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    Podio Bagnaia, trionfo Martin in Indonesia: Marquez-Bastianini out!

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    Paura per Marquez nella MotoGp: moto in fiamme

    ROMA – Il Gran Premio d’Indonesia si è trasformato in un incubo per Marc Marquez. Durante la gara, il pilota spagnolo è stato costretto a ritirarsi dopo che la sua moto ha preso fuoco, mettendo fine a un weekend già complicato per il campione della Ducati. E così addio anche al sogno Mondiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Martin vince in Indonesia. Bagnaia chiude al terzo posto

    Jorge Martin, ha vinto il Gran Premio d’Indonesia, riscattando la caduta nella Sprint e dominando la gara dal primo all’ultimo giro. Lo spagnolo della Ducati Pramac ha preceduto Pedro Acosta su Ktm. Terza posizione per il campione del mondo e principale rivale per il titolo, Francesco Bagnaia su Ducati ufficiale, che chiude una grande rimonta. Si ritira a metà gara Marc Marquez per problemi tecnici sulla sua Ducati del team Gresini che esce di pista con il motore in fiamme. Fuori anche Enea Bastianini (Ducati ufficiale) che scivola a sette giri dalla fine quando era terzo. Quarto alla fine l’altro italiano Franco Morbidelli su Ducati Pramac, in zona podio per quasi tutta la gara e rimontato negli ultimi giri. LEGGI TUTTO

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    F1 | Damon Hill: “Red Bull deve gestire il suo declino”

    Damon Hill, campione del mondo 1997 e ora Expert Analyst per Sky Sports F1, ritiene che la Red Bull debba “gestire il suo declino”, per poter conquistare il titolo piloti con Max Verstappen, alla fine di questa stagione.Damon Hill

    La “crisi” Red Bull è sotto gli occhi di tutti. Da sette gare, il team olandese non riesce più a vincere un Gran Premio e da Baku la McLaren l’ha anche sopravanzata nella classifica mondiale riservata ai costruttori. La squadra austriaca ha perso la testa del mondiale dopo 55 gare (Miami 2022).
    Stante le prestazioni di Red Bull, McLaren e Ferrari, il team capitanato da Chris Horner, difficilmente potrà riprendersi la ledership della classifica e, anzi, dovrà forse prestare attenzione alla rimonta della Scuderia di Maranello.
    La classifica piloti invece vede ancora Verstappen davanti a Lando Norris di 52 lunghezze.
    Il pilota inglese della McLaren ha messo nel mirino Verstappen che però proverà a mettere in pista tutto ciò che serve per contrastarne la rimonta.
    Secondo Hill, spettarà ora alla Red Bull “gestire il declino”, in modo da poter difendere almeno il titolo piloti del loro pilota olandese.
    “Non si vuole mai essere secondi. Quando si è in testa alla classifica, è bello vincere”, ha detto Hill al podcast di Sky Sports F1, riferendosi a Verstappen. Il campione del mondo con la Williams ha poi aggiunto: “Ovviamente si può vincere un campionato finendo regolarmente nei punti e arrivando secondi, ma questo rende tutto molto più intenso”.
    Tornando invece a parlare del mondiale costruttori, Hill ha detto: “La Red Bull è in retromarcia. È come se la gravità li tirasse giù man mano che il campionato va avanti. Stanno letteralmente perdendo prestazioni perché tutti accelerano il loro sviluppo e trovano guadagni che la Red Bull semplicemente non riesce ad ottenere. Devono gestire il declino, se così si può dire”.
    Infine, sempre riferendosi al Costruttori, Hill ha concluso dicendo: “Credo che la Red Bull penserà di aver probabilmente già perso il campionato costruttori, soprattutto considerando le prestazioni e la sfortuna di Perez”. LEGGI TUTTO

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    F1, Il tramonto di Ricciardo e l’alba dei nuovi fenomeni

    Ora è ufficiale, Daniel Ricciardo è stato licenziato dalla Racing Bulls, che rimpiazzerà, già dal Gran Premio di Austin, il pilota australiano con il 22enne neozelandese Liam Lawson.MEXICO CITY, MEXICO – OCTOBER 28: Daniel Ricciardo of Australia and Scuderia AlphaTauri prepares to drive in the garage during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Mexico at Autodromo Hermanos Rodriguez on October 28, 2023 in Mexico City, Mexico. (Photo by Rudy Carezzevoli/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202310290075 // Usage for editorial use only //

    Bearman, Colapinto, Piastri, Antonelli e ora Lawson: tutti piloti nati nel nuovo millennio, figli di una Formula 1 sempre più virtuale, computerizzata, costellata da ingegneri che lavorano in remote garage sparsi per il mondo e mental coach pronti a coadiuvare i ragazzi nella sopportazione dello stress da paddock.
    Se fino a qualche anno fa c’era ancora chi storceva il naso di fronte a una presunta incompatibilità tra simulatore e pista, oggi questi ragazzi, figli anche del digitale, sono stati capaci di fugare ogni restante dubbio.La disarmante facilità con cui piloti come Colapinto e Bearman si sono adattati quest’anno alle relative vetture e dinamiche del paddock evidenzia un livello di preparazione altissimo, che già abbiamo osservato lo scorso anno con Piastri, che oggi, ad un anno di distanza, risulta addirittura ingaggiato per il Titolo Piloti.
    Questi ragazzi terribili rappresentano una enorme risorsa per la Formula Uno del futuro, ma al contempo, come abbiamo visto con Ricciardo, un grossissimo problema per le generazioni precedenti, per intenderci sia quella composta dai grandi vecchi come Hamilton e Alonso, che quella dei più giovani Verstappen e Leclerc.
    Pensare che Colapinto alla terza gara di Formula 1, in una pista come Singapore sia arrivato a qualche millesimo dal compagno Albon in qualifica, è spaventoso. Una nuova dimensione con cui fare i conti che ridimensiona i piloti titolari, come lo stesso Albon, che fino a qualche mese fa proprio grazie alle sue ottime prestazione era clamorosamente tornato in orbita mercato di Red Bull. E non solo, mette anche pressione su Carlos Sainz, che ha firmato il contratto con Williams per fare il re e ora avrà un bel po’ di pressione sulle spalle.

    Ad oggi, il discorso relativo alle gerarchie è realmente critico. Un Norris ad esempio, ragazzo classe ’99, ma al sesto anno in Formula Uno, qualora non riuscisse a vincere il mondiale in rimonta su Verstappen rischierebbe addirittura di scivolare nella gerarchia interne alla McLaren del 2025. Piastri infatti in molte gare ha dimostrato una solidità e una lucidità non riscontrate in Norris.
    Vedremo poi chi tra Hamilton e Antonelli farà meglio nel 2025, il colpo Ferrari contro l’azzardo Mercedes. Insomma tante situazioni da vivere e analizzare in una Formula 1 in cui ormai nulla appare scontato. LEGGI TUTTO

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    F1, Coulthard paragona Norris a Schumacher, Hamilton e Senna!

    L’ex pilota di F1 David Coulthard ritiene che la prestazione di Lando Norris al Gran Premio di Singapore rispecchi quella di leggende del passato come Michael Schumacher ed Ayrton Senna. Forse ha un po’ esagerato!Lando Norris, McLaren F1 Team, 1st position, celebrates on the podium – credit: McLaren Racing Media Centre

    Lando Norris ha dominato e vinto la gara di Singapore, dopo essere partito dalla pole position, tagliando il traguardo con quasi 21 secondi di vantaggio su Max Verstappen.
    È stata la terza vittoria stagionale per il pilota inglese della McLaren e la seconda in cui ha accumulato un distacco di oltre 20 secondi dalla vettura dietro di lui.
    David Coulthard a Channel 4 ha elogiato la guida di Norris sul circuito di Marina Bay, nonostante il pilota della McLaren abbia sfiorato due volte la barriera.
    Coulthard ha detto: “Ha dimostrato di saper fare tutto alla perfezione. L’unica cosa che mi ha davvero sorpreso è stata alla fine del giro, quando ha avuto un bloccaggio e poi è finito, credo alla curva 14, a toccare la barriera. Per il resto è stato impeccabile. Che performance. Umano e macchina in perfetta armonia”.
    Norris, attualmente a 52 punti da Verstappen nella classifica piloti, sta cercando di ridurre il divario nel tentativo di conquistare il suo primo titolo di Formula 1 e di impedire a Verstappen di conquistare il quarto campionato consecutivo.
    Coulthard ha affermato che Norris, nella sua forma attuale, assomiglia a piloti come i sette volte campioni Michael Schumacher e Lewis Hamilton, nonché alla leggenda brasiliana Ayrton Senna.
    Non ha forse un po’ esagerato? LEGGI TUTTO

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    F1, Il piano Ferrari per le ultime gare: sviluppi, messa a punto e… rischiare

    Charles Leclerc – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La Ferrari, negli ultimi due Gran Premi di Baku e Singapore, ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Nonostante questo il ritardo dalla Red Bull è sceso a 34 punti. Il team austriaco occupa la seconda posizione nella classifica mondiale costruttori con 475 punti, mentre Ferrari ora ne ha 441. Con ancora sei gare al termine della stagione e una pausa di ben tre settimane, a Maranello si studia un piano per la conquista della medaglia d’argento. Gli ingredienti sono tre: sviluppi, messa a punto e rischiare.
    FERRARI SF-24, GLI ULTIMI SVILUPPI DELL’ANNO
    Tre settimane di pausa tra Singapore ed Austin permetteranno alla Ferrari, così come però anche agli altri Team, di portare in pista gli ultimi sviluppi della stagione 2024. McLaren, Red Bull e Ferrari sicuramente porteranno un aggiornamento delle loro monoposto alla prima gara sul suolo americano. Per la Scuderia di Maranello si vocifera che si stia lavorando ad un’evoluzione ancora più spinta dell’ala flessibile anteriore. Insieme a questo aggiornamento i tecnici di Maranello potrebbero portare l’ennesima evoluzione del fondo, per affrontare l’ultima parte di stagione.
    La SF-24, dopo la pausa estiva, si è dimostrata costantemente più performante della RB20 e gli sviluppi programmati ci si augura possano permettere di mantenere questo vantaggio competitivo.
    FERRARI SF-24, LA MESSA A PUNTO
    Nel corso di tutti i diciotto Gran Premi fin qui disputati, la messa a punto delle monoposto durante il fine settimana è sempre stato uno degli aspetti cruciali per poter estrarre la miglior performance. In particolare una meticoloso lavoro per assecondare le spesso misteriose gomme Pirelli, ha permesso di fare la differenza sul giro secco oppure sul passo gara. La SF-24, sia nelle mani di Charles Leclerc che in quelle di Carlos Sainz, si è dimostrata più problematica in qualifica che non sul passo gara.

    RISCHIARE PER VINCERE
    Il mantra di Fred Vasseur è ormai noto: “Devi rischiare ovunque, se vuoi vincere“. Piano piano, il Vasseur pensiero sta diventando comune a tutto il team. LEGGI TUTTO

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    Moto GP, da Mandalika a Valencia: sei circuiti in due mesi per il mondiale

    La MotoGP cambia continente volando, all’interno del primo trittico autunnale, dalla Romagna all’Isola di Lombok, Indonesia. Dove chissà se Mandalika sarà nuovamente decisiva: 12 mesi fa, infatti, la caduta avvenuta mentre era saldamente al comando della corsa aveva contribuito a togliere l’inerzia positiva a Jorge MartinAbbonati per continuare a leggere LEGGI TUTTO