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    F1, il rimpianto di Wolff: “Gli errori dell'inizio ci sono costati una stagione”

    ROMA – Mettere da parte l’ultima stagione senza però voler ripetere gli errori commessi. E’ questo il pensiero di Toto Wolff e della sua Mercedes in vista di un 2023 che a Brackley sperano sia nuovamente di altissimo spessore. “Ricordo le discussioni sulla nuova macchina dell’ottobre 2021 e penso che in quel momento abbiamo commesso degli errori. Dopo otto vittorie consecutive nel mondiale Costruttori – confessa l’austriaco su YouTube – sapevamo che prima o poi il momento difficile sarebbe arrivato, ma non abbiamo capito in tempo cosa ci stava succedendo”.
    “Si impara dalle difficoltà”
    Wolff non vuole disperdere la lezione ricevuta da questo 2022. “La cosa più difficile da accettare è il fatto che ci siano voluti mesi per risolvere il problema fondamentale. E questo ci è costato una stagione. Tuttavia si impara di più dalle difficoltà e sarebbe stata una storia diversa se avessimo avuto ancora successo. La ricorderò come un’annata importante – conclude Wolff – sia come sviluppo personale che come leadership, nonostante tutti i momenti difficili”.
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    MotoGP, Pedrosa punta su Marquez: “Può rovinare i piani Ducati”

    ROMA – Che Marc Marquez vedremo nel 2023? E’ questa la domanda che tanti addetti ai lavori e tifosi si stanno ponendo prima dell’inizio del nuovo mondiale. Le ultime tre stagioni del fuoriclasse spagnolo sono state all’insegna degli infortuni e in tanti vedono Marquez come l’unico a poter interrompere il dominio Ducati e tra questi anche il suo ex compagno di squadra Dani Pedrosa. “Se Marc sta bene fisicamente e trova feeling con la moto può smantellare i piani Ducati – spiega ai microfoni di Dazn – è un ragazzo imprevedibile che può fare cose che non ti aspetti”.
    “Marc speciale”
    Secondo Pedrosa, il pilota di Cervera può vincere anche in condizioni non ottimali. “Marquez ha capacità di vincere anche con moto non perfette. Per esempio durante gli anni che siamo passati dalla Bridgestone alla Michelin, abbiamo avuto parecchie difficoltà ma lui è riuscito ugualmente a vincere il campionato mondiale adattandosi comunque alle gomme. Marc è un pilota diverso, in pista fa cose impressionanti perché faceva cose speciali impossibile di eguagliare”, conclude l’ex pilota spagnolo classe 1985. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l'avvertimento di Pedrosa: “Marquez una minaccia per la Ducati”

    ROMA – Le condizioni di Marc Marquez sono uno dei grandi interrogativi in vista del prossimo motomondiale. Le ultime tre stagioni del fuoriclasse spagnolo sono state piene di infortuni e per tanti addetti ai lavoro lo spagnolo della Honda è l’unico a poter interrompere il dominio Ducati. Di questo pensiero è anche il suo ex compagno di squadra Dani Pedrosa. “Se Marc sta bene fisicamente e trova feeling con la moto può smantellare i piani Ducati – ha dichiarato ai microfoni di Dazn – è un ragazzo imprevedibile che può fare cose che non ti aspetti”.
    “Marc impressionante”
    Secondo Pedrosa l’otto volte campione del mondo può vincere anche senza una moto perfetta. “Marquez ha capacità di vincere anche con moto imperfette. Per esempio durante gli anni che siamo passati dalla Bridgestone alla Michelin, abbiamo avuto parecchie difficoltà ma lui è riuscito ugualmente a vincere il campionato mondiale adattandosi comunque alle gomme. Marc è un pilota diverso, in pista fa cose impressionanti perché faceva cose speciali impossibile di eguagliare”, così l’ex pilota spagnolo classe 1985. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton carico per il 2023 : “Non vedo l'ora che arrivi la nuova stagione”

    ROMA – Lewis Hamilton è reduce da un 2022 complicato in Formula 1. Il britannico ha chiuso il Mondiale Piloti al sesto posto, peggior piazzamento dall’inizio della sua carriera nel Circus, senza raccogliere nemmeno una vittoria per la prima volta da quando ha iniziato a correre in questo campionato. Dopo un avvio disastroso, però, sia lui che la Mercedes sono riusciti a raccogliere qualche soddisfazione. In un’intervista ai canali ufficiali del team, Hamilton ha ricordato i momenti migliori della stagone: “A Budapest è stato fantastico – ha detto -. Anche a Zandvoort è andata bene, così come a Silverstone con l’atmosfera e l’opportunità di salire sul podio”.Guarda la galleryLa Ferrari 365 GT4 2+2 di Niki Lauda
    Le parole di Hamilton
    “Il Brasile è stato il momento clou perché la squadra era così felice – ha aggiunto Hamilton -. Avevo paura di non fare doppietta doppietta e sono stato felice quando ce la siamo assicurata tagliando il traguardo. Non vedevo la squadra così felice da molto tempo. È stata una bella sensazione, considerando quanto sono stato respinto all’inizio. Non vedo l’ora che arrivi il 2023” – ha concluso. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton sfida Ferrari e Red Bull: “Non vedo l'ora che arrivi il 2023”

    ROMA – Il 2022 è stato uno degli anni più difficili per Lewis Hamilton in Formula 1. Il britannico ha chiuso il Mondiale Piloti al sesto posto, peggior piazzamento dall’inizio della sua carriera nel Circus, senza raccogliere nemmeno una vittoria per la prima volta da quando ha iniziato a correre in questo campionato. Dopo un avvio disastroso, però, sia lui che la Mercedes sono riusciti a raccogliere qualche soddisfazione. In un’intervista ai canali ufficiali del team, Hamilton ha ricordato i momenti migliori della stagone: “A Budapest è stato fantastico. Anche a Zandvoort è andata bene, così come a Silverstone con l’atmosfera e l’opportunità di salire sul podio”.Guarda la galleryF1, le più veloci al pit stop: la posizione della Ferrari
    Su Interlagos
    “Il Brasile è stato il momento clou perché la squadra era così felice – ha aggiunto Hamilton -. Avevo paura di non fare doppietta doppietta e sono stato felice quando ce la siamo assicurata tagliando il traguardo. Non vedevo la squadra così felice da molto tempo. È stata una bella sensazione, considerando quanto sono stato respinto all’inizio. Non vedo l’ora che arrivi il 2023” – ha concluso.
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    Prezzi carburanti ancora in calo: benzina ai livelli di giugno 2021

    Sul finale dell’anno si continuano a registrare prezzi in calo sulla rete carburanti in Italia. Buone notizie, che fanno ben sperare gli automobilisti, nonostante sia difficile ipotizzare cosa accadrà nel 2023. Nel frattempo, gli ultimi rilevamenti sono positivi, sopratutto quelli della benzina, il cui prezzo è ai minimi da un anno e mezzo. Non era così basso da giugno 2021.
    Gli ultimi rilevamenti
    Secondo le rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, tra il 19 e il 25 dicembre il prezzo medio nazionale della verde è sceso a 1,625 euro al litro. Il diesel è invece arrivato a 1,689 euro, ovvero al livello più basso da poco meno di un anno, dal 31 gennaio 2022.
    Adesso c’è da considerare che fino al 31 dicembre è in vigore lo sconto sulle accise di 18 centesimi al litro stabilito dal Governo alla fine novembre: non resta che capire cosa succederà dal 2023, se il taglio verrà ulteriormente prorogato e se i prezzi continueranno a scendere ancora.
    Quali sono le auto più cercate dagli italiani? Ecco la top 10 del 2022 LEGGI TUTTO

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    Audi RS Q e-tron E2: lo sviluppo dei… sogni

    Apparentemente identiche, sostanzialmente diverse. Perché le sfide, come le scommesse ardite – tipo portare un bolide elettrico competitivo nel deserto – non accettano interruzioni nello sviluppo, negli investimenti necessari per portarli avanti. Così, un anno – con 4 vittorie di tappa e 10 podi alla Dakar, e il primo trionfo nel rally raid di Abu Dhabi – dopo, le tre Audi RS Q e-tron E2 praticamente pronte per il prologo di sabato, hanno poco o niente a che vedere con il prototipo con il quale la Casa di Ingolstadt debuttò dodici mesi fa nel deserto dell’Arabia Saudita tra lo stupore di tutti. A distanza, le forme esterne potrebbero anche ingannare e confondere, lasciando pensare a una vicinanza ancora notevole tra le due vetture. Invece, l’Audi RS Q e-tron E2 è un’altra macchina, in tante cose. A parte il sistema di trazione, quello sì, rimasto identico rispetto alla scorsa edizione della Dakar, con i due motori elettrici di matrice Formula E – uno per asse – con il terzo a fare da generatore, insieme al termico 4 cilindri TFSI a benzina, questo invece proveniente dal DTM, vista la mancanza di… colonnine di ricarica nel deserto. Già, se sotto il vestito siamo messi, più o meno (vedremo poi perché meno…) come nel 2022, è proprio il vestito che è stato ridisegnato e ”ritagliato”.

    CARROZZERIA

    La RS Q e-tron E2 non condivide nemmeno un componente della carrozzeria con la prima generazione della vettura. Nel pieno rispetto del regolamento quanto a dimensioni interne, l’abitacolo, che in precedenza era incassato in corrispondenza del tetto, è ora sensibilmente più ampio. I cofani anteriore e posteriore sono stati ridisegnati. Ridotti sensibilmente gli ingombri della sezione inferiore del cofano posteriore, a sinistra e a destra dei montanti B. Il tutto, abbinato a nuove tecniche di lavorazione dei compositi, come ad esempio inedite stratificazioni di fogli e tessuti in carbonio, ha permesso di contenere il peso, partendo dal presupposto che i prototipi di categoria T1U (quella della RS Q e-tron E2) dovranno pesare 2.100 chilogrammi contro i precedenti 2.000 kg. Considerando che la prima generazione di Audi RS Q e-tron era caratterizzata da un peso superiore al minimo regolamentare, la “dieta” ha fatto risparmiare parecchi chili.

    AERODINAMICA

    L’innovazione, tra avantreno e retrotreno, è totale, e l’ispirazione è quella nautica. L’andamento del sottoscocca evoca, appunto, le forme dello scafo di un’imbarcazione: il punto più ampio si trova in corrispondenza dell’abitacolo, mentre gli ingombri trasversali si riducono progressivamente verso gli assali. Audi ha eliminato la sezione dei passaruota alle spalle delle ruote anteriori, denominata “piede d’elefante”, che fungeva da raccordo con i pannelli porta. Un intervento a vantaggio della leggerezza e della pulizia dei flussi, esaltato dal baricentro ribasato. È vero: le nuove dimensioni dell’abitacolo comportano una sezione frontale più ampia, quindi meno favorevole a livello fluidodinamico, la resistenza aerodinamica complessiva è stata ridotta del 15% e questo incide non poco nel fabbisogno energetico, inferiore rispetto al passato.

    GESTIONE ENERGETICA

    La gestione dell’energia è cruciale e Audi RS Q e-tron ha dimostrato di poter contare su di un’elettronica raffinata, capace di contenere le sofferenze del powertrain solo in condizioni estreme. Ora il regolamento impone sanzioni sportive qualora il surplus d’energia erogata raggiunga i 2 kilojoule, così la vettura è stata dotata di due limitatori di potenza, uno per ciascun motore elettrico, la cui soglia viene determinata dal nuovo software in pochi millisecondi seguendo una strategia tanto reattiva quanto predittiva. Evoluzione anche per i servizi ausiliari, come la pompa idraulica dello sterzo, il sistema di condizionamento dell’abitacolo e le elettroventole che impattano sul bilancio energetico. La climatizzazione, ad esempio, è talmente efficace da causare il congelamento del liquido di raffreddamento se mantenuta a massima potenza. Sulla RS Q e-tron E2 si attiva in modo intermittente, consentendo di risparmiare energia a fronte di una temperatura costante in abitacolo.

    ALTRI VANTAGGI

    Il dream team Audi, formato dalle coppie Ekström/Bergkvist, Peterhansel/ Boulanger e Sainz/ Cruz, quest’anno può contare su di una postazione di guida ottimizzata per spazi e funzionalità. E, particolare tutt’altro che trascurabile nel deserto, gli equipaggi possono ora intervenire più rapidamente in caso di foratura. Le cover originali delle ruote di scorta vengono sostituite con componenti facilmente removibili e decisamente meno ingombranti, mentre i nuovi cerchi a dieci razze sono più facili da maneggiare. Per vincere – o provare a farlo – nel deserto disseminato di trappole e con la concorrenza agguerrita che si ritrova, gli uomini Audi non si possono permettere di trascurare il minimo dettaglio. E potrebbe anche non bastare. Ma con questo pacchetto di sviluppo rimane difficile non coltivare sogni e ambizioni… LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ciabatti: “Bagnaia con il numero 1? Sarebbe fantastico”

    ROMA – Paolo Ciabatti ha parlato della possibile scelta del numero 1 da parte di Pecco Bagnaia per il Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota torinese, grazie alla conquista del titolo nell’ultima stagione, potrà correre con la speciale numerazione riservata ai campioni, anche se la scelta non appare così semplice. Come sottolineato anche dal direttore sportivo di Ducati, infatti, molti vincitori del Mondiale rifiutano il numero per motivi di scaramanzia. “l punto di vista dell’azienda, sarebbe fantastico se i nostri piloti scegliessero il numero 1 – ha detto -. D’altra parte, capiamo anche che c’è un po’ di superstizione e che i piloti costruiscano la loro immagine e il loro merchandising attorno al loro numero”. Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    La scelta di Bagnaia
    “Bagnaia ha vinto il titolo Moto2 con il 42 e il titolo MotoGP con il 63 – ha aggiunto Ciabatti ai microfoni di “Speedweek” -. Infatti il suo originario 21 non era disponibile in Moto2 ed ha quindi raddoppiato in 42. All’arrivo in classe regina però questo numero era già in possesso di Aleix Rins, quindi ha aggiunto un altro 21 (42+21) per passare al 63. Forse questo potrebbe aiutarlo un po’ nella sua decisione. Però lasciamo questa decisione nelle mani del pilota. Perché è importante che possa guidare con il numero di partenza che lo rappresenta meglio”. LEGGI TUTTO