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    F1, Sprint GP Azerbaijan in diretta tv: orari e dove vederla

    BAKU – Scatta la Sprint del Gran Premio di Azerbaijan, valido come quarto appuntamento della stagione 2023 di Formula 1. Charles Leclerc proverà a replicare la splendida prestazione del venerdì, dove è riuscito a riportare la Ferrari in pole position; il monegasco, quindi, scatterà dalla prima casella in gara. Ora, però, il sabato sarà occupato dal nuovo format dedicato alla Sprint: la Sprint Shootout è in programma sabato 29 aprile alle ore 10:30, mentre la Sprint prenderà il via alle 15:30. Entrambe le sessioni saranno trasmesse in diretta su Sky Sport F1 (canale 207), mentre su TV8 sarà possibile vedere in differita la Sprint Shootout dalle 16:40 e la Sprint dalle 18:40.  LEGGI TUTTO

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    Diretta Sprint F1 GP Azerbaijan 2023: dove vederla in tv

    BAKU – Tutto è pronto per il Gran Premio di Azerbaijan, valido come quarto appuntamento della stagione 2023 di Formula 1. Si corre nel suggestivo scenario di Baku, dove Charles Lecerc è tornato a far vedere lampi di pura classe, aggiudicandosi una pole position che ha del clamoroso, soprattutto considerando che Carlos Sainz ha pagto oltre otto decimi di ritardo. Spazio alla “prima” del nuovo format: la Sprint Shootout è in programma sabato 29 aprile alle ore 10:30, mentre la Sprint prenderà il via alle 15:30. Entrambe le sessioni saranno trasmesse in diretta su Sky Sport F1 (canale 207), mentre su TV8 sarà possibile vedere in differita la Sprint Shootout dalle 16:40 e la Sprint dalle 18:40.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Espargaro davanti nelle libere 2 a Jerez, Bagnaia nel Q1

    JEREZ – E’ di Aleix Espargaro il miglior tempo nelle prove libere 2 al Gran Premio di Spagna, valevole per la quarta tappa del Mondiale 2023 MotoGP. Il pilota spagnolo, sul circuito di Jerez, firma il crono di 1:36.708 precedendo l’altra Aprilia di Maverick Vinales. I piloti riescono a ritoccare solo in parte la classifica combinata, che vede la wild card di KTM Dani Pedrosa in terza posizione, nonostante la lunga assenza dal Motomondiale. Non va oltre la tredicesima posizione il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia, che passerà per il Q1 nella qualifica di sabato mattina. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, GP Jerez: Pedrosa comanda le FP1 davanti a Martin, Bagnaia 9°

    JEREZ – La prima sessione di prove libere del GP di Spagna sul circuito di Jerez, quarto appuntamento del mondiale di MotoGP, ha visto Dani Pedrosa far segnare il miglior tempo in 1:36.770, precedendo di 34 millesimi la Ducati Pramac di Jorge Martin. Più lontana la prima delle Ducati ufficiali, con Francesco Bagnaia che ha chiuso in nona posizione, ottenuta nella fase finale delle FP1. L’altro pilota Ducati, Enea Bastianini, al rientro dall’infortunio, ha invece chiuso in 22° posizione, ancora alle prese con i problemi fisici post frattura della scapola destra.  LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Azerbaijan 2023: Pirelli porta a Baku le tre mescole più morbide

    Pirelli porta sul circuito cittadino di Baku le mescole più morbide della gamma: C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft.

    Lungo il Mar Caspio verrà adottato un nuovo formato per il fine settimana di gara. La F1 Commission ha infatti approvato martedì una nuova qualifica chiamata Sprint Shootout che deciderà la griglia della F1 Sprint, al suo primo appuntamento stagionale, e sostituirà le FP2. Il pilota più veloce della Sprint Shootout riceverà il Pirelli Sprint Shootout Award.
    La Sprint Shootout si correrà sabato alle 10:30 (ora locale) ed è composta da tre sessioni di qualifica: Q1 di 12 minuti, Q2 di 10 minuti e Q3 di 8 minuti. I team dovranno obbligatoriamente montare dei set nuovi di pneumatici e utilizzare in Q1 e Q2 le mescole Medium. In Q3 è invece previsto l’uso di mescola Soft.
    I tempi della Sprint Shootout decideranno la griglia di partenza della F1 Sprint che inizierà sabato alle 15:30 (ora locale). Il risultato della F1 Sprint non determinerà variazioni nella griglia della gara di domenica, decisa invece dal classico format di qualifiche che verrà disputato venerdì pomeriggio e in cui sarà assegnato il Pirelli Pole Position Award.
    La lunghezza ridotta della Sprint Shootout permetterà teoricamente ai piloti una sosta ai box in Q1 ma non nelle ultime due sessioni, in cui sarà possibile fare due giri cronometrati ma non ci sarà tempo per una sosta ai box. I team avranno pertanto due set di Hard, quattro set di Medium e sei set di Soft per un totale di 12 set, uno in meno rispetto ad un weekend con il formato classico, cui vanno ovviamente aggiunti i 4 set di Cinturato Green Intermediate e 3 set di Cinturato Blue Full Wet.

    Il Gran Premio dell’Azerbaigian si corre su un tracciato che combina curve strette e veloci rettilinei. Gli oltre sei chilometri del circuito, uno tra i più lunghi del campionato di Formula 1, sono composti infatti dagli insidiosi tratti nel centro storico (con un’ampiezza della pista che si riduce fino a 7,6 metri) e i rettilinei uniti da curve a 90° dove sono presenti anche le due zone DRS.
    Gli organizzatori del Gran Premio hanno comunicato che le strade del circuito di Baku sono state completamente riasfaltate. La nuova rugosità del tracciato, solitamente ridotta e poco abrasiva sui pneumatici, è pertanto un’incognita e andrà verificata con le prime sessioni di venerdìLa gara di Baku si svolge in un periodo dell’anno diverso rispetto al 2022. A giugno dell’anno scorso le temperature dell’asfalto hanno superato i 50 °C. Con l’appuntamento anticipato ad aprile, le temperature potrebbero essere di 10 gradi più basse, come avvenuto nel 2018 quando era stata rilevata anche un’ampia escursione termica durante il giorno.
    La probabilità di una neutralizzazione della corsa a Baku è del 75%. Proprio due Virtual Safety Car hanno consentito ad alcuni piloti nel 2022 di risparmiare tempo prezioso durante i pit stop, in una gara che ha visto i primi quattro arrivati, utilizzare una strategia a due soste.
    A Baku sono stati disputati finora sei GP e non ha mai vinto lo stesso pilota. Sono saliti sul primo gradino del podio Nico Rosberg, Daniel Ricciardo (con una rimonta dalla decima posizione in griglia), Lewis Hamilton, Valtteri Bottas, Sergio Perez e Max Verstappen. Gli unici team vincenti sono stati dunque Mercedes e Red Bull, con una doppietta ciascuna rispettivamente nel 2019 e 2022.
    Mario Isola, Direttore Motorsport di Pirelli, ha dichiarato: “Le caratteristiche del circuito di Baku sono un unicum nel campionato di Formula 1, con una parte molto lenta, tipica di un circuito cittadino, e una velocissima. Le tre mescole che mettiamo a disposizione delle squadre sono le più morbide della gamma 2023 e si adattano bene a questo tracciato. Una delle chiavi del weekend sarà trovare il giusto compromesso nell’assetto ma anche il miglior bilanciamento nella gestione dei pneumatici. L’asse anteriore deve infatti essere sufficientemente in temperatura per avere un’aderenza ottimale, considerata anche la dispersione di calore dovuta ai lunghi rettilinei, mentre bisogna evitare il surriscaldamento sui pneumatici posteriori nelle fasi di trazione. La chiave per fare bene è dunque un corretto bilanciamento delle temperature sui due assi perché il rischio di bloccaggi è concreto e i muri della capitale azera non perdonano, come ricordiamo dalle edizioni precedenti del Gran Premio. Il Gran Premio dell’Azerbaigian segna il debutto dello Sprint Shootout che sabato mattina determinerà la griglia per la gara Sprint del pomeriggio, con un format che prevede l’utilizzo obbligatorio di un treno di Medium per ciascuna delle prime due parti e di uno di Soft per l’ultima. Sarà una sfida in più non soltanto per i team ma anche per noi, visto che ci sarà meno possibilità di raccogliere dati sul comportamento delle gomme sulla lunga distanza, ma siamo fiduciosi che sarà una nuova opportunità per migliorare l’offerta di spettacolo di un Gran Premio di Formula 1”. LEGGI TUTTO

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    F1, Carlos Sainz: “Ora conosciamo meglio la Ferrari SF-23”

    Alla vigilia del Gran Premio dell’Azerbaijan, Carlos Sainz ha incontrato i media nel paddock di Baku. Il pilota spagnolo ha parlato della pista azera, del nuovo format del week end e della pausa di aprile.

    Sainz è impaziente di tornare in pista e di scoprire il nuovo formato Sprint del weekend che debutta proprio da domani a Baku: “Mi piacciono i cambiamenti che sono stati introdotti – ha detto lo spagnolo nella conferenza stampa FIA – perché dovrebbero rendere lo show ancora più interessante, con una doppia qualifica e una gara il cui risultato è sganciato da quello del Gran Premio per il quale la griglia di partenza sarà definita venerdì”.
    “Certo, – ha aggiunto lo spagnolo – lo shootout del sabato sarà tutt’altro che facile: bisognerà alzarsi dal letto ed essere immediatamente concentrati, perché alle 12.30 si farà già sul serio per assegnare le posizioni per il via della Sprint. Sono curioso di vedere come sarà il nuovo formato: la pista è bella e mi aspetto 17 giri belli tirati”.

    Poco il risposo per Sainz durante il periodo di pausa durato quasi un mese: “Sia io che Charles abbiamo lavorato sodo a Maranello per contribuire al miglioramento delle prestazioni della SF-23. Insieme alla squadra, il tempo a nostra disposizione è stato impiegato per conoscere meglio la nostra monoposto e comprenderne con precisione sia le debolezze che gli aspetti sui quali si può puntare per fare dei passi avanti a livello di competitività. Credo che in Australia, al di là del risultato, dei progressi si siano visti e sono fiducioso che potremo ripartire da lì per puntare ad un weekend con un risultato all’altezza delle nostre aspettative”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “Mercedes? Non c’è stato contatto, almeno non per il momento”

    Charles Leclerc – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeAlla vigilia del Gran Premio dell’Azerbaijan, Charles Leclerc ha incontrato i media nel paddock di Baku. Il monegasco ha parlato della lunga pausa, del nuovo format del week end e della prove al simulatore.
    Su tutti gli argomenti però quello che ha fatto pià discutere è quello riguardante il suo futuro. La risposta un po’ sibillina del monegasco alla domanda diretta se ci fosse già stato un colloquio con Mercedes, è stata: “Non c’è stato contatto, almeno non per il momento” che, a nostro avviso, lascia intendere una disponibilità da parte di Leclerc da un lato e dall’altro pare essere un chiaro messaggio alla Ferrari sul suo rinnovo contrattuale.
    Leclerc non vede poi l’ora di risalire in macchina: “Tre settimane senza guidare dopo così poche gare sono veramente lunghe. Finalmente è arrivato il momento e sono contento di farlo qui a Baku, una delle mie piste preferite”.
    Il monegasco ha commentato il nuovo formato Sprint che debutta proprio a Baku: “Di sicuro l’eliminazione della seconda sessione di libere e l’introduzione delle qualifiche shootout con un solo treno di gomme per ogni fase aumenterà lo spettacolo così come il fatto che la Sprint sia diventata una gara a sé stante, il cui risultato non ha implicazioni sul Gran Premio vero e proprio. Credo che debba rimanere un formato limitato a poche gare durante la stagione, ma che questa formula possa essere azzeccata”.

    Leclerc, al pari del compagno di squadra Carlos Sainz, ha lavorato molto al simulatore durante la pausa e su questo ha così commentato: “Abbiamo fatto un lavoro esteso, che ci ha permesso di identificare alcune aree di sviluppo per la SF-23 e di analizzare in profondità le prestazioni di inizio stagione. Sappiamo di avere parecchio terreno da recuperare rispetto a chi è davanti, ma i prossimi passi da fare sono chiari e sono credo che lavorando come squadra possiamo riuscire ad arrivare dove vogliamo. Ho fiducia nelle persone e nel progetto e sono totalmente concentrato sul prosieguo di questa stagione”. LEGGI TUTTO

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    Situazione turbolenta in Ferrari? Sì, ma la stampa e i tifosi non aiutano

    Tornano ad accendersi i riflettori sulla Formula 1 dopo quasi un mese di motori spenti, ma in cui il fermento non è di certo mancato. In queste settimane post-Australia abbiamo assistito infatti ad un vero e proprio fiume di voci legate alla scuderia di Maranello, su i più disparati fronti. Piloti, team, prestazioni, nulla è stato risparmiato dall’attenzione mediatica che è stata posta sulla Ferrari dopo il deludente inizio di stagione. Ma cosa c’è di fondato in tutto questo?

    Il pre-season in pompa magna del Cavallino aveva creato non poche aspettative sulla stagione che sarebbe iniziata poche settimane dopo la presentazione della SF-23. I primi segnali negativi del debutto in Bahrain, si sono poi confermati nelle successive tappe in Arabia e Australia. Ciò ha generato un evidente malcontento non solo fra i tifosi, ma anche fra gli addetti ai lavori. Si sa, una Ferrari competitiva fa bene all’ambiente. Ma a valle di un mese ricco di valutazioni, bisogna riconoscere come si sia forse valicato il muro dell’oggettività.
    La Ferrari ha vissuto un inverno turbolento, con l’addio di Mattia Binotto e il conseguente approdo di Frédéric Vasseur alla guida della Scuderia. Un cambiamento che non si poteva non pensare che potesse portare ad una catena di movimenti interni o ad una discontinuità di progetto. D’altronde in un team di Formula 1, dove dietro ad una monoposto lavorano centinaia di persone, non è il cambio di allenatore che porta al successo.
    È quindi chiaro che il cambio potesse portare ad un contrasto fra le idee della direzione Binotto e il successivo filone capitanato da Vasseur. Un cambiamento che a livello di progetto richiede tempo, perché si possa stabilire un leitmotiv che porti ai vertici in maniera costante. Un discorso simile lo si deve fare anche a livello di organigramma. L’uscita di Laurent Mekies è soltanto una delle mosse necessarie per ristabilire un nuovo ordine interno e dunque una continuità necessaria in un ambiente che corre veloce come il Circus Iridato.
    Creare un vero e proprio “marasma mediatico” ogni qualvolta sul banco delle tematiche c’è la Ferrari, non aiuta di certo il clima all’interno della Scuderia. Ciò assume ancor più rilevanza in un orizzonte come quello attuale, in cui a Maranello è in atto un’opera di ricostruzione. Questo riguarda da un lato la stampa, ma anche i Tifosi stessi, in un connubio che deve essere ora più che mai unito sul fronte della rinascita.

    In questo mese di pausa le voci non hanno risparmiato neppure i piloti, Charles Leclerc in primis. Di discussioni legate ad una sua possibile “stanchezza” in Ferrari se ne sono lette a iosa, anche da parte di fonti autorevoli. Ciò ha evidentemente sollevato anche i tifosi, che sui social hanno ulteriormente ampliato le discussioni, tutte accomunate da una sola parola: malcontento. Tutto questo però senza considerare la chiave di lettura che dovrebbe essere all’occhio di tutti: Charles è il primo ad essere innamorato della Ferrari, più di ogni singolo tifoso.
    La delusione è certamente comprensibile, così come la poca pazienza dopo questi interminabili anni di digiuno dall’ultimo titolo. Ma in questi sedici anni di assenza dall’albo d’oro dei titolo piloti, le turbolenze mediatiche o di tifoseria non hanno portato neppure un punto in classifica alla Ferrari, anzi… Infatti bisognerebbe considerare come tutto questo possa destabilizzare un ambiente in fase di ricostruzione. La cosa più sana sarebbe forse lasciar parlare chi i cancelli di Maranello li varca tutti i giorni e non chi lì può solo guardare dall’esterno. LEGGI TUTTO