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    Italjet presenta il concept del Dragster 500GP: diventerà realtà?

    Come ci si aspettava, Eicma 2022 è in questi giorni il palcoscenico di nuovi modelli e concept estremamente particolari. Tra questi c’è sicuramente il Dragster 500GP di Italjet: l’innovativa versione del leggendario scooter sportivo potrebbe diventare reale nel 2024 ed è dotata di un motor 450 monocilindrico bialbero 4 valvole da 43 CV a 8.000 g/min 43 Nm e cambio manuale a 6 marce. 
    Dettagli
    Aggressivo e scolpito, il 500GP mostra tutti i muscoli con cerchi da 15″, gomme 120 davanti e 160 dietro (come quelle del TMax) e una ciclistica da moto vera: all’anteriore la forcella è a steli rovesciati da 47mm con pinze radiali Brembo, al posteriore un doppio ammortizzatore orizzontale sostiene il forcellone dal design aggressivo. 
    Il telaio in traliccio di tubi, rigorosamente rosso, è un segno distintivo del Dragster ed è in bella mostra anche su questo concept, mentre le poche sovrastrutture hanno lo stesso stile del Dragster “normale”, ma con l’aggiunta di alette aerodinamiche che fanno sempre una certa scena. Al centro campeggia il monocilindrico, proprio sotto la sella, e i piedi del pilota non poggiano sulla classica pedana in plastica ma su vere e proprie pedanine da moto. Pesa 180kg e c’è la possibilità di vederla di serie nel 2024… incrociamo le dita!
    Yamaha, la gamma 125 e 300 si rinnova: Eicma aspetta i nuovi scooter LEGGI TUTTO

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    Italjet Dragster 500GP: il concept dello scooter presentato ad Eicma 2022

    Come ci si aspettava, Eicma 2022 è in questi giorni il palcoscenico di nuovi modelli e concept estremamente particolari. Tra questi c’è sicuramente il Dragster 500GP di Italjet: l’innovativa versione del leggendario scooter sportivo potrebbe diventare reale nel 2024 ed è dotata di un motor 450 monocilindrico bialbero 4 valvole da 43 CV a 8.000 g/min 43 Nm e cambio manuale a 6 marce. 
    Dettagli
    Aggressivo e scolpito, il 500GP mostra tutti i muscoli con cerchi da 15″, gomme 120 davanti e 160 dietro (come quelle del TMax) e una ciclistica da moto vera: all’anteriore la forcella è a steli rovesciati da 47mm con pinze radiali Brembo, al posteriore un doppio ammortizzatore orizzontale sostiene il forcellone dal design aggressivo. 
    Il telaio in traliccio di tubi, rigorosamente rosso, è un segno distintivo del Dragster ed è in bella mostra anche su questo concept, mentre le poche sovrastrutture hanno lo stesso stile del Dragster “normale”, ma con l’aggiunta di alette aerodinamiche che fanno sempre una certa scena. Al centro campeggia il monocilindrico, proprio sotto la sella, e i piedi del pilota non poggiano sulla classica pedana in plastica ma su vere e proprie pedanine da moto. Pesa 180kg e c’è la possibilità di vederla di serie nel 2024… incrociamo le dita!
    Yamaha 125 e 300 si rinnova: la gamma rinnovata a Eicma 2022 LEGGI TUTTO

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    Alfa Romeo, ecco quando arriva la Tonale ibrida plug-in

    Manca poco al debutto ufficiale della versione plug-in dell’Alfa Romeo Tonale. Dopo le versioni mild hybrid e Diesel, il Suv del Biscione si prepara ad ampliare la propria gamma con l’arrivo dell’ibrida ricaricabile. L’appuntamento è fissato per il prossimo 17 novembre, data svelata dallo stesso CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, attraverso un post sui social.Guarda la galleryAlfa Romeo Tonale, il Suv della Metamorfosi del Biscione
    Tonale, 275 cv alla spina
    La Tonale con la spina sarà dotata di un powertrain formato da un motore endotermico a benzina da 1,3 litri accompagnato da un’unità elettrica e da un pacco batterie da 15,5 kWh. Complessivamente, il sistema erogherà 275 cavalli, abbastanza da renderla la versione più potente tra quelle proposte sul nostro mercato. L’autonomia solo in elettrico con una ricarica completa sarà di 80 chilometri nel ciclo cittadino, 60 in quello combinato. Brillanti le prestazioni: la Casa dichiara un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,2”, vale a dire oltre 2 secondi e mezzo migliore rispetto alla versione mild hybrid 1.5 da 160 cv.
    La Tonale plug-in hybrid sarà la prima Alfa dotata di un grado elevato di elettrificazione, nell’ottica del piano che punta a rendere quello del Biscione un brand tutto elettrico dal 2027.

    A new charge of sportiness is about to come… stay tuned. #Tonale #PluginHybrid #AlfaRomeo pic.twitter.com/5dWHAlTdjP
    — Jean-Philippe Imparato (@JPImparato) November 8, 2022 LEGGI TUTTO

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    Red Bull, Marko: “Sei squadre sono sopra i limiti del budget cap”

    ROMA – E’ un’accusa forte quella lanciata da Helmut Marko in un’intervista ai microfoni di “Auto, Motor und Sport”. Il consigliere della Red Bull, scuderia da poco multata dalla Fia per aver sforato il tetto di spesa per il 2021, ha pronosticato la stessa infrazione per diversi team nella stagione che sta volgendo al termine. “Penso che attualmente sei squadre siano al di sopra dei limiti del budget cap. L’inflazione è qualcosa che non era calcolabile fino a questo punto, soprattutto per quanto riguarda i costi dell’energia”. 
    Le parole di Marko
    “Il pericolo per il 2022 è che ci possano essere sei squadre che non rispettano il tetto. I prezzi dell’energia sono stati esponenziali – ha aggiunto Marko -. C’è la possibilità che il tetto sia violato da diversi team, molti dei quali lo hanno dichiarato durante le riunioni della F1 Commission. Non credo che nel 2022 sforeremo il tetto, ma queste penalità costituiscono un precedente per il futuro”. LEGGI TUTTO

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    F1, accusa shock della Red Bull: “Sei squadre stanno violando il budget cap”

    ROMA – “Penso che attualmente sei squadre siano al di sopra dei limiti del budget cap. L’inflazione è qualcosa che non era calcolabile fino a questo punto, soprattutto per quanto riguarda i costi dell’energia”. E’ un’accusa forte quella lanciata da Helmut Marko in un’intervista ai microfoni di “Auto, Motor und Sport”. Il consigliere della Red Bull, scuderia da poco multata dalla Fia per aver sforato il tetto di spesa per il 2021, ha pronosticato la stessa infrazione per diversi team nella stagione che sta volgendo al termine.
    Le previsioni di Marko
    “Il pericolo per il 2022 è che ci possano essere sei squadre che non rispettano il tetto. I prezzi dell’energia sono stati esponenziali – ha aggiunto Marko -. C’è la possibilità che il tetto sia violato da diversi team, molti dei quali lo hanno dichiarato durante le riunioni della F1 Commission. Non credo che nel 2022 sforeremo il tetto, ma queste penalità costituiscono un precedente per il futuro”. LEGGI TUTTO

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    Yamaha, nuove modifiche e dotazioni per Tracer 7 e Tracer 7 GT 2023

    La gamma Tracer 7 diventa ancora più interessante: Yamaha ha infatti deciso di apportare diverse modifiche tecniche ai modelli 2023 sia per quanto riguarda la versione base che quella GT. I ritocchi sono pensati per offrire una migliore esperienza di guida, mentre il motore sarà un CP2 EU5.Guarda la galleryYamaha: ecco le Tracer 7 e Tracer 7 GT 2023
    Cosa c’è nella nuova Tracer 7 2023
    Partiamo dalla nuova strumentazione TFT, con un nuovo schermo a colori da 5” per una lettura delle informazioni più facile e veloce e con possibilità di scelta tra due temi per lo schermo (“Touring” e “Street”). Entrambe le moto sono dotate di una Communication Control Unit (CCU) che permette di collegare il proprio smartphone alla moto utilizzando l’app MyRide di Yamaha con Bluetooth. Ci sono poi nuove pulsantiere al manubrio dal design ergonomico.
    Tracer 7 e Tracer 7 GT montano freni a disco anteriori doppi da 298 mm per un migliorato livello di potenza di arresto e sensibilità in qualsiasi situazione, sia in città o sia sui sentieri di montagna. Nuova anche la forcella, con settaggi aggiornati per una guida più versatile ed equilibrata.
    Dotazioni
    Passiamo alla dotazione, ancora più ricca. Ci sono borse laterali rigide da 20 litri, disponibili in una vasta gamma di colori, con un design snello e robusto si integra perfettamente con lo stile dinamico della Tracer 7 GT. Il parabrezza è più alto di 92 mm e più largo di 70 mm rispetto ai modelli precedenti, con una maggiore protezione dal vento durante nei tragitti lunghi, ed è realizzato in policarbonato infrangibile e antigraffio. La sella, poi, è progettata per garantire un migliore comfort di guida per il pilota e per il passeggero durante i viaggi: è a doppio materiale e con cuciture a contrasto, e con logo Tracer integrato.
    Tra le novità ci sono le nuove protezioni laterali per serbatoio, realizzate in gomma ad alta densità. Pensate per migliorare la presa e aumentare il comfort del pilota, proteggono il serbatoio dai graffi. Nella dotazione di serie della Tracer 7 GT troviamo poi il portapacchi posteriore, che ha lo scopo di fornire una maggiore rigidità al telaio. Un ulteriore vantaggio è che il passeggero avrà una migliore aderenza mentre è seduto sulla sella.
    Infine i colori: Tracer 7 sarà disponibile in Midnight Black, Icon Performance e Redline; Tracer 7 GT in Icon Performance, Phantom Blue e Midnight Black con grafiche GT dedicate.
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    MotoGP, Agostini: “Avevamo bisogno di un eroe come Bagnaia”

    ROMA – Pecco Bagnaia, con il titolo conquistato a Valencia pochi giorni fa, è diventato il primo pilota italiano a vincere il Mondiale di MotoGP dal 2009 e il primo a farlo con Ducati dal 2007. Era però da mezzo secolo che un italiano non trionfava su una moto italiana. L’ultimo a riuscirci era stato Giacomo Agostini nel 1972. Proprio il vincitore del campionato cinquant’anni fa sulla MV Augusta ha parlato in un’intervista ad “As” del connazionale:  “È un titolo importante perché un italiano che vince su una moto del nostro paese ci rappresenta in tutto il mondo. È un grande onore per l’Italia che la nostra tecnologia sia rappresentata in questo modo da uno dei nostri piloti e da una delle nostre case. Noi italiani abbiamo bisogno di un eroe, un pilota che faccia cose che gli altri non possono fare e in questo caso Bagnaia è riuscito a vestire questi panni dimostrando una grande intelligenza e maturità”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Agostini
    Pilota italiano e moto italiana, appunto: “Ci è voluto mezzo secolo perché una dinamica del genere si ripetesse e il motivo per cui ci è voluto così tanto è che non è stato facile confrontarsi con le marche giapponesi che dispongono di strutture più avanzate e di maggiori capitali – ha aggiunto Agostini -. È fantastico che la Ducati, una fabbrica molto più piccola di quelle giapponesi, sia riuscita a realizzare tutte queste moto in grado di lottare per la vittoria, dunque i tecnici della casa di Borgo Panigale e tutta la squadra hanno avuto un grande merito LEGGI TUTTO

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    MotogGP Ducati, Agostini e l'orgoglio Bagnaia: “È un eroe, fa cose che gli altri non possono fare”

    ROMA – Pecco Bagnaia è il nome del momento in MotoGP. Il pilota Ducati, fresco campione del mondo della classe regina, ha riportato la Ducati in cima al Mondiale Piloti per la prima volta dal 2017. Era però da mezzo secolo che un italiano non trionfava su una moto italiana. L’ultimo a riuscirci era stato Giacomo Agostini nel 1972. Proprio il vincitore del campionato cinquant’anni fa sulla MV Augusta ha parlato in un’intervista ad “As” del connazionale:  “È un titolo importante perché un italiano che vince su una moto del nostro paese ci rappresenta in tutto il mondo. È un grande onore per l’Italia che la nostra tecnologia sia rappresentata in questo modo da uno dei nostri piloti e da una delle nostre case. Noi italiani abbiamo bisogno di un eroe, un pilota che faccia cose che gli altri non possono fare e in questo caso Bagnaia è riuscito a vestire questi panni dimostrando una grande intelligenza e maturità”.Guarda la galleryLa storia della Ducati Mondiale: Bagnaia campione 15 anni dopo Stoner
    Bagnaia nella storia
    Pilota italiano e moto italiana, appunto: “Ci è voluto mezzo secolo perché una dinamica del genere si ripetesse e il motivo per cui ci è voluto così tanto è che non è stato facile confrontarsi con le marche giapponesi che dispongono di strutture più avanzate e di maggiori capitali – ha aggiunto Agostini -. È fantastico che la Ducati, una fabbrica molto più piccola di quelle giapponesi, sia riuscita a realizzare tutte queste moto in grado di lottare per la vittoria, dunque i tecnici della casa di Borgo Panigale e tutta la squadra hanno avuto un grande merito LEGGI TUTTO