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    Zverev trionfa all’ATP Roma: Jarry ko in due set

    Zverev torna Re a Roma sette anni dopo la prima volta. Il tedesco batte in due set Nicolas Jarry e conquista così il primo Masters 1000 dopo il grave infortunio al Roland Garros 2022 . Con questo risultato Sascha torna n. 4 al mondo, scavalcando Medvedev
    L’ALBO D’ORO DEL TORNEO

    Sascha Zverev torna Re al Foro Italico. Sette anni dopo la prima volta, il tedesco vince gli Internazionali d’Italia, battendo in finale Nicolas Jarry: 6-4, 7-5 il punteggio finale in favore del n. 5 al mondo in un’ora e 42 minuti di gioco. Un successo meritato per il tedesco, quello della piena maturità che arriva a due anni di distanza dal grave infortunio al Roland Garros 2022. Sascha ha giocato una partita di altissimo livello soprattutto al servizio, vincendo il 95% di punti con la prima (37 su 39), e commettendo appena 8 errori gratuti. Jarry è rimasto a contatto a lungo, ma alla fine ha fatto i conti con la forza dell’avversario che non ha concesso palle break nel match. 

    Il racconto del match

    La partenza è sul filo dell’equilibrio, ma con velocità diverse al servizio. Zverev perde un solo punto nei turni di battuta (un parziale praticamente perfetto con soli 2 errori gratuiti), Jarry soffre di più. Il cileno annulla le prime due palle break nell’ottavo gioco, sbagliando due rovesci e mettendo in rete una smorzata. Sascha non ne approfitta, ma il break è solo questione di tempo è arriva nel decimo gioco. Jarry viene tradito dal dritto: sbaglia due volte con questo fondamentale e concede una palla break che coincide con un set point, convertito con un altro errore di dritto del cileno. Nel secondo parziale il leitmotiv è lo stesso e il match si accende dal nono gioco in poi. Per la prima volta Zverev serve sul 30-30 e tiene la battuta, poi sul servizio di Jarry, nel decimo game, guadagna i primi due match point, annullati con merito e coraggio dal cileno. Il momento decisivo, però, è a un passo dal tiebreak: Zverev conquista altri due championship point in risposta, ma stavolta chiude con un dritto vincente.  LEGGI TUTTO

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    Passaro conquista il Challenger Torino: Musetti ko in finale

    Continua il momento da favola di Francesco Passaro. Dopo il terzo turno agli Internazionali d’Italia partendo dalle qualificazioni, il tennista perugino ha vinto il Piemonte Open, torneo Challenger 175 giocato sui campi in terra rossa di Torino. Passaro, che appena due settimane fa era n. 240 al mondo, ha battuto in finale Lorenzo Musetti con il punteggio di 6-3, 7-5 in un’ora e 40 minuti di gioco. La ciliegina sulla torta dopo 15 giorni praticamente perfetti con 5 vittorie consecutive contro top 100 e 9 degli ultimi 10 match vinti. Passaro ha gestito con grande lucidità la finale di Torino, vincendo il primo set grazie al break in apertura e recuperandone uno di svantaggio nel secondo parziale. Il perugino guadagna così 107 posizioni in classifica (tra Roma e Torino) e da lunedì sarà n. 133 al mondo. Secondo ko consecutivo in finale, invece, per Lorenzo Musetti che prima degli Internazionali aveva perso contro Navone a Cagliari. Adesso il carrarino volerà a Parigi in vista del Roland Garros.  LEGGI TUTTO

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    Errani e Paolini vincono il doppio al WTA Roma: Gauff e Routliffe ko in finale

    Sara Errani e Jasmine Paolini conquistano il primo WTA 1000 in coppia battendo Gauff e Routliffe al match tie-break. La bolognese torna così a vincere al Foro Italico dodici anni dopo l’ultima volta
    LE VITTORIE AZZURRE NEL 2024

    Dopo 12 annni due italiane tornano a vincere il torneo di doppio agli Internazionali d’Italia. Come allora, a trionfare è Sara Errani, ma stavolta in coppia con Jasmine Paolini. L’allieva e la maestra coronano una settimana perfetta battendo in finale Coco Gauff ed Erin Routliffe, n. 3 del seeding, con lo score di 6-3, 4-6, 10-8 in un’ora e 29 minuti di gioco. Un successo frutto della resilienza azzurra, di due ragazze che hanno lottato fino alla fine per portare a casa il primo WTA 1000 in coppia, il terzo insieme dopo Monastir 2023 e Linz 2024.

    Il racconto del match
    Il match inizia bene per le azzurre che in apertura strappano il servizio a Gauff. Dopo aver annullato tre palle break nel game successivo, Errani e Paolini gestiscono senza difficoltà i turni di battuta e guadagnano un secondo break di vantaggio grazie a due doppi falli di Routliffe. Sul 5-2 la coppia italiana accusa un piccolo passaggio a vuoto, ma nel game successivo chiudono il set. Nel secondo parziale, però, l’inerzia cambia. Routliffe, la giocatrice più in ombra delle quattro a inizio match, sale di livello soprattutto nel gioco a rete e Gauff trova maggiore continuità. Eppure Errani e Paolini hanno avuto la chance di indirizzare il match, avanti 3-2 e 0-30 e vicine al break decisivo. Break che, invece, conquistano l’americana e la neozelandese nel settimo gioco, strappando il servizio a Errani dopo il gratuito di dritto di Paolini sul 40-30. Si arriva così al match tie-break: incerto, lottato e giocato punto a punto. La freddezza di Errani e Paolini è decisiva, con la svolta sul 8-8: Routliffe mette fuori il dritto che porta le azzurre al match point, convertito con un doppio fallo di Gauff. 

    Il balzo nella Race e il sogno olimpico
    La vittoria di Roma è il giusto premio per due ragazze che hanno trovato una perfetta alchimia, in campo e fuori. Da una parte l’eterna Sarita che a 37 anni e al 30° titolo WTA nella specialità continua a trovare nuovi stimoli dopo aver vinto tutto in carriera in doppio. Dall’altra la giovane Jasmine, cresciuta anche attraverso i consigli di Errani. Adesso per le azzurre ci sono altri due obiettivi. Da una parte una medaglia alle Olimpiadi di Parigi 2024, dall’altra la qualificazione alle WTA Finals in Arabia Saudita. Attualmente Errani e Paolini, infatti, sono quinte nella Race.

    Errani e Paolini: “Vittoria incredibile”
    Paolini incredula e sorridente dopo il match: “Essere qua con il trofeo in mano è incredibile, non ci avrei mai creduto – spiega – Sono veramente felice. Grazie a Sara, senza di lei sarebbe stato impossibile. Questo è il torneo più bello dell’anno”. Stesse sensazioni anche per Errani: “Io ancora non ci credo, vincere di nuovo questo torneo è pazzesco, non me lo sarei mai aspettata. Per me è un onore giocare con Jasmine, spero di continuare così. Adesso ci sono altri obiettivi come Parigi e le Olimpiadi, speriamo di darvi altre gioie”. 

    Granollers e Zeballos vincono al maschile
    In campo maschile, invece, vittoria dei numeri 1 al mondo Marcel Granollers e Horacio Zeballos. Lo spagnolo e l’argentino hanno battuto senza difficoltà il salvadoregno Arevalo e il croato Pavic con un doppio 6-2 in un’ora di gioco, intervallata da una pausa per pioggia durante il secondo set. La coppia leader ha confermato il pronostico, giocando un tennis impeccabile dall’inizio alla fine e chiudendo un torneo da favola. Al primo titolo nel 2024, Granollers e Zeballos hanno trionfato al Foro Italico senza cedere alcun set. Per loro è il secondo trionfo di coppia a Roma dopo il 2020, il terzo per Granollers che aveva trionfato nel 2021 insieme a Marc Lopez. 

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    Roland Garros, il tabellone delle qualificazioni: undici azzurri al via

    Inizieranno lunedì le qualificazioni del Roland Garros, secondo Slam stagionale in programma sulla terra rossa di Parigi dal 26 maggio al 9 giugno. Sedici posti ancora a disposizione nel tabellone maschile con nove azzurri al via per accedere al main draw. Sono Mattia Bellucci, Andrea Vavassori, Francesco Maestrelli, Andrea Pellegrino, Franco Agamenone, Stefano Travaglia, Giulio Zeppieri, Matteo Gigante e Stefano Napolitano. Tra i match di primo turno spicca il derby Travaglia-Zeppieri, ma anche l’incontro di Franco Agamenone che sfiderà Dominic Thiem, al suo ultimo Roland Garros in carriera. Doppia sfida Italia-Stati Uniti, invece, nelle qualificazioni femminili. Sara Errani, n. 1 del seeding, affronterà Ann Li mentre Lucrezia Stefanini sarà opposta a Katie Volynets.  LEGGI TUTTO

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    Sinner in campo verso il Roland Garros: “Lavoriamo”. Le news di oggi

    Un sorriso arriva da Monte-Carlo e illumina la domenica tennistica. È quello di Jannik Sinner, al secondo giorno di allenamenti nel Principato verso il Roland Garros. “Lavoriamo” ha scritto l’azzurro su Instagram, ritratto in una foto di squadra con il team al completo: Darren Cahill in primo piano, poi Simone Vagnozzi e Umberto Ferrara. Manca all’appello solo il fisioterapista, Giacomo Naldi, “angelo custode” di Sinner durante la settimana di terapie all’anca destra al J Medical di Torino. Jannik sta lavorando senza sosta con un chiaro obiettivo: esserci al Roland Garros. 

    L’attesa per Parigi
    Rientrato a Monte-Carlo venerdì sera, Sinner ha ripreso la racchetta in mano per la prima volta nella giornata di sabato, 18 giorni dopo l’ultima volta. Per lui è iniziato un conto alla rovescia verso Parigi, Slam che inizierà il 26 maggio: pochi giorni a disposizione per sciogliere le riserve. Sinner dal punto di vista clinico sta bene, poi bisognerà vedere le sensazioni in campo e la condizione atletica che, giocoforza, non potrà essere delle migliori visto lo stop di quasi tre settimane. Una decisione delicata che prenderà assieme ai medici e al suo team. Intanto il lavoro sul campo prosegue. LEGGI TUTTO

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    Errani e Paolini al WTA Roma, dove vedere la finale di doppio in tv e streaming

    È il giorno delle finali agli Internazionali d’Italia. In chiave azzurra i riflettori sono puntati su Sara Errani e Jasmine Paolini, a caccia del titolo nel doppio. Le due azzurre affronteranno la coppia n. 3 del seeding, formata dalla statunitense Coco Gauff e dalla neozelandese Erin Routliffe, per centrate un titolo che all’Italia manca dal 2012, quando al Foro Italico vinse proprio Sarita insieme a Roberta Vinci. Per l’eterna Errani è la 45esima finale in carriera in doppio, la quarta insieme a Paolini. La maestra e l’allieva, un mix perfetto tra le due azzurre, reduci dalla vittoria in semifinale contro le americane Dolehide/Krawczyk. Anche oggi ci sarà un’altra statunitense di fronte, la n. 3 in singolare Coco Gauff che in doppio ha vinto otto titoli e centrato due finali Slam. La 20enne di Atlanta giocherà la prima finale insieme a Erin Routliffe, 29enne di Auckland e n. 6 WTA nella specialità. 

    Dove vedere la finale di Errani e Paolini del WTA Roma
    Il match tra Errani/Paolini e Gauff/Routliffe, finale del torneo di doppio al WTA 1000 di Roma, è in programma domenica 19 maggio, non prima delle 13.30, sul campo Centrale del Foro Italico di Roma. L’incontro sarà in diretta su Sky Sport Tennis e in streaming su NOW con telecronaca di Luca Boschetto e commento di Ivan Ljubicic. LEGGI TUTTO

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    Zverev-Jarry all’ATP Roma, dove vedere la finale in tv e streaming

    Ultimo atto al Foro Italico: da una parte Sascha Zverev, dall’altra Nico Jarry. Il tedesco per il bis sette anni dopo la prima volta, il cileno per vincere il trofeo più importante in carriera. La finale è in diretta alle 17 su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e in streaming su NOW

    Correva la stagione 2019, era maggio come adesso, pioveva senza sosta, l’orologio ticchettava sempre più rumoroso verso il Roland Garros e Sascha Zverev e Nico Jarry avevano battagliato per tre ore in finale a Ginevra, in piena notte. Aveva vinto il tedesco 7-6 al tiebreak decisivo, salvando due match point e preoccupandosi, poi, più che di festeggiare la vittoria, di consolare lo sconfitto, in lacrime perché convinto di aver perso una partita che non sarebbe ricapitata più. Cinque anni dopo, Zverev e Jarry si ritrovano in finale, sempre sulla terra rossa, in una Roma che, più che eterna, per loro è il simbolo che a tutto si può sopravvivere e che tutto si può sopportare. Nella vita e nella carriera.

    Zverev sette anni dopo
    Sette anni fa, un Sascha appena ventenne irruppe, con prepotenza disarmante, nel gotha del tennis, ridimensionando, più che semplicemente sconfiggendo, un Novak Djokovic troppo brutto per essere vero. Un Novak Djokovic che, per intenderci, è un po’ sembrato quello visto al terzo turno contro Alejandro Tabilo. E proprio Tabilo è stato colui che ha rischiato di rovinare la festa di Zverev, regalandone piuttosto, una al Cile. Rimasto improvvisamente da solo, in un tabellone mutilato in partenza di Sinner e Alcaraz, Sascha è ricaduto nel vizio – o pregio, dipende dalla prospettiva – di portare il proprio cuore sulla manica, tremando, in modo disperato e umano, al pensiero di realizzare i propri sogni, che a volte è spaventoso più di tornare in campo dopo aver rischiato di rompersi il polso nei quarti di finale contro Fritz.

    Se Zverev, in fondo, non ha mantenuto le promesse di quando, sotto i boccoli biondi e gli occhi di ghiaccio, si difendeva dalle delusioni con una maschera arrogante con la quale era difficile empatizzare, forse è proprio per questa emotività, controversa e a volte quasi fastidiosa, per la quale, nonostante 21 titoli ATP, di cui cinque Masters 1000, due ATP Finals e una medaglia d’oro alle Olimpiadi, non è ancora riuscito a vincere uno Slam. Lì, al Foro Italico, dove tutto è iniziato, Sascha può ripartire, dimenticando per sempre il terribile infortunio alla caviglia destra sofferto in semifinale al Roland Garros 2022 che gli costò tutto: il primo Major, la vetta nel ranking ATP e nove tra i migliori mesi di carriera. Non era così scontato che il tedesco tornasse in top 5 dopo un tale trauma, eppure è riuscito a rendere normalità una riabilitazione a tratti impossibile. E ci è riuscito così bene da non essere neanche stato votato come “Comeback player of the year”. Se dovesse vincere il titolo, Zverev salirebbe al secondo posto nella Race, dietro soltanto a un signore quasi imbattibile nel 2024 come Sinner. Chissà che non possa essere proprio Sascha il rivale di Jannik nella seconda parte di stagione.

    Jarry, una ripartenza da zero
    Se Zverev ormai è uno specialista di saper ripartire dopo che ti crolla il mondo addosso – citofonare US Open 2020 per maggiori informazioni – anche Jarry ha masticato amaro, prima di tornare più forte di prima. Per tornare indietro alla finale di Ginevra 2019, smaltita la delusione in Svizzera, il cileno aveva finalmente il primo titolo ATP a Bastad. Poi, a fine stagione, la doccia fredda e la positività al doping dopo un controllo di urine durante la Coppa Davis di Malaga. Nonostante fosse riuscito a dimostrare che si trattasse di contaminazione avvenuta in Brasile e non di assunzione volontaria, Jarry aveva preferito patteggiare e scontare la “squalifica” di 11 mesi, considerato l’impatto avuto dal coronavirus sulla quotidianità nel circuito ATP nel 2020. La scelta, però, ha costretto il cileno a ripartire letteralmente da zero. Zero punti ATP, zero wild card, zero considerazione. Soltanto vita dura, durissima, di fatiscenti stanze d’albergo da Futures e di qualificazioni nei Challenger più sperduti. Dopo due anni di purgatorio, la rinascita: il rientro in top ten a febbraio 2023, poi i titoli a Santiago del Cile e a Ginevra, quella Ginevra che tanto era stata dolorosa nel 2019. Tra l’altro, anche prendendosi la rivincita su Zverev in semifinale. Da lì, tutto è stato formalità: il best ranking ritoccato mese dopo mese, la versatilità su tutte le superfici. Soprattutto, la consapevolezza di aver trovato continuità.

    I precedenti
    Nei precedenti Zverev conduce 4-2, ma entrambe le vittorie di Jarry sono arrivate sulla terra rossa. I due in comune hanno soltanto l’altezza: due metri e un centimetro il cileno, un metro e 98 il tedesco. Il tennis espresso, invece, è abbastanza diverso. Nico non disdegna chiudere il punto con buona volèe, tranne se nei momenti di tensione, mentre Sascha vanta un’agilità quasi inspiegabile se paragonata alla propria mole.

    Sulla diagonale di dritto meglio Jarry, su quella di rovescio impossibile non scegliere Zverev. Non esistono finali già scritte, ma se esiste un fattore che, forse, sa dare un po’ di tranquillità in partenza, è l’esperienza. Per Sascha questa è l’11esima finale in un Masters 1000, per Nico la prima. Però se il cileno accetterà la sfida pensando di non aver niente da perdere e “convincendo” il tedesco che, al contrario, chi potrebbe uscirne con le ossa rotte è proprio lui, la sfida per il trono di Roma potrebbe essere meno scontata di quanto non ci si aspetta in partenza.

    Zverev-Jarry dove vedere la finale dell’ATP Roma
    Il match tra Alexander Zverev e Nicolas Jarry, finale dell’ATP 1000 di Roma, è in programma domenica 19 maggio, ore 17, sul campo Centrale del Foro Italico di Roma. L’incontro sarà in diretta su Sky Sport Uno, Sky Sport Tennis e in streaming su NOW con telecronaca di Elena Pero e commento di Paolo Bertolucci.

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    Swiatek vince il WTA Roma: Sabalenka ko in due set

    Terzo titolo in carriera al Foro Italico per Swiatek che batte ancora una volta Sabalenka. Netto 6-2, 6-3 in favore della n. 1 al mondo che diventa la terza giocatrice nella storia, dopo Safina e Serena Williams, in grado di vincere Madrid e Roma nello stesso anno 

    Swiatek cala il tris. Dopo il 2021 e il 2022, la polacca torna regina a Roma. È lei la campionessa 2024 degli Internazionali d’Italia, impeccabile nella finale vinta sul Centrale contro Aryna Sabalenka: 6-2, 6-3 il risultato finale in un’ora e 30 minuti di gioco. L’epilogo è lo stesso di Madrid, ma con un copione totalmente diverso. La n. 1 al mondo ha avuto il controllo dall’inizio alla fine, accusando solo un piccolo passaggio a vuoto all’inizio del secondo set quando ha concesso sette palle break, non sfruttate da Sabalenka che ha faticato al servizio (appena il 56% di punti con la prima).

    Il monologo nel primo set

    Swiatek entra in campo con le idee chiare e il primo set si trasforma velocemente in un monologo di 38 minuti. L’equilibrio dura solo nei primi due game, poi al terzo arriva il primo break in favore della polacca in un turno di battuta con tre forzati per Sabalenka. La bielorussa, lenta, poco reattiva e fallosa nel tentativo di prendere in mano il gioco, annulla la palla del possibile 4-1, ma poi cede la battuta ancora una volta nel settimo gioco. Swiatek, impressionante nel ritmo imposto pur senza la prima di servizio (appena il 39% in campo), guadagna due palle break con un gran passante e chiude alla prima chance con un dritto profondissimo. La chiusura del set è una pura formalità con una seconda vincente da destra. LEGGI TUTTO