More stories

  • in

    F1, Silverstone: Ferrari boccia gli aggiornamenti. Si torna all’antico

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Qatar Airways British Grand Prix 2024, 12th round of the 2024 Formula One World Championship from July 5 to 7, 2024 on the Silverstone Circuit, in Silverstone, United Kingdom – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press OfficeNel weekend del Gp di Gran Bretagna la Ferrari continua a mostrare un’altra immagine negativa della propria organizzazione, soprattutto sul piano squisitamente tecnico. La scelta di accantonare il nuovo corpus di modifiche alla SF-24 introdotto in Spagna tornando alla vecchia configurazione di Imola è un altro brutto colpo per lo staff tecnico della Rossa. I piloti hanno bocciato gli aggiornamenti dopo continue comparazioni nelle libere, in quanto sono causa di fastidiosi saltellamenti evidenziati soprattutto nel tratto misto-veloce della pista di Silverstone.
    E il responso delle qualifiche è stato ugualmente sconfortante con il settimo posto di Sainz e addirittura la P11 di Leclerc. Certo, si potrà dire (come sta già accadendo) che questi cambiamenti al telaio non si adattano alla tipologia del circuito inglese oppure che non si tratta di una bocciatura definitiva in quanto è necessario approfondire la situazione per risolvere i problemi e ritornare forti. Ognuna di queste argomentazioni può avere un senso ma viene smontata dal dato di base, che conta più di ogni altra cosa: il pacchetto non funziona alla prova dell’asfalto. Inutile girarci attorno. Innanzitutto perché le modifiche alle vetture devono essere subito efficaci e perché non possono andar bene solo per alcuni tracciati in quanto sono studiati per migliorare il comportamento globale della monoposto. Per quale motivo in Mclaren, Mercedes e anche in Haas sono subito migliorativi e in Ferrari no?
    I primi due giorni del Gp di Gran Bretagna hanno fornito questo deludente responso per il Cavallino, che è solo il suggello ad un trend già ben delineato dal Canada in poi. Ma del resto è una storia che si ripete. Come succede ormai da troppe stagioni consecutive la Ferrari esprime un valore tecnico non certo da prima fascia assoluta. Continua a non essere mai il punto di riferimento e i Mondiali sembrano tutti simili, alle prese con macchine incostanti nelle prestazioni, brillanti in alcuni circuiti, poco in altri e che cambiano comportamento in maniera repentina e spesso inspiegabile ad ogni minima variazione di pista e di meteo. E intanto in questa sempre più preoccupante involuzione tecnica, Maranello è ormai diventata la quarta forza del Mondiale di F1 2024, preceduta abbondantemente da Red Bull, Mclaren e Mercedes, team dove le modifiche alle vetture funzionano, eccome. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Le novità tecniche della Red Bull viste a Silverstone [ FOTO ]

    Le novità tecniche che la Red Bull ha portato a Silverstone potrebbero dare una seria svolta al mondiale. Un allungo di Max Verstappen e del team austriaco in questa fase del mondiale, potrebbe rivelarsi fondamentale in ottica campionato.ORRB Silverstone Livery 24 captured in Salzburg, Austria on June 11, 2024 for the Stop 12 of the FIA World Championship in Silverstone, United Kingdom on 6th and 7th of July, 2024 // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202407020527 // Usage for editorial use only //In occasione del Gran Premio di Gran Bretagna, la Red Bull ha portato in pista una versione rivista della sua monoposto. Come evidenziato anche dal comunicato FIA, il team austriaco ha modificato il fondo della sua RB20 in prossimità del marciapiede e nella zona bassa, più vicina all’ingresso delle pance.

    Le novità tecniche in casa Red Bull pare siano disponibili solo per la vettura di Max Verstappen e solamente a partire dal prossimo Gran Premio anche per Sergio Perez. Qui sotto, grazie al tweet di Albert Fabrega, siamo in grado di mostrarvi la monoposto con le novità di cui sopra e con la nuova livrea, studiata appositamente per la “gara di casa”.

    El Red Bull para Silverstone¿Os gusta la decoración?
    The Red Bull for Silverstone. Do you like the livery? pic.twitter.com/icI3aUgh9X
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) July 4, 2024

    Qui sotto poi possiamo vedere molto bene la nuova forma dell’apertura della feritoia verticale che era però già stata introdotta a partire dal Gp di Spagna a Barcellona.

    Detalle de la entrada vertical del Red Bull estrenada en Barcelona.
    Details of the new Red Bull vertical inlet introduced in Barcelona#f1 #BritishGP pic.twitter.com/BKIdMQWcpi
    — Albert Fabrega (@AlbertFabrega) July 4, 2024 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Gp di Gran Bretagna: numeri e curiosità

    Alcuni numeri e qualche curiosità del Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1, dodicesimo appuntamento del mondiale F1 2024 che si correrà domenica 7 luglio sul circuito di Silverstone.Leclerc – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA: NUMERI E CURIOSITÀ
    2. Le contee nel quale è posizionato il circuito di Silverstone. Il tratto tra Becketts e Abbey, compresi i box e il rettilineo di partenza, si trova nel Buckinghamshire, mentre dalla curva Farm fino a Maggotts ci si trova nel Northamptonshire.
    51. I campionati per veicoli a motore che si disputano nel Regno Unito. Le serie internazionali sono dodici, quelle nazionali invece sono 39, I campionati per veicoli a motore che si disputano nel Regno Unito. Le serie internazionali sono dodici, quelle nazionali invece sono 39, più che in qualunque altro paese nel mondo.
    500. L’ammontare in sterline del premio per il vincitore della prima gara di Formula 1, disputata proprio a Silverstone il 13 maggio 1950. A vincerla fu Giuseppe Farina su Alfa Romeo e oggi si tratterebbe di un premio pari a circa 22.000 sterline. Oggi invece il premio per il vincitore di un Gran Premio è… zero! Le squadre ricevono una quota del montepremi totale in base alle posizioni nel campionato alla fine della stagione, ma i singoli vincitori del Gran Premio ricevono solo il trofeo.
    645,78. I punti conquistati dalla Scuderia Ferrari nel Gran Premio di Gran Bretagna, più di chiunque altra squadra. Il rivale più ravvicinato è Mercedes, che insegue a 216,64 lunghezze di distanza, mentre al terzo posto c’è McLaren a 227,78 punti di distacco.

    1899. L’anno del primo inseguimento della polizia in auto in tutto il Regno Unito, avvenuto proprio nel Northamptonshire. Era aprile e un tale di nome Frederick John Phillips andava di negozio in negozio nei dintorni di Far Cotton e St James dicendo che proveniva da un famoso circo – al tempo incredibilmente in voga – e stava organizzando la campagna promozionale offrendo biglietti gratuiti per lo spettacolo se i negozianti avessero esposto un poster alle loro vetrine pagando una piccola somma. Era una truffa nella quale cascarono in tanti. Ma non Jane Botterill che, insospettita, corse alla stazione di polizia di St James End ad avvertire il sergente Hector McLeod. Il poliziotto si fece dire in quale direzione era diretto il truffatore e corse dal sarto locale, William Herbert Harrison, detto Jack, che era la terza persona a Northampton a possedere una vettura. Harrison spinse il suo mezzo alla velocità massima di 25 km/h e portò il sergente McLeod da Northampton a Daventry permettendogli di arrestare il truffatore. Quella vicenda segnò una pagina storica per la polizia del Regno Unito. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Vasseur: “La SF-24 ha potenziale. Dobbiamo solo estrarlo”

    Fred Vasseur – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Dopo le ultimi deludenti uscite, la Ferrari si appresta ad affrontare il Gran Premio di Gran Bretagna, terzo e ultimo appuntamento, dopo Spagna e Austria.
    Silverstone è uno dei “circuiti da piloti” per eccellenza, con varie curve da alta velocità che fanno salire l’adrenalina in un’atmosfera straordinaria resa elettrica dalle migliaia di appassionati che affollano prati e tribune.
    Per la Scuderia di Maranello, la gara sul traccito inglese è fondamentale per provare a risollevare un periodo non facile che la vede ormai quarta forza in pista dietro a Red Bull, McLaren e Mercedes.
    E proprio alla vigilia del Gp di Gran Bretagna, Fred Vasseur ha così commentato: “Il Gran Premio di Gran Bretagna è uno degli appuntamenti più tradizionali del campionato insieme a quello d’Italia. La pista di Silverstone presenta curve da alta velocità che premiano le vetture e i piloti migliori”.
    Oltre alla parole di rito, il Team Principal della Ferrari ha poi aggiunto: “Sono convinto che a Maranello i nostri ingegneri abbiano lavorato bene, creando un pacchetto di aggiornamenti che ci ha dato maggior carico aerodinamico. Ora sta a noi riuscire a estrarre in pista dalla SF-24 il potenziale che sappiamo esserci”.

    A differenza dell’ultimo fine settimana in Austria, questo weekend tornerà il formato standard, con tre sessioni di prove libere, che gli uomini di Maranello dovranno utilizzare per trovare un assetto che permetta loro di sfruttare le novità sulla SF-24: “Come ho detto anche a Imola – ha concluso Vasseur -, quando sono arrivati i primi upgrade, saper mettere a punto al meglio la vettura può valere tanto quanto il peso specifico delle nuove componenti. Dobbiamo riuscire a fare un lavoro migliore, mettere in condizione Charles e Carlos di essere più brillanti in qualifica e di lottare per punti pesanti la domenica in gara”. LEGGI TUTTO

  • in

    Noleggiare l’elettrico è la soluzione perfetta… con una lunga storia

    foto: noleggiolungotermine.itIl noleggio auto a lungo termine è sempre stato conveniente. Le ragioni sono più che evidenti: non si paga per l’acquisto del mezzo, i costi mensili sono chiari fin dalla firma del contratto, le question burocratiche e di manutenzione sono gestiti direttamente dal noleggiatore e la svalutazione della vettura – che arriva a sfiorare il 75 per cento nei primi cinque anni di vita dall’uscita dal concessionario – non è un pensiero che ci riguarda.
    Ma ora noleggiare un’auto a lungo termine è più conveniente che mai. Soprattutto per quanto riguarda le auto elettriche. Gli incentivi previsti dal Governo all’interno del cosiddetto Ecobonus, che prevedevano lo stanziamento di 205 milioni di euro per l’acquisto di auto elettriche, sono andati esauriti in meno di una giornata. Nel dettaglio, il 62% del fondo è andato ai privati e il 38% alle persone giuridiche. Un successo enorme e di certo non imprevedibile.
    Dunque, che fare ora? Se gli incentivi statali sono terminati, come fare se si vuole cambiare cambiare la vecchia automobile e scegliere il sempre più fiorente (e conveniente, sotto diversi punti di vista)mercato delle vetture elettriche? È ancora possibile usufruire delle possibilità offerte dal Governo? Certo che sì. Usufruendo degli agli incentivi statali, diverse società di noleggio di auto elettriche stanno mettendo a disposizione dei cittadini un certo quantitativo di vetture elettriche pronte per essere guidate a prezzi decisamente scontati. In questo caso, gli incentivi vengono applicato come sconto sul canone, e si parla di un risparmio di circa 6mila euro.
    Tutte le informazioni dettagliate sono reperibili sul sito ufficiale del Governo, all’indirizzo ecobonus.mise.gov.it
    Comunque, a giudicare dal successo con cui i fondi per l’acquisto di auto elettriche nuove sono stati spazzati via nel giro di un manciata di ore, non è difficile prevedere che anche il noleggio a lungo termine – ormai da anni una delle soluzioni preferiti da chi desidera o necessita di guidare un’automobile – ottenga lo stesso, enorme consenso.
    Dopotutto, per quanto il motore elettrico sia diventato “di moda” solo negli ultimi anni, la sua storia è tutt’altro che recente. Anzi, è persino più vecchia di quella del ben più diffuso (perlomeno, al momento) motore a benzina.
    Bisogna infatti tornare agli anni Trenta dell’Ottocento, quando fa la sua comparsa la carrozza elettrica di Robert Anderson. Successivamente, una cinquantina di anni più tardi, appaiono le autovetture elettriche del britannico Thomas Parker e della Flocken Elektrowagen, guidata dal tedesco Andreas Flocken. Il successo dei veicoli elettrici è grande: ai tempi, e fino ai primi anni del Novecento, i motori a combustione non garantivano infatti le medesime prestazioni e le medesime comodità di quelle dei motori elettrici.
    C’erano però alcune questioni di non poco conto. Le batterie avevano diverse limitazioni tecnologiche, dal controllo dell’intero processo alle dimensioni, e la massima velocità che questi primi veicoli elettrici potevano raggiungere era di soli 32 chilometri all’ora. Ed è così che l’intero settore della produzione automobilistica passa dall’elettrico al benzina, superiore per performance, sicurezza e comodità. Come ben sappiamo, la situazione resta praticamente invariata per quasi un secolo. Basti pensare che, secondo un articolo pubblicato nel maggio 2012 da Forbes, poco prima del Duemila circolavano nel mondo solo 30mila veicoli elettrici. A pensarci ora viene quasi da sorridere. O da non crederci.
    Il successo delle auto elettriche è stato infatti tanto capillare quanto rapido. Alle soglie del nuovo millennio, il generale progresso tecnologico spinge verso l’alto anche il settore delle auto elettriche. Diventano infatti uno standard mondiale le batterie ricaricabili al litio, impiegate nei sempre più utilizzati pc portatili e soprattutto nei telefoni cellulari che, sembra inutile ricordarlo, vedranno da quel momento in poi una diffusione planetaria di proporzioni gigantesche.
    Venti anni più tardi, l’auto elettrica – prima amata, e poi per decenni relegata in un angolino e infine quasi dimenticata – torna sotto le luci dei riflettori grazie allo sviluppo e all’impiego delle nuove tecnologie. E il suo è un ritorno alla grande. I dati parlano chiaro: nel 2020, la Tesla Model 3 è l’auto elettrica più venduta al mondo e l’anno successivo supera il milione di vetture vendute. Nello stesso anno, le auto elettriche vendute nel mondo sfiorano il 10 per cento del mercato: questo significa 16 milioni e mezzo di automobili. Nel 2018 erano poco più di cinque milioni.
    Secondo un articolo pubblicato da Formiche nel luglio 2017, dove si analizzano i dati provenienti dal Global EV Outlook per il 2016 dell’OSCE/Iea, la classifica dei paesi con contano la maggiore diffusione di veicoli elettrici sono la Norvegia (23%) e i Paesi Bassi (10%) seguiti da Svezia, Danimarca, Francia, Cina e Gran Bretagna.
    Certo gli incentivi statali all’acquisto e al noleggio hanno il loro peso, così come il progressivo abbassamento dei costi. In generale, però, pare essersi fortunatamente diffuso un generale interesse all’ambiente e ai minori consumi. Una condizione che ha spinto molti automobilisti alla conversione all’elettrico. Nel 2021, in Italia la auto elettriche hanno visto un aumento del 251,5 per cento rispetto al 2019. A livello mondiale, nel 2023, i Paesi che più amano le auto elettriche risultano essere la Cina e, al secondo posto, gli Stati Uniti.
    Adesso, grazie agli incentivi forniti dall’Ecobonus 2024, tutti possiamo guidare un’auto elettrica e godere delle possibilità offerte dal servizio di noleggio a lungo termine. Rispetto all’acquisto del mezzo, il noleggio auto a lungo termine – che come il motore elettrico, vanta ormai una storia centenaria – offre diverse possibilità assolutamente vantaggiose.
    Volendo riassumere le principali: ogni genere di incombenza, sia di natura amministrativa (bollo, assicurazione, tagliando ecc.) che gestionale (riparazione dei guasti, sostituzione del veicolo incidentato con un auto di cortesia ecc.) viene gestita dal noleggiatore; alla firma del contratto, l’automobilista conosce le spese mensili del noleggio dal primo all’ultimo giorno; l’automobilista può scegliere un modello che probabilmente il suo portafoglio non gli permette di comprare.
    A conti fatti, auto elettrica e noleggio a lungo termine sembrano proprio la soluzione vincente. Ma bisogna sbrigarsi. A giudicare dal successo di entrambe le proposte, gli incentivi dell’Ecobonus potrebbero andare esauriti in un lampo. LEGGI TUTTO

  • in

    Gp Austria F1 2024, le pagelle: Russell cinico, Norris spaventato, Verstappen perde la testa

    2024 Austrian Grand Prix, Friday – LAT Images

    Il week-end sulle colline austriache regala emozioni e colpi di scena, a cominciare dall’inaspettato trionfo di George Russell con la rediviva Mercedes. Un podio del tutto inedito, completato da Oscar Piastri e Carlos Sainz, che approfittano del patatrac confezionato da Lando Norris e Max Verstappen. I due arrivano al contatto negli ultimi giri, compromettendo la loro corsa e accendendo polemiche feroci nel post-gara. Altra domenica da dimenticare per Charles Leclerc, estromesso dalla corsa alla prima curva, e costretto a una rimonta impossibile dal fondo. Ottimo risultato per Haas e Alpine, mentre è notte fonda in casa Williams. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Austria.
    VOTO 9 A RUSSELL, CINICO E BACIATO DALLA DEA BENDATA
    La fortuna aiuta gli audaci, e George Russell la sua fortuna ha iniziato a costruirsela sin dal venerdì. Già, perché anche a Spielberg la sua Mercedes conferma gli enormi progressi delle ultime gare, certificando il sorpasso sulla Ferrari. Sia nella Sprint che nella gara di domenica, l’inglese si dimostra ampiamente superiore al compagno di squadra, risultando il primo inseguitore di Verstappen e McLaren. E quando davanti i due rivali si scornano, ecco che sua signora la dea bendata gli offre sul piatto d’argento il secondo trionfo in carriera. Cinico.
    VOTO 8 ALLA HAAS, SFRUTTA LA GRANDE OCCASIONE
    Le varie defezioni nelle posizioni di vertice consentono alle squadre di medio-bassa fascia di ambire a un posto al sole in top-10. E chi sfrutta appieno l’opportunità è la Haas, che si regala un eccellente 6° posto con Hulkenberg e un 8° con Kevin Magnussen. Un doppio piazzamento in zona punti frutto di esperienza e un ottimo adattamento alla pista austriaca da parte della vettura. Menzione particolare, poi, per il pilota tedesco, che costruisce il suo ottimo risultato grazie a un’eccellente qualifica, concretizzata al meglio.
    VOTO 7 A SAINZ, LUCE DEL TUNNEL FERRARI
    Il responso della pista è impietoso: la Ferrari è ufficialmente quarta forza in pista. Ma nonostante questo, la Rossa torna da Spielberg con un podio prezioso, conquistato da Carlos Sainz. Lo spagnolo capitalizza al meglio il regalo di Verstappen e Norris, ritrovandosi al terzo posto piuttosto che al quinto (Piastri era in procinto di superarlo). Risultato frutto di una qualifica concreta, senza sbavature, a differenza del compagno di squadra. Perché rischiare a volte fa bene, ma altre può essere deleterio. Stavolta, la regolarità dello spagnolo è la scelta azzeccata.
    VOTO 6 ALL’ALPINE, CHE CONFERMA LA CRESCITA
    La cura Briatore si conferma quella giusta in casa Alpine, che anche dall’Austria porta a casa un punticino prezioso, grazie a Pierre Gasly. Il risultato finale è frutto di un week-end nuovamente solido, chiuso con entrambe le vetture in top-10 in qualifica e, poi, concretizzato con il decimo posto finale del pilota francese. La strada intrapresa si rivela essere quella giusta, in attesa di un ritorno in pianta stabile nelle posizioni che competono al team di Enstone.
    VOTO 5 A LECLERC, SFORTUNATO E IRRUENTO
    Il rapporto d’amore tra Charles Leclerc e la sfortuna vive un nuovo capitolo in Austria: prima l’attivazione dell’antistallo nelle qualifiche per la Sprint, poi l’incidente alla partenza della gara con Perez e Piastri. Insomma, l’ennesimo schiaffo della mala sorte nei confronti del monegasco. Che, però, stavolta se l’è anche cercata: la partenza non è stata indimenticabile, ed è figlia di un paio di errori grossolani in qualifica, che sono costati una comoda terza posizione. E da lì, la storia sarebbe potuta essere completamente diversa.

    VOTO 4 A NORRIS, CHE NON HA IL KILLER INSTINCT
    Ennesima occasione sprecata da Lando Norris, anche in Austria. Il pilota inglese della McLaren butta via l’opportunità di cogliere un successo, cestinando la superiorità nella parte finale di gara nei confronti di Max Verstappen. Vero, le responsabilità dell’incidente sono decisamente dell’olandese, ma il percorso che ha portato al patatrac è tutto “a carico” di Lando, che per una lunga serie di giri non è riuscito a concretizzare il sorpasso. Una carenza che fa il paio con la dormita nella Sprint, in cui dopo aver chiuso il sorpasso sull’olandese, in curva 4 spalanca le porte al controsorpasso, perdendo anche la posizione su Piastri. Bravo sì, ma non ha la stoffa del campione.
    VOTO 3 A VERSTAPPEN, CHE TORNA MAD MAX
    Quel lato da mad Max sembrava ormai accantonato, ma nella domenica austriaca Max Verstappen torna a mettere in mostra la sua versione più antisportiva. Da bandiera nera la mossa nei confronti di Lando Norris, a difendere ben oltre il limite la sua prima posizione. Un comportamento sleale che riaccende il dibattito sulla correttezza di un pilota talmente superiore alla concorrenza che non ha alcun bisogno di ricorrere a certe scorrettezze. Occhio, perché padre tempo opera in silenzio… LEGGI TUTTO

  • in

    Automotive: i giovani sono sempre più attratti dalle polizze digitali integrate

    I Millennial e la Gen Z sono noti come consumatori “point-and-click”, preferiscono processi d’acquisto semplici e rapidi, specialmente quando si tratta di prodotti assicurativi: non vogliono investire ore leggendo documenti complessi o interagendo ripetutamente con un agente per acquistare una polizza, cercano invece immediatezza e trasparenza, prediligendo il formato digitale. Inoltre non vogliono preoccuparsi dell’assicurazione quando acquistano beni o servizi, ma desiderano che sia inclusa o comunque disponibile al momento dell’acquisto: si parla, a questo proposito di polizze “embedded”.
    Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella
    Il sondaggio
    Un trend, questo, confermato dai numeri: secondo un sondaggio realizzato a livello globale dalla Boston Consulting Group l’84% della Gen Z e il 75% dei Millennial hanno dichiarato che acquisterebbero un prodotto embedded insurance, contro il 59% della Gen X e il 46% dei Baby Boomer. Sempre dalla stessa indagine emerge anche che i settori in cui l’assicurazione integrata sarebbe maggiormente auspicabile dalle giovani generazioni sono l’automotive e il travel: in media il 30% delle giovani generazioni acquisterebbe volentieri polizze assicurative integrate direttamente nel processo di vendita e manutenzione delle automobili e assicurazioni di viaggio come parte integrante del pacchetto di servizi forniti dalle travel agency. Infatti, secondo il recentissimo report “Embedded Auto Insurance” realizzato da Polly Insurance, 4 persone su 5 appartenenti alla Gen Z e ai Millennial ritengono che l’assicurazione dovrebbe essere parte del processo di acquisto dell’auto, ritenendo il 75% più conveniente acquistare veicolo e assicurazione insieme. Ugualmente, se parliamo dei viaggi, ormai da tempo è diffusa la tendenza a comprare un’assicurazione contestualmente all’acquisto dei biglietti per i viaggi in treno o in aereo, oltre che per le prenotazioni di alloggi. Si stima infatti che il mercato globale dell’embedded insurance nei viaggi e nell’hospitality conoscerà un incremento di circa il 97% in 7 anni, passando da 18,8 miliardi di dollari del 2023 a 37 entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 9,67%. “Questi dati evidenziano come in un mondo sempre più connesso e digitale, l’embedded insurance sia diventata una necessità, sia per le giovani generazioni, migliorando l’esperienza utente, sia per le compagnie assicurative, dimostrandosi la strada migliore da perseguire per evolversi e rimanere competitive”, ha commentato Tommaso Giovannini, Practice Manager Insurance di Mia-Platform, tech company italiana specializzata nella creazione e accelerazione di piattaforme e applicazioni digitali anche in ambito Insurance.
    Ma non è tutto. Secondo EY i canali integrati costituiranno oltre il 30% di tutte le transazioni assicurative entro il 2028. In particolare Gen Z e Millennial, che risultano essere anche le generazioni più aperte all’innovazione, preferiscono un’esperienza di acquisto più fluida: rimanendo sempre nell’ambito dell’automotive, per esempio, secondo i dati di Polly Insurance, l’82% preferisce utilizzare dispositivi mobili per l’acquisto di assicurazioni, mentre il 65% è disposto ad attivare un’assicurazione tramite un’app integrata presso il concessionario.
    Il settore assicurativo è pronto?
    Rimane tuttavia aperta una grande questione, ossia se il settore assicurativo, per la maggior parte ancora legato a sistemi informatici tradizionali, è realmente pronto per questo cambiamento: secondo una ricerca di McKinsey del 2022, l’81% degli assicuratori aveva meno del 25% dei propri sistemi su cloud pubblico, fondamentale per l’embedded insurance. È dunque necessario che le compagnie innanzitutto stabiliscano processi operativi digitali che consentano loro d’integrarsi con il rivenditore nella maniera più rapida possibile: “È fondamentale che il portale del rivenditore sia integrato con i sistemi della compagnia assicurativa – prosegue Giovannini – Per poter fare ciò nel modo più efficiente possibile occorre avere un modello operativo di integrazione digitalizzato che permetta di ottimizzare il processo di integrazione. In questo modo il rivenditore, avendo a disposizione un portale pubblico accessibile in cui la compagnia espone i prodotti disponibili alla vendita e tutta la documentazione utile per integrare, dal punto di vista tecnico, determinati prodotti e i propri sistemi di compagnia, può richiedere l’accesso a tali sistemi nello stesso portale, conoscendo così in tempo reale il valore della polizza, il periodo di validità ecc. Di solito questo processo di integrazione richiede un tempo che varia tra i 6 e i 9 mesi, il che ci lascia bene intendere quanto sia necessario disporre di questo modello operativo per ridurre i tempi d’implementazione e migliorare l’efficienza complessiva del processo d’integrazione e quindi di vendita”. Le società assicurative devono infatti essere in grado di raggiungere rapidamente partner, strumenti e fonti di dati e i vecchi sistemi non sono progettati per essere così agili. “Molto spesso le compagnie devono andare a lavorare su un sistema legacy monolitico e quindi più difficile da scalare o customizzare in base alle nuove esigenze di mercato, soprattutto legate ai giovani. In questo contesto diventa fondamentale adottare un approccio composable, che consenta alle aziende assicurative di personalizzare l’offerta in base alle richieste dei partner, utilizzando una piattaforma digitale che disaccoppi il sistema legacy sottostante e lavori su singoli componenti. Sostanzialmente la composability permette di ragionare per pacchetti applicativi singoli: in questo modo, la compagnia può intervenire su ciascun componente, customizzandolo senza dover modificare l’intero sistema. I nostri clienti hanno già adottato questo approccio e ne stanno traendo i benefici in termini di performance IT e velocità di integrazione con nuovi intermediari”, conclude Giovannini.
    Anche le auto invecchiano: ma quando è un affare comprarne una usata? LEGGI TUTTO

  • in

    Furia Norris contro Verstappen: “Stupido e scorretto. Fine dell’amicizia? Ammetta che…”

    Chiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itabbonatiLeggi il giornaleNaviga le sezioniSegui le DiretteLiveI nostri socialFacebookInstagramTwitterTelegramContinua ad esplorareContattaciFaqRSSMappa del SitoLa RedazioneEdizione DigitaleAbbonamentiFaqCookie PolicyPrivacy PolicyCondizioni generaliNote legaliPubblicitàChiudi menuCorriere dello Sport.itCorriere dello Sport.itLoginregistratiabbonatiLeggi il giornale LEGGI TUTTO