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    MotoGP, GP Argentina: Binder trionfa nella Sprint, sesto Bagnaia

    TERMAS DE RIO HONDO – E’ Brad Binder a trionfare nella Sprint Race del Gran Premio d’Argentina, valevole per la seconda tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota australiano parte dalla quindicesima casella e, sul circuito di Termas de Rio Hondo, chiude di pochissimo davanti a Marco Bezzecchi e Luca Marini. Ai piedi del podio c’è Franco Morbidelli, che chiude nella posizione da cui era partito e precede Alex Marquez, bravo a beffare il campione del mondo Pecco Bagnaia, sesto al traguardo. Segue l’Aprilia di Maverick Vinales davanti a Jorge Martin e Fabio Quartararo. Chiude la top ten la KTM di Jack Miller. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, scintille in Australia: cosa è successo tra Leclerc e Sainz

    Ferrari, più bassa e più efficiente

    La prova dell’assetto decisamente più basso sono state, appunto, quelle scintille che si sono riviste scaturire dall’attrito tra fondo e asfalto, frutto di una configurazione generale che ha permesso a Leclerc e Sainz una simulazione gara consistente venerdì, con le medie, senza patire troppo il graining innescato dalle basse temperature di Melbourne.

    Le scelte sbagliate in qualifica

    Il Cavallino, però, non è riuscito a mettere assieme tutto alla perfezione in qualifica, anche a causa di una lettura meteo e di una chiamata strategica non tempestiva che hanno influito sul risultato finale, soprattutto su quello di Leclerc.

    Chiariamoci, Max è imprendibile, ma visti i distacchi minimi a partire dal secondo al decimo posto (9 macchine in sette decimi!) si poteva fare di più del quinto posto di Sainz e del settimo di Charles. Insomma, dopo un venerdì positivo, la Ferrari è tornata bruscamente con i piedi per terra.

    La spiegazione

    Ma cosa è successo? Tutto è partito da un allarme pioggia a 4 minuti dalla fine del Q3: a Leclerc, per evitare di girare con pista bagnata, hanno ordinato di fare un solo giro di lancio per preparare le gomme, Sainz, al contrario, ha continuato con la strategia dei due giri per scaldare meglio gli pneumatici.

    Indicazioni opposte e comunicazioni tardive, che hanno avuto l’effetto di mettere Leclerc, impegnato nell’attacco al tempo, dietro Sainz, che scaldava le gomme, per tutto il primo settore. E senza poter neppure sfruttare la scia, perché lo spagnolo era troppo lontano per dargli il gancio e l’ha fatto passare nell’ultima parte del primo settore, facendogli perdere – forse – decimi preziosi.

    Il commento dei piloti

    Comprensibile la delusione di Leclerc che però non ha voluto avere giustificazioni: “Non era questione di non avere benzina per un ulteriore tentativo, semplicemente avevamo paura che arrivasse la pioggia, per cui abbiamo deciso di uscire e fare subito il giro. Purtroppo ci è mancato tanto per poter stare davanti, dobbiamo vedere insieme alla squadra cosa è successo con Carlos nel primo settore durante il Q3, perché io ero in un giro in cui dovevo spingere e mi sono trovato Carlos davanti per tutto il primo settore mentre scaldava le sue gomme. Questo è stato un peccato, poi questo non significa dire che senza quell’imprevisto avremmo potuto fare molto meglio. Per quanto mi riguarda ho una macchina un po’ più da gara, ma questo non giustifica il 7° posto”.

    Per Sainz, invece, è stato il traffico a tenerlo lontano dalla top 3. Prima di lanciarsi, ha dovuto dar spazio ad Alonso, perdendo così temperatura delle gomme e i decimi per salire di fila. “Da un lato sono molto contento, dall’altro no. Partendo con gli aspetti negativi, il giro di preparazione non è stato fantastico, abbiamo faticato con la temperatura degli pneumatici perché abbiamo dovuto lasciare passare tre vetture e per quello ho perso due-tre decimi nel primo settore per questo aspetto del giro di preparazione”.

    Speranze vive in gara

    In gara, però, potrebbe succedere ancora di tutto. La SF-23 ha dimostrato di essere più pronta sul passo che sul giro secco, il margine per attaccare le Mercedes e lottare per un podio, con Perez fuorigioco, ci sta tutto. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Argentina 2023, diretta qualifiche e Sprint: dove vederle in tv

    TERMAS DE RIO HONDO – Scattano le qualifiche del Gran Premio d’Argentina, secondo appuntamento del Mondiale 2023 di MotoGP. Si comincia alle 15:10 con le ultime prove libere, mentre alle 15:50 e alle 16:15 il via, rispettivamente, a Q1 e Q2 per definire la griglia di partenza della Sprint, che scatteranno alle 20. La giornata sarà trasmessa interamente in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208) e in streaming su NowTV e Sky Go. Mentre in chiaro, le qualifiche e la Sprint saranno trasmesse in diretta su Tv8.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Espargaro comanda le libere 2 in Argentina, sesto Bagnaia

    TERMAS DE RIO HONDO – E’ di Aleix Espargaro il miglior tempo nelle prove libere 2 al Gran Premio d’Argentina, valevole per la seconda tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Con il crono di 1:38.518, lo spagnolo di Aprilia si conferma ai vertici assieme al compagno Maverick Vinales, secondo dopo il primo posto delle FP1. Subito dietro le due Ducati del team VR46 di Marco Bezzecchi e Luca Marini, in terza e quarta posizione. Quinto Johann Zarco davanti a Pecco Bagnaia, sesto. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, FP1 Argentina: doppietta Aprilia, Bagnaia 10°

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    In arrivo 7 superstar concept al Moab Easter Jeep Safari

    Feice novità per tutti gli amanti dei fuoristrada. Jeep, in occasione della 57esima edizione del Moab Easter Jeep Safari, che si terrà nello Utah dal 1° al 9 aprile, presenterà sette incredibili modelli, tutti unici nel loro genere e caratterizzati da soluzioni di stile e tecnologia speciali. Ma quali sono questi modelli? Nel gruppo sfoggiato dalla casa automobilistica, troviamo un modello elettrico, tre a motore endotermico e tre ibridi plug-in, tutti dotati di prestazioni straordinarie.
    I modello superattesi
    Si comincia da Wrangler Magneto 3.0, terzo prototipo che prefigura un modello elettrico. Con un motore elettrico che permette scegliere tra due impostazioni di potenza: standard da 285 cv e picco 650 da cavalli. Dispone di assali anteriori Dynatrac 60 (rapporto 5,38:1), assali posteriori Dynatrac 80 (rapporto 5,38:1), ruote off-road beadlock da 20 pollici, pneumatici da 40 pollici per terreni fangosi e un kit di sollevamento su misura da 3 pollici (7,6 cm).
    Scrambler 392 riprende la formila del pick-up compatto e decappottabile del 1981 spinto da un V8 Hemni da 6,4 litri e cavalli. Dispone del kit di sospensioni pneumatiche AccuAir, sviluppato per Jeep Wrangler e Gladiator. Questo sistema consente un sollevamento delle sospensioni da 1,5 pollici (3,8 cm) a 5,5 pollici (14 cm) e può essere regolato al volo mediante un controller in cabina o un dispositivo wireless con bluetooth a lungo raggio.
    Cherokee 4xe 1978 nasce da una Cherokee di quell’anno “unita” a una Jeep Wrangler Rubicon 4xe del 2022. La carrozzeria originale è stata radicalmente modificata e gli esterni combinano le proporzioni originali con una verniciatura multicolore brillante e inconfondibilmente anni Settanta. Sotto il cofano la combinazione di due motori elettrici, un pacco batterie ad alta tensione e un motore I-4 turbo da 2,0. Un cambio automatico a otto marce è stato abbinato a un riduttore 4:1 .
    Wrangler Rubicon 4xe sfoggia un’accattivante livrea rosa con accenti in Gloss Black sulla griglia anteriore e sulle cornici dei fari. Il pezzo forte degli interni è il cruscotto in vernice nera, ornato da una cerniera che nasconde uno strato di velluto rosa.
    Grand Wagoneer Overland trova il suo habitat ideale nella natura più, sfrutta il nuovo propulsore Hurricane Twin Turbo 510 cv da 3,0 litri. La caratteristica principale è uno Skyloft RedTail Overland su misura applicato alla parte superiore del tetto. Realizzato in fibra di carbonio, si apre in circa 10 secondi dall’interno, semplicemente spingendo verso l’alto con un braccio.
    Wrangler Rubicon 4xe Departure è dotato di cerchi KMC Impact OL da 17 per 8,5 pollici in Vintage Bronze e pneumatici BFGoodrich da 37 pollici, di un kit di sollevamento JPP da 2 pollici (5 cm) con ammortizzatori ad alte prestazioni. Questi componenti utilizzano serbatoi remoti per garantire una maggiore capacità di raffreddamento, aumentare la corsa delle sospensioni e migliorare le capacità off-road.
    Gladiator Rubicon Sideburn è spinto da un V-6 Pentastar da 3,6 litri, dotato di un kit di rialzo JPP da 2 pollici (5 cm) con ammortizzatori ad alte prestazioni, cerchi neri HRE da 17 per 9 pollici FT1 a sei razze che montano pneumatici BF Goodrich da 37 per 13 pollici. Spicca un esclusivo paracolpi, la sensazione open-air è rafforzata dalle mezze porte realizzate Jeep Performance Parts.
    Jeep, gamma Renegade e Compass arricchita: le nuove versioni ibride e mild hybrid LEGGI TUTTO

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    MotoGP, GP Argentina: Vinales precede Espargaro nelle FP1, Bagnaia 10°

    TERMAS DE RIO HONDO – Le Aprilia svettano nella prima sessione di prove libere del GP di Argentina, secondo appuntamento del mondiale di MotoGP. Maverick Vinales, infatti, ha fermato il cronometro in 1:39.207, precedendo di quasi tre decimi Aleix Espargaro e Jorge Martin, prima delle Ducati in pista. Il campione del mondo Francesco Bagnaia, fresco di doppietta a Portimao, è invece decimo, occupando quindi l’ultima posizione valida per l’accesso diretto in Q2: non un dettaglio da poco se, come da previsioni, dovesse effettivamente piovere nelle FP2. Se Franco Morbidelli trova un lampo di positività, ottavo, non si può dire lo stesso dell’altra Yamaha in pista: Fabio Quartararo è, infatti, 15esimo.  LEGGI TUTTO