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    Torino, gli demoliscono l'auto mentre è in vacanza: il risarcimento è maxi!

    Tragicomico l’episodio avvenuto a Caselle Torinese, dove un uomo si è visto demolire la propria auto mentre si trovava in vacanza. La sua vettura infatti era stata ritenuta erroneamente clonata, poiché la lettura della targa si è rivelata sbagliata: il suo proprietario infatti era semplicemente in Calabria per un periodo di relax.
    Chiesti 20mila euro di risarcimento
    L’auto, quindi, adesso è distrutta, e i vigili urbani l’hanno rottamata. L’uomo però ha chiesto un risarcimento di 20mila euro, che si vanno a sommare alle spese legali e al valore degli oggetti andati distrutti all’interno della vettura, tra i quali un seggiolino e un passeggino.
    Targa scambiata con un’altra
    Secondo quanto ricostruito, alcuni residenti della zona avevano segnalato un’auto ferma in strada da molti giorni. La vettura risultava clonata e con fermo amministrativo dal 2020. Il proprietario è stato avvertito del fatto da un amico mentre si trovava in Calabria, e ha negato tutte le contestazioni, scoprendo nel frattempo che la targa della sua auto era stata scambiata con un’altra. Ma ormai era troppo tardi.
    Traffico illecito di auto rubate e “ripulite”: tre arresti in autofficina LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bradl: “A Honda manca il coraggio di Ducati”

    ROMA – La Honda si affaccia alla nuova stagione dopo un 2022 deludente in MotoGP. Ai problemi fisici di Marc Marquez, da un decennio pilota di punta del team, si sono aggiunti quelli di una moto che non ha mai dato quanto sperato, con risultati al di sotto le aspettative. Delle numerose difficoltà riscontrate dalla casa nipponica ha parlato Stefan Bradl: “In Ducati hanno mostrato coraggio perché hanno costantemente apportato modifiche ai vari dispositivi e all’aerodinamica – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Di conseguenza, anche la Yamaha è rimasta un po’ indietro. La Honda non è mai stata in prima linea in tali sperimentazioni come la Ducati negli ultimi anni. Ora tutto dipende dai giapponesi e dalla effettiva volontà di modificare il modo di lavorare, ma noto che alla Honda manca un po’ di coraggio per sperimentare come fa Ducati e come fanno più in generale i marchi europeiGuarda la galleryUna BMW M3 per Pecco Bagnaia
    Le parole di Bradl
    Bradl ha poi parlato delle condizioni di Marc Marquez: “Ha subito quattro operazioni al braccio. Secondo me è consapevole che la sua salute non è più quella di una volta e ecco perché ora chiede misure chiare a HRC. Marc nel 2023  festeggerà il suo trentesimo compleanno, sa che ha ancora due o tre grandi anni davanti e giustamente vuole una moto vincente. Lo ha detto più volt. Marc non ha visto i grandi passi che aveva immaginato durante i test di Valencia a novembre. Si rende conto che non riuscirà mai a mantenere un rischio così alto in pista a lungo termine per superare i problemi della moto e ha bisogno, appunto, di contare su un mezzo più performante e che gli consenta di esprimere tutto il suo immenso talento. Ha bisogno di affidarsi di più alla moto e di fidarsi di più della moto. Per cercare il limite è costretto a rischiare continuamente cadute, ma a lungo andare può diventare un problema, anche perché non è più un ragazzino”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bradl e i problemi in Honda: “Cosa gli manca per essere come Ducati”

    ROMA – Il 2022 di Honda in MotoGP non può dirsi soddisfacente. Ai problemi fisici di Marc Marquez, da un decennio pilota di punta del team, si sono aggiunti quelli di una moto che non ha mai dato quanto sperato, con risultati al di sotto le aspettative. Delle numerose difficoltà riscontrate dalla casa nipponica ha parlato Stefan Bradl: “In Ducati hanno mostrato coraggio perché hanno costantemente apportato modifiche ai vari dispositivi e all’aerodinamica – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Di conseguenza, anche la Yamaha è rimasta un po’ indietro. La Honda non è mai stata in prima linea in tali sperimentazioni come la Ducati negli ultimi anni. Ora tutto dipende dai giapponesi e dalla effettiva volontà di modificare il modo di lavorare, ma noto che alla Honda manca un po’ di coraggio per sperimentare come fa Ducati e come fanno più in generale i marchi europeiGuarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Su Marquez
    Bradl ha poi parlato delle condizioni di Marc Marquez: “Ha subito quattro operazioni al braccio. Secondo me è consapevole che la sua salute non è più quella di una volta e ecco perché ora chiede misure chiare a HRC. Marc nel 2023  festeggerà il suo trentesimo compleanno, sa che ha ancora due o tre grandi anni davanti e giustamente vuole una moto vincente. Lo ha detto più volt. Marc non ha visto i grandi passi che aveva immaginato durante i test di Valencia a novembre. Si rende conto che non riuscirà mai a mantenere un rischio così alto in pista a lungo termine per superare i problemi della moto e ha bisogno, appunto, di contare su un mezzo più performante e che gli consenta di esprimere tutto il suo immenso talento. Ha bisogno di affidarsi di più alla moto e di fidarsi di più della moto. Per cercare il limite è costretto a rischiare continuamente cadute, ma a lungo andare può diventare un problema, anche perché non è più un ragazzino”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, il team VR46 entusiasta di Bezzecchi: “Non ce l'aspettavamo”

    ROMA – “Speravo Bezzecchi fosse forte, ma non mi aspettavo lo fosse così tanto”. Alessio Salucci ha parlato così del Mondiale 2022 di MotoGP disputato da Marco Bezzecchi, che al primo anno in classe regina ha ottenuto diversi ottimi risultati, aggiudicandosi il titolo di “Rookie of the year”. Il pilota riminese, in sella alla Ducati del team VR46, ha battuto la concorrenza di Fabio Di Giannantonio, Raul Fernandez e Remy Gardner: “Penso che Fernández sia un talento eccezionale, ma la KTM non era facile da guidare – ha detto ai microfoni di “Speedweek” -. Sulla KTM c’era anche Gardner, Di Giannantonio faceva un po’ fatica. Quindi avevamo un vantaggio nella battaglia per il titolo rookie. Non lo nascondo. Ma Bez è riuscito a ottenere un podio e una pole position.È fortissimo, sono rimasto sorpreso, anche se ci speravo”.Guarda la galleryBagnaia da Mattarella: un casco con dedica per il Presidente della Repubblica
    Nuovo personaggio della MotoGP
    Dall’addio di Valentino Rossi, in MotoGP si va alla ricerca di un nuovo volto che possa avere risalto anche fuori dalla pista. Per ‘Uccio’, Bezzecchi potrebbe ambire a ricoprire questo posto: “È un personaggio, tutti nella squadra possono confermarlo – ha detto -. Bez è fantastico, può sicuramente diventare una vera personalità.Ma questo dipende sempre dai risultati.Ma è decisamente crudo, istintivo e qualcuno che dice sempre cosa è cosa.La gente lo vede anche a casa.Quindi sì, ha il potenziale per diventare una figura di spicco anche fuori pista LEGGI TUTTO

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    Block, il ricordo di F1 e MotoGP: “Mancherà a tutti”

    ROMA – La morte di Ken Block ha scosso il mondo del motorsport. Il pilota da rally statunitense è rimasto vittima di un incidente sulle nevi dello Utah. In tanti, tra MotoGP e Formula 1 hanno voluto ricordare l’inventore della serie “Gymkhana” sui propri canali social, tra cui anche Valentino Rossi: il Dottore ha pubblicato su Instagram una foto che lo ritrae assieme a Block parecchi anni fa. Anche Casey Stoner, collega e rivale di Rossi per diversi anni, voluto ricordare il campione di rally con una storia su Instagram. Si è aggiunto poi Pecco Bagnaia, che ha postato una foto di Block sui suoi canali social.
    Il ricordo di Hamilton
    Molto toccante è stata la dedica scritta da Lewis Hamilton: “Mi sono preso una pausa dai social media per concentrarmi su me stesso e sul mio benessere. Oggi, però, ho ricevuto la notizia della morte di un caro amico, sono devastato dalla morte di Ken Block – ha scritto su Instagram -.  Era una persona meravigliosa che ha sempre vissuto la vita al massimo. Ricordo ancora la prima volta che abbiamo lavorato insieme, la positività che emanava era contagiosa. Al volante aveva veramente un grande talento. Qualche anno fa abbiamo trascorso delle giornate memorabili facendo eli-ski e snowboard in Canada. Avevamo un profondo rispetto l’uno dell’altro. Mancherà veramente tanto a tutti, le mie preghiere e i miei pensieri ora sono rivolti alla sua bellissima famiglia. Se ne è andato troppo presto. Riposa in pace Ken”. LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann e il messaggio per Michael Schumacher

    TORINO – In occasione del compleanno numero 54, in tanti hanno voluto dedicare un messaggio di incoraggiamento a Michael Schumacher. Questo il tweet di Lapo Elkann: «Tanti auguri a te caro Michael Schumacher. Non sai quanto ci manchi e quante gioie ci hai regalato. Ti aspettiamo sempre a braccia aperte. Sei unico e inimitabile». Il nipote dell’Avvocato posta la foto che lo ritrare con l’ex pilota della Ferrari. Strappalacrime anche il racconto della moglie Corinna: «Stiamo insieme, viviamo insieme a casa. Facciamo terapia, facciamo tutto il possibile per migliorare Michael e assicurarci che si senta a suo agio, e semplicemente per fargli sentire la nostra famiglia, il nostro legame. Farò tutto il possibile, lo faremo tutti. Michael mi manca ogni giorno. Ma non sono a me, manca ai ragazzi, alla famiglia e a tutti quelli che lo circondano. Voglio dire, a tutti manca Michael, ma Michael è ancora qui. Diverso, ma è qui, e questo ci dà forza, secondo me per andare avanti». Dal 29 dicembre 2013 Schumi, in seguito all’incidente sugli sci, è bloccato in un’altra forma di vita, ma continua a lottare. Come la sua famiglia.Clicca qui per non perderti tutte le news ed i pronostici di Formula 1 LEGGI TUTTO

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    Dakar 2023: Sainz, che sfortuna. Al Attiyah nuovo leader

    Piove nel deserto dell’Arabia Saudita, come stessero passando i monsoni, al punto da costringere gli organizzatori a neutralizzare la tappa al km 378 (dei 447 della speciale) E questo già regala la dimensione della Dakar. Come volevasi dimostrare questa non è una corsa fatta di certezze, che non siano quelle tecniche, tecnologiche e di esperienza. Eppure tutte insieme non bastano a spiegare quello che succede quando si incontra sua maestà, la casualità. Così capita che il leader Sainz con la sua Audi RS Q e-tron E2, impegnato in una gara di rimonta, sia costretto a fermarsi per 40’ nel deserto al km 213 per la rottura – senza apparente motivo – di un giunto sferico della sospensione posteriore sinistra, probabilmente danneggiato il giorno prima. Che riparta e subisca due forature una dietro l’altra, insieme ad altri mille contrattempi (cric che non funziona, viti incastrate…) e arrivi al traguardo col 41° tempo a 56’21” dal vincitore di tappa il francese Chicherit (GCK Motorsport).

    Il modo più avvilente di cedere la leadership al rivale Al Attiyah e al suo Toyota Hilux, arrivato 13° con oltre 20’ di ritardo per problemi di navigazione. Ora Sainz è ottavo nella generale a 33’ dalla vetta, il che lo costringerà a cambiare strategia e probabilmente a correre rischi di cui avrebbe fatto volentieri a meno. A parziale consolazione di questa terza tappa non proprio felice, il Dream Team Audi ha visto rinascere Mister Dakar, al secolo Stephan Peterhansel (14 Dakar, in bacheca, 8 in auto e 6 in moto). Il francese ha chiuso quarto di tappa a 8’ dal vincitore e adesso è terzo a 20’45” da Al Attiyah e a 7’ dall’altra Toyota Hilux guidata da Al-Rajhi (ieri quinto).

    Carlos Sainz cerca di essere ottimista: “Nonostante le perdite di tempo, siamo ancora qui. Con una strategia più chiara per andare all’attacco e cercare di recuperare. Mezz’ora è molto, ma alla fine stiamo assistendo a una Dakar in cui succedono molte cose e, se questa è la tendenza, speriamo che non succedano più a noi ma a chi sta davanti. Ci troviamo in una zona in cui avremo meno forature, anche se la tendenza è quella di vederne tante. Non so cosa stia succedendo, ci sono state molte BF Goodrich forate e non capiamo perché. Ci sono ancora molti giorni, dobbiamo continuare a spingere e cercare di ridurre i problemi, se possibile”. Già, la casualità è in agguato e ne sa qualcosa il solito Loeb, costretto a fermarsi 20’ anche ieri per un guasto. È meglio non parlare più di favoriti…. LEGGI TUTTO

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    Prezzi carburante alle stelle: senza tagli alle accise, la benzina supera i 2 euro

    I continui rincari dei prezzi dei carburanti non danno tregua agli automobilisti italiani. E, da questo punto di vista, il 2023 si prospetta un anno ancora peggiore rispetto al 2022. Con lo stop al taglio delle accise varato recentemente dal Governo, infatti, gli sconti alla pompa sono terminati. Di conseguenza, i prezzi dei carburanti sono tornati a salire, e non di poco.
    Incentivi auto, le novità del 2023: a chi spetta e modelli disponibili
    Benzina e Diesel superano i 2 euro/L
    Sui social sono tante le segnalazioni di benzina self oltre i 2 euro al litro. I distributori del centro di Napoli ad esempio chiedono 2,199 euro per un litro di verde. A Lipari invece segnalata la benzina a 2,17 euro al litro e il Diesel a 2,21 euro.
    Benzina e Diesel self e servito: quanto costano
    Secondo quanto rivelato da Staffetta Quotidiana, la media della benzina in self questa mattina ha superato quota 1,8 euro/litro, il gasolio invece 1,87, mentre sul servito la benzina viene venduta a 1,95 euro/litro e supera i 2 euro per il gasolio (2,02 euro/L).
    Carburanti, a fine anno pagheremo 366 euro in più
    Assoutenti ha già denunciato le conseguenze della spesa maggiorata a cui saranno costretti gli italiani a causa del rialzo delle accise. Ad esempio, rispetto al prezzo medio del mese di dicembre, con i listini odierni, un pieno costa in modalità self +6,9 euro, ossia 166 euro annui in più. Stessa sorte per il Diesel: rispetto al prezzo medio di dicembre, il pieno costa 7,15 euro in più, ovvero +172 euro annui. Ma in generale, se si considera lo stop al taglio delle accise da 30,5 centesimi, la maggiore spesa annua, indipendente dal futuro andamento dei listini dei carburanti, raggiunge +366 euro annui.
    Rc auto: Ivass, prezzo medio contratti -3,8% su base annua LEGGI TUTTO