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    Tour de France, Laporte vince la 19^ tappa. Vingegaard conserva la maglia gialla

    Primo successo di tappa per la Francia in questa edizione del Tour: Christophe Laporte della Jumbo Visma ha anticipato il gruppo sul traguardo di Cahors. Sul podio di giornata – con un distacco di 1 secondo – anche il belga Philipsen e l’italiano Dainese. Vingegaard conserva la maglia gialla davanti a Pogacar e Thomas. Sabato cronometro individuale LEGGI TUTTO

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    Tour de France: Vingegaard vince la 18^ tappa e consolida la maglia gialla

    Come Vincenzo Nibali, nel 2014, Jonas Vingegaard vince in maglia gialla la tappa del terribile Hautacam e mette le mani sul Tour, perché era l’ultima sui Pirenei e il distacco tra il danese della Jumbo-Visma e Tadej Pogacar (secondo a 01′ 04” di ritardo, davanti a Wout Van Aert) sembra ormai incolmabile. Nella prima parte della corsa, un super Giulio Ciccone: che transita per primo sul Col d’Aubisque (16,4 km al 7,1%) e sogna per un attimo la maglia a pois di Simon Geschke, lontano soltanto 3 lunghezze. Ma l’abruzzese deve arrendersi ai ritmi indiavolati dell’immenso Van Aert sul Col de Spandelles (10,3 km all’8,3%), con il belga – già in maglia verde – che si aggiudica 20 importantissimi punti utili per tentare l’assalto anche alla classifica degli scalatori. Alle sue spalle Daniel Martinez e Thibaut Pinot, inseguiti a circa un minuto e mezzo dalla ‘coppia’ Pogacar-Vingegaard. Nella discesa, il momento più emozionante di questo Tour: lo sloveno calibra male una curva e finisce per terra, ma il danese decide di aspettarlo. Tadej lo raggiunge e gli stringe la mano, ringraziandolo. Chapeau! Ma non è finita, ai -5 l’inferno dell’Hautacam (13,6 km al 7,8% con punte del 12%): i due campioni riprendono Van Aert e si giocano con lui la vittoria in un luogo epico del ciclismo, qui dove il 24 luglio del 2014 Nibali realizzò l’impresa più importante della sua carriera, di quelle che valgono un Tour. Ma Pogacar non c’è più, e perfino Van Aert deve inchinarsi al nuovo re di questa 109^ edizione della Grande Boucle, che conquista anche la maglia a pois. Non sono partiti Chris Froome e Damiano Caruso, entrambi positivi al Covid. Venerdì la Castelnau-Magnoac-Cahors, di 188.5 chilometri, adatta ai velocisti. LEGGI TUTTO

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    Tour de France: Pogacar vince la 17^ tappa, Vingegaard ancora in maglia gialla

    Che spettacolo sui Pirenei: Tadej Pogacar ha la meglio in volata su Jonas Vingegaard e vince la 17^ tappa della Grande Boucle, ma il danese non molla di un centimetro e mette le mani sulla 109^ edizione di questo Tour, mantenendo gli oltre 2 minuti sullo sloveno campione in carica. La prima parte dello stage è stata caratterizzata dalla fuga di Alexey Lutsenko e Thibaut Pinot, che è passato per primo sia sul mitico Col d’Aspin (12 km al 6,5%) che sull’Hourquette d’Ancizan (8,2 km al 5%). Il francese e il kazako resistono fino ai -30 dal traguardo, quando comincia un’altra corsa, con le ‘star’ di questo Tour che si prendono la scena. Sulla vetta del Col Val Louron-Azet si accende il duello tra Vingegaard e Pogacar, spalleggiato dal super lavoro del compagno Brandon Mcnulty, che chiude alle spalle dei magnifici due. Giovedì la Lourdes-Hautacam di 143,5 km, l’ultima tappa di montagna del Tour: con il Col d’Aubisque (16,4 km al 7,1%), il Col de Spandelles (10,3 km all’8,3%) e l’ascesa finale all’inferno dell’Hautacam: 13,6 km al 7,8% con punte del 12%.  LEGGI TUTTO

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    Tour de France, Houle vince la 16^ tappa. Vingegaard resta in maglia gialla

    Il canadese Hugo Houle ha vinto per distacco la 16/a tappa del Tour de France, Carcassonne-Foix di 176, 5 km. Al secondo posto, staccato di quasi un minuto, il francese Valentin Madouas, che ha battuto in volata l’altro canadese Michael Woods, compagno di squadra di Houle nell’Israel Premier Tech. Houle, visibilmente commosso già prima di tagliare il traguardo, ha prima tirato fuori dalla maglietta una catenina con un’immagine e poi ha indicato il cielo per dedicare la vittoria, la terza in carriera e la prima in Europa, al fratello Pierrick, ucciso dieci anni fa, mentre faceva jogging, da un automobilista che guidava ubriaco. In una giornata contrassegnata dal grande caldo, ottima prova della Israel che ha messo in atto la strategia vincente per conquistare la seconda tappa in questa Grand Boucle, dopo quella conquistata da Simon Clarke ad Arenberg. Decisivo l’attacco di Houle sul Mur de Péguère, quando ha staccato tutti lanciandosi verso la vittoria. Gli uomini di classifica si controllano, con Pogacar che ha provato tre volte ad attaccare senza successo la maglia gialla Vingegaard a 50 km dal traguardo sul Port de Lers, due volte in salita e una in discesa. Il danese però si è limitato a controllare senza grossi problemi, aiutato anche dal compagno di squadra Van Aert. La classifica generale resta quindi al momento invariata nelle prime tre posizioni, con il danese che conserva 2’22” sullo sloveno e 2’43” sul britannico Thomas. Da domani le tappe che decideranno il Tour, con le due frazioni sui Pirenei e poi la cronometro prima della passerella sugli Champs Elysées LEGGI TUTTO