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    F1, Gené e l'esperienza di Vasseur: “Sarà un valore aggiunto per Ferrari”

    ROMA – Marc Gené ha parlato dell’arrivo di Frederic Vasseur come nuovo team principal della Ferrari in Formula 1. L’ex pilota e ambasciatore del Cavallino, durante un evento di Banco Santander ed El Pais svoltosi a Madrid, ha parlato con ottimismo del successore di Mattia Binotto, il quale lascerà il suo posto a fine 2022. “Parliamo di un team principal che ha molta esperienza in F1 e in generale nelle corse automobilistiche – ha detto -. Viene dal mondo delle corse e potrà contribuire, sarà un valore aggiunto per cercare di agguantare questo titolo che ci è sfuggito”. Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Gené
    “Quest’anno la Ferrari è partita molto bene, andando in testa ad entrambi i campionati – ha aggiunto Gené -. Poi abbiamo avuto un momento di difficoltà, ma abbiamo concluso l’anno al secondo posto, davanti a una delle due Red Bull. È stato un anno positivo, ma non quanto avremmo voluto, perché tutto ciò che è meno della vittoria, per il DNA della Ferrari, non è conforme agli obiettivi. Speriamo che Carlos Sainz abbia una macchina che gli permetta di vincere le gare e di lottare per il campionato e speriamo che anche Fernando Alonso abbia una macchina competitiva. Quest’anno abbiamo ottenuto più pole position di qualsiasi altra vettura e questo ci dice che la macchina è buona. La monoposto 2023 è stata progettata dagli stessi tecnici. Dobbiamo perfezionarci nei diversi momenti del fine settimana, ma se la vettura sarà veloce come quella del 2022, potremo lottare per il mondiale LEGGI TUTTO

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    Whatsapp, la nuova funzione ti dice dov'è l'auto

    Molto spesso quando si esce e si parcheggia, non è raro dimenticarsi del posto in cui si è lasciata la propria utilitaria. Questo accade molto di più quando ci si ritrova in grandi parcheggi di città, affollati di auto, come magari possono essere i centri commerciali. Nonostante si cerchi di ricordare il piano e la fila esatta, è sempre un problema al ritono.
    Quante volte si è passato del tempo a cercarla per interminabili minuti? Magari anche con il timore che l’abbiano rubata e poi in realtà… eccola lì. Ma nel frattempo è passata un’ora e gli altri impegni sono slittati. Bene, pare che Whatsapp abbia trovato la soluzione. Come? Avrà una funzionalità che permetterà di inviare messaggi a se stessi. Capiamo bene a cosa, in questo caso, può servire.
    Arriva la chat con se stessi
    L’app di messaggistica, come anche Facebook, si evolvono continuamente e ci sono sempre tantissimi aggiornamenti utili al fine di migliorare anche la propria esperienza con queste applicazioni. La funzionalità di Whatsapp può essere usata come blockenotes in cui si segnano tutte le cose necessarie da ricordare, e si può impostare la cancellazione della conversazione che avverrebbe entro 24 ore.
    In questo caso, per ricordarsi dove è stata parcheggiata la propria utilitaria, il da farsi è semplice: si apre la chat con se stessi e si clicca sulla graffetta, poi si schiaccia “Posizione” e si scrive la posizione giusta. Una volta sbrigati gli impegni quel che resta da fare è cliccarci sopra. Quindi, in sintesi: dopo aver parcheggiato l’auto, ci si invia la propria posizione di quest’ultima e, nel momento in cui bisogna andarla a prendere, basterà aprire il messaggio e poi Google Maps potrà fare il resto.
    Lamborghini e Spotify, la playlist che suona come il V8 di Urus Performante LEGGI TUTTO

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    Bagnaia e Bautista rilanciano la sfida Ducati: «Pronti a vincere ancora»

    BOLOGNA – Una festa in Piazza Maggiore, dove anche le parole più ancora che le intenzioni disegnano quando fatto e soprattutto quando vuole (ri)fare la Ducati. La pioggia non ferma il Popolo Rosso, radunato a Bologna per celebrare la storica conquista in contemporanea dei titolo mondiali della MotoGP e della Superbike. Due Triple Corone, quindi un dominio totale. Con Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista sul tetto del mondo nella classifica più ambita e agognata: quella dei piloti.Nel pianeta che fino a qualche anno fa era dei costruttori giapponesi, i quali ora invece devono inseguire (e con un gap tecnologico e creativo notevole) proprio i gioielli di Borgo Panigale, quelli creati e resi (per ora) invincibili da Gigi Dall’Igna, con un percorso iniziato nel 2013 con il suo arrivo in Ducati dalla “nemica” Aprilia.«Ci abbiamo messo più tempo di quello che mi ero prefissato, ma la MotoGP, come la Superbike, è complicata. E soprattutto ci siamo riusciti. Dobbiamo essere orgogliosi» afferma il direttore generale di Ducati Corse, l’ingegnere veneto che ha sfornato trovate su trovate che hanno portato il mondo delle due ruote ad avvicinare quello della Formula 1. E che non vuole fermarsi. «Ho sempre pensato che quello che è stato è stato, e che la cosa più importante è quello che sarà. Dobbiamo continuare a spingere e lavorare per portare a casa tutto quello che si può nei prossimi anni».Aprire un ciclo rosso, come la Ferrari dell’era Schumacher. Con la stabilità organizzativa e umana, ma allo stesso tempo continuando a premere sull’acceleratore dell’innovazione. Al resto penseranno i piloti, come assicurano. «Io e la Ducati abbiamo lo stesso dna: mai mollare, ma sentirsi appagati – afferma Bautista -. Sono troppo vecchio per sentire la pressione di dovermi ripetere, so solo che lavorerò e darò il massimo per riuscirci. Con la squadra». E una Panigale V4 rinnovata pesantemente (e già omologata, con tanto di Replica World Champions in serie limitata speciale firmata dallo spagolo e da Bagnaia con i colori dei team campioni).«Non voglio pensare ancora a prossimo anno, ma godermi questo – afferma il torinese, reducas da qualche giorno di sci a Campiglio con Valentino Rossi -. Con questo sicuramente so che sono e siamo quelli da battere. E che mi farò trovare pronto per la nuova stagione e tutto quello che comporta con l’arrivo delle gare Sprint. Voglio continuare a dare spettacolo. Divertirmi e far divertire». Una promessa. E una minaccia per i giapponesi, soprattutto. La Honda di Marc Marquez e la Yamaha di Fabio Quartararo. LEGGI TUTTO

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    Lamborghini e Spotify, la playlist che suona come il V8 di Urus Performante

    Unire motore e musica si può? La risposta sta in The Engine Songs V8, la terza compilation che si ispira ai motori Lamborghini, in questo caso a quello di Urus Performante che sprigiona 666 CV e una coppia di 850 Nm a soli 2.300 giri/min, oltre a un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi e una velocità massima di 306 km/h. Un suono che è stato definito “profondo e ritmico”. “Il suono intenso di una batteria: ecco lo strumento che meglio di tutti rappresenta l’effetto di combustione del V8 ed enfatizza il movimento dei pistoni all’interno dei cilindri”, ha spiegato Mauro Mautone, NHV wholevehicle coordinator di Lamborghini, che insieme ad Alex Trecarichi, music producer di fama internazionale, ha lavorato al progetto.
    Ventiquattro brani
    Su Spotify sono state lanciate prima due playlist intonate al V12 e al V10 di Aventador LP 780-4 Ultimae e Huracán Tecnica, adesso è la volta del V8 della Urus Performante, per continuare la celebrazione in musica dei motori termici Lamborghini. “Per creare la playlist sono partito come sempre dall’analisi della frequenza fondamentale del motore”, spiega Trecarichi, creatore della trilogia The Engine Songs insieme agli ingegneri del suono Lamborghini, “nel caso di Urus, il parametro che tornava era quello dei 50 hertz, corrispondente alle vibrazioni fondamentali della batteria. Quindi, una parte importante della playlist, doveva essere rappresentata dal ritmo“. Applicando ancora una volta le formule della Trasformata di Fourier e con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, i tre stadi espressivi dell’8 cilindri Urus (sosta, crociera e velocità massima) hanno trovato il loro sound corrispondente. Nascono così 24 brani da ascoltare accelerando, scalando, curvando e frenando. Ai regimi minimi il motore di Urus Performante canta quindi in DO, medesima tonalità della elettrosalsa di Un gitano perdido di Gabriel Dominguez. A quattromila giri le vibrazioni s’accordano in SOL, da cui sprigiona il soul di Boogie Fever. A settemila giri, ecco alzarsi il DO DIESIS sincopato di White Lies e della sua Is my love enough?
    Il suono diventa sentimento
    Un connubio tra motore e musica che nasce sfruttando i principi della psicoacustica, ovvero la scienza che fonde emozione soggettiva e fisica del suono e in grado di trasformare in sentimento, e immaginazione, l’esperienza al volante. “Guidare Urus Performante con The Engine Songs in sottofondo fa venir voglia di mettersi in viaggio verso Nord, senza una meta precisa“ dice Trecarichi. “Io invece ho immaginato una pista da rally nel profondo degli Stati Uniti. A divertirmi al volante coi miei migliori amici” è il pensiero di Mautone.
    Lamborghini Huracán Sterrato, la prima supercar non solo per l’asfalto LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo verso la nuova stagione: “Conta solo la vittoria”

    ROMA – Fabio Quartararo cerca di mettersi alle spalle il Mondiale perso nel 2022 in MotoGP a vantaggio di Pecco Bagnaia. Il francese, che ha visto sgretolarsi i suoi 91 punti di vantaggio tappa dopo tappa, arriva al 2023 con l’intenzione di non sbagliare ancora. Sul suo bottino del campionato appena concluso, che ammonta a tre vittorie e cinque apparizioni sul podio, afferma: “Se puoi ottenere questi risultati, puoi sicuramente rimanere in MotoGP per qualche anno. Nel mio caso non conta solo esserci, voglio tornare a vincere, questo deve essere chiaro”.Guarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Quartararo
    Quartararo, intervistato da “Speedweek”, ha parlato del calendario 2023, che prevede un folto numero di impegni: “Sarebbe stato meglio non inserire così tante gare ravvicinate. Sarà uno spettacolo per i tifosi, ma non sarà così facile per chi ci lavora. Dobbiamo pensare molto attentamente alla strategia che attueremo durante le prove” LEGGI TUTTO

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    Verso il 2026, sarà un festival di motori

    TORINO – Non a tutti piacciono i motori “semplificati” che verranno usati dal 2026, ma non c’è dubbio che l’intento di attirare nuovi motoristi (e dunque nuove Case costruttrici, in forma diretta o indiretta) sembra un obiettivo più che possibile, anzi ormai è vicino. Ai tre attuali (Ferrari, Mercedes e Renault) si affiancherà l’Audi, che rappresenta il grande ingresso del gruppo Volkswagen in Formula 1. Un inedito di grande importanza. Poi c’è la questione che riguarda la Red Bull e la Honda. La Red Bull, come tutti sanno, usano motori prodotti in collaborazione con la Honda, che tuttavia non è più presente ufficialmente in Formula 1. La Casa giapponese, tuttavia, ha firmato il documento per l’ingresso nel 2026 e a questo punto non è scontato che riprenda la collaborazione con la Red Bull. La quale, nel frattempo, si è attrezzata per dare vita a una propria unità motori. Anzi, secondo alcune voci che circolano in Formula 1, si profilerebbe un interesse della Ford, assente (come marchio) da molti anni. Sarebbe una grande operazione, a prescindere da quanto travaso di tecnologia (o di personale) possa esserci tra la Casa madre e la squadra britannica.
    Giapponesi a caccia di nuovi partner
    Se davvero si dovesse concretizzare questa ipotesi, allora la Honda sarebbe costretta a cercare altri partner. Che, dire il vero, non mancano (dalla Aston Martin alla Williams, per citarne due). Se si dovesse davvero andare in questa direzione, di passerebbe tra motoristi (e mezzo…) che caratterizza l’attuale ciclo di normative tecniche e sportive, a un campo partenti caratterizzato da sei marchi. Un ulteriore segno di come questa Formula 1 stia andando nella giusta direzione, all’insegna della crescita costante e a beneficio di competizione e spettacolo.
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    F1, ufficializzato il calendario 2023

    ROMA – La Formula 1 non ha ancora trovato una possibile sostituzione per il GP della Cina, cancellato a causa delle normative anti-Covid nel paese asiatico, ma ha ufficializzato il calendario per le 23 gare in programma nella stagione 2023. La stagione partirà il prossimo 5 marzo in Bahrein alle ore 16 italiane, mentre le due gare italiane, il GP di Emilia Romagna di scena a Imola in programma il 21 maggio e il GP d’Italia programmato per il 3 settembre cominceranno entrambe alle ore 15.
    La prima a Las Vegas
    Sarà la prima volta assoluta del Gp di Las Vegas. Format inedito per il weekend americano con le prove che partiranno dal giovedì, per terminare con la gara prevista alle ore 22 locali del sabato sera, che a causa del fuso orario avrà inizio alle ore 7.00 italiane. Tutte le sessioni della gara statunitense saranno disputate in notturna. Confermato il passaggio da tre a sei sprint race, mentre le attività mediatiche dei piloti verranno spostate nuovamente al venerdì, anticipando di mezz’ora la prima sessione di prove libere. LEGGI TUTTO

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    F1, calendario gare e orari: quando corre la Ferrari

    ROMA – In attesa di trovare una possibile sostituzione per il GP della Cina, cancellato a causa delle normative anti-Covid nel paese asiatico, la Formula 1 ha ufficializzato il calendario per le 23 gare in programma nella stagione 2023. La stagione prenderà il via il prossimo 5 marzo in Bahrein alle ore 16 italiane, mentre le due gare italiane, il GP di Emilia Romagna di scena a Imola in programma il 21 maggio e il GP d’Italia programmato per il 3 settembre cominceranno entrambe alle ore 15.
    Il caso Las Vegas
    Grande curiosità per la prima esperienza del Circus a Las Vegas. In questo caso si partirà con le prove del giovedì, con la gara prevista alle ore 22 locali del sabato sera, che a causa del fuso orario avrà inizio alle ore 7.00 italiane. Tutte le sessioni della gara statunitense saranno in notturna. Confermato il passaggio da tre a sei sprint race, mentre le attività mediatiche dei piloti verranno spostate nuovamente al venerdì, anticipando di mezz’ora la prima sessione di prove libere.
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