More stories

  • in

    Ducati, ricetta Bagnaia: “Così rendiamo più spettacolare la MotoGP”

    ROMA – “La Sprint Race? È una mossa giusta. Dobbiamo rendere più spettacolare il Motomondiale”. Così, Pecco Bagnaia ha dato la sua benedizione alla Sprint Race, che sbarcherà in ogni Gran Premio a partire dal Mondiale 2023 di MotoGP. Intervistato da “GQ Italia”, il campione del mondo della Ducati si è detto favorevole all’introduzione delle mini-gare del sabato: “In fondo stiamo parlando di un tentativo di modernizzare il nostro sport. Non possiamo nasconderci: c’è un cambiamento generazionale in corso cui dobbiamo fare fronte con una mutazione del prodotto. Queste transizioni sono momenti che creano sempre un po’ di fastidi, di nervosismi, di arrabbiature. Ma ogni cosa è ciclica, e noi abbiamo il dovere di provare a coinvolgere un pubblico più giovane”.
    I dubbi iniziali
    “Pratico e vivo uno sport che è profondamente attaccato alla sua storia, alle sue tradizioni, e il pubblico si comporta di conseguenza, è legato al motociclismo di una volta – ha aggiunto Bagnaia, che ha ammesso l’iniziale scetticismo -. Quindi avevo paura che questo nuovo format potesse essere rigettato, o comunque contestato dai nostri appassionati. Solo che poi ci ho pensato su: noi piloti che andiamo in moto siamo sempre più giovani, il nostro pubblico è sempre più giovane, quindi è giusto provare ad accattivarcelo costruendo dei contenuti e offrendogli degli eventi adatti a questa nuova era. Ai tempi che stiamo vivendo”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Fred Vasseur: “La Ferrari ha tutte le carte in regola per vincere il mondiale”

    Il nuovo team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, ha affermato che la squadra ha tutte le carte in regola per vincere il campionato del mondo, già nel 2023.

    Nella giornata di ieri, dopo una tre giorni di test in pista a Fiorano, Fred Vasseur ha parlato per la prima volta da Team Principal della Scuderia Ferrari. Lo ha fatto con un numero molto limitato di media, tra cui RaceFans, da cui abbiamo ripreso alcune delle sue dichiarazioni.
    Uno degli aspetti che ha voluto sottolineare Vasseur è come siano già stati indirizzati i problemi che hanno compromesso la stagione 2022 e messe in campo delle azioni per risolverli.
    Da quanto si può cogliere dalle sue parole, il nuovo Team Principal avrebbe già avviato una revisione dell’organigramma, in particolare per le persone in pista durante i fine settimana di gara, per ottimizzare il rendimento di squadra e piloti.
    La Ferrari dello scorso anno, dopo un inizio di mondiale molto promettente con due vittorie nelle prime tre gare, ha purtroppo visto scemare le sue chance di vittoria finale per diversi motivi: (1) scarsa affidabilità, (2) un cronico rallentamento dello sviluppo della monoposto, (3) errori di strategia in qualifica e gara, (4) qualche errore operativo anche dei piloti.
    “Sono entrato in Ferrari poco più di due settimane fa – ha detto Vasseur a RaceFans – e, come potete immaginare, il processo è molto lungo. Parlo soprattutto del motore. Penso e spero che oggi sia sotto controllo, che abbiano fatto un buon lavoro negli ultimi due mesi”.

    Vasseur ha anche dichiarato di non voler criticare le decisioni strategiche prese prima del suo arrivo: “Lo sviluppo è spesso una scelta strategica, con il tetto dei costi, per decidere se concentrarsi maggiormente sulla nuova vettura, quella dell’anno successivo, o su quella attuale”, ha precisato il nuovo Team Principal che poi però ha anche aggiunto: “Ma io non c’ero e non voglio dare giudizi su ciò che è successo in passato. Vedremo durante la stagione”.
    In particolare, parlando di strategia ed errori nelle operazioni in pista dello scorso anno, Vasseur ha voluto precisare come i miglioramenti possano essere ottenuti modificando il funzionamento della squadra esistente piuttosto che sostituendo i singoli: “Quando si parla di strategia o di aerodinamica o di un altro argomento, bisogna evitare di concentrarsi solo sul vertice della piramide. Molto spesso, quando si parla di strategia, si tratta di una questione organizzativa che non riguarda solo l’uomo che sta al muretto dei box. Sto cercando di capire esattamente cosa è successo in ogni singolo errore dell’anno scorso e di capire se è una questione di decisione, se è una questione di organizzazione, di comunicazione”.
    “Molto spesso – ha aggiunto Vasseur – al muretto dei box il problema più grande è la comunicazione e il numero di persone coinvolte piuttosto che i singoli individui. Se ci sono troppe persone che discutono delle stesse cose, quando si ha l’esito delle discussioni la macchina parte il giro successivo. Bisogna solo avere una discussione chiara e un flusso di comunicazione chiaro tra le persone giuste al posto giusto. Ma è un lavoro in corso”.
    Vasseur ha assistito ai test della squadra a Fiorano questa settimana e durante l’intervista si è dichiarato fiducioso e convinto che la squadra sarà in grado di lottare per il campionato durante il suo primo anno da Team Principal: “Innanzitutto, sono davvero convinto che oggi alla Ferrari abbiamo tutto per vincere. Dobbiamo mettere tutto insieme per fare un buon lavoro, ma abbiamo tutto per poter vincere”.
    “Nulla è fissato nella pietra”. E poi ha concluso dicendo: “Credo che quando si è un top team non si possa avere altro obiettivo che la vittoria, alla fine della giornata. Non si può iniziare la stagione dicendo di accontentarsi della seconda posizione. Sarebbe una mancanza di ambizione. Penso che abbiamo tutte le carte in regola per fare un buon lavoro. L’obiettivo è vincere il campionato. E se lo si vuole vincere, bisogna prima di tutto battere la Red Bull”. LEGGI TUTTO

  • in

    Vasseur: «La mia Ferrari? Vogliamo vincere, non ci sono alternative»

    Ci racconta come è avvenuta la chiamata da parte della Ferrari?
    «Le voci che circolano in Formula 1 le colgo anche io, avevo sentito che il mio nome circolava, ma non sapevo nulla. Però un po’ mi ero abituato all’idea… Poi, mentre ero a casa e stavo bevendo un caffè, è squillato il cellulare. Ma voglio chiarire che per me l’obiettivo non è lavorare alla Ferrari, ma vincere con la Ferrari. Siamo solo all’inizio».
    Cosa hanno detto i suoi figli (Vasseur ne ha quattro, ndr)?
    «Il più piccolo mi ha chiesto di trovare una scuola vicino a casa. Il più grande vive già da solo. Ora sono in hotel, sceglierò la casa insieme con mia moglie nelle prossime settimane».
    Sono figli ferraristi?
    «In genere, quando hai dodici o tredici anni guardi più ai piloti che alle squadre. Piace Hamilton« e piace Leclerc».
    Quali sono le sue prime impressioni in Ferrari?
    «Sono qui da due settimane, ho parlato direttamente solo con una cinquantina di persone, mentre in Ferrari siamo oltre 1200… Per ora ho raccolto impressioni positive, c’è una grande atmosfera. Vedo che tutti vogliono vincere, sento l’entusiasmo, ho constatato che tutti cominciano a lavorare presto e finiscono tardi, altro che “italian way of life”. Colgo che tutti hanno lo stesso obiettivo».
    Com’è stato il passaggio di consegne con Mattia Binotto?
    «Ottimo, il suo congedo è stato un buon congedo».
    L’anno scorso la Ferrari ha avuto alti e bassi, momenti esaltanti e altri meno. Ha capito che cosa non ha funzionato?
    «Cercare di capire che cosa non abbia funzionato l’anno scorso è il mio primo compito e anche il più difficile, almeno adesso. Passo dopo passo posso farcela. La Ferrari è andata molto bene nella prima parte della stagione, meno nella seconda».
    Allora parliamo del 2023. Cosa si aspetta, Vasseur?
    «Per adesso vedo che tutti lavorano nella stessa direzione. Ho sempre sentito dire che “alla Ferrari nulla è impossibile”, anche da chi ci aveva lavorato e magari si era trasferito in una squadra diretta da me. Credo che qui si sappiano spostare le montagne. Sono rimasto molto impressionato dal vedere strumenti, sistemi e attrezzature».
    Qual è stata la sua prima decisione da Team Principal della Ferrrari?
    «In squadra si parla inglese, ma io vivrò in Italia, con la mia famiglia (Vasseur ha quattro figli). La mia prima decisione è stata imparare l’italiano, prendo lezioni ogni mattina alle 7. Se ce l’ho fatta con il tedesco che si parla a Zurigo, posso farcela anche con l’italiano. In fondo francese e italiano hanno molto analogie».
    Oltre a questo, ha una lista di cosa da fare?
    «Certo, ma non la condivido».
    Come intende interpretare il suo ruolo?
    «Il mio compito è mettere tutti nelle condizioni di lavorare al meglio. L’ho fatto tante volte in anni di esperienza “al muretto”. Ho imparato e spesso ho avuto successo».
    Lei “riporta” a John Elkann o a Benedetto Vigna, il ceo?
    «Su questo, la situazione è molto chiara. Io sono qui per aiutare tutti a dare il massimo e puntare a vincere il Mondiale. Il resto crea inutile confusione. Detto questo, la parte sportiva della Ferrari non è un’azienda autonoma, dunque io riporto completamente al ceo Vigna. Però mi fa piacere che il presidente Elkann sia molto vicino alla squadra. Perché sono stato scelto? Beh, questo non chiedetelo a me…».
    Parliamo dei piloti? Armonizzare le ambizioni di Leclerc e Sainz non sarà facile…
    «Anche su questo deve esserci chiarezza. La Ferrari ha i mezzi per sostenere i due piloti alla pari, chiederò a entrambi di spingere al massimo. Altri discorsi si potranno fare più avanti nella stagione. Prima guida? Noi siamo la Ferrari e la Ferrari è la vera “punta”. Vale per tutti. Ma ho potuto verificare che i rapporti tra loro due sono ottimi, migliori di quanto tutti non credano all’esterno».
    Lei conosce Leclerc da tanti anni…
    «Certo, me lo ricordo a dodici anni, scoprii il suo talento vedendolo correre sui kart. Dite che sarà un vantaggio? Non lo so. Dite che lui abbia sostenuto la mia candidatura? Non so nemmeno questo. Conosco anche Sainz, l’avrei voluto in Renault e anche in Sauber. Ho avuto una cena prima con uno, poi con l’altro, poi con tutti e due. Infine una lunga chiacchierata con i rispettivi manager. Tutto è chiaro. Qui conta il gruppo».
    Dicono che lei gestisca la collezione di auto sportive di Carlos Tavares, il ceo Stellantis. È vero?
    «Conosco Tavares dagli Anni ‘90, collaboravamo insieme nelle corse Renault. Da allora siamo sempre rimasti in contatto, uniti dalla passione per le corse. E, no, non ho niente a che fare con le sue auto da corsa».
    Le rimproverano di essere troppo amico di Toto Wolff.
    «Lo sono, ma lui è una persona troppo intelligente per non sapere che saremo strenui avversari».
    Toto dice spesso che un pilota come Leclerc lo vorrebbe in Mercedes?
    «Beh, provi a prendercelo allora».
    Cosa si aspetta dalla nuova auto? Può anticipare qualcosa?
    «Per adesso ho visto i dati e ho sentito le relazioni degli ingegneri. Se dicessi qualcosa, sarebbero solo pettegolezzi. Più veloce dell’anno scorso? Le prestazioni sono sempre un dato relativo. Comunque sembra essere tutto a posto, ma conosco abbastanza le corse per sapere che un conto è quel che dice il simulatore, un conto quel che dice la pista. Per fortuna si comincia presto, in Bahrain. Allora avremo un’idea chiara. Vale per noi e per i nostri avversari. Siamo qui per vincere, non ci sono alternative».
    La Ferrari non ha un direttore tecnico, che le altre squadre hanno. Ne prenderete uno?
    «Ho parlato con tanti ingegneri, vedo che tutti vogliamo la stessa cosa, l’organizzazione è buona, ci sono competenze trasversali. Enrico Cardile sta svolgendo un buon lavoro in questo senso, si prosegue così».
    Tra i punti deboli dell’anno scorso possiamo elencare affidabilità e strategie.
    «L’affidabilità è un problema che sembra risolto, ho studiato i dati. Non è un tema che riguarda solo le rotture in gara, ma anche le “rotazioni” dei motori, e al banco prova ci sono state le risposte giuste. Per quanto riguarda le strategie, voglio capire bene come si lavora, non è solo una questione di persone. Ma c’è ancora un po’ di tempo prima di dover prendere delle decisioni».
    Ultimamente la Ferrari sembra avere avuto qualche incomprensione con le altre squadre e la Fia.
    «Una larga parte del mio lavoro è garantire che ci siano buoni rapporti con tutti gli altri team, con la Fia, con gli organizzatori. So che dovrò dedicare molto tempo a questo. Dobbiamo avere relazioni positive con tutti e io lavorerò anche per quello».
    Incombono già le scelte per il 2026.
    «Da un lato dobbiamo pensare a quello, dall’altro a vincere nel 2023, 2024 e 2025. Lavorerò su due fronti. La pressione psicologica? Se non la si sa gestire, meglio cercarsi un altro lavoro. Non è che valga solo per me, vale per tutti in Formula 1 e in Ferrari».
    I contratti dei piloti, di Leclerc in particolare, sono una priorità?
    «No, non adesso. Bisogna concentrarsi su un buon inizio di Mondiale. Di contratti si parlerà a tempo debito».
    Lei è il francese, prima di lei come Team Principal solo Jean Todt. Avverte una pressione extra? Vi siete sentiti?
    «La Formula 1 è cambiata troppo, non vi farò vedere il mio whatsapp per dirvi chi mi ha fatto per primo le congratulazioni. Comunque gli ho parlato, ma sono troppo concentrato sul presente per andare a rivedere cosa è successo negli Anni ‘90. Né lui ha potuto darmi dei consigli, anche se mi ha confermato quanto siano importanti l’entusiasmo e la passione».
    Un’ultima domanda: dorme bene la notte?
    «Abbastanza bene, grazie. Ma le mie notti sono corte… Del resto, se giochi a tennis vuoi essere a Wimbledon. Se ti occupi di corse, vuoi essere in Ferrari. Funziona così, no?». LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Leclerc chiude i test Ferrari a Fiorano coprendo 123 giri [ FOTO ]

    Leclerc e Vasseur, Test F1 Fiorano | foto: Ferrari via twitterTemperature rigide ma anche, finalmente, un sole splendente hanno caratterizzato l’ultima giornata del test di “risveglio” organizzato dalla Scuderia di Maranello a Fiorano con la Ferrari SF21.
    A calarsi in abitacolo questa mattina è stato Charles Leclerc che è arrivato accompagnato dal fratello Arthur, pilota della Ferrari Driver Academy, che ha seguito l’intera tre giorni dal box.
    Il pilota monegasco è uscito dai box alle ore 10:00 in punto per un giro di installazione con gomme da bagnato ma ha poi proseguito il lavoro con pneumatici Pirelli da asciutto.

    It’s good to be back 😁🙌 pic.twitter.com/8RYup1iH38
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) January 26, 2023

    Complici le condizioni di pista molto migliorate, Leclerc fino alla pausa pranzo ha percorso 56 giri, completando il programma previsto. Ad osservarlo in garage sono passati anche il Team Principal, Frederic Vasseur e il compagno Carlos Sainz.

    Nel pomeriggio il monegasco ha continuato a girare con gomme slick portando il totale di giornata a 123 passaggi, pari a 366 chilometri. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Leclerc in pista per i test Ferrari a Fiorano: c'è anche Vasseur

    ROMA – Per la Ferrari è arrivata la terza e ultima giornata di test a Fiorano. Dopo Robert Shwartzman e Carlos Sainz, nel day-3 è toccato a Charles Leclerc scendere in pista al volante della SF21, la monoposto utilizzata dal Cavallino nel Mondiale 2021 di Formula 1. Una giornata decisamente migliore per quanto riguarda le condizioni meteorologiche rispetto al mercoledì, quando Sainz aveva guidato la vettura in condizioni di bagnato.Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    Presente Vasseur
    Non solo il sole ad accogliere la prima uscita in pista di Leclerc. A Fiorano presente infatti anche il nuovo team principal Frederic Vasseur, come testimoniato dall’account social della scuderia di Maranello, che ha immortalato l’ex Alfa Romeo ai box durante la giornata di test. LEGGI TUTTO

  • in

    F1 Ferrari, Leclerc e i test a Fiorano: c'è Vasseur

    ROMA – Terza e ultima giornata di test per la Ferrari sul circuito di Fiorano. Dopo Robert Shwartzman e Carlos Sainz, nel day-3 è toccato a Charles Leclerc scendere in pista al volante della SF21, la monoposto utilizzata dal Cavallino nel Mondiale 2021 di Formula 1. Una giornata decisamente migliore per quanto riguarda le condizioni meteorologiche rispetto al mercoledì, quando Sainz aveva guidato la vettura in condizioni di bagnato.Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    Vasseur a guardare
    Non solo il sole ad accogliere la prima uscita in pista di Leclerc. A Fiorano presente infatti anche il nuovo team principal Frederic Vasseur, come testimoniato dall’account social della scuderia di Maranello, che ha immortalato l’ex Alfa Romeo ai box durante la giornata di test. LEGGI TUTTO

  • in

    Aprilia, Albesiano su Aleix Espargaro: “Può ancora migliorare”

    ROMA – Tra i maggiori protagonisti della scorsa stagione di MotoGP c’è sicuramente Aleix Espargaro, che punta alla conferma nel 2023. Il pilota spagnolo, infatti, ha raccolto una serie di risultati decisamente notevoli, a partire dal portare l’Aprilia sul gradino più alto del podio della classe regina per la prima volta nella sua storia. In totale, il bottino stagionale dell’iberico è stato di sei podi, che gli è valsa la possibilità di guidare per un po’ la classifica piloti davanti a Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia, salvo poi perdere posizioni dopo un finale in calo, chiudendo comunque quarto nella classifica iridata. Numeri che la scuderia italiana mira a bissare: secondo Romano Albesiano, infatti, Aleix Espargaro non ha ancora messo in mostra tutto il suo potenziale. “Se ha raggiunto il suo massimo livello? Non credo – ha spiegato il direttore tecnico dell’Aprilia ai microfoni di Speedweek –. Non è facile, ma ha così tanta forza dentro che può continuare a migliorare”.
    “Ritiro? Non ne voglio parlare”
    “Noi due abbiamo un rapporto speciale, perché è sempre stato il nostro fuoriclasse. Ha sempre creduto in Aprilia in questi anni (è arrivato nel 2017, ndr) e ha dato tutto. Ritiro? Non so quando succederà e non ne voglio parlare, perché per me è immortale”, ha aggiunto Albesiano. Che ha concluso: “Nelle ultime stagioni ha sempre confermato di essere velocissimo: ha dimostrato di essere un top rider”.  LEGGI TUTTO