avuto sempre più concorrenti per il primo Slam che tanto gli mancava. Due giorni dopo, l’infortunio contro Nadal.

    Se aggrapparsi a un precedente ormai quasi “datato” è più esercizio mentale che strategia affidabile, rivivere la partita perfetta tatticamente giocata nei quarti di finale agli Australian Open 2024 potrebbe essere l’unica via per Zverev. Il tedesco fu impeccabile fino al 6-1, 6-3, 5-2. Poi, però, avvenne proprio quello che Sascha vorrà evitare: il braccio che si irrigidisce, il servizio che non entra più e a momenti il rischio di ritrovarsi trascinato al quinto set, contro un Alcaraz al quale, al contrario, il coraggio non manca e non mancherà mai. In quella occasione, Zverev reagì non di tennis, ma semplicemente di cuore, vincendo il punto per il 4-4 nel secondo set al termine di uno scambio alla Sascha, arroccato e disperato in difesa, con il chop, con lo slice, a lottare con se stesso e con Carlitos, fino al passante di dritto tirato senza più pensare, semplicemente pregando. Quel punto portò Nick Kyrgios – nel frattempo in cabina di commento – a dire di volere un quinto set. La partita finì 10 minuti dopo. In generale, Zverev guida 2-1 negli scontri diretti negli Slam – con Alcaraz che ha vinto soltanto di fronte a un Sascha stravolto fisicamente e un po’ svuotato dopo aver avuto la matematica certezza di essere tornato in top ten nei quarti di finale agli US Open 2023. Nel 2024 i due sono in perfetta parità, con il tedesco che ha vinto in Australia e lo spagnolo che si è vendicato nettamente a Indian Wells, liquidandolo con un 6-3, 6-1 in poco più di un’ora. Il bilancio si sposta a favore di Alcaraz se si cambia la superficie: Carlitos guida 2-1 sulla terra rossa e, soprattutto, 1-0 nell’unica finale giocata tra i due, nel Masters 1000 di Madrid nel 2022 – altro 6-3, 6-1 in 70 minuti.

    Il ranking ATP e il numero di ore trascorse in campo portano a pensare che Alcaraz sia leggermente favorito. Lo spagnolo, però, non dovrà lasciarsi trascinare nella ragnatela di Zverev, abbandonandosi alla tentazione di tirare sempre più forte per sfondarne la difesa – sempre e comunque generosa, ancor di più in una finale Slam. Molto, poi sarà deciso dal fattore “testa”: Alcaraz ha dimostrato di saper gestire la pressione anche nelle partite in cui non parte bene, come dimostrato contro Sinner. Zverev, invece, potrebbe partire meglio, sapendo di non avere favori di pronostico, ma potrebbe irrigidirsi sempre di più game dopo game. In caso di titolo, Alcaraz sarebbe il più giovane di sempre a completare il “Surface Slam”, ossia aver vinto un Major su tutte le superfici. Se invece a trionfare dovesse essere Zverev, si avrebbe la sensazione di chiudere un cerchio di sofferenze e delusioni, iniziato con la rimonta subita in modo beffardo agli US Open 2020, da due set e un break di vantaggio, proseguito con l’infortunio al Roland Garros 2022 e ancora di più esacerbato dall’amara semifinale persa contro Daniil Medvedev – di nuovo da due set a zero di vantaggio – agli Australian Open 2024. Portarsi a casa la “Coppa dei Moschettieri” nell’anno in cui, poi, si torna sul Philippe Chatrier per le Olimpiadi, sarebbe l’unico finale che piacerebbe davvero a Zverev.

    Alcaraz-Zverev, dove vedere la partita del Roland Garros
    Il match tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev, finale maschile del Roland Garros 2024, è in programma alle ore 14.30 sul Philippe Chatrier di Parigi. Il torneo è in diretta su Eurosport (canali Sky 210 e 211 e in streaming su NOW).

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    Paolini: “Orgogliosa di me stessa, sono stati i 15 giorni più belli della mia vita”

    Una sconfitta non cancella il meraviglioso Roland Garros di Jasmine Paolini. Solo lo strapotere di Iga Swiatek ha spezzato il sogno parigino della toscana, alla prima finale Slam in carriera. C’è la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande per Jasmine, sorridente ed emozionata durante la premiazione con due leggende al suo fianco: Chris Evert e Martina Navratilova. “Sono stati 15 giorni intensi, i migliori della mia vita – ha detto Paolini sullo Chatrier – Sono felice e orgogliosa di me stessa, ma non è ancora finita perché c’è la finale di doppio. Oggi è stata complicata, ma sono orgogliosa”.

    “Giocare con Iga è la sfida più complicata”

    Paolini è conscia di aver perso contro la più forte su terra, la regina di Parigi con quattro titoli in bacheca: “Giocare contro Iga è la sfida più complicata in questo sport – ha ammesso – Complimenti a lei e al suo team per il lavoro svolto. Grazie anche a tutti coloro che siedono nel mio angolo, alla mia famiglia e al mio team”. Adesso c’è un nuovo appuntamento per Jasmine: domenica ore 11.30, la finale di doppio con Sara Errani. Dall’altra parte Coco Gauff e Katerina Siniakova. Un’altra occasione per mettere in bacheca il primo Slam. LEGGI TUTTO

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    Errani e Paolini in finale al Roland Garros, dove vedere la partita: orari

    Dal singolare al doppio. Dopo la finale contro Iga Swiatek, Jasmine Paolini giocherà domenica alle 11.30 anche la finale di doppio del Roland Garros, in coppia con Sara Errani. “L’allieva e la maestra” affronteranno Coco Gauff e Katerina Siniakova, coppia n. 5 del seeding. Per le azzurre sarà un mezzo deja-vu della finale di Roma, vinta battendo l’americana, ma in coppia con la neozelandese Erin Routliffe. Proprio dagli Internazionali è iniziata la striscia di risultati utili di Paolini ed Errani che hanno vinto gli ultimi 10 match disputati e giocheranno la prima finale Slam in coppia. Per Sarita, però, sarà la decima in carriera, qui dove trionfò nel 2012 in coppia con Roberta Vinci. Da una veterana a un’esperta del doppio come Katerina Siniakova, sette volte campionessa Slam in doppio, che avrà al suo fianco la prossima n. 2 al mondo in singolare. Gauff cerca il primo major in doppio alla terza finale nella specialità.

    Errani e Paolini, dove vedere la finale del Roland Garros
    Il match tra Errani/Paolini e Gauff/Siniakova, finale del torneo di doppio femminile al Roland Garros 2024, è in programma domenica 9 giugno alle ore 11.30 sul Philippe Chatrier di Parigi. Il torneo è in diretta su Eurosport (canali 210 e 211 del telecomando Sky e in streaming su NOW). Sul sito di Sky Sport la diretta testuale dell’incontro. LEGGI TUTTO

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    Sinner dopo il Roland Garros: “Continuiamo a spingere, il lavoro non finisce mai”

    Continuare a spingere. È il messaggio social di Jannik Sinner il giorno dopo la sconfitta in semifinale al Roland Garros contro Carlos Alcaraz. “Complessivamente è stato un buon torneo, sono contento – ha scritto l’azzurro su Twitter – Continuiamo a spingere sempre di più, il lavoro non finisce mai. Congratulazioni ad Alcaraz per la vittoria e buona fortuna per la finale”. Jannik ha già voltato pagina perché c’è un nuovo obiettivo da perseguire: Wimbledon. Il messaggio, infatti, si chiude con l’emoji dell’erba. Inizierà adesso la stagione sull’erba che porterà ai Championships, in programma dall’1 al 14 luglio e in diretta esclusiva su Sky Sport e NOW. Prima dello Slam britannico, Jannik giocherà l’ATP 500 di Halle, al via il prossimo 17 giugno. Un nuovo capitolo al via, stavolta da nuovo n. 1 al mondo. Un cambio della guardia in vetta al ranking ATP che avverà ufficialmente lunedì. LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: Alcaraz in finale, Sinner lo aspetta a Wimbledon per la rivincita

    Il manifesto della nuova Era. Il nono capitolo della saga epica ha toccato l’episodio n.9, portando ora avanti Alcaraz 5-4 nei confronti diretti. 5 set durissimi, oltre 4 ore di tennis sulla terra parigina. Tra contenuti tecnici, potenza, ricami e sudore. Tra versatilità tattica, pathos e intensità della sfida c’è ulteriore conferma: due fenomeni che si divideranno il prossimo decennio. Stavolta Jannik è arrivato con due-tre settimane in meno causa infortunio all’anca. Carlos ha avuto il problema al braccio ma atleticamente ha continuato a spingere. Elemento che al 5° set ha fatto la differenza. 

    Una sconfitta che non intacca i meriti di Sinner
    Una sconfitta che non sposta di un centimetro i meriti di Sinner e il valore immenso del primo posto nel ranking conquistato. Si rivedranno a Wimbledon. Dove Alcaraz difende il titolo vinto un anno fa e dove Jannik vuole trionfare per la prima volta. L’azzurro giocherà Halle e poi si presenterà nel Tempio Sacro del Tennis. Da n.1 del mondo, da favorito – insieme a Carlos – nel terzo Slam dell’anno. Vittoria a Melbourne, semifinale al Roland Garros. Dalla terra all’erba per una saga epica tra due fenomeni pronti a offrire battaglie epico sempre piene di rispetto. See you in London e su SkySport, Jannik.  LEGGI TUTTO

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    Roland Garros: Zverev in finale, sfiderà Alcaraz

    Sascha Zverev sfiderà Alcaraz nella finale del Roland Garros. Il tedesco ha sconfitto in semifinale Casper Ruud in quattro set con il norvegese che aveva vinto il primo set ma poi ha accusato un problema fisico, probabilmente allo stomaco, che lo ha condizionato nel resto della partita. Zverev ha chiuso 2-6 6-2 6-4 6-2 in due ore e 35 minuti di gioco. Per il tedesco sarà la seconda finale Slam dopo quella persa allo Us Open 2020. Sul campo centrale di Parigi due anni fa il tedesco subì il grave infortunio alla caviglia. Sullo stesso campo proverà a conquistare il suo primo titolo Slam. LEGGI TUTTO