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    Monza, da Tempio della Velocità a palcoscenico di giovani fenomeni

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2024, Italian Grand Prix 2024, 16th round of the 2024 Formula One World Championship from August 30 to September 1, 2024 on the Autodromo Nazionale Monza, in Monza, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    L’asfalto luccica di nero sfavillante, messo ancora più in risalto da un sole impassibile e impietoso, troppo caldo perfino se confrontato con quelle oltre trecentomila teste calde che arroventano spalti, prati e tribune con il loro tifo e la loro passione.
    E’ di nuovo quel periodo dell’anno, quella stagione di transizione in cui le foglie degli alberi possono ancora scegliere se cadere o restare ancora un po’ attaccate ai loro rami, in cui una nuvola all’orizzonte può significare lo scatenarsi di una bufera di lì a poco, in cui gli studenti centellinano ogni minuto delle giornate di libertà che ancora li separano dall’inizio della scuola: è di nuovo il periodo del Gran Premio d’Italia.
    Ed eccoci di nuovo qua, come da settant’anni a questa parte: neofiti spaesati fra gente che conosce la liturgia a memoria, accroccatori di strutture precarie da prato contro compassati frequentatori di tribune vip, figli di Michele Alboreto che sono diventati genitori di Kimi Antonelli… Beh, tutti noi  meritavamo un Gran Premio d’Italia finalmente teso ed emozionante come non accadeva da un po’.
    Il popolo della Formula Uno, quello vero, che non ha bisogno di stupidaggini pubblicitarie o di essere gratificato dalla presenza di qualche supposta star che non distingue una monoposto da un cane terranova, quel popolo meritava una gara così. E ancor più gratificante osservare – concedete questa deviazione a una che mastica amaro da qualche anno di troppo – che per questa gara finalmente bella non dobbiamo ringraziare il dominatore di turno o la pluridecorata vecchia gloria, ma un gruppo di eccellenti e giovanissimi piloti.

    Il Tempio è sempre stato generoso con i giovani fenomeni: sembra quasi che quella successione sinuosa e infida di curvoni e rettilinei nasconda una formula magica del giorno di gloria particolarmente facile da afferrare a chi unisce talento, fame e tattica alle poche primavere segnate sulla carta d’identità. Questa volta i fenomeni erano sgargianti nelle loro livree e minacciavano di assoggettare il Tempio alle loro Papaya Rules ed è stato davvero un piacere godere del loro spettacolo!
    Tuttavia lo strappo nell’anima lo dobbiamo al cuore nero di una monoposto rossa. Nero, come il colore vivido dell’asfalto che puzza di nuovo e di gomma. Nero, come il colore della tuta di Charles Leclerc. Nero, come il calabrone, il quale – lo sappiamo tutti – ha una struttura che non lo rende capace di volare, ma lui lo ignora e vola lo stesso. Tuttavia la Ferrari – calabrone del giovane fenomeno monegasco sa bene di non avere la struttura adatta per volare più veloce della McLaren di Norris e Piastri o per competere in solidità e costanza con la Red Bull di Verstappen, eppure è con lui che sbanca Monza, da outsider, con una strategia che è una lucida follia e una gestione della gara che si incastra alla perfezione come le tessere di un puzzle da mille pezzi al primo tentativo.
    Magari la Ferrari non vincerà più niente quest’anno e il campionato si avvierà alla sua più prevedibile conclusione, saremo assoggettati alle Papaya Rules oppure resteremo sotto i Lord Bibitari, ma ha vinto nel posto giusto nel modo migliore possibile, con un pilota che dimostra quotidianamente che essere un fenomeno non vuol dire necessariamente esternare una personalità piacevole come una manata di carta vetrata sulle natiche.
    Che la Ferrari sia veramente pronta a crederci e a provarci o finalmente stufa di dover sempre spiegare e capire: sarà questo il significato nascosto nella vittoria di Monza? In ogni caso, sarebbe un’ottima notizia.
    Che i complimenti cavallereschi e nient’affatto scontati dei rivali siano indice di una rinnovata attenzione e considerazione nei confronti di Maranello? Se simili caimani si dichiarano bonariamente felici che abbia vinto qualcun altro al posto loro, mi viene da pensare che ritengano questa vittoria un episodio che non li impensierisce, al di là del fair play da social media manager.
    Nel frattempo l’asfalto torna silenzioso, il sole picchia ancora duro e dagli alberi inizia a cadere qualche foglia, in attesa di un nuovo giovane fenomeno che torni a lucidare quelle curve e quei rettilinei il prossimo anno. LEGGI TUTTO

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    Gp Italia (Monza) F1 2024, le pagelle: Leclerc e Ferrari, che impresa! Norris incorreggibile, Red Bull a picco

    LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2024, Italian Grand Prix 2024, 16th round of the 2024 Formula One World Championship from August 30 to September 1, 2024 on the Autodromo Nazionale Monza, in Monza, Italy – Photo Florent Gooden / DPPI – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    La gara più significativa per tutti i tifosi italiani e della Ferrari va in archivio come meglio non potrebbe. L’Autodromo di Monza si colora di rosso, grazie al trionfo di Charles Leclerc e della sua SF24, autori di un’impresa ai confini della genialità. Poderosa la difesa del monegasco dalla rimonta delle McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris, che completano il podio. L’inglese butta via l’ennesima chance di riaprire il mondiale, nonostante una Red Bull sempre più nel baratro. Fantastico anche Carlos Sainz, che alla sua ultima da ferrarista a Monza si traveste da perfetto scudiero, mettendosi al servizio della squadra. Da segnalare anche l’ottimo esordio di Franco Colapinto in Williams, vicino alla zona punti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio d’Italia.
    VOTO 10 A LECLERC E FERRARI, ARTEFICI DI UN’IMPRESA
    Una delle vittorie più belle della storia recente della Rossa. A Monza va in scena il capolavoro di tattica, gestione e difesa di Charles Leclerc e della Ferrari. Gli aggiornamenti della SF24 funzionano, migliorando ulteriormente la già buona gestione delle gomme. Elemento che consente ai due piloti di confezionare una gara su una sosta, unico top team a riuscirci. Al resto (e che resto…) ci pensa il monegasco: freddo in partenza, ad approfittare del duello in McLaren; arcigno a rimanere sempre vicino, senza mai crollare; devastante negli ultimi 15 giri, quando mette in mostra un ritmo impressionante, nonostante pneumatici molto usurati, resistendo alla rimonta di Piastri. L’apoteosi finale al traguardo è il degno riconoscimento per una domenica da leggenda.
    VOTO 9 A PIASTRI, CHE BASTONA (DI NUOVO) NORRIS
    La McLaren, per avere un pilota da mondiale, avrebbe bisogno di una fusione tra Oscar Piastri e Lando Norris. Perché se l’inglese ha dalla sua lo spunto sul giro secco, l’australiano è un animale da gara, freddo e lucido nei momenti clou. Come in partenza, quando tramortisce il compagno di squadra alla seconda variante con una staccata all’esterno. Un vero e proprio montante in pieno volto per il britannico, che sembrava spalancare le porte per il trionfo di Oscar. Ma invece la strategia un po’ troppo conservativa del muretto lo priva di un possibile (e meritato) successo. Poco male, però: un podio nel tempio della velocità non è cosa da tutti i giorni.
    VOTO 8 A SAINZ, MINISTRO DELLA DIFESA
    Nel trionfo leggendario della Ferrari e di Charles Leclerc a Monza c’è anche il grosso zampino di Carlos Sainz. All’ultima in Italia da ferrarista, lo spagnolo diviene una preziosissima risorsa per il monegasco e la rincorsa al trionfo. Sin dal primo stint fa intuire come la strategia ad una sosta sia possibile, grazie a un ritmo costante e senza grossi crolli. Forse gestisce un po’ troppo nei primi giri dopo la sosta, perdendo tempo utile per lottare per il podio. Ma la vera differenza la fa nelle fasi finali, quando difende con tutto ciò che può il primo posto del compagno. La resistenza dura solo un giro, ma quanto basta per far perdere tempo prezioso a Piastri e Norris. La gloria è anche sua.
    VOTO 7 A COLAPINTO, MANDA IN SOFFITTA SARGEANT
    Sebbene Monza non sia la pista più probante dove mettere alla prova le proprie qualità, l’esordio di Franco Colapinto in Formula 1 è comunque di ottima fattura. Dal 18° posto delle qualifiche rimonta fino al 12° posto finale, non lontanissimo dalla zona punti e dal compagno di squadra Alexander Albon. Un bell’impatto per l’italo-argentino, chiamato a rimpiazzare il disastroso predecessore, quel Logan Sargeant appiedato prima della fine del campionato. Buon inizio, in attesa di conferme nelle prossime gare.
    VOTO 6 A VERSTAPPEN, CHE TIENE BOTTA
    Nonostante una Red Bull relegata a quarta forza in griglia, Max Verstappen non affonda mai e tiene botta perfettamente. L’olandese fa di necessità virtù, conducendo fino al traguardo la sua vettura con il 6° posto finale, a oltre 30 secondi dalla Ferrari. Ma soprattutto limita come meglio può i danni nei confronti di Lando Norris, che nel frattempo continua a cestinare occasioni su occasioni. Il vantaggio resta ancora buono, ma di questo passo è destinato ad assottigliarsi domenica dopo domenica.
    VOTO 5 A NORRIS, MA QUANDO IMPARA?
    La prestazione monstre di Zandvoort, come previsto, si è rivelata un fuoco di paglia. A Monza si rivede la versione sonnecchiante e priva di cattiveria di Lando Norris, che per l’ennesima volta cestina la pole position del sabato e un’altra chance di recuperare punti preziosi su Max Verstappen in classifica. Stavolta non perde il 1° posto alla prima curva, ma dopo un altro paio, tramortito dal fuoco amico del compagno di squadra. Da lì non riesce mai a trovare il ritmo, vittima anche di un’altra strategia discutibile della McLaren. Alla fine deve accontentarsi di un 3° posto che, vista la qualità della vettura, non può più bastare.

    VOTO 4 ALLA RACING BULLS, IN CADUTA LIBERA
    Da diverse gare ormai la Racing Bulls è in un vortice negativo e privo di risultati rilevanti. Dopo un promettente inizio di stagione, la scuderia di Faenza ha man mano dilapidato il vantaggio sulle dirette inseguitrici, lasciandosi risucchiare nei bassifondi della classifica. E a Monza, probabilmente, va in scena il week-end peggiore: Tsunoda costretto al ritiro quasi subito, Ricciardo vittima di ben due penalità, di cui una per colpa di uno degli uomini al box. Un periodo molto confuso, che fa il paio con quello altrettanto nero della casa madre. Una coincidenza? Difficile da credere…
    VOTO 3 ALLA RED BULL, SIAMO AL DE PROFUNDIS?
    Il mondo alla rovescia in un solo anno. Sembrava utopia immaginare, a inizio 2024, un crollo così verticale del team dominatore delle ultime due stagioni. E invece, la Red Bull è ormai la versione discount della macchina da guerra della prima metà di stagione. L’astinenza da vittorie ha toccato quota 7 gare, e cosa più preoccupante a Monza è stata la quarta forza in pista, dietro anche alla Mercedes. E mentre Ferrari e McLaren portano aggiornamenti e migliorano, la scuderia anglo-austriaca è rimasta impantanata nelle sue lotte intestine, che hanno portato all’addio di Adrian Newey e al crollo degli ultimi mesi. Vincere entrambi i mondiali, così, è quasi impossibile. LEGGI TUTTO

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    F1, McLaren e Ferrari mettono nel mirino una Red Bull in crisi

    La crisi Red Bull è ormai manifesta. McLaren e Ferrari mettono nel mirino il team austriaco per la classifica costruttori. I dati e le analisi di CircusF1.MONZA, ITALY – AUGUST 30: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage prior to practice ahead of the F1 Grand Prix of Italy at Autodromo Nazionale Monza on August 30, 2024 in Monza, Italy. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202408300643 // Usage for editorial use only //

    Australia, Monaco, Monza. Nei tre Gran Premi che hanno visto triofare un portacolori della Ferrari, la Red Bull ha raccolto i tre peggiori risultati della stagione. Al di là di questo però, la crisi del team austriaco è ormai conclamata e, con ancora otto gare da disputare e tre sprint, la lotta per il mondiale costruttori è un gioco a due tra McLaren e Ferrari.
    I numeri non mentono e anche se la classifica mondiale costruttori vede ancora davanti la Red Bull, presto non sarà più così. La crisi di prestazioni prima e di risultati poi del team campione del mondo è sotto gli occhi di tutti. Il fenomeno Max Verstappen ha contribuito in maniera determinante a mitigare un po’ le difficoltà ma, analizzando qualche dato, la situazione è davvero drammatica per Chris Horner e compagni.
    Crisi Red Bull: vediamo qualche dato
    Nelle prime 12 gare, il Team Red Bull ha raccolto 336 punti, escludendo quelli delle tre gare sprint (37), per una media di 28 punti a Gran Premio. Nelle ultime 4 gare, i punti messi in cascina sono stati solamente 74, ovvero 18,5 di media ovvero il 66% di punti in meno a gara.
    Guardando gli stessi dati per il Team McLaren, possiamo vedere come la fotografia sia completamente un’altra. Il team inglese viaggiava ad una media di 23 punti di media, nei primi 12 Gp dell’anno. Nelle ultime 4 gare, la media si è alzata a ben 36 punti. I punti recuperati sulla Red Bull, dall’Ungheria a Monza, sono stati ben 70.
    Anche Ferrari ha migliorato la media punti: nelle ultime 4 gare la Scuderia di Maranello ha raccolto 27 punti di media, contro i 23 delle prime 12 gare (+17%).

    Le due tabelle qui sotto, riassumono quanto qui sopra esposto.
    Per le prime 12 gare, abbiamo:
    | TOT | MEDIA |
    RBR | 336 | 28 |
    MCL | 276 | 23 |
    FER | 276 | 23 |
    Per le ultime 4, la situazione è la seguente:
    | UNG | BEL | OLA | ITA | TOT | MEDIA | +/- | +/-%
    RBR | 16 | 18 | 26 | 14 | 74 | 18,5 | -9,5 | -66%
    MCL | 44 | 28 | 38 | 34 | 144 | 36 | +13 | +56%
    FER | 20 | 26 | 25 | 37 | 108 | 27 | +4 | +17%
    Guardando la classifica mondiale costruttori nel suo complesso, Red Bull guida con 446 punti, davanti a McLaren (438 | -8) e Ferrari (407 | -39). Con la media punti delle ultime 4 gare, già a Baku ci potrebbe essere il sorpasso del team inglese ai danni di quello austriaco. Al team di Maranello potrebbe occorrere qualche gara in più (Austin o Città del Messico). LEGGI TUTTO

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    Ascolti eccezionali per la domenica perfetta di Sky

    Grandi ascolti per la “domenica perfetta” nella Casa dello Sport di Sky, con tanti eventi live tra motori, calcio, tennis e vela. In particolare, ottimi risultati per la Formula 1: la vittoria della Ferrari con Charles Leclerc al Gran Premio d’Italia a Monza, live dalle 15 su Sky e TV8, ha ottenuto nel complesso 3 milioni 766 mila spettatori medi, con il 31,7% di share TV complessivo. Nello specifico, su Sky la gara ha ottenuto un ascolto di 1 milione 419 mila spettatori medi in Total Audience*, con l’11,2% di share TV, mentre in chiaro su TV8 è stata vista da 2 milioni 347 mila spettatori medi, con il 20,6% di share TV. LEGGI TUTTO

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    Leclerc, il futuro davanti

    Miracolo a Milano si ripete. In fondo Monza non è lontana. E Charles Leclerc e la Ferrari, nel 2019, avevano già ottenuto un successo inatteso sulla pista brianzola. Ma questa volta il caso non c’entra. C’è piuttosto la volontà di un pilota, il cui carattere fa a pugni tra la certezza delle proprie capacità e l’incertezza del mondo che lo circonda, di affrontare la realtà. Senza dover aggrapparsi a chi lo insegue per fornirgli consigli più o meno interessati ma facilmente accolti da un pilota che dietro di sé aveva un uomo – il papà – dalla storia difficile. Pilota di Formula Tre negli anni 80 e 90 e morto prematuramente nel 2017 dopo una lunga malattia, quattro giorni prima che Charles vincesse il Gran Premio di Azerbaigian di Formula 2. LEGGI TUTTO

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    Leclerc in lacrime, la frase al team radio Ferrari dopo il trionfo a Monza è da brividi

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    Leclerc vince a Monza: festa Ferrari al Gp d’Italia: rivivi il LIVE

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