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    AutomotiveLab Plug, a Milano alla scoperta della nuova mobilità elettrica

    L’auto elettrica, ma anche altri mezzi elettrificati, saranno quindi il futuro della mobilità e non solamente nelle città. Ma l’approccio al mondo dei mezzi alla spina non è semplice e né immediato per tutti e i prodotti sul mercato sono diversi, soprattutto in questa fase di transizione verso il 2035. Sulle nostre strade circolano due tipologie di vetture con la spina, le elettriche pure, le BEV, e le hybrid plug-in, le PHEV. Ecco quindi che con questo evento vogliamo aiutare le persone a capire come fare la scelta giusta in funzione delle proprie esigenze.
    Tre giorni dedicati alla mobilità elettrificata
    L’evento, che si articola su tre giornate, a Milano in Piazza Tre Torri a CityLife, è interamente dedicato al futuro della mobilità con un convegno il venerdì e una parte di educational ed esposizione di vetture con la possibilità di effettuare test drive iscrivendosi direttamente al desk al centro dell’esposizione oppure prenotandosi nei giorni precedentei all’evento sul sito www.auto.it. I test drive delle vetture avverranno con il supporto degli istruttori di guida sicura della scuola X-Leader – X-Driving School. I visitatori oltre a poter provare le vetture elettriche e plug-in hybrid, avranno a disposizione l’intera redazione di Auto e i tester del magazine che risponderanno a tutti i quesiti sul futuro della mobilita? a zero emissioni.
    Oltre alle vetture, saranno coinvolti anche altri attori fondamentali di questa transizione della mobilità come ad esempio le società energetiche o i produttori di pneumatici, ma anche quelle Case automotive che si occupano del trasporto pesante. Infatti l’evento AutomotiveLab Plug ha l’obiettivo di essere una manifestazione con uno scopo educational per raccontare in modo chiaro il futuro della mobilità e permettere ai cittadini di capire come orientarsi in questo cambiamento che stiamo affrontando.
    Alla scoperta della nuova mobilità a zero emissioni
    In tutte le tre giornate i visitatori potranno avere una completa visione di come sta mutando la mobilità rispetto a come l’abbiamo vissuta negli ultimi cento anni, analizzando diversi temi. Guidare un’auto elettrica non è così diverso da come siamo abituati con quelle a motore endotermico, ci sono però una serie di differenze che vanno oltre al tema della ricarica come l’autonomia, il consumo che è espresso in kWh/km e non in litri/km, il sistema di recupero dell’energia con la funzione brake, la guida con il sistema one pedal, gli spazi di frenata maggiori perché il peso della vettura è maggiore.
    Tante novità che vanno spiegate e provate durante i test drive. L’uso di una vettura elettrica comporta, oltre a come fare fisicamente una ricarica, che è la cosa piu? intuitiva, anche tante altre situazioni da affrontare per passare alla transizione elettrica della mobilità. È fondamentale capire l’erogazione della potenza dell’energia con colonnine in AC, DC e HDC, i tempi di ricarica, le norme che regolano la permanenza negli spazi delle colonnine di ricarica, le app per individuare i punti di ricarica, i contratti che permettono di risparmiare sulla ricarica, come comportarsi all’estero. Le società energetiche presenti e i giornalisti di Auto daranno risposte a tutti questi quesiti.
    Le vetture elettriche e plug-in hybrid inoltre pesano molto di più di una vettura con motore endotermico, e la potenza che viene trasferita è immediata. Questi fattori, insieme ad altri come il fatto che molte BEV per ottimizzare l’autonomia hanno sempre ruote di diametri maggiori, comporta che gli pneumatici di queste vetture non sono identici a quelli delle auto endotermiche. Ecco che con le aziende di pneumatici andremo a spiegare agli interessati la differenza nella costruzione e nella progettazione di questi pneumatici e perche? vengano utilizzate mescole più dure e anche materiali piu? green.
    In ultimo coinvolgeremo anche produttori di veicoli commerciali leggeri, perché il futuro della mobilità per abbattere le emissioni nocive passa anche per i mezzi dell’ultimo miglio, ovvero quelli che fanno le consegne nei centri cittadini e non solo. Sempre piu? brand stanno presentando veicoli elettrici anche per queste necessità. Così, l’esposizione di veicoli (van e mezzi commerciali leggeri) può far capire che la mobilita? elettrica coinvolge tutti i mezzi a 360°.
    Appuntamento a Milano
    Il venerdì mattina si svolgerà un convegno che coinvolgera? un parterre di esperti sul futuro della mobilità e sarà possibile seguirlo in streaming anche direttamente dall’installazione nella Piazza Tre Torri e dal sito www.auto.it. AutomotiveLab Plug e? un evento che vi porterà nel futuro della mobilità ma con i piedi per terra.
    Due italiani su tre sono pronti ad acquistare auto ecologiche LEGGI TUTTO

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    AutomotiveLAB PLUG, le tematiche dell’evento a Milano

    AutomotiveLAB PLUG, il cuore dell’evento
    Noi di AUTO abbiamo scelto di organizzare questa manifestazione per raccontare nella maniera più chiara possibile come si sta evolvendo l’industria automobilistica, ma soprattutto come tutti ci dobbiamo approcciare al cambio epocale di paradigma: dal 2035, come noto, in Europa sarà appunto vietata la vendita di nuovi veicoli con motori endotermici benzina o Diesel.
    Il passaggio dalla “pompa” alla “spina” non sarà semplice e immediato, vista anche la molteplicità di prodotti a diverso stadio di elettrificazione presenti sul mercato (full, mild, PHEV e BEV) e per questo abbiamo articolato la tre giorni di evento su 4 temi principali per aiutare gli utenti a orientare la scelta, in base alle esigenze proprie, nella maniera più efficace possibile.
    I 4 temi principali:
    Primo tema: l’educazione
    AutomotiveLAB Plug ha come primo scopo l’obiettivo di essere una manifestazione educativa. I cambiamenti di status non vengono mai compresi e accettati al 100% e con entusiasmo, quindi noi di Auto abbiamo il dovere di raccontare in modo chiaro il futuro della mobilità ai cittadini, per permettere loro come orientarsi verso questo cambiamento.
    Secondo tema: Guida in elettrico
    Guidare un auto elettrica, non è tanto diverso dal guidare una benzina o Diesel, ma ci sono differenze che vanno oltre la semplice ricarica alla spina e l’autonomia. Va riprogrammato il nostro stile di guida, soprattutto la frenata per sfruttare al meglio il sistema di recupero dell’energia, la funzione “one pedal” e la gestione degli spazi di arresto maggiori dovuto al peso maggiore di una vettura con batterie. Tante novità che vanno spiegate e provate durante i test drive.
    Terzo tema: energia e colonnine
    Un’auto elettrica si ricarica solo attaccando la vettura a una colonnina? In teoria sì, ma la pratica è un po’ differente. Vanno conosciute le tante funzioni fondamentali di una vettura a batterie: l’erogazione della potenza dell’energia con colonnine in AC e DC, i tempi di ricarica e la permanenza negli spazi di ricarica, le app per individuare i punti di ricarica, come comportarsi all’estero.
    Quarto tema: pneumatici
    A causa del maggior peso di una vettura elettrica, rispetto ad una tradizionale, viene trasferita una potenza maggiore e immediata, quindi per ottimizzare l’autonomia è necessario che gli pneumatici di queste vetture siano realizzati appositamente.
    Approfondiremo tutto
    Insomma, tanta carne al fuoco, ma niente paura perché noi di Auto staremo lì apposta per rispondere alle vostre domande e farci dare risposte dai protagonisti delle Case e dei provider e degli esperti che interverranno al convegno di venerdì 12 maggio.
    Continuate a seguirci! LEGGI TUTTO

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    F1, Gp USA: a Miami il nuovo asfalto sarà una vera incognita

    A Miami, il primo dei tre Gran Premi che si correranno negli Stati Uniti, le mescole scelte da Pirelli sono C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.
    La pista, con le sue 19 curve lente e i tre rettilinei, è mediamente impegnativa per i pneumatici. La scelta di un tris di mescole centrali, invece che di set più morbidi, è dovuta principalmente alle alte temperature sull’asfalto che l’anno scorso hanno raggiunto 59 °C.
    Le mescole più usate in gara nel 2022 sono state Medium e Hard. La maggior parte dei piloti ha concluso il Gran Premio con un solo pitstop. La competizione è stata neutralizzata due volte da una VSC e una Safety Car, consentendo una seconda sosta ai box per alcuni team.
    Il circuito di Miami ha fatto il suo debutto in calendario nel 2022 e si sviluppa attorno all’Hard Rock Stadium, al cui interno quest’anno verrà allestito il paddock: i team verranno infatti ospitati sul prato del campo di football americano dove di solito si esibiscono i Miami Dolphins.
    Gli organizzatori del Gran Premio hanno comunicato che i 5,41 km del tracciato sono stati riasfaltati. La superficie precedente, composta da roccia calcarea e granito, era stata trattata con dei potenti getti d’acqua. Il manto è dunque un’incognita e verrà analizzato dai tecnici Pirelli durante una ispezione di pista che viene svolta il mercoledì della settimana di gara.

    I Gran Premi di Azerbaijan e Miami sono i primi fine settimana di gara consecutivi nel calendario di Formula 1 di quest’anno. La trasferta è particolarmente impegnativa perché tra il fuso orario di Baku e quello della costa atlantica degli Stati Uniti ci sono otto ore di differenza.
    Se a Baku le squadre hanno avuto pochissimo tempo per testare gli aggiornamenti sulle monoposto, visto il debutto del nuovo formato delle gare Sprint, a Miami si tornerà ad un orario tradizionale, con tre sessioni di prove libere a precedere qualifiche e gara.
    Il meteo sulla costa di Miami è molto variabile. Nel 2022 la gara è stata risparmiata dalla pioggia che è caduta solo quando la griglia di partenza era appena aperta ma le alte temperature elevate hanno fatto in modo che l’asfalto si asciugasse prima del via. La possibilità di scrosci è dunque da tenere in seria considerazione.
    Mario Isola – Direttore Motorsport Pirelli: “A Miami incognita sul nuovo asfalto”

    “Questo fine settimana la Formula 1 farà tappa a Miami per il primo dei tre appuntamenti negli USA in calendario quest’anno, che sarà seguito da quello ormai tradizionale di Austin e dall’attesa gara di Las Vegas. Non è la prima volta che la massima competizione automobilistica vede svolgersi tre Gran Premi in quel grande Paese ma mai come oggi si percepisce come il nostro sport stia facendo davvero breccia nel pubblico americano e ciò si deve in larga parte all’impegno di Liberty Media. Nella gara d’esordio sul tracciato disegnato attorno all’Hard Rock Stadium i pneumatici si erano comportati secondo le aspettative su un asfalto che però presentava caratteristiche piuttosto particolari, soprattutto a causa di una “micro rugosità” molto alta. Sappiamo che la pista è stata completamente riasfaltata e dovremo verificare nella consueta ispezione che precede l’inizio del week-end se ci saranno delle variazioni significative nelle sue caratteristiche. La pista di Miami richiede un carico aerodinamico nella media, visto che presenta un’ampia varietà di curve ma anche un rettilineo molto lungo. Da parte nostra abbiamo portato la combinazione mediana fra quelle a disposizione (C2, C3 e C4), anche alla luce del fatto che ci saranno temperature molto elevate: l’anno scorso si sfiorarono i 60 °C sull’asfalto!” LEGGI TUTTO

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    F1, velocità massima: la saetta di Baku è Lance Stroll ma che Williams!

    action, Baku City Circuit, GP2304a, F1, GP, AzerbaijanLance Stroll, Aston Martin AMR23L’uomo della velocità massima top a Baku nei rilevamenti alla speed trap è, a sorpresa, Lance Stroll con la competitiva Aston Martin alimentata dalla power unit Mercedes. Il pilota canadese ha battuto tutti, Red Bull compresa, emergendo in un evento più complesso del solito. Considerando, infatti, la presenza di due qualifiche nel weekend del Gp dell’Azerbaijan abbiamo pensato di stilare una classifica che potesse aggregare i picchi di velocità di queste due sessioni mediante il loro valore medio. Con 325,15 km/h di velocità media tra venerdì e sabato, Stroll ha preceduto la sempre velocissima Williams di Logan Sargeant e, a seguire, le due Ferrari SF-23 tra cui si è infilato Fernando Alonso. Sesta e ottava la Red Bull, con Perez ancora una volta davanti a Verstappen e sempre in testa nella generale di questo esclusivo Mondiale di F1 della maximum speed.
    I due alfieri del team che sta dominando il campionato sono stati più rapidi nei riscontri della velocità massima fatti registrare poco più avanti sulla linea del traguardo, ma sempre messi in riga dal sorprendente Sargeant. Quest’ultimo, nel shootout di sabato, ha lanciato la sua Williams fino a 346,5 km/h. Vettura che, ricordiamolo, monta la power unit Mercedes come Aston Martin. La monoposto della casa madre tedesca, invece, è apparsa molto più plafonata sia con Hamilton (11°) che con Russell, soltanto 16°. Il nostro dato di riferimento è rimasto quello dello speed trap per uniformità di valutazione. Molto buono continua ad essere il guizzo della Haas, in questa occasione settima con Hulkenberg. Ma ecco “l’ordine di arrivo” e le classifiche generali aggiornate.

    Classifica velocità massime del Gp dell’Azerbaijan
    (basata su velocità media tra le due qualifiche)
    1 Stroll 325,1
    2 Sargeant 323,4
    3 Sainz 322,3
    4 Alonso 322,0
    5 Leclerc 321,6
    6 Perez 321,0
    7 Hulkenberg 320,9
    8 Verstappen 320,5
    9 Albon 319,3
    10 Tsunoda 319,1
    11 Hamilton 318,5
    12 Piastri 318,4
    13 Ocon 318,3
    14 Magnussen 318,0
    15 Zhou 317,3
    16 Russell 316,8
    17 Norris 316,7
    18 Bottas 315,5
    19 De Vries 308,5
    20 Gasly 308,3
    Gp dell’Azerbaijan: velocità massime Qualifiche, per la gara

    Gp dell’Azerbaijan: velocità massime Qualifiche, per la Sprint LEGGI TUTTO

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    Formula 1, Red Bull: ecco perché Max non è al max

    BAKU, AZERBAIJAN – APRIL 30: Race winner Sergio Perez of Mexico and Oracle Red Bull Racing and Second placed Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrate in parc ferme during the F1 Grand Prix of Azerbaijan at Baku City Circuit on April 30, 2023 in Baku, Azerbaijan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content PoolDal weekend di Baku tanto rivoluzionario nel risultato quanto rivoluzionato nel format, un fattore è subito saltato all’occhio: Max non è al max.Per capirci, i punti raccolti con la terza piazza della Sprint del sabato e quelli ottenuti con la seconda della domenica garantiscono al due volte campione del mondo un bottino, che potrebbe portarlo, già in piena estate, a festeggiare il terzo titolo mondiale. Né il doppio successo di Perez né la doppia pole position di Leclerc hanno di certo minato le certezze del leone olandese.Ma Verstappen negli atteggiamenti, nei modi e nelle interviste ha lasciato trasparire un leggero senso di scoramento, forse frutto di una giustificata stanchezza, ma i cui fattori sono riconducibili anche ad altre situazioni.
    È DAVVERO UNA BELLA VITA?
    “Mi piace correre e mi piace vincere. Lo stipendio è buono, quindi sotto questo aspetto ovviamente hai una bella vita in Formula 1. Ma devi chiederti: è davvero una bella vita? Ho un contratto fino al 2028 e fino ad allora rimarrò, ma poi mi porrò di nuovo la domanda: se a un certo punto diventa troppo, allora forse è il momento di cambiare“. 
    Questo è l’interrogativo che si è posto Verstappen alla vigilia della tappa azera.Certo, rileggendo queste parole viene da pensare a piloti come Leclerc, Russell e Norris, cavalli di razza di quella categoria lì, ai quali piacerebbe vincere o per lo meno correre al pari di Verstappen.
    Ma il dubbio di Max, ci fa riflettere sul fatto che l’olandese non sia stimolato al massimo dalla Formula 1 attuale, un Circus che lo stesso campione in carica si è sentito più volte di criticare negli ultimi tempi. Prima ponendo molti dubbi sull’aumento annuale del numero delle corse, poi valutando i nuovi format di gara come “caotici e pericolosi”.
    Insomma questa Formula 1 è la casa della Red Bull di Newey, ma non quella di Max Verstappen, che giorno dopo giorno si dimostra sempre più scettico nei confronti del carrozzone dorato trainato da Stefano Domenicali.

    DA CACCIATORE A LEPRE
    Chiaro, non si può essere sempre al 100%, ma non è la qualità di guida il problema di Max, quanto le motivazioni. Quelle di chi, abituato da sempre a fare da cacciatore, ora si trova nei panni della lepre. Una lepre che però può vagare indisturbata da una parte all’altra del globo senza essere preda di nessuno.
    Il suo antagonista ad oggi non è né Perez, né Leclerc, ma i record dei grandi dominatori del passato, su tutti Lewis Hamilton e Michael Schumacher.
    Verstappen di record ne ha già demoliti molti, tuttavia l’attitudine da dominatore non sembra parte del suo DNA.Verstappen infatti è figlio di un nuovo concetto di corse, che tra kart, simulatori e console stimola una diverso approccio alla categoria, fatto di duelli e sfide al limite, incentivate anche da un notevole aumento del grado di sicurezza nel motorsport. Max ci ha dimostrato da sempre di esaltarsi nel ruota a ruota, nell’antagonismo, nel cinismo, nel fare e distruggere tipici del suo carattere. Ma ad oggi ciò che resta all’olandese è “solo” il “semplice” compito di gestire…
    TROVARE IL NEMICO
    Questa attitudine al combattimento e all’agonismo si è vista tutta nel diverbio occorso con George Russell al termine della gara sprint. Lo squarcio sulla RB19, che ha condizionato la performance della Red Bull numero 1, non è andato giù all’olandese.
    Ma visto il risultato e la condizione di classifica di Red Bull, questo scatto di rabbia è apparso se non imbarazzante, per lo meno fuori luogo. Solo la ricerca perenne di un nemico da sconfiggere giustifica gli improperi lanciati al povero George Russell, che già di beghe ne vive abbastanza tra le mura di Brackley.
    Però Max è così, vive di questo. Anche dietro un semplice diverbio con Russell si nasconde la necessità di chi ha bisogno di rinvigorire lo spirito da combattente, da guerriero, ma di chi non lascia trasparire alcuna propensione al dominio. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bezzecchi domina i test di Jerez. Bene tutte le Ducati

    ROMA – Marco Bezzecchi, dopo la caduta nel Gran Premio di Spagna, si riscatta nei test di Jerez de la Frontera realizzando con la sua Ducati il miglior tempo di giornata in1’36″574. Alle sue spalle il compagno di box della Mooney VR46, Luca Marini, che riesce a battere un ritrovato Fabio Quartararo. Il pilota della Yamaha lancia qualche segnale di ripresa, mentre stupisce Fabio Di Giannantonio su Ducati Gresini che, con un bel 1’36″574 precede il campione iridato in carica Francesco Bagnaia in sesta posizione. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Oliveira costretto ad un nuovo stop: ecco l’entità dell’infortunio

    ROMA – Non arrivano buone notizie per Miguel Oliveira. Il pilota portoghese dell’Aprilia, infatti, dopo l’incidente con Fabio Quartararo avvenuto lo scorso weekend nel Gran Premio di Spagna, è stato trasportato al centro medico per verificare le sue condizioni. In seguito a degli esami a cui è stato sottoposto il centauro lusitano, è stata evidenziata una piccola frattura dell’omero della spalla sinistra, che lo terrà fermo per qualche settimana. L’Aprilia, dunque, potrebbe decidere di sostituire temporaneamente Oliveira con Lorenzo Savadori, come fatto nei test di Jerez de la Frontera. LEGGI TUTTO