More stories

  • in

    Nissan, inaugurato il nuovo centro logistico italiano

    Il brand nipponico ha inaugurato ieri, alla presenza delle autorità regionali del Lazio, il suo nuovo centro logistico. La nuova struttura, che copre una superficie di oltre 10mila metri quadrati, è situata a Capena, poco distante da Roma, presso il quartier generale italiano della Casa giapponese. Sviluppato su una superficie di oltre 10mila metri quadrati, il nuovo magazzino è stato costruito seguendo criteri di efficienza e sostenibilità, con l’adozione di pannelli solari e ridotto consumo energetico. Andando a costituire un tassello di Nissan Ambition Ambition 2030, la visione del brand che punta a raggiungere la neutralità carbonica.
    Nissan Qashqai ePower, l’amore ibrido di Immobile
    Nissan, nuovo magazzino sostenibile
    La struttura appena inaugurata da Nissan sorge nella stessa area di 10.500 metri quadrati in cui si trovava il vecchio magazzino, distrutto da un incendio nel settembre del 2018. Per la realizzazione della nuova struttura, avvenuta nel tempo record di meno di 12 mesi, la Casa giapponese ha seguito rigidi criteri di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impronta carbonica dell’edificio e delle attività al suo interno.
    Sopra il tetto del magazzino sono infatti installati pannelli solari per una potenza complessiva di 230 kW, in grado di provvedere al 25% del fabbisogno energetico aziendale. L’illuminazione è invece al Led, e consente un risparmio del 60% di corrente rispetto a un impianto tradizionale, mentre la climatizzazione degli ambienti è garantita da sette pompe di calore di ultima generazione che mantengono una temperatura ottimale durante tutto l’anno, garantendo un risparmio economico del 40% rispetto a un impianto a gas. Fondamentale, da questo punto di vista, anche l’elevata coimbentazione delle pareti e del tetto.
    Sicurezza ed efficienza
    Pur sviluppandosi sulla medesima superficie della precedente struttura, il nuovo magazzino riesce, grazie alla riorganizzazione degli spazi, a garantire il 10% in più dell’area di lavoro. Nuovo anche il sistema di scaffalature che permette operazioni più rapide ed efficienti, con tempi di movimentazione che si riducono fino al 50%. Complessivamente, il nuovo centro logistico gestirà oltre 23mila articoli Nissan e 13mila Renault, ma la capacità può arrivare a un totale di 80mila articoli per far fronte al previsto aumento dei volumi dei prossimi anni.
    Garantita anche la sicurezza, attraverso la preparazione della fondazione con l’iniezione nel terreno di una miscela cementizia ad alta pressione. Le pareti, infine, sono in cemento TX Active, in grado di ossidare le sostanze tossiche che si depositano sugli edifici ( come PM10, ossidi e biossidi di azoto, benzene, ossido di carbonio) e di trasformarle in composti non tossici.
    “Migliore qualità per i clienti e i dipendenti”
    “Il magazzino ricambi di Nissan Italia è stato a lungo la pietra miliare delle nostre operazioni nel Paese – ha detto Leon Dorssers, Senior Vice President Marketing & Sales – Con un nuovo layout e processi più efficienti, sono entusiasta che il magazzino continui a migliorare la qualità del servizio offerto ai clienti ed essere un punto di riferimento di eccellenza nel settore per la distribuzione di ricambi e accessori”.
    “Sono particolarmente orgoglioso di aver realizzato insieme al team locale, della Regione e ai costruttori un’opera altamente sostenibile e efficiente che migliora sensibilmente la qualità del servizio ai nostri clienti, grazie alla riduzione dei tempi di consegna. Inoltre, anche la qualità del lavoro del nostro personale migliora per ampliamento degli spazi interni e processi più fluidi” ha aggiunto Marco Toro, presidente e AD di Nissan Italia.
    Nissan, vendute le attività in Russia LEGGI TUTTO

  • in

    F1, la Formula Asia in tv: Mondiale in 10 paesi fino al 2025

    ROMA – La Formula 1 è pronta a espandersi in Asia. Il Circus ha infatti raggiunto un accordo con l’emittente BeIN Sports, che prevede la trasmissione del Modiale in dieci paesi del continente orientale fino ale 2025: si tratta di Hong Kong, Singapore, Timor Est, Thailandia, Malesia, Brunei, Indonesia, Filippine, Laos e Cambogia. Grande soddisfazione da parte di Mike Kerr, amministratore delegato della divisione Asia-Pacific di BeIN: “Siamo estremamente entusiasti di aggiungere la Formula 1 mentre continuiamo a investire per rafforzare la nostra linea di contenuti sportivi in continua espansione per i nostri spettatori. Con la rapida crescita che la Formula 1 ha registrato negli ultimi anni, non vediamo l’ora di lavorare al fianco della Formula 1 per ampliare la sua base di fan nei nostri mercati, offrendo un’esperienza visiva senza precedenti su tutti gli schermi”. Guarda la galleryFerrari 812 Competizione di Carlos Sainz
    La soddisfazione della F1
    Anche Ian Holmes, direttore della divisione diritti media e creazione contenuti della Formula 1, ha parlato dopo l’ufficialità: “Dopo diversi anni di crescente interesse in Asia, siamo lieti di annunciare questa partnership con BeIN Sports, poiché la Formula 1 continua ad attrarre nuovi fan in tutto il mondo, la trasmissione di livello mondiale è fondamentale, e questo accordo ci permetterà di trovare modi nuovi e innovativi per i nostri fan in Asia di seguire e impegnarsi con il nostro sport LEGGI TUTTO

  • in

    Test Superbike, scintille Bautista-Ana Carrasco: cos'è successo

    ROMA – Si accendono i motori e subito in pista si creano le prime tensioni, nonostante ci sia ancora da attendere per l’inizio ufficiale delle competizioni. Protagonisti sono stati Alvaro Bautista e Ana Carrasco, in pista nei test congiunti con Superbike e Supersport sul circuito di Jerez, in un format già ampiamente criticato da più parti in quanto vede correre insieme due categorie con prestazioni assolutamente distanti. Il casus belli è stata la caduta del campione del mondo della Ducati, che ai microfoni di Speedweek ha così spiegato l’accaduto, puntando il dito contro la connazionale: “Ana mi precedeva di circa mezzo rettilineo, ma in staccata mi sono avvicinato troppo velocemente a lei. Ho dovuto raddrizzare la moto, sono finito sullo sporco e a quel punto la mia routa anteriore è scivolata. Non è successo niente. Ana dovrebbe correre con gli amatori, ora come ora è troppo lenta per correre con i ragazzi di Superbike e Supersport. Non è molto sicuro”. 
    Carrasco: “Non raccontare favole”
    La classe ’97, che di titoli mondiali se ne intende (ha vinto la SuperSport300 nel 2018), non è però stata a guardare, e tramite i propri social ha ribattuto: “Dici che devo andare con gli amatori solo perché sono donna? Ho visto la tua tabella sul rettilineo, sapevo che stavi arrivando. Tra curva 1 e 2 mi sono portata all’interno, mi sono girata per vedere quando passavi e ti ho visto cadere. Quindi non raccontare favole”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Ana Carrasco e Bautista, bufera Superbike: “Vai coi dilettanti” “Contafavole”

    ROMA – Mancano ancora diverse settimane al via ufficiale delle competizioni, ma in pista volano già gli stracci. Protagonisti sono stati Alvaro Bautista e Ana Carrasco, in pista nei test congiunti con Superbike e Supersport sul circuito di Jerez, in un format già ampiamente criticato da più parti in quanto vede correre insieme due categorie con prestazioni assolutamente distanti. Il casus belli è stata la caduta del campione del mondo della Ducati, che ai microfoni di Speedweek ha così spiegato l’accaduto, puntando il dito contro la connazionale: “Ana mi precedeva di circa mezzo rettilineo, ma in staccata mi sono avvicinato troppo velocemente a lei. Ho dovuto raddrizzare la moto, sono finito sullo sporco e a quel punto la mia routa anteriore è scivolata. Non è successo niente. Ana dovrebbe correre con gli amatori, ora come ora è troppo lenta per correre con i ragazzi di Superbike e Supersport. Non è molto sicuro”. 
    La risposta di Ana Carrasco
    La classe ’97, che di titoli mondiali se ne intende (ha vinto la SuperSport300 nel 2018), non è però stata a guardare, e tramite i propri social ha ribattuto: “Dici che devo andare con gli amatori solo perché sono donna? Ho visto la tua tabella sul rettilineo, sapevo che stavi arrivando. Tra curva 1 e 2 mi sono portata all’interno, mi sono girata per vedere quando passavi e ti ho visto cadere. Quindi non raccontare favole”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Ana Carrasco: la cicatrice dopo l’incidente shock, le moto e il titolo in SuperSport 300

    ROMA – Ana Carrasco è in queste ore al centro del dibattito nel mondo delle due ruote, in seguito al duro confronto con Alvaro Bautista per l’episodio avvenuto in occasione dei test della Superbike a Jerez, con la caduta del campione della Ducati. Lo spagnolo non ha infatti usato giri di parole per suggerire alla connazionale di andare a correre con gli amatori, forse dimenticando che anche la classe ’97 può fregiarsi del titolo di campionessa del mondo. Sì perché Carrasco, nel 2018, si è imposta nella SuperSport 300, dopo che l’anno prima era stata la seconda donna nella storia dei campionati mondiali di velocità su circuito a vincere una gara. Una vita passata sulle due ruote, con i primi campionati di minimoto a otto anni. A 20 anni, dopo una breve parentesi nel CEV, debutta nel motomondiale, e con il 15esimo posto di Sepang (poi bissato dall’ottavo a Valencia) diventa la prima donna a conquistare punti nel motomondiale. Dopo una nuova parentesi al CEV, nel 2017 ecco l’approdo nella SuperSport 300.
    La caduta e la terribile cicatrice; poi il ritorno in Moto3
    È qui che nel 2020, dopo due secondi posti e la vittoria in gara-1 a Portimao, proprio in Portogallo, ma ad Estoril, arriva una caduta da lei poi definita “stupida” ma rovinosa, che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente gravi. Infatti, Carrasco riporta la frattura di due vertebre ma ha rischiato di rimanere paralizzata. Avevano fatto scalpore le immagini della cicatrice dopo l’intervento alla schiena, dalla quale la nativa di Cehegin è però riuscita a riprendersi tornando alle corse in tempo per la stagione 2021, anno in cui centra un’altra vittoria, a Misano. Il 2022 è stato poi l’anno del ritorno nel motomondiale, sempre in Moto3, senza però andare mai a punti; è stata infine confermata per il 2023 con il team BOE Motorsports su KTM.  LEGGI TUTTO

  • in

    Andrea Iannone, spunta una Porsche da quasi 150mila euro nel suo garage

    Spesso a girare per le vie della città con delle supercar sono i calciatori che, nei loro momenti di pausa da allenamenti e partite, si dilettano a scorrazzare con le loro compagne d’avventura tutte scintillanti. In realtà però, anche se magari noi li vediamo di meno, anche i piloti del motomondiale amano godersi le auto di lusso, e la loro passione non è limitata solo alle due ruote.
    Lo sa bene Andrea Iannone, uno dei centauri più chiacchierati, prima per la sua precedente relazione con Belen Rodriguez, poi per la brutta vicenda del doping e adesso per essere il nuovo compagno di Elodie. Insomma, l’ex pilota Aprilia e Suzuki ha deciso di farsi un regalo e nel suo garage, spicca una Porsche 911 Carrera 4s.
    Iannone resta chiuso fuori dalla Porsche e rompe il finestrino a martellate
    L’auto di Andrea
    E’ stato Iannone stesso a svelare la sua Porsche ai suoi follower con una storia Instagram in cui l’auto si vede però parzialmente. Cattura subito la sua livrea total black luccicante, che conferisce alla Carrera un look accattivante e affascinante al tempo stesso. Il suo motore è un sei cilindri ed eroga ben 450 CV di potenza, con una lunghezza di 4.519 mm e una larghezza di 1.852 mm. Ha un prezzo di listino che parte da 141.916,00 Euro IVA inclusa. Non c’è altro da aggiungere: Andrea Iannone si è regalato proprio un bel gioiellino. LEGGI TUTTO

  • in

    Ducati, ricetta Bagnaia: “Così rendiamo più spettacolare la MotoGP”

    ROMA – “La Sprint Race? È una mossa giusta. Dobbiamo rendere più spettacolare il Motomondiale”. Così, Pecco Bagnaia ha dato la sua benedizione alla Sprint Race, che sbarcherà in ogni Gran Premio a partire dal Mondiale 2023 di MotoGP. Intervistato da “GQ Italia”, il campione del mondo della Ducati si è detto favorevole all’introduzione delle mini-gare del sabato: “In fondo stiamo parlando di un tentativo di modernizzare il nostro sport. Non possiamo nasconderci: c’è un cambiamento generazionale in corso cui dobbiamo fare fronte con una mutazione del prodotto. Queste transizioni sono momenti che creano sempre un po’ di fastidi, di nervosismi, di arrabbiature. Ma ogni cosa è ciclica, e noi abbiamo il dovere di provare a coinvolgere un pubblico più giovane”.
    I dubbi iniziali
    “Pratico e vivo uno sport che è profondamente attaccato alla sua storia, alle sue tradizioni, e il pubblico si comporta di conseguenza, è legato al motociclismo di una volta – ha aggiunto Bagnaia, che ha ammesso l’iniziale scetticismo -. Quindi avevo paura che questo nuovo format potesse essere rigettato, o comunque contestato dai nostri appassionati. Solo che poi ci ho pensato su: noi piloti che andiamo in moto siamo sempre più giovani, il nostro pubblico è sempre più giovane, quindi è giusto provare ad accattivarcelo costruendo dei contenuti e offrendogli degli eventi adatti a questa nuova era. Ai tempi che stiamo vivendo”. LEGGI TUTTO