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    ATP Roma, Bolelli e Vavassori ko in semifinale: vincono Arevalo e Pavic

    Si interrompe in semifinale il sogno romano di Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Gli azzurri escono di scena a un passo dalla finale nel torneo di doppio, battuti da Marcelo Arevalo e Mate Pavic con il punteggio di 6-2, 7-6(5) in un’ora e 23 minuti di gioco. La copia esatta del match giocato poche settimane fa a Monte-Carlo, terminato anche in quel caso con il ko degli italiani. Il bolognese e il torinese sono stati poco cinici sulle palle break: solo 1 su 6. 

    Il racconto del match

    Partono meglio gli azzurri che guadagnano le prime due palle break (sprecate) nel terzo game, sul servizio di Pavic. Il set, però, gira nel sesto gioco, quando Bolelli e Vavassori subiscono il break da 40-15: tre punti consecutivi per gli avversari e dritto lungolinea in rete di Bolelli in uscita dalla diagonale sulla palla break. Arevalo e Pavic chiudono il set con ottime percentuali al servizio, ma poi arriva la reazione della coppia italiana nel secondo set con il break a zero in apertura sul servizio di Arevalo. Il nuovo turning point è tra il quinto e l’ottavo gioco: prima Bolelli e Vavassori sprecano tre palle break per andare 4-2 e servizio, poi subiscono il controbreak. Da qui si arriva al tiebreak, indirizzato dal doppio fallo di Vavassori nel sesto punto. Il doppio maschile si conferma così un tabù per gli italiani al Foro Italico: l’ultima coppia tutta azzurra ad aver vinto a Roma nella specialità è stata quella formata da Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola nel 1960.  LEGGI TUTTO

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    Sinner torna in campo: primo allenamento verso il Roland Garros

    Dopo 18 giorni Sinner è tornato in campo. Rientrato a Monte-Carlo dopo una settimana a Torino per le cure all’anca, l’azzurro ha svolto il primo allenamento nel Principato sotto la supervisione dei coach Vagnozzi e Cahill. Adesso è iniziato il conto alla rovescia verso il Roland Garros: a Parigi Jannik vorrebbe esserci, ma deciderà insieme al team e ai medici

    Jannik Sinner è tornato in campo. Diciotto giorni dopo la partita vinta a Madrid con Karen Khachanov e lo stop forzato per l’infortunio all’anca destra, l’azzurro ha ripreso la racchetta in mano a Monte-Carlo. Un primo contatto con il campo importante nell’avvicinamento al Roland Garros, al via il prossimo 26 maggio. 

    Gli esami e il responso delle cure
    Sinner ha lasciato il J Medical venerdì pomeriggio dopo una settimana di terapie per l’infiammazione all’anca destra. Il riscontro degli esami svolti al termine del ciclo di cure a Torino è rassicurante. Le cure e il riposo hanno dato un buon responso e il giocatore, dal punto di vista clinico, sta bene. Sensazioni positive, per questo motivo Sinner ha ripreso la racchetta in mano nel Principato. Gradualmente aumenterà i carichi di lavoro e ascolterà il suo corpo. 

    Il countdown per Parigi
    Il conto alla rovescia per Parigi è iniziato, ma Sinner non ha ancora sciolto le riserve per la partecipazione allo Slam. La volontà è chiara, tuttavia è una decisione delicata che prenderà assieme ai medici e al suo team. In questo senso saranno fondamentali i test sul campo: solo muovendosi sulla terra rossa potrà testare l’articolazione. L’azzurro, d’altronde, è sempre stato chiaro: giocherà Parigi solo se sarà al 100%. 

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    Swiatek-Sabalenka al WTA Roma, dove vedere la finale in tv e streaming

    Ancora loro, sempre loro. Come a Madrid, anche a Roma la finale sarà tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. La n. 1 contro la n. 2, le giocatrici più in forma: al Foro Italico non poteva esserci sfida migliore per il titolo. La finale è in diretta alle 17 su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e in streaming su NOW

    Swiatek-Sabalenka. Atto 10. O, per meglio dire, atto secondo, 15 giorni dopo. Che la numero 1 e la numero 2 al mondo tornino ad affrontarsi in una finale importante senza nemmeno aver avuto il tempo di metabolizzare quanto avvenuto a Madrid è il segnale di una WTA più che mai in salute, forse mai così in salute dai tempi del triumvirato Serena-Sharapova-Azarenka nei “Roaring 10s”. 

    Iga contro Aryna, ghiaccio contro fuoco, topspin e movimenti da felino contro traiettorie piatte e grinta da leonessa: tutto già scritto? E invece no, perché, per entrambe, la sfida sarà riscoprirsi diverse dopo l’epopea alla Caja Magica. A Madrid Swiatek vinse quella che probabilmente andrà in archivio come LA partita nel 2024, salvando tre match point senza che però Sabalenka potesse recriminare sulle proprie scelte tattiche. 

    Swiatek ancora favorita
    Anche a Roma la polacca parte favorita: i campi, al livello del mare e più lenti, possono permetterle di trovare il timing perfetto con il dritto, smistando gioco a piacimento e passando dalla difesa all’attacco senza che ci sia il tempo per le altre di trovare una contromisura. Prova ne è che Swiatek non ha ancora perso un set, né giocato un tiebreak in questa edizione del torneo. L’unica ad averla parzialmente messa in difficoltà è stata un’epica Kerber che, a 36 anni e una figlia dopo, è stata spinta dall’orgoglio ad andare oltre i propri limiti tattici di una superficie che non è mai stata favorevole a lei. Agli Internazionali d’Italia, “queen Iga” vanta un bilancio di 19 vittorie e soltanto 2 sconfitte, di cui una soltanto maturata sul campo: nel 2020, al primo turno, contro Arantxa Rus. Praticamente una vita e una carriera fa. Vien da sé che Swiatek è già stata regina al Foro, nel biennio 2021-2022, rendendosi protagonista, nella prima finale vinta, di una autentica opera di demolizione perpetuata su una inerme Karolina Pliskova, spazzata via con un doppio 6-0 in 46 minuti e appena 13 punti portati a casa contro i 51 di Iga. Non che sia andata meglio a Jabeur un anno dopo: doppio 6-2 e Swiatek che aveva esteso a 28 la striscia di successi di fila nel 2022.

    Sabalenka, l’antagonista che cerca la vendetta
    Sabalenka, però, vorrà vendicarsi sportivamente e dimostrare che una rivalità è tale soltanto se ci si alterna nelle vittorie e nei trofei. Meglio se “graffiando” la maestà di Iga sulla terra rossa. Sulla superficie preferita dalla polacca, infatti, Aryna si è imposta soltanto in una occasione: a Madrid nel 2023 dove però i campi sono in altura e quindi più favorevoli a chi ha un servizio potente e chi sa alternare traiettorie piatte ad arrotate. La bielorussa non ha avuto vita facile per arrivare in finale a Roma. Anzi, negli ottavi di finale contro Svitolina una brutta contrattura alla schiena ha rischiato di giocarle un brutto scherzo, sia fisicamente, sia in termini di fiducia per arrivare al Roland Garros. Con la prima di servizio mai sopra i 150 km/h e con uno Slam sempre più vicino, però, Sabalenka ha dimostrato ancora una volta di essere una guerriera che non si è mai ritirata in 434 partite a livello WTA. Tre match point salvati e tanta intelligenza tattica per trovare il tempo di ristabilirsi fisicamente, ricorrendo alle smorzate e ai back di dritto che non ti aspetti. E chissà se proprio il back non possa essere la sorpresa in più per destabilizzare Swiatek, proponendole un nuovo rebus tattico al quale la polacca potrebbe non avere il tempo di trovare le soluzioni giuste, soprattutto nell’eventualità di una partita rapida.

    I precedenti
    Iga e Aryna ripartiranno da qui: dal 4-1 per la polacca sulla terra rossa e dalla certezza che, al Roland Garros saranno ancora loro le donne da abbattere più che da battere. Swiatek è campionessa uscente a Parigi, mentre Sabalenka sfiorò soltanto la finale nel 2023, sprecando match point contro una Karolina Muchova di nuovo fuori dai radar per un grave infortunio al polso. Con le premesse attuali, probabile che anche sul Philippe Chatrier ci sarà uno Swiatek-Sabalenka atto ter. Chissà se partendo dall’1-1 o dal 2-0 Iga. 

    Swiatek-Sabalenka dove vedere la finale del WTA Roma
    Il match tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka, finale del WTA 1000 di Roma, è in programma sabato 18 maggio, ore 17, sul campo Centrale del Foro Italico di Roma. L’incontro sarà in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e in streaming su NOW con telecronaca di Luca Boschetto e commento di Barbara Rossi.

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    ATP Roma, il programma di oggi: Bolelli e Vavassori a caccia della finale in doppio

    Penultima giornata agli Internazionali d’Italia in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW fino a domenica. È il sabato della finale femminile che, ancora una volta, vedrà di fronte la n. 1 e la n. 2 al mondo. Da una parte Swiatek, dall’altra Sabalenka. Come a Madrid due settimane fa, quando la polacca vinse dopo una straordinaria partita, annullando tre match point. Iga va a caccia del tris al Foro Italico, Aryna del primo titolo in Italia. Ad aprire la giornata, però, sarà il doppio con Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Gli italiani andranno a caccia di un posto in finale contro il salvadoregno Marcelo Arevalo e il croato Mate Pavic, reduci dalla vittoria contro i numeri 4 del seeding Ram/Salisbury. Sarà il remake del quarto di finale di Monte-Carlo, concluso con il ko degli azzurri in due set. La rivincita mette in palio per Bolelli e Vavassori la prima finale di coppia in un Masters 1000. LEGGI TUTTO

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    ATP Roma, i risultati di oggi: Zverev in finale, battuto Tabilo in tre set

    Sei anni dopo l’ultima volta, Sascha Zverev torna in finale agli Internazionali d’Italia.  Il n. 5 al mondo ha battuto in semifinale la rivelazione del torneo, il cileno Alejandro Tabilo: 1-6, 7-6, 6-2 il punteggio finale in 2 ore e 16 minuti di gioco. Una partita tutt’altro per semplice per il tedesco, uscito fuori alla distanza dopo una partenza contratta. Una versione “diesel” di Zverev: disastroso nell’approccio al match, complice il rendimento altissimo di Tabilo, poi concreto nel momento chiave. La semifinale ruota attorno al tiebreak del secondo set, vinto dal tedesco 7-4 con il brek decisivo nel settimo punto. Poi un terzo parziale a senso unico, con il 94% di punti (15 su 16) vinti con la prima di servizio. Zverev centra così l’undicesima finale in carriera in un Masters 1000 (come Boris Becker) e diventa il decimo giocatore con almeno 3 finali al Foro Italico nell’Era Open. Di contro la sconfitta non cancella lo straordinario torneo di Alejandro Tabilo. Il cileno, alla prima semifinale in un Masters 1000, saluta Roma con un nuovo best ranking (n. 25 al mondo) e la vittoria contro il n. 1 al mondo, Novak Djokovic. Zverev attende di conoscere l’avversario in finale: sarà Tommy Paul o Nicolas Jarry, impegnati alle 20.30 nell’ultimo match di giornata al Foro Italico.  LEGGI TUTTO

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    Djokovic all’ATP Ginevra: wild card per il n. 1 al mondo prima del Roland Garros

    Passa da Ginevra la preparazione al Roland Garros di Novak Djokovic. Il serbo parteciperà all’ATP 250 elvetico, in programma dal 19 al 25 maggio e in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW, grazie a una wild card messa a disposizione dagli organizzatori. Dopo il ko a Roma contro Tabilo e gli esami in Serbia che hanno scongiurato problemi alla testa a seguito dell’incidente della borraccia, Nole deve mettere benzina nelle gambe prima dello Slam parigino. Il n. 1 al mondo, infatti, ha giocato quest’anno appena sei partite sulla terra rossa, perdendo contro Ruud a Monte-Carlo e contro Tabilo al Foro Italico. Bisogna ritrovare buone sensazioni per Parigi e per questo motivo Djokovic farà tappa in Svizzera.

    Cinque top 20 al via
    Quello di Ginevra sarà un test importante per Djokovic considerando anche il livello dei giocatori al via. Oltre al serbo ci saranno altri quattro top 20: Casper Ruud, Taylor Fritz, Ben Shelton e Sebastian Baez. In tabellone anche Flavio Cobolli, mentre Luca Nardi è il primo tra gli alternate. Per Nole sarà il primo ATP 250 dal torneo di Banja Luka dello scorso anno. Allora si fermò nei quarti, battuto dal connazionale Lajovic. LEGGI TUTTO

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    Nicolas Jarry, chi è il tennista cileno in semifinale all’Atp Roma 2024

    Dopo Tabilo, anche Jarry è nei migliori 4 degli Internazionali d’italia. Per la prima volta il Cile ha così due rappresentanti in semifinale in un Masters 1000. La vittoria nei quarti in rimonta contro Tsitsipas, numero 8 del mondo, è stata la più bella e prestigiosa non solo del torneo per il 28enne di Santiago del Cile. Tom (l’americano Tommy Paul) e Jarry si sfideranno per un posto in finale. Appuntamento stasera in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW

    Lo sport è di famiglia
    Nicolas Jarry ha respirato sport da quando è nato, l’11 ottobre 1995 a Santiago del Cile. Mamma Cecilia e papà Allan sono stati due giocatori di volley professionisti. Il nonno è Jaime Fillol, uno dei membri fondatori dell’Atp. Salì fino al numero 14 del ranking e vinse 6 titoli in carriera.  Se lo ricordano bene gli eroi dell’Italia che vinse la Coppa Davis in Cile nel 1976. Corrado Barazzutti e Adriano Panatta lo trovarono dall’altra parte della rete. Vinsero entrambi dopo 4 set lottati. Nonno Jaime regalò al piccolo Nicolas la sua prima racchetta da tennis e quando era bambino lo portava ai tornei, come Wimbledon e US Open. Senza dimenticare naturalmente il torneo di casa, a Santiago, che qualche anno dopo, nel 2023 Jarry vinse. Uno dei tre titoli finora conquistati in carriera. Gli idoli cileni non mancavano in quegli anni in cui sognava di diventare un tennista professionista. Nicolas Massu, attuale capitano di Coppa Davis, che salì fino al numero 9 del ranking. Oro ad Atene 2004 in singolare e in doppio con  Fernando Gonzalez, l’ultimo giocatore prima di Jarry e Tabilo ad arrivare in semifinale a Roma 15 anni fa. Ma i suoi giocatori di riferimento escono dai confini nazionali e come lui sono dei giganti: Juan Martin Del Potro e Marin Cilic, campioni dello US Open del 2009 e del 2014. Ma anche Kevin Anderson, il giocatore sudafricano che si è ritirato due anni fa e che vanta due finali Slam, a Wimbledon e allo US Open.

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    Gli inizi e la squalifica per doping

    Da junior gioca la finale di doppio del Roland Garros 2013 con il connazionale Garin persa contro Edmund e Ferreira Silva. Finisce l’anno da numero 18 del ranking junior. A settembre 2013 riceve la prima convocazione in Coppa Davis per la sfida con la Repubblica Domenicana. Il primo torneo Atp a cui partecipa è quello di Quito, in Ecuador, nel 2015 dove dalle qualificazioni arriva agli ottavi di finale. Finisce l’anno nella top 200 ma è stato frenato da qualche infortunio. Gioca tanti tornei ITF E Challenger. Fa il suo esordio negli Slam al Roland Garros del 2017 dove supera le qualificazioni e perde al primo turno contro Khachanov in 4 set. Si ripete a Wimbledon dove lo ferma subito Gilles Simon. Nel novembre del 2017 fa il suo esordio nella top 100. Nel 2018 raggiunge la prima finale Atp a Sao Paulo che perde contro Fabio Fognini. A Wimbledonce vince la sua prima partita in uno Slam contro il serbo Krajinovic. Chiude l’anno da numero 43 del mondo. Nel 2019 arriva il primo titolo Atp, a Bastad, battendo in finale l’argentino Londero. Jarry ha 24 anni ed è lanciato nella sua carriera. Sale fino al numero 38. Arriva però la squalifica di 11 mesi per doping a fermarlo. Il campione incriminato è quello del 19 novembre 2019 durante le finali di Coppa Davis. Viene trovata la presenza di metaboliti SARM LGD – 4033 (Ligandrol) e Stanozololo. La squalifica scatta il 16 dicembre. Jarry perde praticamente quasi tutto il 2020.

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    La ripartenza e il nuovo team
    Jarry riparte da zero nel 2021, nei tornei Challenger. Chiude l’anno da 146. Anche nel 2022 gioca tanti Challenger. Nel 2023 ritorna nella top 100. Un anno in cui torna a frequentare i tornei Atp e vince il suo secondo titolo a casa sua, a Santiago del Cile contro Etcheverry. E poi quello di Ginevra contro Dimitrov. Raggiunge gli ottavi al Roland Garros e i quarti di finale al Masters 1000 di Shanghai. E’ l’anno migliore della carriera che comincia da numero 152 e finisce da numero 19. Prima di tornare in Cile per le vacanze, lavora qualche giorno a Barcellona con Juan Ignacio Chela, ex allenatore di Schwartzman. L’argentino, che è salito fino al numero 15 Atp, vincitore di 6 titoli in singolare e 3 in doppio (tutti su terra), diventerà il suo nuovo allenatore. Affiancato dallo spagnolo Cesar Fabregas, che lavora con lui dal 2022 e che faceva parte del team dell’ex coach Juan Ozón. A inizio 2024, Chela racconta ad Atptour.com su cosa sta lavorando con Jarry. “Stiamo lavorando sull’ordine tattico, sul fare le scelte giuste a seconda della sua posizione in campo in quel momento. L’ordine tattico può fare in modo che l’avversario veda il campo più piccolo rispetto a Nico che può diventare così molto più pericoloso”. C’è un lavoro in campo e un lavoro fuori dal campo perché Jarry “Viaggia con sua moglie e i suoi figli. Questa è una valvola di sfogo importante per lui. Così programmiamo cose tranquille come andare in spiaggia, fare dei giochi, andare al cinema. Cose che lo non ti stressano e che aiutano a non pensare all’avversario e al ranking”.

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    La famiglia
    Jarry è sposato con Laura Urruti dal 30 dicembre 2020. La coppia ha due figli, Juan Jarry e Santiago Jarry. Viaggiano sempre con lui e spesso condividono i loro momenti in giro per il tour sui social

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    Il 2024 e il sogno romano
    Esce al primo turno dell’Australian Open contro Flavio Cobolli. A febbraio, a Buenos Aires elimina il numero 2 del mondo Alcaraz in semifinale e poi perde in finale contro l’argentino Diaz Acosta, numero 87 Atp. Al Masters 1000 di Miami arriva ai quarti di finale dopo aver eliminato il numero 8 del mondo Ruud e si ferma contro Medvedev. Sulla terra rossa colleziona 3 sconfitte di fila. A Montecarlo contro il 31 del mondo Etcheverry, a Barcellona contro il 197 Trungelliti e a Madrid contro il 64 Cobolli. Tutti e tre sotto di lui nel ranking. Arriva a Roma non con buone sensazioni ma si sente meglio partita dopo partita. Dopo il bye fa il suo esordio e vince contro Matteo Arnaldi 6-2 7-6. Al terzo turno trova un altro azzurro, Stefano Napolitano. Perde un set ma vince 6-2 4-6 6-4. Agli ottavi di finale batte il qualificato francese Muller 7-5 6-3. Il capolavoro nei quarti di finale contro il campione di Montecarlo e numero 8 Tsitsipas. Jarry vince in rimonta 3-6 7-5 6-4. Si qualifica così per la sua prima semifinale in un Masters 1000. Sfiderà l’americano Tommy Paul, numero 16 del ranking. Con questo risultato Jarry è virtualmente numero 18. 

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    Curiosità. Il cerotto nasale
    Jarry gioca con un cerotto nasale che lo aiuta a respirare meglio aumentando il flusso d’aria di oltre il 30%. Il cileno ha sofferto molto per il setto nasale deviato, infiammazioni e allergie che hanno peggiorato la situazione costringendolo a respirare con la bocca. A fine 2020 l’operazione che ha portato un netto miglioramento ma ha iniziato anche a usare i cerotti nasali, comuni tra i giocatori di football americano.

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    WTA Roma, Errani e Paolini in finale di doppio: battute Dolehide e Krawczyk

    Le due azzurre concedono appena tre game alle americane Dolehide e Krawczyk e conquistano la prima finale in un WTA 1000. “Abbiamo fatto un match praticamente perfetto” ha detto Errani alla fine del match. La finale è in programma domenica contro Wang/Zheng o Gauff/Routliffe. Gli Internazionali d’Italia sono in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW

    Semplicemente impeccabili. Non c’è aggettivo migliore per descrivere la straordinaria prestazione di Sara Errani e Jasmine Paolini, in finale nel torneo di doppio agli Internazionali d’Italia. Le azzurre hanno dominato la semifinale contro le americane Caroline Dolehide e Desirae Krawczyk, liquidate con un netto 6-1, 6-2 in un’ora esatta di gioco. Una partita senza appunti per l’emiliana e la toscana, superiori sotto ogni punto di vista. Nel primo set le azzurre concedono alle avversarie solo il game in apertura, poi vincono sei giochi consecutivi mettendo in campo l’89% di prime. Superiori al servizio e nel gioco a rete. Il secondo parziale parte in salita con un break subito, ma la reazione è immediata: controbreak e serie di cinque giochi di fila fino alla vittoria. 

    Errani: “Match perfetto”. Paolini: “Felicissima”
    “Abbiamo fatto un match praticamente perfetto, devo ringraziare Jasmine perché è veramente forte – ha detto Errani dopo il match – Grazie al pubblico perché si fa sentire e ci aiuta tantissimo. Ci vediamo domenica”. Sorridente anche Paolini che ha dedicato la vittoria al suo coach, Renzo Furlan, che oggi compie gli anni: “Sono felicissima, è bellissimo giocare insieme a Sara, un vero onore”.

    Il balzo nella race WTA
    Nona coppia italiana nella storia in finale agli Internazionali, Errani e Paolini centrano la prima finale insieme in un WTA 1000. Eterna soprattutto Sarita che al Foro Italico ha già giocato tre finali tra il 2012 e il 2014 insieme a Roberta Vinci. Una vittoria importante anche per la Race WTA: le azzurre, infatti, salgono all’ottavo posto ed entrano di diritto nella corsa per le Finals di Riyadh. La finale è in programma domenica contro Wang/Zheng o Gauff/Routliffe. 

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