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    ATP Roma, campo in Piazza del Popolo per gli Internazionali d’Italia

    In occasione degli Internazionali d’Italia (da seguire in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dall’8 al 19 maggio) è stato allestito un campo in terra a Piazza del Popolo che verrà utilizzato per le prequalificazioni e una serie di eventi. “Stiamo lavorando a un’esibizione con Sinner o Berrettini” ha spiegato l’assessore ai grandi eventi del comune di Roma, Alessandro Onorato. “Porteremo qui i big impegnati al Foro Italico” ha aggiunto il presidente della FITP, Angelo Binaghi

    Il tennis arriva anche a Piazza del Popolo, in occasione degli Internazionali d’Italia. Grazie alla collaborazione tra la FITP e l’Assessorato ai Grandi eventi, sport, turismo e moda del comune di Roma, infatti, è stato allesito un campo in terra rossa all’ombra dell’obelisco Flaminio. Un campo che fino al 4 maggio verrà utilizzato per gli incontri delle pre-qualificazioni del torneo. Gli appassionati potranno assistere gratuitamente a due match al giorno, alle 11 e alle 15. I primi a scendere in campo a Piazza del Popolo sono stati Marcello Serafini e Luca Giacomini, poi la sfida al femminile tra Denise Valente e Gaia Maduzzi.

    Onorato (ass. Roma): “Esibizione con Sinner o Berrettini”

    Il campo resterà allestito fino al 19 maggio e potrà essere utilizzato per gli allenamenti da ragazze e ragazzi dei club della Federazione. Inoltre verranno organizzati alcuni eventi, uno dei quali potrebbe coinvolgere Matteo Berrettini o Jannik Sinner come spiegato da Alessandro Onorato, assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda del comune di Roma: “Stiamo preparando un’esibizione pazzesca con Sinner o Berrettini. Le immagini faranno il giro del mondo in una delle piazze più belle che esistano”.  LEGGI TUTTO

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    ATP Madrid, i risultati di oggi: Medvedev e Rublev ai quarti

    Per la prima volta in carriera Daniil Medvedev raggiunge i quarti di finale al Masters 1000 di Madrid, da seguire in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW fino a domenica. Il russo, che alla Caja Magica non era mai andato oltre gli ottavi, ha battuto in due set il kazako Alexander Bublik: 7-6, 6-4 il punteggio finale in un’ora e 44 minuti. Una partita sofferta per il russo solo nel primo parziale, in cui ha recuperato un break di svantaggio. Poi il monologo con il tiebreak vinto nettamente (chiuso 7-3, ma era avanti 6-0) e il secondo set indirizzato con i due break di vantaggio in apertura. Supera il turno anche Andrey Rublev: il n. 8 al mondo ha giocato una partita perfetta contro l’olandese Tallon Griekspoor, battuto in un’ora con lo score di 6-2, 6-4. Per il russo è il primo quarto di finale stagionale in un Masters 1000. LEGGI TUTTO

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    ATP Madrid, il programma di oggi: Sinner-Khachanov e tutti gli ottavi

    Giornata dedicata agli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid. Occhi puntati su Jannik Sinner, prima testa di serie del seeding, che affronta Karen Khachanov. Quattro i precedenti, con il campione di Melbourne che guida 3-1. Da monitorare le condizioni dell’azzurro, che nella serata di lunedì si è lamentato di un dolore all’anca destra nel match vinto contro Kotov. In campo tutti i big, con Medvedev che apre il Centrale e Nadal che lo chiude in serata. Nel mezzo anche Alcaraz contro Struff, riedizione della finale 2023. Si giocano anche i quarti femminili, che vedono in campo la n°1 del mondo Swiatek. Tutto in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW. 

    Il programma di oggi su Sky Sport e NOW

    SKY SPORT UNO (201 fino alle 20) e SKY SPORT 252 (252 dalle 19.30)

    ore 11: RUBLEV – GRIEKSPOOR (Ned)
    a seguire: HURKACZ (Pol) – FRITZ (Usa)
    a seguire: CERUNDOLO (Arg) – ZVEREV (Ger)
    a seguire: SINNER (Ita) – KHACHANOV o COBOLLI
    a seguire: AUGER-ALIASSIME (Can) – RUUD (Nor)

    SKY SPORT TENNIS (203)

    ore 11: MEDVEDEV – BUBLIK (Kaz)
    non prima delle 12.30 SWIATEK (Pol) – HADDAD MAIA (Bra)
    non prima delle 16: STRUFF (Ger) – ALCARAZ (Spa)
    a seguire: BOLELLI/VAVASSORI – MEDVEDEV/PAUL
    non prima delle 20: KEYS (Usa) – JABEUR (Tun)
    a seguire: NADAL (Spa) – LEHECKA (Cze) LEGGI TUTTO

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    Sinner-Khachanov all’ATP Madrid, dove vedere in tv e streaming

    Da un russo a un altro. Dopo aver battuto Pavel Kotov, Jannik Sinner trova un altro moscovita sulla sua strada al Madrid Open. Si tratta di Karen Khachanov, n. 16 del seeding e avversario dell’azzurro negli ottavi di finale. Il match in programma martedì pomeriggio (è il quarto incontro dalle 11 sull’Arantxa Sanchez) sarà il quinto confronto in carriera tra Khachanov e Sinner, il primo su terra. Il bilancio è 3-1 in favore di Jannik che ha già battuto il russo quest’anno sul cemento degli Australian Open. Il rebus alla vigilia del match, però, riguarda le condizioni dell’altoatesino per il problema all’anca accusato contro Kotov. “Vedremo cosa fare” ha detto Sinner dopo l’incontro. Khachanov, invece, è reduce dalla vittoria al 3° turno contro un altro italiano, Flavio Cobolli.

    Sinner-Khachanov, dove vedere la partita dell’ATP Madrid
    Il match tra Jannik Sinner e Karen Khachanov, valido per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Madrid, è in programma martedì 30 aprile, quarto incontro dalle 11 sull’Arantxa Sanchez Stadium della Caja Magica di Madrid. L’incontro sarà in diretta su Sky Sport Uno e in streaming su NOW con telecronaca di Luca Boschetto e commento di Paolo Bertolucci. LEGGI TUTTO

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    Challengers di Luca Guadagnino, il tennis come metafora della vita

    È nelle sale l’ultimo film del regista italiano e internazionale che mette in scena una storia a tre lunga 13 anni in cui le partite giocate sono due. Sul campo da tennis e in amore. Il premio è lo stesso, la ragazza amata da due amici che diventano rivali.

    Ho visto lei che bacia lui che bacia lui che bacia lei. No, non è il testo (sbagliato) di Mon Amour di Annalisa. Potrebbe essere la colonna sonora di Challengers, nuovo film di Luca Guadagnino, che invece sceglie Pensiero Stupendo di Patty Pravo. Sceneggiatura di Justin Kuritzkes. Nonostante l’ambientazione e il titolo, preso dal circuito di tornei internazionali di seconda categoria, non è un film sul tennis. Come hanno precisato regista e cast. Il tennis è usato come metafora della vita, sia in amore che nel lavoro. In una partita a tre. Anomalia per uno sport dove i numeri in questo caso sono pari, 2 o 4. Lei è la bella e sfortunata Tashi Duncan, interpretata dall’idolo dei teen-ager Zendaya. L’astro nascente del tennis americano che precipita con i suoi sogni dopo un grave infortunio. L’attrice ha lavorato tre mesi con Brad Gilbert, coach tra gli altri anche di Andre Agassi. Piccola parentesi, la racchetta da tennis sembra il destino delle Mary Jane di Spiderman. Kirsten Dunst in Wimbledon, Emma Stone in La Battaglia dei sessi e infine Zendaya in Challengers. Dei tre protagonisti del film di Guadagnino è lei quella dal futuro più luminoso. Quella che sarebbe diventata una campionessa se il ginocchio non avesse fatto crack (e si è sentito bene). La femme fatale, fin troppo forse, che dice di non voler fare la rovina famiglie ma contribuisce a rovinare un’amicizia. Tra Patrick ed Art interpretati da Josh O’ Connor (il giovane Principe Carlo in The Crown) e Mike Faist (West Side Story di Spielberg). Due ragazzi che non brillano per intelligenza e maturità. A volte irritanti ma non davvero antipatici. Uno più spavaldo e focoso. L’altro, sembra, il classico bravo ragazzo. Più freddo. 

    © 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc.

    Un film che si divide in due parti contrastanti. La prima più tenera e leggera, siamo nella fase delle scoperte e dei sogni dell’adolescenza. La seconda è più cupa, più arrabbiata, come l’umore della protagonista. L’unione e la complicità dei due ragazzi va in frantumi quando si contendono la stessa ragazza. Che all’inizio della sfida si mette in palio come premio al vincitore. Inevitabile la rottura dell’amicizia, che però è sembrata un po’ forzata. Ma senza la quale non ci sarebbe stata ovviamente l’evoluzione voluta. In un continuo flashback and forward un racconto di 13 anni di vita, di relazioni, di vittorie e sconfitte. Il palcoscenico è il campo da tennis. Anche se diciamolo senza temere di offendere Luca Guadagnino, ci sono diverse imperfezioni sia tecniche che di arbitraggio. E la traduzione qua e là è da rivedere. Ma la scelta delle riprese del gioco, in cui lo spettatore si può immedesimare addirittura nella palla gialla impazzita, è originale e va premiata. Notevole anche la colonna sonora, firmata da Trent Reznor e Atticus Ross. 

    Luca Guadagnino sul set di Challengers – @Niko Tavernise / Metro Goldwyn Mayer Pictures

    Ambientazione Stati Uniti. Un colpo al cuore, per chi è stato almeno una volta allo US Open, i corridoi dell’Arthur Ashe con le foto dei campioni del passato appese ai muri ma anche i tavolini all’aperto della food area. Dove gli appassionati si rifugiano per mangiare e bere tra una partita e l’altra. Anche se Challengers inizia e finisce al Challenger di New Rochelle, Contea di Westchester, nello stato di New York. Dove va in scena la partita/sfida tra gli, ormai, ex amici. Tra il campione che cerca di ritrovare la fiducia prima di puntare al titolo dello US Open (Art), e l’altro che cerca punti per entrare nel torneo delle qualificazioni (Patrick). Un incrocio non casuale ma architettato da chi se non Tashi, per mettere alla prova il marito che da junior non è mai riuscito a battere l’allora amico.
    Challengers è un film fisico. In tutti i sensi. Si percepisce la fatica sul campo dove si suda come neanche Rafa Nadal. Gocce di sudore che fanno parte della più ampia e dettagliata rappresentazione del corpo maschile. Film fisico anche per un contatto continuo, nella vita di tutti i giorni, in uno sport non di contatto. A reggere i fili del (doppio) gioco è lei, Tashi. Che dopo aver abbandonato il sogno di diventare una tennista professionista diventa coach, e poi moglie, di Art e lo trasforma in un campione ma in realtà la sua influenza su di lui va ben oltre la tecnica e la tattica. Sue le frasi più semplici e forti del film. Da “Oltre al tennis c’è di più” (quando spiega la sua decisione di andare alla Stanford University, a “Sono brava solo a colpire la palla con la racchetta”. Ma soprattutto “Giocare a tennis è come avere una relazione”. Altre invece sono meno riuscite come “Maschietti bianchi” in un momento del film in cui pensi che forse si poteva accorciare un po’. Nonostante il personaggio di Zendaya sembra dominare sui due pretendenti, un bacio in cui è spettatrice è l’immagine più significativa, la verità però è che suo malgrado è destinata a fare da spettatrice di quello che succede dove sognava di essere protagonista. Sul campo da tennis. Sicuramente è protagonista nella sfida amorosa. Dall’inizio della storia a tre ci si chiede lei chi sceglierà dei due? Una domanda che va avanti fino alla fine. Nel mezzo abbiamo capito che ha conosciuto bene entrambi. Non è una storia d’amore di quelle struggenti che fanno sognare e battere il cuore. Non è nemmeno una storia di amicizia di quelle forti e confortanti, anche se a tratti è il sentimento più vero e positivo del film. Abbiamo detto all’inizio che non è un film sul tennis. Ma il tennis viene scelto per dare una casa alla storia. Inevitabile quindi per gli addetti ai lavori sentire il rumore stridente di qualche ingranaggio nella sua rappresentazione. Una storia infinta a tre in un mondo dove si dice che i flirt tra tennisti e tenniste sbocciano e appassiscono come fiori. Un cerchio chiuso. Forse troppo? Chissà se Tashi non si fosse infortunata, avrebbe probabilmente lasciato i due amanti a faticare nei challenger e si sarebbe fidanzata con un bel campione. Ma non è andata così. Cos’è quindi Challengers? Un continuo gioco tra complicità e conflitto, intesa e rivalità, ambizione e fallimento. Una partita da giocare fino alla fine. Ognuno può interpretarlo come vuole. Come il finale. Perché il cinema è bello anche per questo. E forse la domanda giusta alla fine potrebbe essere perché si deve scegliere?

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    Cobolli-Khachanov all’ATP Madrid, il risultato in diretta live della partita

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    Atp Madrid, i risultati di oggi: Nadal e Medvedev agli ottavi

    Rafa Nadal lotta e vola agli ottavi del Masters di Madrid. Il 37enne maiorchino si conferma un leone, nonostante le poche partite nelle gambe negli ultimi due anni. Dopo aver superato Blanch e De Minaur, Rafa ha superato dopo tre ore di battaglia l’argentino Cachin, che proprio a Madrid aveva trovato le prime due vittorie del 2024 dopo ben 15 sconfitte di fila. Dopo un primo set dominato, Nadal ha perso brillantezza fisica e nelle scelte: perso il tie-break, è stato costretto al terzo, dove con esperienza e carattere ne è uscito vincitore. Con le residue forze, martedì sfiderà il ceco Lehecka, che gli rende ben 15 anni. Medvedev, dopo Arnaldi, è costretto a un’altra rimonta: questa volta la terza testa di serie supera lo statunitense Korda (26 del seeding) in una partita in crescendo. Il kazako Bublik sorprende lo statunitense Shelton, che si arrende 6-4 al terzo set. 

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