More stories

  • in

    Ducati, Bagnaia e il trionfo in MotoGP: “Merito della VR46 Academy”

    ROMA – Al quarto anno in MotoGP è arrivato il tanto inseguito titolo di campione del mondo per Pecco Bagnaia. La crescita del pilota Ducati in tutto questo tempo è sotto gli occhi di tutti, ma il merito è anche del gruppo di colleghi facenti parte della VR46 Academy, oltre che del suo fondatore e mentore Valentino Rossi. “Non è solo l’influenza di Valentino, ma di tutte le persone che lavorano per noi a casa – le parole di Bagnaia riportate da “Speedweek” -. All’inizio era un’accademia completamente diversa, ora lavoriamo in modo davvero professionale. Abbiamo tutto. Se diciamo che vogliamo allenarci con le pocket bike, organizzano tutto. Se diciamo che vorremmo correre a Portimão prima della stagione, lo organizzano per noi. È incredibile l’aiuto che ci dannoGuarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Bagnaia
    “Se si analizzano le prestazioni in MotoGP si può vedere vedere chiaramente che tutti i piloti dell’Academy sono incredibilmente veloci – ha aggiunto Bagnaia -. Lavoriamo insieme a casa, ci spingiamo a vicenda. Quando ho visto Morbidelli vicecampione 2020 con tre vittorie è stato come un riferimento per me. Questo mi ha aiutato molto a migliorare per questo sono grato all’Academy”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1 Haas: arriva “Surviving to Drive”, il libro di Gunther Steiner

    ROMA – E’ in programma per il mese di aprile, agli inizi della stagione 2023 del mondiale di F1, l’uscita del libro di Guenther Steiner “Surviving to drive”, titolo che fa un chiaro riferimento alla serie tv di Netflix “Drive to survive” e che racconterà i retroscena della gestione della Haas nel campionato mondiale 2022. Una stagione sicuramente non banale, a partire dall’addio di Nikita Mazepin e il rientro di Kevin Magnussen, passando per le incompresioni con Mick Schumacher fino alla pole dello stesso Magnussen in Brasile.
    “Annata perfetta per un libro”
    Sicuramente Steiner ha programmato l’uscita del suo libro in un’annata piena di eventi. “Non credo che avrei potuto programmare l’uscita del libro in un’annata migliore di questa. Un libro che documenta cosa deve affrontare un team principal in una stagione di F1. Finora non avevo ancora pensato di scrivere un diario e sebbene mi piaccia guardare avanti è stata un’esperienza divertente tornare indietro ripensando ai molti alti e bassi incontrati”, così conclude il team principal Haas.

    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    Ilary Blasi si dà alle auto elettriche con Bastian

    Il gossip su Ilary Blasi e Francesco Totti impazza. Prima la separazione, poi “i dispetti” tra borse e Rolex, poi l’uscita ufficiale dell’ex capitano della Roma con la sua Noemi, e ora la nuova fiamma della conduttrice. Si tratta dell’imprenditore tedesco Bastian, con cui Ilary si è concessa una romantica fuga a Zurigo, durante la quale sono stati immortalati dai fotografi e le immagini hanno fatto immediatamente il giro del web. Di lui sappiamo che vive a Francoforte e ha un debole per il lusso, tra cui le auto, come testimonia la sua Audi e-tron nera, il cui prezzo parte da 86mila euro.
    Svolta ecologica per Ilary?
    Passione per le auto elettriche? L’Audi e-tron è la prima vettura 100% green del Marchio tedesco. Cuore pulsante sono i due motori completamente elettrici: la versione 50 quattro eroga fino a 313 CV, la versione 55 quattro fino a 408 CV. Grazie alla potente batteria agli ioni ad alta tensione, l’autonomia supera i 400 km. Insomma, nuova vita per Ilary e svolta ecologica, dato che – stando alle foto apparse su riviste e in rete – la vedremo spesso a bordo della vettura elettrica del suo ultimo amore. E come contorno, hotel e spa di lusso, come è accaduto in questi giorni a Zurigo.
    Francesco Totti e Ilary Blasi si dicono addio: le Ferrari e Lamborghini da dividersi LEGGI TUTTO

  • in

    Abarth 500, elettrico batte benzina, e Fiat annuncia i nuovi modelli

    Quando parla, Olivier François, non è mai banale. Sa dire le cose giuste nella maniera giusta, facendo intendere sempre quel qualcosa in più capace di attrarre l’attenzione. E il CEO di Fiat e Abarth non si è smentito nemmeno nell’occasione più brillante degli ultimi tempi, cioè il lancio della nuova Abarth 500e (mentre in Brasile si celebrava il ritorno su quel mercato con il debutto del primo Suv Abarth, il Pulse), la replica migliorata dell’ultimo gioiello di Casa Fiat, cioè l’icona in versione elettrica, lanciata due settimane fa anche in America, al Salone di Los Angeles. E quando all’improvviso il palco è scosso dal tradizionale rombo dell’Abarth 500e – elettrica come la “cuginetta” – garantito dal sistema innovativo del Sound Generator, allora si fa tutto più chiaro. Perché non è facile spiegare ai 160.000 appassionati della tribù dello Scorpione che questa vettura regala l’impressione di essere un’Abarth vera.
    Per quanto abbia “appena” 155 cv in dotazione (113,7 kW), cioè 10 in meno dei 165 cv della Abarth 595 e ne perda 25 in confronto ai 180 della 695, riesce a essere comunque fedele alla tradizione, allo spirito, alla storia stessa del brand creato da Karl Abarth 73 anni fa. Quello cioè alla perenne ricerca di un continuo miglioramento della performance. Rispetto alla 500 elettrica normale, la nuova Abarth ha ben 37 cv in più (21% in più di potenza, tanta roba) grazie alla batteria da 42 kWh che garantisce anche una coppia notevole di 235 Nm e, sembra, almeno 250 km di autonomia.
    Fiat 500 elettrica: la piccola torinese arriva in Giappone
    Abarth, i tre pilastri
    Non costa poco, 43.000€ per la versione di lancio Scorpionissima, ma anche questo rientra nell’universo elettrico.”Proprio così – attacca François – siamo riusciti a costruire un’Abarth nel segno della tradizione, costituita da tre elementi fondamentali: il rombo, il look e le performance. Abbiamo scelto di portare avanti questa sfida, consapevoli che avremmo potuto rimanere con la gamma a disposizione, cioè, con 595 e 695. Ma il mondo va verso l’elettrico e Abarth vuole dimostrare di saper sopravvivere anche all’elettrico. Di più, Abarth intende vincere nel campo dell’elettrico. Così, da due anni, senza dire niente a nessuno, abbiamo impostato la 500 elettrica con soluzioni già pensate appositamente per la sua declinazione Abarth, in modo da realizzare davvero un’autentica Abarth, anche se elettrica, la più Abarth di sempre”.
    Torniamo ai tre elementi identificativi di Abarth. “Cos’è un’Abarth vera? Intanto performance. Del look ero meno preoccupato visto il successo che ha avuto quella normale. Poi vedremo cosa dirà il pubblico. E alla fine il rombo. Abbiamo riprodotto il suono delle Abarth a benzina, anche perchè per alleggerire l’elettrica abbiamo tolto tutto, anche gli scarichi. E sapevamo che i fan al rombo tengono molto. Un qualcosa che fanno già altre supercar elettriche da Lotus a Porsche, ma l’Abarth 500e credo sia l’unica con questo approccio tre le piccole”.
    Ma perchè un’Abarth elettrica col rombo da endotermica?”Domani tutte le macchine saranno elettriche. Prima c’era la Tesla come benchmark del settore. Tra qualche anno non ci si distinguerà più con l’essere una vettura elettrica. L’elettrico, è il nuovo termico. Noi vogliamo differenziarci”.
    E a certificare le performance avete chiamato un’altra icona come Miki Biasion, con sua figlia Bettina… “Miki è stato grande e ci ha confermato che questa è un’Abarth vera, confessando che se non fosse stato per l’immediatezza dell’inserimento della coppia si sarebbe dimenticato che stava guidando un’elettrica. Non a caso la vettura è risultata più veloce nella ripresa urbana, nella prima fase dell’accelerazione e ha battuto la 695 di 1” sulla pista Misto Alfa di Balocco”.
    Fiat, un modello nuovo all’anno fino al 2027
    Passando alla Fiat, la 500e a Los Angeles ha fatto scalpore! “In America abbiamo lasciato una marea di fan quando abbiamo chiuso catena produttiva della vecchia 500. In realtà si tratta di un teaser, arriverà a inizio 2024 e non andiamo per fare grandi volumi o per toglierli all’Europa. Dobbiamo prima consegnare le vetture ai clienti europei e stiamo correndo per produrla velocemente nella quantità richiesta. Ci andiamo perché… rischiamo di capire molto dal mercato americano che è avanti nella nuova impostazione di consumi”.
    Quando arriverà la nuova gamma Fiat ed è vero che si riprenderanno vecchi “nomi” come quello della 600 che si dice avrà stilemi da piccolo Suv? “I nomi non posso darli, ma confermo che l’effetto Stellantis sarà di grande impatto sul brand. Fiat è stato un Marchio che non ha visto un grandissimo rinnovo dei modelli negli ultimi anni, almeno in Europa. Cominceremo con la prima novità nel 2023 e da quel momento ogni anno ci sarà un nuovo modello fino al 2027”.
    Roberto Mancini riceve una Fiat 500 Abarth sequestrata al narcotraffico LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Binotto cerca casa: per lui possibile futuro in Mercedes?

    ROMA – Ora che Mattia Binotto ha annunciato il suo addio alla Ferrari, l’ex team princiapal della Rossa cerca una nuova avventura. Messa la parola fine a una collaborazione durata ben 28 anni, l’ormai ex ingegnere della Rossa sta ora vagliando le varie opzioni per futuri incarichi. Sembra che il nativo di Losanna sia sulla lista dei desideri dell’Alpine per assumere il ruolo di direttore tecnico del team francese, ma nelle ultime ore ha preso piede un possibile passaggio in una delle rivali della Ferrari: la Mercedes.
    Come Costa e Allison
    La scuderia di Maranello non si è ancora pronunciata sul periodo di stop che Mattia Binotto dovrà osservare senza poter lavorare per altri team della Formula 1. Solitamente si aggira sui 6-12 messi prima di avere il via libera. Inoltre non è ancora chiaro in che ruolo Binotto potrebbe entrare nella formazione  della Mercedes, ma non sarebbe la prima volta di un passaggio dalla Rossa alla casa di Brackley. Infatti gli anni passati anche Aldo Costa e James Allison hanno deciso di fare lo stesso percorso, cambio di squadra che potrebbe risultare positivo per la carriera dell’ex team principal della Ferrari. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Binotto subito in pista dopo la Ferrari? La voce che circola in Germania

    ROMA – Ormai da martedì 29 novembre Mattia Binotto non è più il team principal della Ferrari. La fine di una collaborazione durata ben 28 anni per l’ormai ex ingegnere della Rossa che ora sta vagliando le varie opzioni per futuri incarichi. Sembra che il nativo di Losanna sia sulla lista dei desideri dell’Alpine per assumere il ruolo di direttore tecnico del team francese, ma nelle ultime ore ha preso piede un possibile passaggio in una delle rivali della Ferrari: la Mercedes.
    I precedenti passaggi da Ferrari a Mercedes
    Manca ancora una comunicazione ufficiale della scuderia di Maranello sul tempo che Mattia Binotto dovrà passare senza poter lavorare per altri team della Formula 1. Solitamente la forbice parla di 6-12 mesi di stop per poi avere il via libera. Non è ancora chiaro in che ruolo Binotto potrà entrare nella formazione esistente della Mercedes, ma non sarebbe la prima volta di un passaggio dalla Rossa alla casa di Brackley. Infatti prima di lui anche Aldo Costa e James Allison hanno deciso di fare lo stesso percorso, cambio di scenario che potrebbe risultare positivo per la carriera dell’ex team principal della Ferrari.
    Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, In Ferrari è tutto pronto per il dopo Binotto: organigramma, ruoli chiave e date

    L’uscita di scena di Mattia Binotto libera la strada ad una completa riorganizzazione della Scuderia Ferrari. L’Amministratore Delegato Benedetto Vigna e il Presidente John Elkann sono al lavoro per trovare gli uomini chiave per dare alla squadra un nuovo assetto. Al di là dei nomi, alcuni ancora da definire, l’organigramma della Gestione Sportiva avrà ruoli definitivi e chiare responsabilità.Via un Team Principal se ne fa un altro. A dire il vero in Ferrari non sarà proprio così perché dietro all’uscita di Binotto c’è molto di più! Se è vero che da un lato i risultati sportivi hanno pesato sulla decisione di fare a meno dell’ingegnere di Losanna, sono stati ben altri fattori che hanno portato i vertici del Cavallino a voler intraprendere una strada diversa.
    Ora Vigna ed Elkann cercheranno di dare all’organizzazione del Team Ferrari una veste più consona ad una squadra corse, con responsabilità ben definite e risorse di peso nei ruoli chiave. Al di là quindi del nome che andrà a ricoprire il ruolo di Team Principal, la Scuderia Ferrari è alla ricerca di un Direttore Tecnico e di un Responsabile della Comunicazione.
    Almeno per i primi due ruoli la decisione è quella di “andare sul mercato”, puntando su figure con esperienza nelle corse, nel motorport e in Formula 1. I nomi che circolano sono quelli di Frédéric Vasseur (ingegnere francese e attuale CEO e Team Principal di Alfa Romeo), Aldo Costa (ingegnere con una lunga esperienza in F1 con Minardi, Ferrari, Mercedes e attualmente in Dallara) e Simone Resta (direttore tecnico del Team Haas).

    Per l’ufficio stampa si starebbe pensando ad una scelta interna al Gruppo o alla Scuderia stessa che vanta già in organico figure con un’ottima esperienza nella gestione dei rapporti con la stampa, nella sua accezione più classica, anche se sarebbe auspicabile un deciso passo avanti in ambito Digital e New Media.
    Le linee guida sono state ormai definite, i ruoli anche, non solo quelli apicali di Team Principal, Direttore Tecnico e Responsabile della Comunicazione. Ora occorrerà mettere a terrà i desiderata di Vigna e arrivare velocemente a completare un organigramma che, ad oggi, ha ancora parecchie caselle vuote senza un nome. Le tappe e le scadenze sono fissate: l’AD vorrebbe arrivare a fine gennaio con la maggior parte della posizioni coperte per poi fare un passaggio in CDA nei primi giorni di febbraio per l’approvazione. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, per il Team Haas un 2022 nel segno della progressione

    Le due cenerentole del Mondiale di F1 2021, Haas e Alfa Romeo, hanno spiccato decisamente il volo quest’anno compiendo un importante passo avanti prestazionale. Da team satelliti della Ferrari nell’ambito di una solida partnership tecnica si sono giovate dell’indiscusso miglioramento di Maranello all’interno della rivoluzione 2022. I frutti sono stati evidenti e la Haas in particolare si è smarcata dallo scurissimo Campionato 2021, concluso senza far segnare neppure un punto.
    Alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi, la scuderia americana si è tolta anche la soddisfazione di precedere l’Alpha Tauri, lo scorso anno anni luce avanti. Per la Haas-Ferrari, dunque, un ottavo posto di platino che offre segnali molto positivi e di incoraggiamento in chiave 2023 con una perla d’autore: la pole position di Kevin Magnussen ad Interlagos. Che la musica fosse cambiata rispetto ad un 2021 da incubo lo si era capito subito in Bahrain nel primo Gp della stagione con l’ottimo quinto posto del danese. La serie positiva in zona punti è poi proseguita a Jeddah fino ad accumulare un gruzzoletto di 37 punti.
    Niente male, davvero. Unico neo il siluramento di Mick Schumacher che ha comunque portato 12 punti alla causa Haas ed ha evidenziato spesso un rendimento in gara anche migliore del team mate. A giocare a suo sfavore sono stati i troppi e rovinosi incidenti con relativi ed importanti danni alle vetture. Ma, tutto sommato, per Haas è stata un’annata molto positiva con un quinto e un sesto posto come migliori risultati e tanta iniezione di fiducia per il futuro.

    Soprattutto nell’ottica di un rapporto sempre più stretto con Ferrari adesso che Mattia Binotto non c’è più. Non sono passate inosservate, infatti, le decisioni del team principal Steiner e della proprietà in totale opposizione ai voleri dell’ormai ex guida sportiva del Cavallino. Il riferimento è alle decisioni sul compagno di squadra da affiancare a Magnussen il prossimo anno. Scelte che hanno portato prima all’allontanamento di Schumacher e poi all’ingaggio di Hulkenberg, che ha battutto Giovinazzi e Shwartzman voluti invece in Haas dallo stesso Binotto. LEGGI TUTTO