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    F1, Le pagelle di metà stagione: Red Bull quasi perfetta, Ferrari deludente

    MIAMI, FLORIDA – MAY 07: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates on the podium during the F1 Grand Prix of Miami at Miami International Autodrome on May 07, 2023 in Miami, Florida. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images

    Siamo nel pieno del cosiddetto summer shutdown, le due settimane imposte dal regolamento in cui le squadre chiudono le porte delle loro aziende per la pausa estiva. È il tempo dei primi bilanci, in cui i vertici dei team, inseguitori in primis, si focalizzano sulle migliorie da apportare al rientro, sia in ottica campionato, ma anche e soprattutto pensando alla stagione ventura. Proviamo dunque a dare una valutazione a ciò che ha raccontato la pista in questi primi dodici round stagionali.
    Red Bull: 9.5
    Dal momento che la squadra è in lizza per battere numerosi record e le gare in programma lo consentono eccome, il 10 ce lo teniamo per la fine della stagione. C’è poi il neo legato a Sergio Perez, che dopo un inizio infiammante di mondiale, è finito nell’ombra dopo il sorpasso di Verstappen a Miami. Nei round di Budapest e Spa il messicano sembra aver ritrovato la quadra per compiere ciò che gli chiede la squadra. Dall’altro lato del box risiede sul trono la perfezione in formato pilota. Il 2023 di Verstappen è iniziato e sta proseguendo nel segno di un solo ordine: dominare. Super Max si è mostrato perfetto in ogni condizione a bordo di una monoposto altrettanto impeccabile. Impossibile dividere in percentuale i meriti della RB19 e di Verstappen, quel che è certo è che il due (quasi tre) volte campione del mondo olandese, mostra una confidenza tale da far sembrare che stia guidando nel salotto di casa.
    Mercedes: 6
    2023 Hungarian Grand Prix, Friday – LAT ImagesQuello che ha mostrato la stella a tre punte nella prima metà del mondiale non è lo scenario che si prefigurava Toto Wolff nella scorsa pausa invernale. La Mercedes merita comunque la sufficienza dal momento che sembra poter avere la continuità necessaria per chiudere il campionato alle spalle dei dominatori incontrastati di casa Red Bull. Una sufficienza che vogliamo assegnare anche per l’ammissione di colpe da parte della stessa squadra, nei confronti della filosofia zero-sidepod, rivelatasi fallimentare. Come ha però ammesso lo stesso Toto, il team andrà in vacanza non senza grattacapi. A Spa è riemerso il problema del bouncing, che ha condizionato le prestazioni dell’ultimo anno e mezzo e che si pensava fosse arginato.
    Aston Martin: 8
    La scuderia di Lawrence Stroll è stata protagonista di uno degli step in avanti più importanti degli ultimi anni. Nel 2022 il team aveva chiuso come settima forza, beffato al fotofinish dall’Alfa Romeo. Per due terzi della prima parte di campionato l’Aston ha espresso performance da seconda forza e i sei podi di Fernando Alonso sono qui a dimostrarlo. Il pilota asturiano si è finalmente trovato nella realtà che cercava da tempo. Una vettura competitiva per chiudere a podio e che permettesse di mostrare costantemente la grinta e lo spirito combattivo di un 42enne più giovane che mai. Il voto potrebbe essere ancor più importante, se non fosse che gli aggiornamenti portati dal Canada in poi non stanno dando gli effetti desiderati. Mercedes e Ferrari hanno recuperato il gap che era emerso ad inizio anno, con la McLaren che si è aggiunta alla mischia.

    Ferrari: 4.5
    La presentazione in pompa magna con tanto di audace shakedown in mondovisione aveva creato non poche aspettative sulla stagione della rossa. Ma si sa, l’amore non è sempre rose e fiori e la decisione di presentare la monoposto a San Valentino è stata tutt’altro che benaugurante. L’obiettivo era quello di invertire la tendenza rispetto ad un 2022 non così brillante. A valle della prima metà di questa stagione, sono parecchi i tifosi che rimpiangono una F1-75 che aveva comunque ottenuto quattro vittorie stagionali. Le speranze del 2023 si erano già affievolite nella notte del Bahrain, per poi spegnersi del tutto nelle tappe immediatamente successive. Con la SF-23, Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno raccolto complessivamente 123 punti in meno rispetto a quanto avevano ottenuto nella passata stagione dopo dodici GP. Se da un lato bisogna inchinarsi al lavoro eccellente che è stato compiuto a Milton Keynes, dall’altro bisogna riconoscere come tre podi in dodici gare rendano il bilancio più pesante di una leggera insufficienza.
    McLaren: 7
    Andrea Stella, Team Principal, McLarenUna valutazione che è quasi una media fra un inizio di stagione disastroso e un successivo miglioramento nel segno dell’eccellenza. Andrea Stella lo aveva professato in sede di presentazione a febbraio. La pazienza era il fattore chiave che aveva richiamato il neo team principal della scuderia di Woking. Hard work always pays off. Una frase che inquadra perfettamente il percorso compiuto finora dalla McLaren. Nelle prime gare la squadra in più occasioni è stata l’ultima forza della griglia. Gli aggiornamenti sopraggiunti fra Spielberg e Silverstone hanno regalato a Norris e Piastri un netto cambio di marcia. I risultati parlano chiaro: tre piazzamenti consecutivi a podio (fra GP e sprint) negli ultimi tre weekend prima della pausa. Una vettura che ha permesso anche l’esplosione del talento di Oscar Piastri. Il rookie australiano ha iniziato ad esprimere anche in F1 ciò che aveva prepotentemente mostrato nelle categorie propedeutiche. Gli ingredienti per un futuro roseo ci sono eccome.
    Alpine: 5
    Lo step in avanti compiuto dalla McLaren, ha relegato la scuderia transalpina in quella che profanamente possiamo identificare come “la terra di nessuno”. Un livello complessivamente più importante rispetto alle scuderie di terza fascia, ma non sufficiente per competere con il pacchetto di squadre che stanno dando una chiave di lettura alternativa al dominio Red Bull. Nei primi dodici appuntamenti sono arrivati un paio di lampi da parte dall’Alpine. Al sempre prestigioso podio di Monaco conquistato da Esteban Ocon, si è aggiunto il terzo posto di Pierre Gasly nella sprint di Spa, che ha una valenza simbolica anche più importante. Infatti ciò che lascia numerose incognite è la situazione al di fuori della pista. I dissapori che erano emersi nei mesi scorsi ai piani alti dell’equipe, sono esplosi proprio nel corso del fine settimana belga, con l’appiedamento di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Pat Fry. Molti fra gli addetti ai lavori si sono chiesti il perché del comunicare dei licenziamenti a weekend di gara in corso, ma ciò riassume forse come il clima in casa Alpine sia tutt’altro che sereno.
    Williams: 6
    Il fatto che seguendo l’ordine dell’attuale classifica costruttori siamo arrivati a parlare delle Williams è sintomo del buon lavoro della squadra inglese. Dopo stagioni buie o quasi, James Vowles sembra aver impresso al team una piega positiva in ottica futura. In più occasioni la Williams ha dimostrato di poter dire la sua soprattutto in qualifica, ampliando le opportunità per conquistare i punti alla domenica. Uno dei jolly di questa prima parte di stagione della squadra è stato finora un brillante Alexander Albon. Il Thailandese gara dopo gara sta costruendo una confidenza sempre più solida con la vettura, un fattore che è valso finora quattro apparizioni in Q3 e tre chiusure a punti. A farne le spese è forse un Logan Sargeant che non sta disputando un buon anno di esordio. Il rookie statunitense è chiamato ad un’inversione di tendenza al rientro delle vacanze.
    Haas: 4.5
    Una prima parte di stagione lontana dai riflettori da parte della scuderia capitanata da Guenther Steiner. Seppur si siano presentate poche occasioni all’orizzonte, la squadra ha finora concretizzato poco. La velocità che si è vista a tratti sul fronte del giro secco, non è si rispecchiata nel passo gara. A farne le spese i due piloti, che spesso si sono dovuti arrendere alla concorrenza, pur senza aver commesso particolari sbavature o errori. Il duo Hulkenberg-Magnussen resta quello più adatto ad una squadra che necessita di piloti con un bagaglio tale da fornire le informazioni giuste per progredire. Un progresso che dal punto di vista tecnico finora non si è visto. Gli aggiornamenti portati in pista non hanno soddisfatto le aspettative della squadra.
    Alfa Romeo: 4
    Sicuramente non ci si aspettavano prestazioni di primo pelo, ma il fil rouge della prima metà di campionato dell’Alfa Romeo è stato tutt’altro che positivo. Soltanto nove punti conquistati in dodici gare, quattro dei quali sono arrivati nella gara d’apertura in Bahrain. Lo scorso anno i punti dopo 12 GP erano 51, salvo poi una brusca frenata nella seconda metà dell’anno. Una monoposto che ha messo in difficoltà anche un pilota di esperienza come Valtteri Bottas. Il finlandese sta faticando non poco a trovare la confidenza con la C43. Bottas da questo punto di vista sta pagando anche nel confronto con il compagno di squadra di Guanyu Zhou, che ha mostrato qualche lampo in più, seppur isolato. Un esempio è stato il weekend di Budapest, dove il cinese ha però vanificato un’ottima qualifica con un errore al via. Un’occasione mancata che avrebbe potuto portare una boccata d’aria fresca al team, quantomeno in termini di punti.
    AlphaTauri: 5
    Le difficoltà di comprensione della monoposto che spesso avevano accusato i piloti nella scorsa stagione, si sono riflesse anche in questa prima metà di campionato. Se la AT04 non ha dato finora l’impressione di poter imprimere un cambio di passo alla stagione del team faentino, non si può dire lo stesso sul fronte piloti. Nonostante una competitività che non può essere sufficiente, Yuki Tsunoda ha comunque avuto la possibilità di mostrare qualche bagliore in pista. Il giapponese ha agilmente messo alle sue spalle l’ormai ex compagno di squadra Nyck De Vries e si prepara ad affrontare l’esame del confronto con Daniel Ricciardo. La bocciatura di De Vries, per quanto figlia della severa politica Red Bull, potrebbe rivelarsi una scelta giusta anche in ottica futura. L’esperienza dell’australiano è ciò di cui il team ha bisogno sul fronte dei feedback per gli sviluppi. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Rins sul passaggio in Yamaha: “Un’opportunità da non farsi sfuggire”

    ROMA – Non una stagione fortunata per Alex Rins, ancora fermo per il grave infortunio rimediato al Mugello. Lo spagnolo, da quest’anno sotto contratto con LCR-Honda, ha appena comunicato il passaggio in Yamaha a partire dal 2024, dando seguito a una trattativa già partita dopo l’addio della Suzuki. “L’anno scorso, quando abbiamo sentito la ‘grande notizia’ che la Suzuki avrebbe lasciato il Campionato del Mondo, abbiamo bussato a tutte le porte e una di quelle a cui abbiamo bussato è stata la Yamaha. Ci hanno detto che per il 2023 erano al completo, entrambi i piloti erano sotto contratto, ma di tenerci in contatto. Così è stato – spiega Rins al podcast MotoGP di Motorsport – e ho preso la decisione in ospedale a Madrid, con la gamba in aria”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, l’aneddoto di Rins: “Ecco quando ho deciso di andare in Yamaha”

    ROMA – Sono passate nemmeno due settimane dall’annuncio – a partire dalla stagione 2024 – di Alex Rins in Yamaha. Il pilota spagnolo, attualmente in forza alla LCR-Honda, spiega com’è nata la trattativa. “L’anno scorso, quando abbiamo saputo dell’addio della Suzuki dalla MotoGP. abbiamo sentito vari team e tra questi c’era la Yamaha. Ci hanno comunicato che per il 2023 erano al completo, con entrambi i piloti erano sotto contratto, ma di risentirci. Cosa che è avvenuta – sottolinea Rins al podcast MotoGP di Motorsport – e ho preso la decisione in ospedale a Madrid, con la gamba in aria”.
     
    Al lavoro per tornare al 100%
    Rins ha ancora diversi problemi da superare per tornare in pista. Notizia ufficiale è la sua assenza in Austria, con la data di rientro ancora incerta. “La gamba va meglio anche se il piede è ancora dolorante. Giovedì sarò comunque presente in Austria. Ora la cosa più importante, è il pieno recupero. Non è stato un infortunio banale, devo pensare a guarire molto bene, perché si possono avere problemi di mobilità per tutta la vita. Quindi il cambio team non c’entra nulla con il rientro, una caduta quando tutto si sta ancora saldando e una vite o una placca si muove, potrei pagarlo a caro prezzo”, conclude l’ex Suzuki. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Jarvis: “Quartararo alla Honda e Marquez in Yamaha? Non credo accadrà”

    ROMA – “La Honda vuole un pilota top e Fabio lo è”. Lin Jarvis sa che trattenere Fabio Quartararo non sarà facile. Ai microfoni di “GPOne”, il team manager della Yamaha ha avvisato del probabile interesse della Honda per il campione 2021 di MotoGP, negli ultimi anni poco soddisfatto del suo attuale team:  “Non mi piace la parola paura. Sono consapevole del pericolo e un rischio è la Honda – le sue parole -. Per tenerlo dobbiamo avere una moto competitiva. Dobbiamo davvero dimostrare con i fatti che siamo concentrati per ottenere il massimo da esso”.

    Le parole di Jarvis
    “Scambio Marquez-Quartararo? Tutto può succedere. Ma Marquez con noi? Probabilmente non succederà  ha aggiunto Jarvis -.  Il mercato dei piloti ci mostrerà movimenti interessanti il ??prossimo anno. Marquez continuerà o si ritirerà, resterà in Honda o in un’altra casa?”. Poi sulla Yamaha: “Quello che so è che dobbiamo cambiare il nostro sistema di sviluppoSiamo assolutamente aperti, forse in futuro avremo un V4, al momento abbiamo il nostro quattro cilindri in linea, con il quale abbiamo molta esperienza. C’è ancora potenziale nel nostro pacchetto”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, scambio Marquez-Quartararo? La risposta di Jarvis

    Scambio con Marquez? 
    E se invece al posto di Quartararo arrivasse Marc Marquez? Jarvis non è convinto di questa opzione: “Tutto può succedere. Ma Marquez con noi? Probabilmente non succederà – le sue parole -.  Il mercato dei piloti ci mostrerà movimenti interessanti il ??prossimo anno. Marquez continuerà o si ritirerà, resterà in Honda o in un’altra casa?”. Poi sulla Yamaha: “Quello che so è che dobbiamo cambiare il nostro sistema di sviluppoSiamo assolutamente aperti, forse in futuro avremo un V4, al momento abbiamo il nostro quattro cilindri in linea, con il quale abbiamo molta esperienza. C’è ancora potenziale nel nostro pacchetto”. LEGGI TUTTO

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    Red Bull, arroganza Marko: “Verstappen, pole anche su un’AlphaTauri”

    ROMA – Max Verstappen potrebbe portare in cima alla Formula 1 qualsiasi team, anche quelli cosiddetti di seconda fascia.  E’ quanto affermato da Helmut Marko in un’intervista ai microfoni di “Motorsport-total”: secondo il consigliere della Red Bull, Verstappen “sarebbe in grado di mettere in pole position macchine come l’AlphaTauri o la Haas che sono monoposto che si esprimono meglio in Qualifica che in Gara. È difficile, però, immaginare per quanto tempo avrebbe voglia di lottare al volante di una AlphaTauri”. LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Rins salta anche il GP d’Austria, al suo posto ancora Lecuona

    ROMA – Alex Rins non ci sarà al Gran Premio d’Austria di MotoGP. Il pilota del team Honda LCR, fratturatosi tibia e perone durante il weekend al Mugello, non è riuscito a recuperare in tempo e, dopo l’appuntamento di Silverstone, salterà anche quello del Red Bull Ring. A sostituirlo, ancora una volta, sarà Iker Lecuona, che aveva preso il suo posto già nel GP in Gran Bretagna. L’annuncio è arrivato direttamente dalla scuderia dello spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Rins out anche in Austria: ecco il sostituto

    ROMA – Alex Rins salterà anche il Gran Premio d’Austria, valevole per il Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota spagnolo, reduce dalla frattura alla gamba rimediata a giugno nel Gran Premio d’Italia, non parteciperà nemmeno al weekend del  Red Bull Ring. Ad annunciarlo è il team Honda LCR tramite i propri canali ufficiali. Al suo posto ci sarà ancora una volta Iker Lecuona, che aveva già sostituito Rins durante il GP di Silverstone nel primo weekend di agosto.
    La situazione
    Rins, il cui futuro è stato definitivo proprio pochi giorni fa con il passaggio alla Yamaha al posto di Morbidelli, si è infortunato al Gran Premio d’Italia a causa di una cadutua durante la Sprint del Mugello, che gli ha causato la frattura di tibia e perone. L’iberico conta di rientrare per il GP di Catalogna previsto i primissimi giorni di settembre. LEGGI TUTTO