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    Formula 1, HALO: come funziona e com’è fatto

    Grazie a un bellissimo post su instagram realizzato da Geopop, canale di riferimento nel mondo della divulgazione scientifica sui social, vi spieghiamo com’è fatto e come funziona l’halo, il dispositivo di protezione per la testa dei piloti che è stato reso obbligatorio in Formula 1 nel 2018.Uno dei primi esemplari di Halo – Test Barcellona 2016 – foto: CircusF1.com

    L’Halo è una struttura in titanio che circonda la parte superiore dell’abitacolo, progettata per proteggere la testa del pilota da impatti laterali o frontali durante un incidente.
    Formula 1, HALO: come funziona e com’è fatto (by Geopop)

    Formula 1, HALO: come funziona
    È una struttura che circonda la parte superiore dell’abitacolo di una monoposto. Si collega alla scocca della vettura in tre punti, una davanti al pilota e due ai lati dell’abitacolo. È progettato per proteggere la testa del pilota da impatti laterali o frontali con oggetti, parti di altre monoposto oppure durante un incidente.
    Formula 1, HALO: come è fatto
    È costituito da una struttura che circonda la testa del pilota ed è collegato in tre punti al telaio del veicolo. La FIA ha imposto una forma e delle dimensioni prestabilite. Il raggio dell’aureola è di 58 cm. La struttura totale si estende su una superficie di 84×58 cm vista dall’alto e per circa 19 cm in altezza. Viene prodotto e realizzato da produttori esterni ai team, scelti e certificati dalla FIA.

    Formula 1, HALO: quanto pesa
    Il peso dell’Halo è di soli 7kg e può sopportare una forza di schiacciamento di 120kN, ovvero 12 tonnellate di peso.
    Incidenti in cui l’Halo ha salvato la vita a un pilota di Formula 1
    Dalla sua introduzione, l’Halo ha letteralmente salvato la vita a diversi piloti di Formula 1. Tra gli incidenti più “significativi” ricordiamo:– Gp del Belgio 2018: l’Halo riuscì a deviare l’impatto della ruota di Fernando Alonso con la Ferrari di Charles Leclerc;– Gp del Bahrain 2020: l’Halo ha protetto la testa di Romain Grosjean dopo il violentissimo impatto contro le barriere del circuiti di Sakhir che provocarono anche il rogo della sua monoposto. Fortunatamente poi il pilota francese risuc+ ad uscire dalla Haas in fiamme;– Gp d’Italia 2021: alla prima variante, Lewis Hmailton e Max Verstappen entrarono in contatto. La Red Bull dell’olandese finì sopra la Mercedes dell’inglese e la ruota posteriore fu “bloccata” dall’Halo, impedendo di finire sulla testa del pilota;

    “Halo isn’t necessary””Halo removes the risk””Halo doesn’t look nice”
    Halo saved Lewis today 🙏 pic.twitter.com/8cCoWCtHC0
    — ESPN F1 (@ESPNF1) September 12, 2021

    – Gp di Gran Bretagna 2022: l’Alfa Romeo del pilota cinese Guanyu Zhou, dopo un contatto, si ribaltò e scivolò per diverse centinaia di metri, prima di finire contro le barriere del tracciato. Anche in questo caso, l’Halo fu fondamentale per evitare drammatiche conseguenze al pilota. LEGGI TUTTO

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    Austin, paura prima del Gran Premio: la Safety Car slitta e sbatte sulle barriere

    Un episodio insolito e imbarazzante ha segnato il Gran Premio delle Americhe ad Austin. La BMW Safety Car ha perso il controllo e si è schiantata poco prima dell’inizio della gara. La pista era leggermente bagnata dopo qualche goccia di pioggia, e proprio mentre la vettura stava raggiungendo la sua posizione in vista della partenza, il pilota ha perso aderenza. La BMW, destinata a guidare il gruppo in caso di necessità, ha improvvisamente sbandato, finendo fuori controllo e andando a sbattere contro le barriere. LEGGI TUTTO

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    Diretta MotoGP Austin, Marquez e Bagnaia per la vittoria Ducati: gara e reazioni LIVE

    Tutti a caccia di Marc Marquez. Il GP delle Americhe si apre così: alle 21 il semaforo verde di una gara che si preannuncia emozionante. Lo spagnolo sulla Ducati ufficiale parte in pole, poi Di Giannantonio su VR46 Ducati e Alex Marquez. Solo sesto Bagnaia, che è costretto ancora ad inseguire. Pecco viene comunque da un buon terzo posto nella sprint. Tutti gli aggiornamenti in diretta. LEGGI TUTTO

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    Moto Gp, Gran Premio delle Americhe ad Austin: gare, orari e dove vederlo in tv e streaming

    AUSTIN (Stati Uniti) – Terzo appuntamento del Motomondiale 2025 che fa tappa ad Austin, nel Texas, per il Gran Premio delle Americhe con gare che si disputano nel tardo pomeriggio e di sera per l’orario italiano. Nella MotoGp continua la sfida tra i fratelli Marquez e Bagnaia, che insegue non senza un pizzico di affanno gli spagnoli. Ieri, nella gara sprint, Marc Marquez ha confermato il suo splendido momento di forma vincendo ancora una volta in questa nuova stagione: finora è stato un monologo per lo spagnolo della Ducati, che anche oggi partirà davanti a tutti.  LEGGI TUTTO

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    Max Verstappen, il divorzio da Red Bull è ormai cosa certa

    Tra Max Verstappen e Red Bull Racing pare proprio che l’amore sia finito! Il divorzio del pilota olandese dal suo storico team è ormai certo e restano da capire solo i tempi.MONZA, ITALY – AUGUST 30: Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing looks on in the garage prior to practice ahead of the F1 Grand Prix of Italy at Autodromo Nazionale Monza on August 30, 2024 in Monza, Italy. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202408300643 // Usage for editorial use only //

    Da sempre sotto contratto con il team del colosso delle bibite energetiche, Max Verstappen ha esordito in Formula 1 a marzo 2015 con Toro Rosso. L’anno dopo, a stagione iniziata, il suo passaggio in Red Bull dove, all’esordio nel Gran Premio di Spagna, centrò subito una storica vittoria.
    Da allora, i Gran Premio disputati in Formula 1 sono stati 211, le vittorie 63, i podi 113, le pole position 40 e i giri veloci 33. Tutto questo gli ha permesso di laurearsi per ben quattro volte campione del mondo piloti, dal 2021 al 2024.
    Un palmares e una carriera senza precedenti che però pare sia arrivata ora ad una svolta. Nel paddock si dice sempre che “tutti parlano con tutti” anche se questo, da quanto abbiamo recentemente appreso dalla dichiarazioni di Toto Wollf a Drive to Survive, non era così! Fino a che Lewis Hamilton era in Mercedes, il CEO e Team Principal del team di Stoccarda aveva un accordo “verbale” con il suo pilota che gli “impediva” di chiamare Vertappen per un possibile ingaggio. Ora che l’inglese è in Ferrari, anche Wolff si sarebbe già mosso per provare a portare l’olandese nel suo team. Magari non nel 2026 ma un’opzione per il 2027 potrebbe essere davvero un sogno allettante.
    Non solo Toto però si sarebbe fatto avanti con il 4 volte campione del mondo. In cima alle priorità di Aston Martin ci sarebbe infatti ora un pilota di punta, per cominciare finalmente a vincere. Dopo l’arrivo di Adrian Newey, dei motori Honda, della nuova galleria del vento e di una consistente infornata di ingegneri e key people da altre squadre rivali, ora Lawrence Stroll vuole puntare al numero uno dei piloti.
    Sia Wolff che Stroll stanno provando a convincere Super Max della bontà del loro progetto. Per contro Verstappen è convinto di poter vincere con la maggior parte delle monoposto oggi presenti sullo schieramento di partenza. Al di là di questo, il feeling con il suo storico team non è più quello di una volta e la voglia di “dire basta” è davvero tanta.

    Diversi fattori hanno portato a questa condizione: la vicenda Horner, l’uscita di Newey, i problemi tecnici della RB20 prima e della RB21 di quest’anno, l’addio ai motori Honda dal 2026, la partnership con Ford e la folle (secondo i Verstappen) idea di Horner di costruirsi i motori in casa e infine anche lo scambio Tsunoda-Lawson.
    Cosa deciderà di fare Verstappen e con che tempi solo il pilota olandese e il suo stretto entourage lo sanno; quello che “sappiamo” noi o almeno ipotizziamo avendo raccolto un po’ di informazioni è che il divorzio dalla Red Bull è ormai cosa certa. Da stabilire i tempi ma, anche su questo fronte, il circus della Formula 1 corre veloce! LEGGI TUTTO

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    Gp Giappone F1 2025: dopo Melbourne e Shanghai, il Circus della Formula 1 fa tappa a Suzuka

    Dopo l’emozionante Gran Premio della Cina 2025 di Formula 1, tenutosi sul circuito di Shanghai, un evento ricco di colpi di scena e risultati sorprendenti, il Circus della Formula 1 si sposta in Giappone. Facciamo un passo indietro, ecco un breve riassunto dell’ultimo Gp per poi tuffarci nel prossimo appuntamento in calendario.16 LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, action during the Formula 1 MSC Cruises Japanese Grand Prix 2024, 4th round of the 2024 Formula One World Championship from April 5 to 7, 2024 on the Suzuka International Racing Course, in Suzuka, Japan – Photo Antonin Vincent / DPPI | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Gp della Cina F1 2025: vittoria a sorpresa per Piastri
    La gara di Shanghai ha visto il trionfo di Oscar Piastri su McLaren-Mercedes, che ha conquistato la sua terza vittoria in carriera. Il compagno di squadra di Piastri, Lando Norris, ha completato la doppietta McLaren, rafforzando la posizione della scuderia papaya in testa al campionato costruttori. George Russell su Mercedes ha ottenuto un solido terzo posto mentre Max Verstappen su Red Bull ha faticato, chiudendo al quarto posto. La Ferrari ha avuto una gara difficile, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton che hanno faticato a tenere il passo dei leader.
    Vedi anche: Ordine d’arrivo | Classifica piloti | Classifica Costruttori
    RACE WEEKEND ROUND 3: FORMULA 1 LENOVO JAPANESE GRAND PRIX 2025
    Il Gran Premio del Giappone di Formula 1 è una delle gare più iconiche e prestigiose del calendario mondiale. La sua storia, iniziata nel 1976, è un intreccio di emozioni, drammi e vittorie memorabili, che hanno reso questo evento un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di motorsport.
    Le prime edizioni in Giappone si sono corse sul circuito del Fuji, un tracciato impegnativo e spettacolare, situato alle pendici dell’omonimo monte. Tuttavia, è stato il circuito di Suzuka a diventare la casa del gran premio del Giappone, ospitando la maggior parte delle edizioni della gara.
    Suzuka è un circuito unico nel suo genere, caratterizzato da un layout tecnico, con una combinazione di curve veloci, tratti misti e chicane impegnative. Il tracciato è noto per la sua selettività e per la sua capacità di mettere alla prova le capacità di guida dei piloti.
    I momenti indimenticabili
    La storia del gran premio del Giappone è costellata di momenti indimenticabili, dalle battaglie epiche tra i grandi campioni del passato, come Ayrton Senna e Alain Prost.Tra i momenti più significativi, ricordiamo: (1) Il gran premio del Giappone del 1989, ha vissuto il contatto tra Senna e Prost che vinse il suo terzo titolo mondiale; (2) Nel 1990, Ayrton Senna conquista il suo secondo titolo mondiale; (3) L’8 ottobre 2000, sul circuito di Suzuka, la gara ha visto la vittoria di Michael Schumacher su Ferrari, seguito dai piloti della McLaren-Mercedes Mika Häkkinen e David Coulthard. Questo trionfo ha permesso a Schumacher di aggiudicarsi il campionato mondiale piloti, il suo terzo titolo in carriera, e ha segnato la prima vittoria della Ferrari nel campionato piloti dal 1979, quando Jody Scheckter conquistò il titolo; (4) Il Gran Premio del Giappone del 2022, ha visto la conquista del secondo titolo mondiale consecutivo da parte di Max Verstappen.
    Il pilota più vittorioso nella storia del Gran Premio del Giappone è Michael Schumacher, con sei successi.

    GP Giappone 2024: Verstappen trionfa a Suzuka, un successo che sa di titolo
    Il Gran Premio del Giappone 2024, quarta prova del campionato mondiale di Formula 1, è stato un evento ricco di emozioni e ha visto il dominio di Max Verstappen su Red Bull. L’olandese ha conquistato la sua 57esima vittoria in carriera, un successo che lo avvicinò sempre più alla conquista del suo quarto titolo mondiale consecutivo.
    La vigilia e le proveIl weekend di Suzuka era iniziato con le prove libere che avevano visto le Ferrari di Leclerc e Sainz in buona forma, con il monegasco che aveva fatto segnare il miglior tempo nella seconda sessione. Tuttavia, in qualifica, è stato Verstappen a conquistare la pole position, davanti alle Ferrari di Sainz e Leclerc.
    La garaLa partenza è stata relativamente tranquilla, con Verstappen che ha mantenuto la testa della corsa. Tuttavia, la gara è stata subito animata da diversi colpi di scena. Al primo giro, un incidente ha coinvolto diverse vetture, costringendo i commissari di gara a esporre la bandiera rossa. La gara è ripresa dopo circa 30 minuti, con Verstappen che ha continuato a dominare la scena. L’olandese ha mantenuto la leadership fino al traguardo, conquistando una vittoria importante per la Red Bull e per la sua carriera. Alle sue spalle, si sono piazzati il compagno di squadra Sergio Perez e Carlos Sainz su Ferrari. La gara è stata caratterizzata anche da altri episodi, come il duello per il quarto posto tra Leclerc e Norris, che ha visto il pilota monegasco avere la meglio.
    La vittoria di Verstappen a Suzuka ha rappresentato un successo importante per la Red Bull, che ha dimostrato di essere competitiva su un circuito difficile come quello giapponese. Il podio completato da Perez è stato un segnale incoraggiante per il resto della stagione.
    Il Gran Premio del Giappone si conferma uno degli eventi più importanti del calendario di Formula 1. La sua atmosfera unica, la bellezza del circuito di Suzuka e la passione del pubblico giapponese lo rendono un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di motorsport. LEGGI TUTTO

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    F1, Brembo spiega come cambieranno gli impianti freno nel 2026

    Brembo in Formula 1 – foto: Brembo

    Mario Almondo, Chief Operating Officer di Brembo Performance, ha concesso a Motorsport.com un’intervista esclusiva, nella quale ha rivelato in anteprima quello che vedremo nel 2026, anni in cui sarà varato un profondo cambiamento regolamentare che coinvolgerà anche gli impianti frenanti.
    Qui sotto alcuni passaggi dove Almondo parla dei cambiamenti che vedremo il prossimo anno, mentre l’intervista completa si può leggere su Motorsport.com.
    F1, Brembo: le novità del 2026
    “Aumenterà la dimensione del disco anteriore rispetto a oggi – ha detto Almondo -, mentre nel posteriore sarà più piccolo perché quasi triplicherà il valore della parte elettrica, senza dimenticare l’influsso dei cambiamenti dei regolamenti aerodinamici. Dovremo rifare daccapo tutto l’impianto, dischi e pinze. Ma per restare sul tema del carbonio, posso dire che proseguiremo il lavoro su quello di buono che già abbiamo fatto anche entrando nelle regole 2026. Stiamo osservando che il nostro pacchetto si sta rivelando particolarmente appetibile per le squadre, perché quello che potranno risparmiare sui freni lo spenderanno da un’altra parte. Per un team principal questi sono aspetti che non sfuggono, perché il budget che gli avanza, magari lo può reinvestire su un pacchetto aerodinamico per Monza”.
    Nuovi criteri e peculiarità del nuovo regolamento 2026
    “Sull’assale anteriore – ha precisato il COO di Brembo – le energie cresceranno del 16%, mentre diminuiranno del 50% nel posteriore. Abbiamo un pacchetto che può essere veramente molto competitivo. Non va dimenticato che al posteriore, nonostante l’impiego dei freni possa diminuire del 50% per un maggiore contributo dell’energia elettrica, l’impianto dovrà garantire comunque la capacità di frenare la monoposto anche nel caso di un problema nel sistema elettrico. Questa è una norma di sicurezza scritta nel regolamento”.

    Sempre in chiave 2026, Almondo ha poi aggiunto: “Gli sviluppi sul brake by wire saranno evoluzioni in continuità con i sistemi di oggi. Le pompe le forniamo a tutta la griglia, mentre il brake by wire c’è chi se lo fa in casa. E poi non possiamo dimenticare che la AP fornisce le frizioni a tutta la griglia oltre alle pinze alla McLaren. Il nostro pacchetto di sviluppo e il nuovo materiale di carbonio è stato pensato con certe caratteristiche strutturali. Abbiamo migliorato molto la struttura e quindi il layout, il modo di comporre i dischi che riusciranno a sopportare delle coppie veramente molto elevate, tenuto conto che la coppia sull’anteriore aumenterà”.
    In chiave molto tecnica, Almondo ha anche rivelato: “L’energia, il duty del disco aumenterà del 16%. Però non dobbiamo dimenticarci che il disco non lavora da solo, ma insieme a una pinza e in un corner. Allora, bisognerà far funzionare il freno al meglio: il disco, quindi, strutturalmente deve sempre essere perfettamente allineato, ma con le coppie che ci sono in gioco è la pinza che inevitabilmente si deforma”.
    Leggi l’intervista completa su Motorsport.com. LEGGI TUTTO

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    Dunlop SportSmart MK4: questione di feeling

    Un’eredità raccolta oggi dagli SportSmart, pneumatici hypersport dedicati prevalentemente alla guida sportiva su strada (senza disdegnare il classico turno in pista in occasione di un “track day”) che giunti alla loro quarta generazione alzano l’asticella puntando ai vertici della categoria.La loro mission: mantenere intatta la proverbiale capacità di infondere agilità all’avantreno, elevando ulteriormente le doti di stabilità, grip e progressività.Con la promessa di un miglioramento del 20% della tenuta sul bagnato e di una migliore trazione sull’asciutto.

    Location del test e moto utilizzata

    Abbiamo testato i nuovi Dunlop SportSmart MK4 sulle eccitanti strade che disegnano spirali infinite tra il lago del Turano, il Parco dei Monti Lucretili e l’Abruzzo. Un ring piuttosto impegnativo e variegato – con alternanza di fondi stradali perfetti, quasi da pista, e tratti un po’ meno omogenei – in cui poter testare a fondo le qualità delle gomme in tutte le possibili condizioni d’uso.

    E per farlo al meglio, abbiamo scelto una moto come l’ultima Honda CB1000 Hornet, che con i suoi oltre 150 CV, e l’incontenibile voglia di scatenarli a terra, rappresenta un matching perfetto per queste Dunlop. Prima di vedere com’è andata, scopriamo come sono fatti i nuovi SportSmart MK4.

    Dunlop SportSmart MK4: come sono fatti

    Rispetto ai precedenti MK3 (che per ora rimangono in commercio in un numero limitato di misure) i tecnici hanno seguito precise linee di sviluppo con l’intenzione di migliorare, nello specifico, il grip (sia sull’asciutto che sul bagnato), la precisione di guida, il feeling e la comunicatività della gomma; ma anche il comfort sulle strade con asfalto non perfetto.Per farlo si sono affidati a tecnologie innovative, in alcuni casi derivate dal know-how acquisito nelle competizioni; e infatti, molte di loro sono già implementate nei prodotti più sportivi del brand, dedicati alla pista.

    Al posteriore, il nuovo MK4 presenta la tecnologia multi-mescola MultiTread, che combina una mescola centrale più resistente e mescole più morbide sulle spalle. L’anteriore, invece, ha la stessa mescola della spalla dello pneumatico posteriore sull’intera larghezza del battistrada. Si tratta di una tipologia di mescola completamente nuova. La spalla della gomma posteriore e l’intera anteriore, in particolare, sono create con un mix di Hi Silica (permette allo pneumatico una maggiore flessibilità alle basse temperature, incrementando le performance anche in condizioni di umido) e nerofumo ultrafine, unito a resine speciali per un migliore grip.

    Come accennato, Dunlop dichiara che questa nuova mescola permette agli MK4 prestazioni migliorate sul bagnato, con un guadagno del 20% in trazione su superfici a bassa aderenza e un miglioramento del 18% su superfici a media aderenza, insieme a una migliore trazione sull’asciutto. Ovviamente non sono percentuali che possono essere verificate senza l’ausilio di dati strumentali, ma una cosa la possiamo certificare: una paio di acquazzoni durante le giornate di test, hanno confermato una resa sul bagnato davvero eccellente (semplicemente impensabile, fino a qualche anno fa, con gomme hypersport di questa categoria).

    Il Controllo Tensione della Carcassa (CTCS) assicura una migliore distribuzione dello stress “meccanico” attraverso l’ottimizzazione della tensione nelle diverse aree per ottimizzare l’impronta a terra, mentre il “Dynamic Front Formula” dell’anteriore cerca l’equilibrio ideale tra sforzo di sterzata, sensibilità di guida e stabilità. Il Rayon Ply Casing (RPC) viene invece utilizzato come materiale di composizione della carcassa per aumentare il chilometraggio e ridurre i tempi di riscaldamento.

    Nuovo, infine, è il disegno del battistrada, che si basa su quelli di SportSmart Mk3 e SportSmart TT (la versione più sportiva, 50% strada e 50% pista), ma è stato modificato per adattarsi alle nuove proprietà di costruzione e mescola.Ma come si traduce tutto questo nella resa sul campo? Partiamo dai tempi di warm-up, elemento sempre “critico” per le gomme stradali (che potenzialmente devono saper essere pronte all’uso con qualunque clima durante la gran parte dell’anno). Nonostante un’aria mattutina ancora piuttosto fresca incontrata nei giorni di test, gli SportSmart sono entrati molto velocemente in temperatura, con una sensazione di grip crescente all’aumentare delle sollecitazioni fino a una ottimale temperatura di esercizio raggiunta nel giro di qualche chilometro di curve.

    Resa dinamica

    Te ne accorgi subito quando la gomma è “pronta”: una chiara sensazione di presa sull’asfalto in piega, e di feeling, che svelano subito un’altra qualità di queste gomme, la “comunicatività”. Il classico pneumatico che ti fa sentire sempre cosa accade sotto le ruote, ti trasmette fiducia quando spingi e ti avvisa per tempo quando l’asfalto è viscido o la trazione diminuisce, senza “mollarti” mai all’improvviso. Tutto questo permette di godere al massimo l’azione di guida, con una sensazione di fiducia elevata che non viene mai meno… neanche simulando un paio di staccate in modalità pista o ad angoli di piega elevati. La gomma rimane letteralmente appiccicata all’asfalto e la percezione di grip è notevole. Come anche la stabilità. Senti sempre la moto in “ordine”, neutra, ma allo stesso tempo molto svelta e reattiva ai comandi. Anche staccando tutti i controlli elettronici, nessun problema a tenere a bada le bordate di coppia della big Hornet in uscita di curva. Il classico “binario del treno”. Dell’ottima performance sul bagnato è stato già detto nella descrizione tecnica.Un altro elemento di rilievo è la capacità di garantire prestazioni e comfort (anche acustico) su fondi rovinati e disomogenei: una resa quasi da gomma sport-touring che stupisce piacevolmente. In conclusione, un prodotto eccellente che punta dritto ai vertici della categoria, soprattutto se sarà in grado di garantire percorrenze chilometriche adeguate senza decadimenti. Magari proveremo a verificarlo in un futuro stress-test ad hoc. LEGGI TUTTO