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    Romana Auto: Pionieri della Mobilità Green con il Progetto Incentivi

    Da sempre Romana Auto si propone come un partner affidabile per guidare gli automobilisti verso scelte consapevoli e vantaggioseIn questo scenario complesso, Romana Auto si propone come un partner affidabile per guidare gli automobilisti verso scelte consapevoli e vantaggiose. Attiva dal 1962, questa concessionaria rappresenta una delle realtà più consolidate nel panorama automobilistico romano, con una presenza capillare sul territorio grazie alle sue quattro sedi: a Roma in Piazza della Radio 35, ad Albano Laziale in Via Quarto Negroni 13, a Viterbo in Via dell’Industria 46 e l’ultima aperta in Via della Magliana 309. Romana Auto ha costruito nel tempo una solida reputazione, distinguendosi per la professionalità del servizio e per l’ampiezza dell’offerta. Specializzata nella vendita di auto dei marchi del Gruppo Stellantis, come FIAT, Lancia, Citroën, Alfa Romeo, Jeep e Abarth, la concessionaria propone anche modelli di altri importanti brand come Toyota, Volkswagen, Renault, Smart, Ford MG, DR e Hyundai. Un punto di forza particolare è rappresentato dal più grande stock di auto usate e a KM 0 disponibile nella Capitale, che permette di soddisfare le esigenze di una clientela variegata, con diverse possibilità di budget e preferenze. Ma ciò che veramente distingue Romana Auto è la capacità di offrire non solo veicoli, ma soluzioni complete di mobilità, comprensive di finanziamenti personalizzati, servizi post-vendita e coperture assicurative. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, il dopo-Vasseur potrebbe essere affidato a Coletta, secondo La Gazzetta dello Sport

    Vasseur – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    Il condizionale è d’obbligo e lo usa anche Luigi Perna, giornalista de ‘La Gazzetta dello Sport‘ quando, in un articolo su Gazzetta.it ha parlato del dopo-Vasseur, facendo il nome del suo possibile successore. Si tratterebbe di Antonello Coletta, Global Head of Ferrari Endurance e Corse Clienti, alla guida del programma WEC che ha recentemente visto la Ferrari trionfare alla 24 Ore di Le Mans per la terza volta consecutiva.
    Perna ha sottolineato come a Maranello siano arrivati o passati grandi talenti, come Aldo Costa, poi passato in Mercedes oppure Andrea Stella, ora Team Principal in McLaren. Oltre a questi si fanno altri nomi come quelli di James Allison e Simone Resta, anch’essi passati da Maranello alla corte di Toto Wolff.
    Un primo interrogativo che però il giornalista di Gazzetta si pone è il seguente: “Sarà in grado (Coletta, ndr) di sbrogliare la matassa rossa?”. Già perchè Perna pone l’accento su un groviglio di cose che a Maranello sono il vero problema, al di là dell’uomo che giuda il Reparto Corse.
    Secondo quanto riportato da Perna, Coletta avrebbe già ricevuto una proposta dal presidente John Elkann e sarebbe anche in procinto di accettare. Raccogliere il testimone di Vasseur non sarà facile ma forse potrebbe essere solo questione di tempo.

    Leggi l’articolo completo di Luigi Perna su Gazzetta.it.
    Se invece vuoi approfondire la Crisi Ferrari e comprendere i preoccupanti segnali che arrivano da Maranello e cosa potrebbe servire invece alla Ferrari per tornare a vincere, ti invitiamo a leggere questo nostro articolo di approfondimento. LEGGI TUTTO

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    F1, Crisi Ferrari: dai preoccupanti segnali a cosa potrebbe servire per tornare a vincere

    Dopo dieci Gran Premio disputati, la crisi della Ferrari è sempre più evidente. La monoposto non è performante, i piloti sono delusi, il team principal comunica in maniera sempre uguale e ultimamente anche un po’ “scomposta”. La direzione tecnica sembra smarrita, i risultati non arrivano e come uscire dal tunnell sembra sia un qualcosa di ancora non noto! Il problema non è e non può essere solo Fred Vasseur. Analizziamo allora cosa potrebbe servire davvero a Maranello per tornare alla vittoria, prima in pista e poi nei mondiali piloti e costruttori.Leclerc, Vasseur e Hamilton – Credits: Ferrari

    Crisi Ferrari: i 5 segnali preoccupanti che arrivano da Maranello
    Proviamo a pensare e ad elencare almeno cinque segnali della crisi della Scuderia del Cavallino Rampante.
    1. Nessun vero sviluppo in 10 gare sulla SF-25, se non il lavoro sull’ala anteriore per il rispetto della direttiva tecnica sulla flassibilità dei profili alari.
    2. Hamilton che dichiara di non sapere se e quando ci saranno sviluppi e si chiede anche, davanti a microfoni e telecamere, perché non ci siano ancora stati degli aggiornamenti sulla monoposto!
    3. Leclerc continua a giurare amore eterno alla Ferrari ma il suo volto e i suoi occhi non sono certo quelli del giovane innamorato che ha le farfalle nello stomaco e non vede l’ora di abbracciare la sua rossa dolce metà! Al contrario, il monegasco non riesce più a nascondere tutta la sua frustrazione per l’ennesimo anno, il settimo da quando è arrivato in Ferrari, senza alcun titolo.
    4. Il Vasseur pensiero è stato chiaro sin dai test in Bahrain a inizio anno: prima di portare sviluppi alla monoposto, occorreva estrarre tutto il potenziale della SF-25. Ora, le tre giornate di test e ben 10 fine settimana di gara, dovrebbero essere serviti per questo e invece no! La SF-25 continua ad essere una monoposto lenta, critica da mettere a punto, difficile da guidare e ha dimostrato anche di non reggere, né in qualifica, né in gara il ritmo degli avversari, siano essi McLaren, Mercedes o Verstappen.
    5. Altro segnale preoccupante è la via smarrita, alla fine di un ciclo tecnico e in pochissimi mesi. Solamente a dicembre 2024 la Ferrari SF-24 era la seconda forza in pista, con prestazioni molto vicine alla McLaren. A fine mondiale, i 14 punti di ritardo dal team inglese campione del mondo erano un ottimo auspicio per il 2025. I cambiamenti radicali ad un ottimo progetto, unito a un salto in avanti di McLaren – diciamolo – hanno fatto il resto. La nuova sospensione anteriore, unita ad un progetto un po’ troppo conservativo e privo di una programmazione degli sviluppi, hanno fatto in modo che che la Ferrari sia passata da seconda a quarta forza, nel giro di pochi mesi. Hai voglia quindi a voler estrarre potenziale e ricercare weekend perfetti quando poi gli altri top team fanno altrettanto e, a questo, aggiungono anche gli sviluppi, come fatto da McLaren, Mercedes e, in minima parte, anche da Red Bull.

    Crisi Ferrari: il problema è Fred Vasseur?
    La risposta potrebbe essere sì, ma può essere solamente il Team Principal in carica da tre anni, l’unico problema di un team che non vince un mondiale piloti di Formula 1 dal 2007 e Costruttori dal 2008. Va rivoluzionato il modo di lavorare, per poter restare al passo con un Circus della Formula 1 che, in questi anni, è cambiato profondamente. Negli ultimi gioni, dopo l’articolo di Corriere e Gazzetta e le repliche di Vasseur, si è tornati a parlare di un polo Ferrari in Inghilterra, dove c’è un “distretto” molto specializzato e concentrato di scuderie che hanno fatto la storia di questo sport. Ma, è la sostituzione dell’attuale team principal oppure la via inglese la strada per la risoluzione dell’attuale crisi Ferrari? Sicuramente no ma può essere un tassello del mosaico della “Nuova era Rossa”.
    Cosa potrebbe servire per tornare a vincere?
    Proviamo allora ad elencare cinque punti che potrebbero servire alla Ferrari per tornare alla vittoria, prima in pista e poi nel mondiale piloti e costruttori.
    1. Occorre una condivisione chiara degli obiettivi, tra la proprietà e il Team (Principal)
    2. Occorre che il Team Principal abbia piena fiducia e un mandato completo ad agire, con poteri chiari e definiti. Non è un caso che questa figura apicale delle squadre, negli ultimi anni, si sia trasformata, andando in un ottica direttiva con poteri più allargati. Sia Toto Wolff che Chris Horner sono sia Team Principal che CEO del loro “Team”. Non è così per Vasseur che, oltre al ruolo di Team Principal, ricopre quello di Direttore Generale, con molte meno deleghe quindi dei suoi diretti “avversari”.
    3. Occorre un piano a medio-lungo termine che definisca obiettivi chiari e con la “libertà” di poter intervenire per rispettare tali target, nel momento in cui qualcosa non dovesse andare come previsto. La lentezza nel arrivare a prendere certe decisioni a Maranello, oggi è chiaramente un limite forte.
    4. Occorre un’organizzazione chiara e un organigramma altrettanto chiaro e semplice con i ruoli chiave impegnati internamente per il rispetto degli obiettivi.
    5. Occorre tornare a lavorare come un “Costruttore di Formula 1”, come una Scuderia Corse e non come un’Azienda dove le sovrastrutture e le troppe procedure possono solo portare allo stallo. Serve “inseguire” un modello di lavoro “agile” dove le decisioni possano essere prese rapidamente in modo che, altrettanto rapidamente, si possano mettere in lavorazione e in macchina dei correttivi. LEGGI TUTTO

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    Bagnaia, ultima chiamata al Mugello: punta il poker per cancellare il “doppio” 93

    Se non è l’ultima spiaggia, poco ci manca. Dopo qualche segnale positivo due settimane fa ad Aragon, il Mugello corre in soccorso di Francesco Bagnaia per provare a dare un senso a una stagione fin qui a dir poco negativa. Pecco conosce alla perfezione ed è a suo agio tra le curve e i saliscendi del circuito toscano, e il tifo della Tribuna Ducati crea l’atmosfera giusta per tentare l’impresa. Che si tratta di ultima chiamata lo ha ammesso lo stesso Bagnaia in LEGGI TUTTO

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    L’Italia dietro Bagnaia: “Il Mugello ci esalta”

    Livree speciali, caschi dedicati, attesa che si amplifica anche per la presenza degli amici e del proprio fans club. Ciò che vale per Pecco Bagnaia, vincitore delle ultime tre edizioni del Mugello e primo sfidante dei fratelli Marquez fin qui padroni del Mondiale, descrive la vigilia anche degli altri italiani che vedono nella tappa di casa una grande occasione. È il caso di Fabio Di Giannantonio e LEGGI TUTTO

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    Kimi Antonelli tra i banchi di scuola per la maturità, la prof rivela: “Mi ha detto che…”

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornaleCorriere dello Sport.itABBONATI LiveABBONATI Leggi il giornaleCercaAccediCorriere dello Sport.it LEGGI TUTTO

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    Ferrari, come tradurre il successo a Le Mans in un rinnovato slancio per la Formula 1

    La Ferrari vive un momento di contrasti intensi. Mentre l’eco della gloriosa terza vittoria consecutiva alla 24 Ore di Le Mans con la sua hypercar 499P risuona potente, spingendo la squadra di Maranello verso un probabile titolo mondiale nel Campionato del Mondo Endurance (WEC), l’amarezza per le continue delusioni in Formula 1 si fa sempre più palpabile. Questa dicotomia è stata sottolineata in modo significativo dalle recenti dichiarazioni del presidente John Elkann, che ha scelto di esaltare apertamente i successi nel WEC, mantenendo un notevole silenzio riguardo alle difficoltà della Scuderia in F1 e al futuro del team principal Fred Vasseur.MONTREAL, QUEBEC – JUNE 13: Lewis Hamilton of Great Britain driving the (44) Scuderia Ferrari SF-25 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles-Villeneuve on June 13, 2025 in Montreal, Quebec. (Photo by Glenn Dunbar/LAT Images) – Credits: Pirelli

    24 Ore di Le Mans: la 499P scrive la storia, la Ferrari domina l’endurance
    Il weekend di Le Mans ha offerto uno spettacolo di rara bellezza e intensità, culminato con il trionfo della Ferrari 499P. Questa terza vittoria consecutiva nella leggendaria gara di durata non è solo un’affermazione della superiorità tecnica e strategica del team nel WEC, ma rappresenta anche un segnale inequivocabile delle ambizioni di Maranello in questa disciplina. La 499P, con la sua combinazione di velocità, affidabilità e un team di piloti eccezionale, ha dimostrato di essere una vettura vincente, consolidando la posizione della Ferrari come protagonista assoluta nel mondo dell’Endurance. Questo successo non solo rafforza la fiducia interna, ma proietta la Ferrari come seria contendente per il titolo mondiale, un obiettivo che sembra sempre più a portata di mano.
    Formula 1: una delusione che si ripete, il Canada lascia l’amarezza
    In netto contrasto con l’euforia di Le Mans, il Gran Premio del Canada di Formula 1 ha riservato l’ennesima delusione per i tifosi del Cavallino Rampante. Le aspettative, sempre alte, sono state frustrate da una prestazione opaca, che ha evidenziato le persistenti lacune della vettura e le difficoltà nel tradurre il potenziale in risultati concreti. L’incapacità di competere costantemente ai vertici, la gestione strategica a tratti rivedibile e gli errori individuali hanno contribuito a un quadro abbastanza sconfortante.

    Elkann: elogi al WEC, silenzio assordante sulla F1
    Le reazioni del presidente John Elkann a questi eventi divergenti sono state particolarmente eloquenti. Elkann ha prontamente espresso il suo entusiasmo e la sua gratitudine per il successo nel WEC, riconoscendo l’impegno e la dedizione del team Endurance. Le sue parole, cariche di orgoglio e celebrazione, hanno evidenziato la fiducia riposta in questo programma.
    Per contro, il silenzio di Elkann riguardo alla performance della Scuderia in Formula 1 e al ruolo di Fred Vasseur ha generato non poche speculazioni. Non una parola di difesa, nessun accenno a un sostegno incondizionato per il team principal in un momento così delicato. Questo silenzio viene interpretato da molti come un segnale di crescente sfiducia nei confronti di Vasseur da parte della dirigenza di Maranello. Le voci di un possibile avvicendamento al vertice della gestione sportiva della F1 si fanno sempre più insistenti, dopo gli articoli di Corriere e Gazzetta, alimentate da un rendimento che non soddisfa le aspettative di una Scuderia dal blasone della Ferrari.
    Il futuro: due percorsi, un unico desiderio di vittoria
    La situazione attuale della Ferrari presenta due facce della stessa medaglia: un trionfo nel WEC che rinvigorisce lo spirito e una F1 che fatica invece a trovare la rotta. La strategia di Elkann di porre l’accento sul successo nell’Endurance potrebbe essere un “tentativo” di bilanciare le delusioni della F1 o forse un segnale di un riorientamento delle priorità sportive.
    Indipendentemente dalle dinamiche interne, l’obiettivo finale per la Ferrari rimane invariato: la vittoria. Che sia nelle gare di durata o sulle piste di Formula 1, il Cavallino Rampante desidera tornare là davanti. La chiave sarà capire come tradurre il successo del WEC in un rinnovato slancio per la F1. LEGGI TUTTO

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    Gp Canada F1 2025, le pagelle: Antonelli storico, Russell stoffa del campione, Norris crolla

    Gran Premio del Canada F1 2025, le pagelle: Antonelli entra nella storia, Russell dimosra diavere la stoffa del campione, Norris crolla.
    MONTREAL, QUEBEC – JUNE 13: Lewis Hamilton of Great Britain driving the (44) Scuderia Ferrari SF-25 on track during practice ahead of the F1 Grand Prix of Canada at Circuit Gilles-Villeneuve on June 13, 2025 in Montreal, Quebec. (Photo by Glenn Dunbar/LAT Images) – Credits: Pirelli

    La Formula 1 torna da Montreal a margine di una delle gare più belle e combattute degli ultimi anni. Il vero trionfatore porta il nome di George Russell, autentico dominatore sin dal sabato, con la pole position tramutata, poi, in vittoria. Ma in casa Mercedes, il vero capolavoro lo firma Kimi Antonelli, che a 18 anni conquista il primo podio della carriera, riportando l’Italia lì dove mancava da 16 anni. Solido secondo posto per Max Verstappen, che rosicchia qualche punto nella classifica mondiale ai due McLaren. Già, i papaya, che per la prima volta arrivano allo scontro in pista: Piastri (4° al traguardo) viene tamponato da Norris (ritirato), sancendo il crollo (definitivo?) del pilota inglese e il volo dell’australiano verso il mondiale. Assente ingiustificata la Ferrari, a un passo dall’implosione definitiva. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Canada.
    VOTO 9 AD ANTONELLI, L’ITALIA CHIAMO’!
    Da Jarno Trulli a Kimi Antonelli. Sedici anni dopo, l’Italia riassapora il dolce gusto del podio in Formula 1 grazie al pilota bolognese, protagonista di una gara meravigliosa in terra canadese. Il baby prodigio della Mercedes confeziona gran parte del suo capolavoro in partenza, concedendosi il lusso di sorpassare il leader del mondiale Oscar Piastri. Da lì è un costante inseguimento a Verstappen, ma anche una continua difesa dal ritorno delle McLaren. Difesa degna del miglior Franco Baresi, agevolata dallo scontro fratricida a tinte papaya. Il terzo posto finale è il meritato premio per il futuro del motorsport italiano. L’Italia chiamò!
    VOTO 8 A RUSSELL, STOFFA DA CAMPIONE DEL MONDO
    Passa spesso inosservato, ma quando te ne accorgi capisci che razza di talento sia George Russell. Il pilota inglese riporta la Mercedes alla vittoria in Canada, al culmine di un fine settimana semplicemente perfetto: pole position al sabato, gara controllata dall’inizio alla fine alla domenica. Una cavalcata inesorabile, che conferma una volta di più la classe sopraffina di George, al quale ora manca soltanto una macchina competitiva in ogni condizione per ambire a sogni iridati. Perché la stoffa del campione del mondo c’è tutta.

    VOTO 7 AD HULKENBERG, ANCORA IN TOP 10
    Tecnicamente la Sauber dovrebbe essere l’ultima macchina della griglia, ma questo Nico Hulkenberg non lo sa e continua a conquistare punti pesanti per la “lotta degli altri”. Anche a Montreal il pilota tedesco tira fuori una corsa di estrema solidità, emergendo dalla lotta serrata a centro gruppo con la sua consueta classe, abbinata all’esperienza infinita di cui gode. Risultato: 8° posto pregevole, altri punti in classifica per il team svizzero ed ennesima dimostrazione di come Nico sia tra i piloti più sottovalutati della griglia.
    VOTO 6 A PIASTRI, IL COMPITINO BASTA E AVANZA
    Il suo approccio al weekend canadese è fin troppo molle, tra errori, baci al “muro dei campioni” e un ritmo sottotono rispetto agli standard elevatissimi a cui la McLaren ha abituato. Ma, alla fine della fiera, Oscar Piastri può incamerare il fine settimana di Montreal come positivo. Il quarto posto finale è un risultato benedetto dalla follia di Lando Norris, che nel tentativo sciagurato di superare il compagno sul rettilineo gli finisce addosso, concludendo la sua gara con un sanguinoso zero. L’australiano ringrazia e vola a +22 nella classifica piloti, dando una spallata pesantissima alle ambizioni del suo compagno di box. Un uomo tranquillo, un uomo al comando.
    VOTO 5 ALLA FERRARI, A UN PASSO DALL’IMPLOSIONE
    In casa Ferrari i nervi iniziano a saltare. Tutta la settimana di avvicinamento al Gp del Canada ha portato con sé polemiche e veleni, tra indiscrezioni di un doppio addio Vasseur-Leclerc e dei malumori sempre più in aumento per Lewis Hamilton. Un mood che non è assolutamente cambiato nello svolgimento del Gran Premio: dall’incidente di Leclerc nelle FP1 all’errore dello stesso monegasco in qualifica, passando per la sfuriata di Vasseur contro la stampa italiana (e qualcun altro?) e la frustrazione di uno sconsolato Lewis. Il 5° e 6° posto finale, lontano da tutti e frutto di una strategia parecchio discussa tra piloti e muretto, è solo la punta di un iceberg che sta iniziando a sciogliersi. La valanga sembra dietro l’angolo: chi si salverà?
    VOTO 4 A NORRIS, FOLLIA E SCIAGURA BY LANDO
    Effettivamente gli orrori di Lando Norris mancavano da un po’ di tempo su queste frequenze… Stavolta, però, Lando la combina grossa. L’incidente con Oscar Piastri è un errore gravissimo, sottolineato sia dallo stesso Lando che dal muretto, che non sembra aver digerito particolarmente la manovra avventatissima del pilota inglese nei confronti del compagno di squadra. Un possibile turning point della sua stagione, visto il distacco di 22 punti dalla testa del mondiale. Oltre alla netta sensazione di inferiorità rispetto al suo compagno-rivale. E chissà che anche la McLaren non stia iniziando ad aprire gli occhi… LEGGI TUTTO