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    Wehrlein vince l’ePrix Messico: ma un’investigazione potrebbe stravolgere tutto

    A Città del Messico servono 10 giri per registrare i primi ritiri della stagione e la prima Safety Car (Frijns a muro, in uscita dal Foro Sol: 2 giri di neutralizzazione, recuperati sul totale della distanza dell’ePrix). I successivi 13 delineano un gruppetto di piloti con velleità di vittoria e podio. Sono Wehrlein, Buemi, Cassidy, Guenther, Evans nell’ordine. Cinque protagonisti corrono racchiusi in 3 secondi. Poco dietro la DS di Vergne. 
    Gli ultimi 14 passaggi sono quelli dell’allungo, del gruppetto che si sgrana e lascia un uomo solo in testa alla corsa. Senza rivali.

    Crossing the line as a WINNER in Mexico City!A dominant drive from @PWehrlein in the first race of Season 10 ??@Hankook_Sport #MexicoCityEPrix pic.twitter.com/GUq8JLrHjn
    — Formula E (@FIAFormulaE) January 13, 2024

    Dal giro 23 una corsa in controllo
    Pascal Wehrlein e Porsche vincono l’ePrix di Città del Messico, prima gara della Stagione 10 di Formula E. Un successo mai in discussione, perché Seb Buemi ed Envision respirano brevemente l’aria della testa della corsa in avvio di ePrix, complice il gioco di attivazioni dell’Attack Mode.

    POV: you’re driving through the Foro Sol @Hankook_Sport #MexicoCityEPrix pic.twitter.com/nDld6ElK04
    — Formula E (@FIAFormulaE) January 13, 2024

    Quando Wehrlein spinge sull’acceleratore, al giro 23 e complice un errore di Buemi, costruisce in un giro un divario di oltre 2″5, che verrà poi ridimensionato dall’elvetico di Envision verso il traguardo, giro 37, ma senza essere un’alternativa per la vittoria.
    “È stata una gara dura, abbiamo comandato per gran parte dei giri e questo non è molto efficiente. Ogni giro è stato quasi come un giro di qualifica. 
    Ho visto Seb alle spalle fare un piccolo errore, che mi ha permesso di aprire il gap e da lì è stato più semplice.
    Sicuramente è una grande partenza, la scorsa stagione, specialmente la seconda metà è stata frustrante. Abbiamo lavorato tutti per provare a migliore i punti deboli, ora dovremo continuare a spingere e assicurarci di non soffrire gli stessi punti deboli dello scorso anno”, racconta Wehrlein a caldo.
    Wehrlein, l’infrazione tecnica e la scelta di Buemi
    Un risultato sul quale pende un’investigazione della direzione gara, per infrazione tecnica. La posizione di Wehrlein e quella di Dennis verranno esaminate dopo la corsa.
    Un occhio interessato alla vicenda lo conserva Buemi, che spiega come “la qualifica è stato il momento chiave, su questa pista è difficile sorpassare. Pascal era veloce, sapevo che era sotto investigazione e non volevo spingere, sono contento della seconda posizione, vedremo se arriverà altro.
    Penso che avrei potuto avvicinare di più Pascal ma sorpassarlo sarebbe stato rischioso”.
    Sul podio conclude Jaguar con Cassidy, in scia a Buemi visto il gap di 8 decimi. Bene anche Maserati, con Guenther. Tiene il ritmo dei primi ma senza lo spunto per attaccare Cassidy. Sotto il traguardo è quarto a 5″7 dal leader. 
    Evans difende il quinto posto
    Dalla quinta posizione alla tredicesima di Edoardo Mortara c’è un’altra corsa da raccontare. Evans perde il treno dei primi quattro al giro 20 e la sua corsa diventa un controllare Vergne, ma anche Hughes e Vandoorne. Poi, Dennis, Nato, Fenestraz. Un gruppo sempre più folto, per le difficoltà di ritmo vissute da Evans, che arriva a 13″ da Wehrlein e difende il piazzamento da Vergne, Hughes, Vandoorne, Dennis, Nato. Questa la top ten del primo ePrix stagionale.
    Prossimo appuntamento il 26 e 27 gennaio, con i due ePrix di Ad Diriah. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi si mette ancora oggi dietro tutta la MotoGP: sua la 100km!

    Luca Marini e Valentino Rossi si aggiudicano la 100 km dei Campioni. L’ex pilota Yamaha festeggia il successo nella gara “casalinga” del Ranch di Tavullia, che vede i partecipanti sfidarsi lungo 50 giri percorsi in alternanza con il proprio compagno di squadra (i cambi in sella sono previsti ogni 5 giri). Un traguardo conquistato con il tempo di 01:45:54. 

    Bagnaia fuori dal podio

    Sul secondo gradino del podio sale invece la coppia formata da Elia Bartolini e Celestino Vietti a chiudere davanti a Franco Morbidelli e Andrea Migno. A seguire, i tandem Diogo Moreira-Ferran Cardus e Dennis Foggia-Fabio di Giannantonio. Solo sesta posizione per il Campione del mondo di MotoGP Pecco Bagnaia, che ha corso in coppia con il pilota della Mooney VR46 Racing Marco Bezzecchi. Alla 100 Km ha partecipato anche Danilo Petrucci, in coppia con  Andrea Verona, che ha però chiuso ben lontano dal podio con una 18° posizione finale. Come da tradizione, ai vincitori sono stati consegnati prosciutti e collane di salsicce. LEGGI TUTTO

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    F1, Gene Haas: “Non mi interessa più arrivare decimo”

    Gene Haas, titolare dell’omonimo Team di Formula 1 ha spiegato cosa ha portato all’uscita di Guenther Steiner: “Non mi interessa più arrivare decimo”.CIRCUIT OF THE AMERICAS, UNITED STATES OF AMERICA – OCTOBER 20: Gene Haas, Owner and Founder, Haas F1 and Ayao Komatsu, Chief Race Engineer, Haas F1 during the United States GP at Circuit of the Americas on October 20, 2018 in Circuit of the Americas, United States of America. (Photo by Andy Hone / LAT Images) – credit: Haas F1 Team

    “L’importante è vincere. Abbiamo un’ottima squadra, ottimi motori e ottimi piloti. Non c’è motivo per cui siamo decimi. Non riesco a capire come sia possibile con tutte le attrezzature e le persone che abbiamo”. E’ questo il pensiero di Gene Haas, intervistato da Lawrence Barretto per Formula1.com, dopo il licenziamento di Guenther Steiner.
    “Abbiamo motori Ferrari che probabilmente hanno più potenza di chiunque altro in questo momento”, ha sottolineato l’imprenditore statunitense che poi ha anche aggiunto: “Abbiamo hardware Ferrari [come da regolamento], abbiamo un buon telaio. Parlo con molti ingegneri e penso che il nostro più grande difetto sia l’aerodinamica; il nostro programma aerodinamico ha bisogno di lavoro. Quando sei in pista e vieni umiliato ogni fine settimana, non lo accetterò più”.
    Haas non ha voluto problemi a rispondere alla domanda più ovvia sul perché del divorzio da Steiner: “Si è trattato di prestazioni. Siamo all’ottavo anno, con oltre 160 gare, e non abbiamo mai ottenuto un podio. Negli ultimi due anni siamo arrivati o decimi o noni. Alla fine, si tratta di prestazioni. Non mi interessa più essere decimo”.
    Questa è stata la seconda volta in tre anni che la Haas è arrivata decima, anche se la prima volta è stata nel 2021 quando la Haas decise di far correre due esordienti come Mick Schumacher e Nikita Mazepin e destinando tutte le loro risorse allo sviluppo della vettura 2022.
    Una mossa che li ha visti migliorare fino all’ottavo posto e che li ha riportati alla forma mostrata nelle prime cinque stagioni, dove il Team americano aveva ottenuto due ottavi, un quinto e due noni posti. Il risultato del 2023, tuttavia, è stato un duro colpo: un aggiornamento a fine stagione ad Austin ha fallito al punto che Nico Hulkenberg ha scelto di tornare alla vecchia specifica per le gare rimanenti.
    La Haas, con il divorzio da Steiner, spera di tornare ad occupare un posto nel centro gruppo, con alla guida Ayao Komatsu. Il 47enne conosce a fondo la squadra, essendo entrato come ingegnere capo di gara nel suo anno di debutto ed essendo poi promosso al ruolo di Direttore dell’Ingegneria. Ha più di 20 anni di esperienza in F1 e questo ha giocato un ruolo fondamentale nel convincere Gene Haas che era il giusto sostituto.

    “Abbiamo cercato all’interno del gruppo chi avesse più esperienza”, ha detto Haas. “Ayao fa parte della squadra fin dal primo giorno, ne conosce tutti i dettagli. Forse avere un approccio più manageriale e ingegneristico, porterà dei benefici. Penso che Guenther abbia avuto un approccio più umano con le persone e il modo in cui interagiva con loro, era molto bravo in questo. Ayao è molto tecnico, analizza le cose in base ai dati. È un approccio diverso. Abbiamo davvero bisogno di qualcosa di diverso perché non stavamo facendo molto bene. Come ho detto, tutto si riduce a otto anni di permanenza all’ultimo posto. Non posso dire altro”.
    Haas partecipa alle gare ma ha sempre preferito rimanere nell’ombra e lasciare che Steiner si occupasse della gestione del weekend di gara. Ma in futuro, oltre al progetto della squadra americana di assumere un direttore operativo con sede in Europa (che insieme a Komatsu risponderà ad Haas e al vicepresidente di Haas Automation Bob Murray) per rafforzare il senior management, Haas intende “essere molto più coinvolto” in prima persona.
    “Non sono entrato in F1 per vendere la squadra”, ha concluso Haas che poi ha aggiunto: “L’ho fatto perché volevo correre. Guenther aveva la stessa prospettiva. Non siamo qui per fare cassa, vogliamo correre ed essere competitivi”. LEGGI TUTTO

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    Incidente Dakar, dramma Falcon: lotta tra la vita e la morte, le condizioni

    Sono momenti di grande paura e tensione per Carles Falcón. Il motociclista spagnolo ha partecipato alla seconda tappa di Dakar 2024 ed è stato vittima di un grave incidente nel quale ha rimediato la frattura della vertebra C2. In seguito a quanto accaduto, è stato rianimato sul posto dal personale di soccorso della gara. Successivamente è stato predisposto il suo trasferimento all’ospedale di Riyadh con il fine di trattare la sua frattura. Al momento, però, i medici vogliono aspettare che si assorba l’edema cerebrale riportato nell’incidente prima di procedere con le operazioni.
    Falcón, il comunicato sulle condizioni
    Il suo team, nella serata di lunedì, ha rilasciato un comunicato sulla situazione di Falcón: “La scorsa mattina Carles Falcón è stato ricoverato all’Ospedale di Riyadh nel reparto di terapia intensiva. Rimane in coma indotto mentre i medici continuano a eseguire gli esami previsti dal protocollo. Per il momento, l’intervento sulla frattura della vertebra C2 è stato rimandato perché la priorità attuale è ridurre l’edema cerebrale. Questo lunedì i medici hanno confermato altre lesioni: frattura di 5 costole, del polso sinistro e della clavicola. Carles è accompagnato dalla sua squadra e amici molto stretti che gli offrono il sostegno e l’affetto di cui ha bisogno in questo momento. La sua famiglia è in costante contatto per seguire la sua evoluzione in attesa di potersi recare in Arabia Saudita per stargli accanto. La famiglia e gli amici ringraziano tutti i messaggi di sostegno ricevuti. Continueremo a tenervi informati non appena ci saranno novità”. LEGGI TUTTO

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    Tragedia sfiorata, treno si schianta contro auto al passaggio a livello: niente feriti

    Forte paura a Castelfiorentino, in provincia di Firenze, dove un’auto, che era sui binari del passaggio a livello, è stata schiacciata – e distrutta –  da un convoglio che stava transitando. Un incidente davvero terribile, che però fortunatamente non ha avuto il peggiore degli epiloghi.
    Nessun ferito
    Per fortuna, come dicevamo,  lo spiacevole e spaventoso episodio è andato nel migliore dei modi. Almeno per la conducente, la quale è riuscita a scappare poco prima che il treno impattasse contro la sue vettura, rimanendone dunque illesa. Tempestivi i Vigili del Fuoco, che sono accorsi immediatamente per poter mettere in sicurezza il veicolo, fino a che un’autogru non è arrivata per rimuoverla.
    Esce di strada con il Suv e finisce sulla pista da sci: l’assurdo episodio LEGGI TUTTO

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    F1 2024, Ferrari: poche promesse, tante speranze e qualche timore

    1 – GP ABU DHABI F1/2023 – GIOVEDÌ 23/11/2023 – credit: @ Ferrari Spa

    Poche promesse, tante speranze e qualche timore. E’ questo il sentiment che circola tra i corridoi e gli uffici della Scuderia Ferrari, a poco più di un mese dalla presentazione della nuova monoposto che parteciperà al Campionato Mondiale 2024 di Formula 1.
    Al di là delle invenzioni di presunti insider che cominciano a circolare in rete e non solo su quanto la nuova Ferrari F1 2024 sia più veloce e affidabile della SF-23, il progetto noto con la sigla 676 è in una fase molto avanzata di “sviluppo” e finalizzazione. Le cinque settimane che ci separano dalla presentazione, fissata per martedì 13 febbraio, serviranno per chiudere le ultime lavorazioni, assemblare la vettura, fare le prove al banco e cominciare a deliverare i piani di sviluppo da mettere in pista durante la lunga stagione 2024.
    Da marzo a dicembre, gli appuntamenti del Calendario F1 2024 saranno ben 24, con sei week end di gara con il formato sprint. Non ci sarà modo di “fermarsi” un attimo e quest’anno sarà ancora più importante mettere subito in pista una monoposto all’altezza della concorrenza e pianificare con maniacale precisione le tempistiche e la bontà degli sviluppi da portare a stagione in corso.
    “Non prometto nulla anche se con i regolamenti stabili si può pensare di avvicinare la Red Bull. In Bahrain vedremo dove saremo”. Erano state queste le parole di Fred Vasseur, al pranzo di Natale della Scuderia Ferrari, il 17 dicembre scorso.
    A queste dichiarazioni erano seguite quelle di Enrico Cardile che aveva “rivelato” quali fossero stati i tre grossi “limiti” allo sviluppo della SF-23. Il Direttore Tecnico Area Telaio della Ferrari li aveva individuati nel design del telaio stesso, nella posizione dei coni anti-intrusione inferiore e nella posizione dell’elettronica. La nuova Ferrari 2024 punterà a superarli, con un design di pance e fondo vettura più simile a Red Bull, McLaren e Aston Martin.

    Da allora, nessuna nuova dichiarazione ufficiale dei vertici Ferrari che, da domani, riprenderanno a pieno ritmo in quel di Maranello.
    Il timore però di poter fare un altro passo indietro è concreto. Per la Ferrari, il terzo posto nel campionato mondiale 2023 di Formula 1, è da considerarsi un risultato negativo, se non addirittura un fallimento dopo il secondo posto del 2022. Questo perché gli obiettivi dichiarati di inizio stagione erano quelli di fare meglio della prima stagione con monoposto ad effetto suolo. Così purtroppo non è andata e ora il mondiale 2024 potrebbe essere già un’annata decisiva per il futuro di Vasseur, chiamato a fare meglio del misero terzo posto tra i costruttori ma con il timore che un ulteriore passo indietro possa significare crisi e divorzio.
    Dando uno sguardo all’ultima stagione, alcuni numeri non giocano a favore della Ferrari. Dividendo il mondiale 2023 in tre parti (6 gare + 8 + 8), la Scuderia di Maranello non ha fatto meglio di Mercedes nella parte centrale della stagione e ha fatto peggio di McLaren nell’ultima. Tralasciando l’inizio anno dove anche Aston Martin era davanti e la Ferrari era di fatto la quarta forza, capite bene come l’inizio del prossimo anno potrebbe essere davvero molto critico.
    Red Bull e Mercedes hanno fatto meglio già lo scorso anno mentre McLaren ha avuto un finale di stagione decisamente migliore di Ferrari. In particolare quest’ultimo team è riuscito a mettere in pista un’ottima monoposto, sperimentando soluzioni che a Maranello si troveranno a far debuttare solo a fine febbraio in Bahrain. E, con un regolamento tecnico invariato, potrebbe esserci un vantaggio per Lando Norris e Oscar Piastri nei confronti di Charles Leclerc e Carlos Sainz.
    Dai corridoi della Gestione Sportiva a Maranello trapela poco o nulla: la speranza di fare meglio dello scorso anno c’è ma forse non basterà migliorare una monoposto, centrando i target fissati internamente. Il vero metro di paragone, in Formula 1 come in ogni altra competizione sportiva, lo settano gli avversari più forti. LEGGI TUTTO

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    Vettel e le parole drammatiche su Schumacher: “Cosa mi ha detto nell’ultima conversazione”

    MONACO – Sebastian Vettel torna a parlare di Michael Schumacher in occasione dell’incidente sulle piste da sci del collega avvenuto dieci anni fa a Meribel, sulle Alpi francesi. “Quando ho saputo dell’incidente, il mio primo pensiero è andato subito all’ultima conversazione che abbiamo avuto insieme – sottolinea Vettel – in quell’occasione gli dissi che sarei diventato padre. Il nostro rapporto era diventato sempre più forte prima del suo incidente, entrambi ci siamo conosciuti maggiormente, e le corse non erano più la cosa più importante che avevamo in comune. Non posso negare – conclude Vettel – che il mio amico mi manca molto.” LEGGI TUTTO

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    C’è una Ferrari distrutta sulle rive del Po: vale ben 3 milioni di euro

    Una Ferrari 275 GTB del 1964 dal valore di ben 3 milioni di euro è stata protagonista di un brutto incidente in Emilia-Romagna. La supercar è uscita di strada andando a sbattere contro il guardrail sulla SS9. Per fortuna, nessun’altra vettura è rimasta coinvolta e il proprietario non ha riportato danni fisici. 
    Una rarità distrutta
    Se il guidatore fortunatamente non ha riportato alcuna ferita, lo shock per l’incidente rimane, anche per la somma che dovrà sborsare per riparare l’auto. Il modello in questione è una Ferrari 275 Gtb (che sta per Gran Turismo Berlinetta) la quale monta un motore Tipo 213, basato sul Colombo V12 da 3.275 cc. Esteticamente ideata da Pininfarina, è stata prodotta in edizione limitata per soli due anni. Proprio per la sua esclusività, il suo valore ammonta a 3 milioni di euro. Sul luogo dell’incidente, accanto alla riva del Po, è accorsa la Croce Rossa per prestare soccorso e i Carabinieri di Codogno per i rilevamenti necessari. Al nord Italia, non è raro vedere numerose supercar di lusso e d’epoca sfrecciare per le strade: basti pensare che tra la città e la provincia di Brescia si contano ben 186 Ferrari immatricolate. L’importante è che non facciano tutte la stessa fine di questa 275 GTB!
    Ferrari da leggenda: Piero è sul podio dei 10 miliardari più ricchi d’Italia LEGGI TUTTO