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    F1, Per Vasseur va tutto bene: “Il nostro passo era simile a quello di Mercedes e Red Bull”

    Le parole di Fred Vasseur, diramate con un comunicato ufficiale della Ferrari al termine del Gp di Miami, sono a dir poco imbarazzanti. Il Team Principal della Scuderia di Maranello ritiene che il passo della SF-25 fosse simile a quello di Mercedes e Red Bull!Vasseur – credits: @Scuderia Ferrari Press Office

    I comunicati stampa della Ferrari sono sempre abbastanza “piatti” e spesso privi di Notizie con la “N” maiuscola. E’ tale anche l’ultima press release dal titolo “Gran Premio di Miami – Domenica in salita” dove però vi vogliamo portare a commentare le parole usate da Vasseur.
    “Non siamo riusciti a trovare il giusto bilanciamento questo weekend, in particolare ieri in qualifica, e oggi abbiamo faticato nel traffico, con poche possibilità di ottenere un risultato migliore”. Il problema, per Vasseur, è dunque la qualifica dove però, la prima delle due Ferrari, si è beccata la bellezza di mezzo secondo abbondante (0.550) dal pole man! Un abisso per chi lo scorso ha lottato per la conquista del mondiale costruttori e quest’anno ambiva allo stesso traguardo.
    Il Team Principal della Rossa ha poi anche avuto il coraggio di aggiungere: “Quando eravamo in aria libera, il nostro passo era simile a quello di Mercedes e Red Bull e dunque dopo una gara così, è normale provare della frustrazione”.
    Forse Vasseur dimentica che la prima delle due Ferrari ha chiuso il Gran Premio di Miami al 7° posto dietro a due McLaren, due Mercedes, una Red Bull e alle spalle anche di una Williams!

    Per completezza, il comunicato della Ferrari, con le parole di Vasseur, presegue poi così: “Sul fronte della strategia, le nostre scelte sono state corrette: abbiamo fermato entrambi i piloti durante la Virtual Safety Car, permettendo a Lewis di trovarsi dietro Charles alla ripartenza. Poi abbiamo scambiato le posizioni non appena siamo stati certi di non mettere Charles a rischio con le vetture dietro, visto che Lewis era su gomme Medium e volevamo provare a raggiungere Kimi Antonelli. Purtroppo non ci siamo riusciti e così, come da prassi, abbiamo nuovamente invertito le posizioni a fine gara”.
    Per finire, il comunicato della Ferrari, attaccava con una frase un po’ sibillina: “La pioggia, tanto attesa su Miami, oggi non si è vista e dunque la corsa non ha offerto particolari occasioni di rimonta”.
    Passo e chiuso! LEGGI TUTTO

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    Gp Miami F1 2025, le pagelle: McLaren invincibile, Williams in crescita, Ferrari a picco

    2025 Miami Grand Prix, Wednesday – Richard Pardon

    Tra pioggia, incidenti e team radio infuocati, il Gran Premio di Miami ha regalato diverse emozioni, suddivise tra la Sprint Race e la gara di domenica. Un fine settimana dominato in lungo e in largo dalla McLaren, trionfante con Oscar Piastri e Lando Norris, capaci di rifilare distacchi abissali alla concorrenza. A partire da George Russell, terzo con una gara intelligente e abile a resistere agli attacchi di Max Verstappen, coriaceo e commovente nella lotta contro i papaya, ma tuttavia giù dal podio. Ottimo fine settimana per Kimi Antonelli: nonostante dei risultati un po’ condizionati dalla sfortuna, resterà nella memoria la storica prima pole position (seppur nella Sprint) della sua carriera, prima volta per un italiano dal 2009. Molto bene anche la Williams, in netta crescita nonostante gli sviluppi già interrotti. Ma questo weekend passerà alla “storia” anche per il crollo definitivo della Ferrari, umiliata dalle sue stesse componenti. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio di Miami.
    VOTO 9 ALLA MCLAREN, DOMINANTE E SENZA RIVALI
    Finalmente, ecco il reale potenziale della McLaren. Per un motivo o per un altro, finora non si era mai visto. Ma a Miami, va in scena un vero e proprio show a tinte papaya. Nella Sprint o in gara, sul bagnato o sull’asciutto, il team di Woking ha dimostrato una superiorità imbarazzante sulla concorrenza, umiliata con distacchi abissali. L’unico appunto resta sulla gestione non ottimale in qualifica, dove la macchina paga il suo deficit in termini di velocità di punta. Ma è solo un dettaglio, a fronte di uno strapotere di questo tipo. E per la cronaca: la bilancia inizia a pendere con un certo peso dalla parte di Oscar Piastri. Sarà corsa a due.
    VOTO 8 A ANTONELLI, BRAVO E SFORTUNATO
    Tanto bello quanto sfortunato il fine settimana di Andrea Kimi Antonelli sul circuito di Miami. Il pilota bolognese si è rivelato velocissimo sin dal venerdì, come testimonia la magica pole position conquistata nelle Shootout Qualifying, prima volta nella sua carriera e primo italiano a riuscirci dopo Giancarlo Fisichella nel 2009. Ancora in qualifica, stavolta al sabato, Kimi si conferma competitivo ai massimi livelli, artigliando un grande 3° posto. Tuttavia, sia nella Sprint Race che nella gara domenicale la sfortuna ha presentato il conto: il sorpasso al limite di Piastri in partenza, l’incidente con Verstappen ai box, la Virtual Safety Car dopo la sosta… Episodi che, alla fine, hanno condizionato oltremodo un weekend che poteva essere indimenticabile. Ma la strada è quella giusta.

    VOTO 7 ALLA WILLIAMS, IN CRESCITA SENZA SVILUPPI
    Continua il trend positivo della Williams, in costante crescita nonostante la già annunciata assenza di sviluppi da qui alla fine della stagione. Il team di Grove si è esaltato sul circuito di Miami, trovando ottimi risultati sia sul giro secco che in gara (che fosse bagnato o asciutto). Un rendimento superiore anche a quello della derelitta Ferrari, al punto da trovarsi comodamente quarta forza in pista e neanche troppo distante da Red Bull e Mercedes. Difficile dire se il trend si manterrà su questi livelli, ma le sensazioni non possono che essere positive.
    VOTO 6 A VERSTAPPEN, CORIACEO MA INGENUO
    La sua forza è commovente, l’uomo che lotta contro la macchina. La testimonianza ne è l’ennesimo giro da alieno in qualifica, che gli vale la pole position. Ma talvolta, è più lungimirante accontentarsi al posto di tentare l’impossibile. La lotta tra Max Verstappen e la McLaren ha raggiunto picchi elevatissimi, con sorpassi, controsorpassi e duelli talvolta oltre il limite. Però, alla fine si è rivelato poco utile ai fini del risultato finale. Infatti, alla fine la classifica recita quarto posto al traguardo, alle spalle anche della Mercedes di George Russell. Tutto bello, ma altrettanto inutile.
    VOTO 5 A TSUNODA, ANCORA NON CI SIAMO
    Dalla sua promozione in Red Bull, sono pochissimi i sussulti offerti da Yuki Tsunoda. Il pilota giapponese anche a Miami ha vissuto un weekend opaco, senza mai dimostrarsi lontanamente al livello di Max Verstappen. Nella Sprint deve partire dal fondo, complice un grave errore del muretto che lo costringe all’eliminazione nella prima sessione. Leggermente meglio in gara alla domenica, dove chiude ai margini della zona punti e incappa anche in una penalità molto ingenua, per aver superato i limiti di velocità nella pit-lane. Insomma, non ci siamo ancora.
    VOTO 4 A DOOHAN, LA CORSA È GIA’ FINITA PER LUI
    Forse Flavio Briatore non ha tutti i torti: stare in Formula 1 vuol dire in automatico avere pressioni, e se non si ha la giusta forza mentale per affrontarle, manca la capacità di stare nel Circus. Anche a Miami, Jack Doohan deve fare i conti con errori e prestazioni mediocri, tanto in qualifica quanto (soprattutto) in gara. La sensazione sempre più tangibile è che ormai la sua breve avventura in Alpine sia già finita. Difficilmente lo rivedremo a Imola.
    VOTO 3 ALLA FERRARI, DESOLANTE E DISTRUTTA
    C’è modo e modo di affondare, ma la Ferrari ha scelto il peggiore. La figuraccia della Cina sembrava la peggiore possibile, e invece non avevamo ancora visto Miami. Ritrovarsi persino quinta forza in griglia è quasi l’ultimo dei problemi, paradossalmente. Ciò che fa davvero impressione è la totale discordanza tra un Team Principal che sta perdendo tutto il credito acquisito in questi anni, a suon di dichiarazioni imbarazzanti, e una coppia di piloti abbandonati al loro destino. Lo spettacolo indecoroso a suon di team radio tra Leclerc, Hamilton e i rispettivi ingegneri rimarrà a lungo nella memoria dei tifosi, avviliti e privi anche dell’ultimo briciolo di pazienza. Resettare tutto e rifondare. Di nuovo. LEGGI TUTTO

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    «Dobbiamo capire». Alla sesta gara del Mondiale che doveva essere rosso e invece è solo papaya siamo già a quella triste tiritera che ci ha accompagnato per tutto il 2023 (annus horribilis in termini di aspettative e delusione). La Ferrari in pista continua a perdere posizioni, venendo scavalcata anche dalla Williams in un Abbonati per continuare a leggere LEGGI TUTTO