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    MotoGP, Honda rassicura Marquez: “Vogliamo il titolo, collaboriamo con F1 per migliorare”

    ROMA – Nell’ultimo anno non sono mancate, da parte di Marc Marquez, le critiche a Honda. Per la prima volta dopo tanti anni, il pilota di Cervera e con lui la casa giapponese hanno chiuso una stagione di MotoGP senza vittorie, facendo scattare l’allarme soprattutto visti i risultati degli altri centauri Honda. Koji Watanabe, presidente di HRC, ha cercato di rasserenare l’ambiente: “Non abbiamo festeggiato una vittoria in MotoGP nel 2022, ma Marc Marquez ci ha regalato un podio nella seconda parte della stagione” – le sue parole durante l’evento Honda di Motegi.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Obiettivo titolo
    “Il nostro obiettivo è il titolo MotoGP, questa è la massima priorità – ha aggiunto Watanabe -. E’ stata una stagione molto frustrante per noi. Per apportare miglioramenti stiamo lavorando con il nostro dipartimento F1 per migliorare il pacchetto aerodinamico 2023. Stiamo già vedendo i primi segnali di questa collaborazione. In futuro uniremo i nostri sforzi in modo da poter essere di nuovo più competitivi”. LEGGI TUTTO

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    Rolf Michl: come si prepara Audi Sport per la Dakar 2023?

    Da sottolineare che il CEO attualmente ricopre due ruoli, quello di Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali. Michl è stato Project Manager Audi Sport TT Cup nel 2015, ecco perché la Dakar 2023 può considerarsi il gran ritorno nel mondo del rally. Ma come dice lui stesso “non ho mai abbandonato il mondo delle competizioni. In qualità di Direttore Vendite & Marketing ho dato tutto me stesso per contribuire ai tre record consecutivi nel mercato high performance ottenuti dal mio team. Il ritorno alla pista e ai rally ha però un fascino unico. Essere operativo sui campi di gara e vivere appieno l’ambiente mi è decisamente mancato.”
    Sulle difficoltà del doppio ruolo che attualmente ricopre, invece, la direzione di Audi Sport GmbH, Michl la condivide con il Dr. Sebastian Grams, con la parte finanziaria esclusivamente di sua responsabilità: “È affascinante gestire le attività racing in modo imprenditoriale, con indicatori di performance oggettivi, e al tempo stesso tributare la giusta attenzione al fattore umano, comprendendo le posizioni di tutti i protagonisti, dai piloti ai team, dai partner tecnici ai Clienti sportivi.“
    Focus: coesione del team
    Michl si è espresso in merito ai progetti avviati da Audi Sport, sottolineando che la Dakar costituisce una “perfetta sintesi dei valori del motorsport”. Per poi continuare: “Sono affascinato da come Audi schieri un prototipo elettrico con range extender in un contesto tanto probante e da come abbia ottenuto dei successi sin dal debutto.”
    “Una passione non meno travolgente anima Audi Sport customer racing: gli uomini del team vivono per la loro professione. La squadra dei Clienti sportivi annovera sia nomi di grande esperienza sia giovani ambiziosi. Grazie ai programmi dedicati ai gentlemen drivers, contribuiamo alla visibilità del Brand su scala globale. “
    Parlando dell’impegno sportivo Audi che partecipa per la seconda volta alla Dakar, Michl ha esposto gli obiettivi del team, e uno fra questi è – come tutti – portare a casa la vittoria. “Abbiamo sviluppato la vettura, possiamo contare sui migliori piloti e abbiamo creato una squadra motivata e di alto livello. Dobbiamo essere pronti e concentrati al massimo: la coesione del team sarà la chiave decisiva del successo.”, queste le sue parole riguardo lo stato d’animo con cui si affronterà la sfida.
    Poi prosegue: “Al tempo stesso, devo essere realista e non posso dimenticare come, in un raid, vi siano fattori assolutamente imponderabili: incidenti, fenomeni atmosferici ed errori di navigazione sono ciò che rende unica questa competizione. Non possiamo controllare tutto, ma sono ottimista perché, oltre ad affinare la vettura, abbiamo compiuto notevoli progressi nelle procedure d’assistenza ed emergenza.”
    Non è mancato poi un resoconto della sua prima Dakar e di come si sia preparato per affrontarla. “Sotto il profilo manageriale, l’attività fuoristrada è decisamente diversa da quella in pista. In circuito è possibile accedere in tempo reale a una miriade di dati e la vettura è monitorata in ogni istante. Nel deserto, nella migliore delle ipotesi le prime informazioni arrivano dopo 40/50 minuti e la speranza è che non squilli il telefono satellitare. Un segnale che, solitamente, anticipa brutte notizie.”
    E conclude: “È necessario un forte autocontrollo e, sotto il profilo personale, la massima adattabilità. Di recente, ad esempio, ho imparato come si possa superare un’intera giornata tra le dune sfamandosi con un vasetto di porridge di miglio per neonati.”
    All’asta la Ferrari regalata a Niki Lauda: le offerte sono già altissime LEGGI TUTTO

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    F1, Honda: il rientro nel Circus è sempre più vicino

    ROMA – Il rientro in F1 dell’Honda appare sempre più realistico. Le power unit della casa giapponese sono in pista con Red Bull e Alpha Tauri, ma con nome Red Bull Powertrains, e i risultati degli ultimi due anni, più la svolta del Circus verso una maggiore elettrificazione a partire dal 2026, hanno solleticato l’entusiasmo di Honda che, secondo quanto afferma Autosport, potrebbe rientrare con una collaborazione ufficiale proprio con la scuderia di Milton Keynes.
    Registrazione effettuata
    Finora sono solo voci, ma intanto – come confermato da Koji Watanabe, presidente di Honda Racing – è arrivata la registrazione, condizione indispensabile per il rientro in F1. “Come HRC ci siamo registrati come costruttore Power Unit a partire dal 2026 – afferma lo stesso Watanabe – bisogna considerare che la scadenza per l’iscrizione era al 15 novembre ed è stata nostra premura effettuarla per continuare la ricerca nelle corse”
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    Ferrari, Sainz promuove la 'nuova' F1: “Gare più interessanti degli anni scorsi”

    ROMA – Il primo anno in Formula 1 con le nuove regole? Sicuramente positivo. E’ questo il bilancio tracciato da Carlos Sainz al termine del Mondiale 2022, il primo della “nuova era” per il Circus, con diverse modifiche al regolamento e auto progettate per rendere le gare più appassionanti. “Penso che nel complesso sia stato positivo – le parole del pilota Ferrari riportate dal sito ufficiale della F1 -. Nelle gare abbiamo visto più sorpassi. In termini di guida, per noi è più facile guidare su certi tracciati. Da questo lato penso che il nostro sport sia migliorato”.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Ottimismo per il futuro
    “Speravo in più varietà nell’ordine di arrivo al vertice, con più squadre a lottare per il podio – ha aggiunto Sainz -. Si spera che questo aspetto possa migliorare nei prossimi anni, con più team in lotta per il podio. Spero che il tempo trascorso in galleria del vento porti tutti i team ad avere risultati simili”.
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    F1, Peter Sauber lascia libero Vasseur: “Quando la Ferrari chiama…”

    ROMA – Frederic Vasseur si avvicina a diventare il nuovo team principal della Ferrari. Il dirigente francese, che ha ricoperto fino a oggi il medesimo ruolo in Alfa Romeo, rimarrà in Formula 1 passando alla scuderia di Maranello, che cerca un sostituto dopo le dimissioni di Mattia Binotto. Nell’ultimo mese sono state tante le voci che portavano a Vasseur, ultima delle quali quella di Peter Sauber, fondatore dell’omonima scuderia ora in pista con Alfa Romeo.
    Le parole di Sauber
    “Quando si riceve un’offerta dalla Ferrari, si deve andare – ha detto Sauber ai microfoni di “Blick” -. Se si conosce la storia della Ferrari, a partire dal fondatore Enzo, si sa che i capisquadra hanno di solito vita breve. L’unica eccezione è Jean Todt, che ha governato per oltre dodici anni”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Valentino Rossi atteso al via della 12 ore di Bathurst

    ROMA – Si fanno sempre più insistenti le voci di una partecipazione di Valentino Rossi alla 12 Ore di Bathurst tra il 2 e 5 febbraio. Manca ancora l’annuncio ufficiale, ma il “Dottore” sarà in gara nell’atto inaugurale della stagione 2023 dell’Intercontinental GT Challenge, senza dubbio una delle più entusiasmanti dell’intero calendario del Gran Turismo. Per il pilota italiano un’altra opportunità di cimentarsi con il mondo a quattro ruote che sicuramente lo vedrà impegnato nel GTWC 2023 come nuovo pilota BMW.
    I precedenti di Bayliss e Stoner
    Valentino Rossi non sarà il solo a fronteggiare i saliscendi di Mount Panorama, ma in passago già diversi campioni del mondo a due ruote sono stati impegnati in questa affascinante esperienza. Partendo da Gregg Hansford, l’unico capace di vincere su questo tracciato sia a due che a quattro ruote, passando per Troy Bayliss che nel 2009 finì contro un muro dopo 59 giri sui 161 previsti, per concludere con Casey Stoner, anche a lui finito contro il muro quando era in lotta per la top-5. LEGGI TUTTO

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    F1, Vasseur sempre più vicino alla Ferrari: arriva il via libera di Sauber

    ROMA – Non sono ancora arrivati annunci ufficiali, ma Frederic Vasseur sembra davvero vicino a diventare il nuovo team principal della Ferrari. Il dirigente francese, che ha ricoperto fino a oggi il medesimo ruolo in Alfa Romeo, rimarrà in Formula 1 passando alla scuderia di Maranello, che cerca un sostituto dopo le dimissioni di Mattia Binotto. Nell’ultimo mese sono state tante le voci che portavano a Vasseur, ultima delle quali quella di Peter Sauber, fondatore dell’omonima scuderia ora in pista con Alfa Romeo.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    L’annuncio di Sauber
    “Quando si riceve un’offerta dalla Ferrari, si deve andare – ha detto Sauber ai microfoni di “Blick” -. Se si conosce la storia della Ferrari, a partire dal fondatore Enzo, si sa che i capisquadra hanno di solito vita breve. L’unica eccezione è Jean Todt, che ha governato per oltre dodici anni”.

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    Valentino Rossi alla conquista di Bathurst: ecco quando e dove tornerà in pista

    ROMA – Manca ancora l’annuncio ufficiale, ma secondo i rumours usciti nelle ultime ore Valentino Rossi sarà tra i protagonisti della 12 Ore di Bathurst tra il 2 e 5 febbraio. La gara, atto inaugurale della stagione 2023 dell’Intercontinental GT Challenge è senza dubbio una delle più entusiasmanti dell’intero calendario del Gran Turismo. Per il “Dottore” un’altra opportunità di cimentarsi con il mondo a quattro ruote che sicuramente lo vedrà impegnato nel GTWC 2023 come nuovo pilota BMW.
    Le esperienze degli altri motociclisti
    In attesa di vedere Rossi alle prese con i saliscendi di Mount Panorama, sono diversi i campioni a due ruote già impegnati in questa affascinante esperienza. Partendo da Gregg Hansford, l’unico capace di vincere su questo tracciato sia a due che a quattro ruote, passando per Troy Bayliss che nel 2009 finì contro un muro dopo 59 giri sui 161 previsti, per concludere con Casey Stoner, anche a lui finito contro il muro quando era in lotta per la top-5. LEGGI TUTTO