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    Ducati, Bezzecchi insegue Bagnaia: “Ecco cosa mi manca per raggiungerlo”

    ROMA – Marco Bezzecchi è stato tra le sorprese più belle del 2022 in MotoGP, ottenendo subito risultati molto importanti al suo primo anno in classe regina. Il pilota nativo di Rimini, infatti, con dieci arrivi in top-10 e il picco con il secondo posto di Assen, si è meritato la palma di miglior “rookie”, ovvero debuttante, dell’anno. E Bezzecchi non ha certo voglia di fermarsi: “Il mio obiettivo è di rimanere con costanza tra i migliori cinque o sei. È difficile ma si può fare. E mi piacerebbe vincere”, ha infatti rilanciato nell’intervista rilasciata a moto.it. Punto di riferimento in Ducati è sicuramente il campione del mondo Francesco Bagnaia, rispetto al quale Bezzecchi ha dichiarato: “È veloce in tutti i frangenti, ma a inizio 2022 c’era una grossa differenza tra noi due soprattutto sulla frenata. Poi, con il passare delle gare, io mi sono un po’ avvicinato, ma lui aveva sempre qualcosa di più. In generale, lui sa sfruttare meglio la caratteristica principale della nostra moto, che è appunto la frenata: riesce a portare molta velocità nelle curve, è questo gli permette di andare forte”. 
    Sprint race, il pensiero di Bezzecchi
    Il classe ’98 ha spiegato su quali aspetti deve e vuole migliorare, già nel 2023: “Mi manca ancora un po’ di esperienza come pilota di MotoGP. Devi fare molti chilometri e sia io che il team dobbiamo ancora migliorare sulla frenata, una cosa che è diventata molto importante negli ultimi anni. E devo fare un passo avanti anche nella gestione delle gomme, migliorando anche in alcune impostazioni elettroniche”. Infine, sulla grande novità delle sprint race, Bezzecchi ha commentato: “All’inizio non l’avevo presa bene, è un grosso impegno. Ho provato a seguire di più la Superbike, vedere come fanno loro. È una cosa nuova e interessante, può mettere pepe lungo tutto l’arco del campionato”.  LEGGI TUTTO

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    Ducati, Conti: “L'analisi dei dati è diventata fondamentale in MotoGP”

    ROMA – Il 2022 ha visto la Ducati imporsi come assoluta protagonista del mondiale di MotoGP, a culminare una crescita continua negli ultimi anni, frutto di una strategia a lungo termine e ben strutturata. Una crescita strutturale, quella della scuderia di Borgo Panigale, a cui ha contribuito in maniera determinante lo sponsor Lenovo. A spiegarlo è Gabriele Conti, che ai microfoni di AS ha spiegato: “Avere un socio così in MotoGP è fondamentale per l’analisi, lo sviluppo e la visione che portano con la loro esperienza nel campo tecnologico. Abbiamo raggiunto un nuovo livello negli ultimi anni, da questo punto di vista”. Il direttore dei sistemi elettronici della Rossa ha poi aggiunto delle considerazioni sulle differenze generazionali, negli anni: “Ho vissuto l’evoluzione dei piloti, da quelli che basavano tutto sulle loro sensazioni, che non avevano fiducia nei dati e li vedevano quasi come un nemico; oggi i piloti sono obbligati a utilizzare i dati, perché il livello competitivo si è alzato e tutti sono molto vicini. Tutti questi dati sono necessari per prendere la decisione corretta”. 
    “I dati sono fondamentali per gestire le gare”
    Ma in che modo i dati servono a valutare e poi prendere la decisione migliore? “I dati ti possono dire dove puoi migliorare, dove ti stai prendendo troppi rischi, e ti permettono di fare un confronto con gli altri piloti – sottolinea Conti -. Le informazioni che la tecnologia fornisce diventano molto importanti soprattutto nella gestione della gara, ad esempio per massimizzare il rendimento, per gestire il consumo degli pneumatici e del carburante, e ti permette di farlo in anticipo”.  LEGGI TUTTO

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    Villas-Boas, non solo calcio: è il rally la nuova passione!

    Considerato il “discepolo” di José Mourinho e per certi versi il suo erede – vuoi per la comune nazionalità portoghese, vuoi perché cresciuto sotto l’ombra dell’attuale tecnico della Roma -. André Villas-Boas, negli anni, non è riuscito a raggiungere il livello dello Special One, sebbene nella sua carriera da allenatore abbia allenato delle big europee come Porto, Chelsea e Tottenham. Adesso però Villas-Boas ha deciso di dedicarsi a un altro sport. Stavolta non ci sono campi in erba o palloni, bensì motori e pedaliere. Il portoghese è infatti diventato un pilota rally.Guarda la galleryVillas-Boas, quella per il rally è una vera passione
    L’ex calciatore Richards, troppi soldi e supercar: “Presi subito una Ferrari”
    Nel 2013 la confessione…
    La sua passione per le auto da corsa era già stata rivelata nel 2013, quando abbandonò la panchina del Tottenham e rivelò al quotidiano portoghese O Jogo che nel decennio successivo si sarebbe dedicarsi alle corse di rally. “La mia passione per il calcio mi spinge a viverlo molto intensamente per 11 mesi e a dedicarmi a quello, ma credo che la vita ti permetta di godere di altre cose – dichiarò -. Per me c’è un limite e, nei prossimi 5-10 anni, smetterò di fare l’allenatore. Gareggiare alla Dakar è l’ambizione di una vita per me ed è qualcosa che so di dover fare”.
    Dakar 2018 e l’incidente in Perù
    Dopo aver allenato in Russia e in Cina, Villas-Boas annunciò che si sarebbe preso una pausa per partecipare alla Dakar del 2018. Tuttavia, dovette ritirarsi dal rally del deserto dopo essersi schiantato contro una duna di sabbia nella quarta tappa in Perù, infortunandosi alla schiena. Si consolò successivamente partecipando alla Baja TT do Pinhal nel 2018 guidando un Can-Am Maverick X3.
    WRC 2022, “un sogno”
    Il classe 1977 è poi tornato a dirigere un club tra il 2019 e il 2021, quando ha assunto la guida del Marsiglia in Ligue 1.Ha poi corso di nuovo nel 2022 nel Rally di Portogallo, tappa del WRC. Dopo la gara, Villas-Boas ammise che si trattò di “un sogno che si è avverato. È una di quelle cose che si sognano da ragazzi. Guardo i rally da quando ero piccolo. A dire la verità, è molto stressante – raccontò -. Non mi rendevo conto di quanto fosse intenso”.
    Ha comprato la Citroën di Loeb
    L’anno scorso, inoltre, Villa-Boas, ai microfoni di WRC.com, ha anche parlato della sua collezione di auto e di come abbia sempre voluto fare rally. “Mi piace collezionare auto di prestigio, ho sempre voluto possedere un’auto da rally, così ho iniziato a cercare. All’inizio ero in un limbo. Fortunatamente ho un buon rapporto con il Gruppo PSA e la prima auto che mi è stata proposta è stata una Citroën C4 di Loeb. Era un’auto fantastica, con 6 vittorie, ma doveva essere ricostruita. Era già in circolazione da un po’, era stata venduta da Citroën e in seguito utilizzata da alcuni piloti, quindi aveva vissuto dieci anni molto intensi”. Tuttavia, negli ultimi tempi Villas-Boas ha ammesso di voler allenare una nazionale. Tornerà definitivamente al calcio o si dedicherà al 100% al rally? E perché non entrambe? Staremo a vedere.
    Audi, cosa salvare dalla Dakar 2023 in ottica 2024 LEGGI TUTTO

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    Torino, ecco dove potrebbe essere la ZTL Ambientale

    Il Comune di Torino ha individuato quella che, salvo modifiche a seguito di ulteriori valutazioni, potrebbe essere la futura area in cui attivare la preannunciata ZTL Ambientale. Tale area è quella compresa fra i corsi Vigevano, Novara, Tortona, l’asse lungo il Po, e i corsi Dante Tirreno, Trapani, Lecce e Potenza.
    Telecamere per multare i veicoli non in regola
    “Nulla è ancora definito e anche sulle tempistiche non possiamo fare previsioni – ha precisato in Commissione consiliare l’assessora Chiara Foglietta -. Al momento la Regione ha avviato un gruppo di lavoro con il Ministero e noi attendiamo i necessari chiarimenti che abbiamo chiesto, in particolare relativamente alla possibilità per le future telecamere della ZTL Ambientale di multare i veicoli non in regola, perché altrimenti servirebbe a poco”.
    Multe in aumento del 10% dal 1 gennaio 2023
    Il percorso verso la ZTL Ambientale era cominciato ad aprile 2022 quando il Comune di Torino aveva dichiarato l’interesse al Progetto Aree Limitate al Traffico, che aveva come scopo quello di “incentivare la creazione di aree a traffico ridotto per motivi legati alla qualità dell’aria, attraverso la creazione e messa in servizio di una piattaforma regionale per il monitoraggio e la gestione armonizzata delle aree a disposizione dei Comuni aderenti”.
    Torino, tornano attive le Ztl e strisce blu: in cantiere anche nuovo progetto LEGGI TUTTO

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    Nuovo Museo Lamborgini, la grande bellezza

    Con l’evento d’inaugurazione del nuovo Museo Automobili Lamborghini si aprono di fatto i festeggiamenti per i sessant’anni della Casa di Sant’Agata B lognese. Il museo è stato interamente rinnovato, sia nella struttura, resa più moderna, sia nell’esposizione delle vetture, e ha cambiato nome.
    La nuova esposizione
    Inoltre ora lo spazio è stato studiato anche per ospitare mostre tematiche come “The Future Begin in 1963” allestita in occasione dell’anniversario. L’esposizione vuole sottolineare il modo assolutamente anticonvenzionale e rivoluzionario che ha segnato la nascita di ogni modello, capace di rompre le regole comuni di ogni epoca e di stabilire di volta in volta nuovi stan dard di riferimento.
    ?Ogni supersportiva Lamborghini racchiude un’idea che, se all’inizio non compresa, ha poi creato una corrente evolutiva e di tendenza.
    L’area del museo ha inoltre un luogo pieno di storia. Infatti, fa parte del primo nucleo di edifici in cui nel 1963 Ferruccio Lamborghini iniziò la produzione di vetture. “Il 2023 sarà un anno ricco di novità che si apre proprio con questo nuovo allestimento – ha affermato Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini –. Siamo partiti da una sfida che Ferruccio Lamborghini decise di cogliere all’inizio degli anni 60 e l’Azienda, negli anni successivi, si è sviluppata attraverso idee pionieristiche e rivoluzionarie, scrivendo la storia del tempo, introducendo in- novazioni e cambiamenti che hanno tracciato la strada della auto super sportive di lusso, con il risultati di vedere oggi un brand che non ha amai smes- so e non smetterà di guardare al futuro”.
    Nel nuovo Museo Automobili Lamborghini, caratterizzato da un colore bianco voluto per evidenziare maggiormente le vetture, si possono quindi osservare dei modelli che hanno fatto la storia della Casa e anche esercizi del centro stile per prototipi mai realizzati.
    Un viaggio attraverso i modelli più significativi ma parallelamente anche attraverso l’evoluzione della stessa fabbrica che si espanse nel 1971 e che nel 2015 e negli anni è cresciuta fino a diventare uno stabilimento CO2 neutrale. Ovviamente sono tante le vetture che colpiscono per il fascino senza tempo e il loro design intramontabile. 350GT, Miura S, LP 400 Countach, Diablo GT, Murciélago solo per citarne alcune. Ora non ci resta che aspettare i nuovi modelli che caratterizzeranno il futuro della Casa di Sant’Agata Bolognese.
    I sogni di molti appassionati e la comprensibile felicità dei fortunati possessori LEGGI TUTTO

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    F1, Liberty Media contro Ben Sulayem: “Ha oltrepassato i limiti”

    ROMA – Mohammed Ben Sulayem ha dato il via allo scontro aperto tra FIA e F1. Il numero uno della federazione internazionale, nei giorni scorsi, aveva messo in guardia Liberty Media su un’eventuale cessione dei diritti commerciali del Circus, spiegando di essere molto cauto e vigile su eventuali prezzi gonfiati associati alla stessa F1. Il riferimento era all’offerta da 20 miliardi di dollari pervenuta dal fondo PIF e rifiutata da Liberty Media. Ben Sulayem si era spinto oltre, ergendosi a “garante” sull’integrità del campionato, soprattutto per quanto riguarda eventuali prezzi gonfiati per gli organizzatori dei vari Gran Premi e, di conseguenza, per gli spettatori. La risposta di Liberty Media consiste in una lettera, il cui contenuto è stato riportato da Sky News britannico, firmata da Sacha Woodward Hill, del settore legale della F1, e Renee Wilm, responsabile legale e amministrativa di Liberty Media Corporation, dal contenuto a dir poco incendiario. L’azienda, senza troppi giri di parole, ha accusato la FIA di essere andata oltre le proprie competenze, sottolineando che “Formula 1 ha il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del campionato mondiale di F1”, in virtù di una concessione ottenuta dalla FIA della durata di 100 anni, firmata poco più di 10 anni fa. 
    “Potenziali acquirenti non devono passare per la FIA”
    “La FIA si è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti – si legge ancora nella lettera -. Riteniamo che quei commenti, fatti tramite l’account social ufficiale del presidente della FIA, interferiscano con questi diritti in maniera inaccettabile. È sbagliato dire che gli eventuali compratori interessati debbano prima consultare la FIA”. Liberty Media non ha solo ribadito i confini tra le due parti, ma ha anche minacciato azioni legali: “Ben Sulayem ha oltrepassato i limiti delle proprie competenze. Qualunque individuo o organizzazione che commenti il valore di un’entità quotata in borsa, soprattutto facendo intendere di essere in possesso di conoscenze interne nel farlo, rischia di causare un danno sostanziale agli azionisti e agli investitori di tale entità,per non parlare della potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nel momento in cui questi commenti danneggino il valore di Liberty Media, la FIA potrebbe risultarne responsabile”. LEGGI TUTTO

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    F1-FIA, è guerra: Liberty Media minaccia azioni legali contro Ben Sulayem

    ROMA – Le recenti dichiarazioni di Mohammed Ben Sulayem hanno scatenato una vera e propria guerra tra la FIA e la F1. Il numero uno della federazione internazionale, nei giorni scorsi, aveva messo in guardia Liberty Media su un’eventuale cessione dei diritti commerciali del Circus, spiegando di essere molto cauto e vigile su eventuali prezzi gonfiati associati alla stessa F1. Il riferimento era all’offerta da 20 miliardi di dollari pervenuta dal fondo PIF e rifiutata da Liberty Media. Ben Sulayem si era spinto oltre, ergendosi a “garante” sull’integrità del campionato, soprattutto per quanto riguarda eventuali prezzi gonfiati per gli organizzatori dei vari Gran Premi e, di conseguenza, per gli spettatori. La risposta di Liberty Media consiste in una lettera, il cui contenuto è stato riportato da Sky News britannico, firmata da Sacha Woodward Hill, del settore legale della F1, e Renee Wilm, responsabile legale e amministrativa di Liberty Media Corporation, dal contenuto a dir poco incendiario. L’azienda, senza troppi giri di parole, ha accusato la FIA di essere andata oltre le proprie competenze, sottolineando che “Formula 1 ha il diritto esclusivo di sfruttare i diritti commerciali del campionato mondiale di F1”, in virtù di una concessione ottenuta dalla FIA della durata di 100 anni, firmata poco più di 10 anni fa. 
    Il contenuto della lettera
    “La FIA si è impegnata in modo inequivocabile a non fare nulla che possa pregiudicare la proprietà, la gestione e/o lo sfruttamento di tali diritti – si legge ancora nella lettera -. Riteniamo che quei commenti, fatti tramite l’account social ufficiale del presidente della FIA, interferiscano con questi diritti in maniera inaccettabile. È sbagliato dire che gli eventuali compratori interessati debbano prima consultare la FIA”. Liberty Media non ha solo ribadito i confini tra le due parti, ma ha anche minacciato azioni legali: “Ben Sulayem ha oltrepassato i limiti delle proprie competenze. Qualunque individuo o organizzazione che commenti il valore di un’entità quotata in borsa, soprattutto facendo intendere di essere in possesso di conoscenze interne nel farlo, rischia di causare un danno sostanziale agli azionisti e agli investitori di tale entità,per non parlare della potenziale esposizione a gravi conseguenze normative. Nel momento in cui questi commenti danneggino il valore di Liberty Media, la FIA potrebbe risultarne responsabile”. LEGGI TUTTO

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    Nuova Toyota Prius plug-in, l'efficienza non ha limiti

    E’ iniziato tutto da lei. Anche se nessuno se n’e- ra accorto e quei pochi non avevano capito. Le parole sostenibilità, transizione, elettrificazione erano sconosciute ai più e sicuramente nessuno ancora le declinava insieme al concetto di mobilità. Era il 1997 e nessuno pote- va sapere, immaginare quello che sarebbe successo qualche anno dopo, soprattuto nessuno si immaginava che la prima Toyota Prius ibrida avrebbe aperto la strada a quella valan- ga di veicoli sempre più green che hanno cominciato a inva- dere le nostre strade.
    Diciamolo, era “bruttina” e nemmeno poco, come se gli ingegneri giapponesi avessero vo lutamente scelto forme esteticamente poco piacevoli per vedere che effetto faceva, per non fagocitare il resto della produzione e far passare progressivamente il concetto ibrido, soprattutto in Europa. Missione compiuta.
    Il brutto anatroccolo diventato cigno
    E oggi, dopo aver fatto da apripista ai più di 20 milioni di veicoli bridi venduti al mondo, ecco che debutta su strada la quinta generazione di Prius, efficiente, sempre più green e ora anche bella.
    Quella che infatti verrà introdotta sul mercato europeo da metà del 2023, dopo le anteprime al Kenshiki Forum e al CES di Las Vegas, si è trasformata grazie alla quinta generazione del nuovo sistema ibrido plug-in hybrid (PHEV) in uno dei modelli più interessanti nel panorama green, con emissioni di 19 g/km di CO2. La morale è sempre quella: più potenza con maggiore efficienza. Il motore termico 2.0 litri genera 152 cv e si abbina al gruppo elettrico anteriore da 120 kW (163 cv) per una potenza totale di sistema di 223 cv (164 kW). Con l’obiettivo di consentire la maggior parte dei tragitti quotidiani in modalità elettrica, nuova Prius plug-in offre un’autonomia a zero emissioni di 69 km grazie a una inedita batteria agli ioni di litio da 13,6 kWh. Le celle a maggiore densità di energia consentono un packaging ottimizzato del pacco batterie, tanto compatto da poter essere installato sotto i sedili posteriori, abbassando il baricentro. Prius plug-in può essere ordinata con tetto opzionale a celle solari, soluzione che può generare 8 km di autonomia elettrica aggiuntiva o caricare la batteria completamente se la vettura rimane parcheggiata per diversi giorni.
    Toyota Prius plug-in, la tecnica
    La nuova affascinante linea estetica di Prius raggiunge nuovi livelli di dinamicità grazie a una silhouette che ricorda una coupé. È costruita sulla piattaforma GA-C di seconda generazione della Toyota New Global Architecture (TNGA), dal peso ridot- to e maggiore rigidità. La forma a cuneo, segno distintivo di Prius fin dalla seconda generazione, si è evoluta, adottando linee eleganti e moderne. La silhouette fluida ed elegante è stata realizzata ab- bassando l’altezza complessiva di 50 mm, spostando l’apice del tetto all’indietro e adottando pneumatici di diametro fino a 19”.
    Il design generale è semplice e pulito, ispirato com’è al flusso naturale dell’aria. Frontalmente spicca la forma definita a “testa di martello” per il disegno che integra elegantemente luci. Tra le novità il passo più lungo di 50 mm rispetto alla generazione precedente, mentre la lunghezza complessiva è stata ridotta di 46 mm.
    Con una larghezza maggiore di 22 mm rispetto alla precedente, l’impronta a terra della Prius enfatizza i valori di dinamicità e sicurezza. La vista posteriore è accentuata da un elemento di illuminazione lineare tridimensionale che sottolinea il design futuristico e focalizza l’attenzione sul logo Prius. Negli interni, la nuova struttura “Island Architecture” dell’abitacolo unisce spaziosità, piacere di guida ed emozionalità, per interni lineari e ariosi. Il “driver module” si basa sullo schermo LCD TFT da sette pollici che si trova direttamente nel campo visivo del guidatore. Il layout pulito del cruscotto di nuova concezione privilegia il comfort nell’abitacolo per usabilità e impatto visivo. Integra lo schermo centrale discreto e più basso e una plancia compatta per i comandi dell’aria condizionata, mentre l’illuminazione del cruscotto è collegata alle notifiche del Toyota Safety Sense, che manda avvisi attraverso cambiamenti di colore. È iniziato tutto da lei, sì. E pare continui anche. LEGGI TUTTO