L’allenatore croato ha svelato i motivi della separazione con Djokovic in una lunga intervista a SportKlub e Tennis Masters: “Sono stati anni meravigliosi, ma anche intensi e difficili. Siamo arrivati ad un certo livello di saturazione, sentivo di non poterlo aiutare. Abbiamo parlato dopo il ko con Nardi a Indian Wells, per me era importante dirgli come mi sentissi. Zimonjic perfetto per lui”
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La stanchezza reciproca alla fine di un percorso vincente di cinque anni. È questa la motivazione della rottura tra Novak Djokovic e Goran Ivanisevic che, in una lunga intervista al giornalista Sasa Ozmo per SportKlub e Tennis Majors, ha raccontato la sua verità sulla separazione con il n. 1 al mondo. Nessuna lite, ma la fine naturale di un ciclo: “È stato emozionante, un grande onore e una grande responsabilità, ne sono orgoglioso – spiega il coach croato – È stato anche turbolento, a causa di tutto quello che è successo: gli infortuni, quanto accaduto con il covid quando è stato etichettato come il più grande cattivo del pianeta e non poteva entrare in determinati Paesi, ma lui è un’istituzione. Djokovic è il più grande tennista di tutti i tempi, anzi uno dei più grandi atleti di sempre. Sarò eternamente grato a Nole, mi ha offerto un’opportunità e io l’ho sfruttata al meglio. I risultati parlano chiaro e nessuno potrà portarli mai via o cancellarli, sono stati cinque anni meravigliosi”. Anni meravigliosi, ma anche stancanti: “Sono stati davvero cinque anni difficili e intensi. Siamo arrivati ad un certo livello di saturazione, una “stanchezza materiale”. In fondo, io mi sono stancato di lui e lui si è stancato di me. In ogni caso, sentivo di non poterlo più aiutare”.
“Sentivo la fine vicina, era questione di tempo”
Una sensazione che Ivanisevic ha provato per la prima volta nello swing americano dopo Wimbledon 2023, con la finale persa contro Alcaraz: “Ho provato questa sensazione per la prima volta in America l’anno scorso – ricorda – La sconfitta in finale a Wimbledon 2023 mi ha colpito come allenatore. Poi siamo andati in America con l’incredibile finale contro Alcaraz a Cincinnati e la vittoria agli US Open. Lì ho avuto la sensazione che tutto fosse vicino alla fine. Era solo questione di stabilire quando”. E il quando si è materializzato dopo il ko contro Luca Nardi a Indian Wells: “Ci siamo seduti insieme il giorno dopo per parlare e sono davvero felice di averlo fatto, era l’unico modo corretto dopo cinque anni in cui abbiamo affrontato tutto insieme. Per me era importante dirgli certe cose su come mi sentivo. Lui mi ha detto come si sentiva e tutto questo è stato davvero bello”. LEGGI TUTTO