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    Ciclismo, lascia anche Philippe Gilbert: la Parigi-Tours la sua ultima corsa

    Non solo Nibali e Valverde. Domenica lascerà il ciclismo, almeno quello nei panni dell’atleta, il belga Philippe Gilbert, 40 anni e professionista da 19, campione del mondo in linea nel 2012. Abbandona l’attività agonistica correndo la Parigi-Tours, e spiega di aver scelto proprio questa  corsa “perché qui, nel 2008, ha colto la mia prima vittoria importante. Sono un privilegiato ad aver avuto la possibilità di lasciare correndo proprio qui. Ricordo quel giorno, quando vinsi, e l’emozione che provai, all’epoca la Parigi-Tours faceva parte del circuito di Coppa del Mondo. E poi la vinsi correndo per un team francese (La Française des Jeux ndr) e agli ordini di Marc Madiot e ricordo anche la sua felicità: fu un cosa incredibile”.  80 vittorie, tra cui 5 “Monumento” (un Giro delle Fiandre, una Parigi-Roubaix, una Liegi-Bastogne-Liegi e due volte il Lombardia) e un Mondiale, Gilbert come vuole essere ricordato? “Vorrei essere ricordato come un corridore che dava spettacolo – dice Gilbert -. Non c’è niente di più bello che vincere correndo in quel mondo, attaccando, un po’ come ha fatto quest’anno Remco Evenepoel. Io il ciclismo lo concepisco così, e la gente ama i ciclisti che prendono dei rischi, compreso anche quello di perdere”. In cosa è cambiato il ciclismo negli ultimi venti anni? “In molte cose – risponde -, tipo i materiali, le date, il modo di correre. E poi anche che prima c’erano un paio di neoprofessionisti per squadra, adesso ce ne sono anche cinque o sei. E ci sono atleti che passano al professionismo molto persto,a ncora da juniores, come Evenepoel e Pogacar. In gara tutto ciò si vede, perché alcuni corrono ancora come nelle gare juniores. Si vedono corse meno ‘controllate’ e più ‘attaccanti’. È divertente, e bello da vedere”.  LEGGI TUTTO

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    Giro d'Italia 2023, svelate le prime tappe: partenza il 6/5 con una cronometro in Abruzzo

    “Grande partenza dal mare fino si contrafforti dell’Appennino, un Giro d’Italia che toccherà tutte le province dell’Abruzzo”, così Mauro Vegni direttore del Giro d’Italia Ha introdotto all’Aquila la Gran Partenza in Abruzzo del Giro d’Italia 2023 prevista per 6 maggio dalla Costa dei Trabocchi a Fossacesia in provincia di Chieti. La presentazione precede quella di tutte le tappe previste a ottobre è stata organizzata dalla Regione Abruzzo, attore principale di questa impresa.

    Per la seconda volta nella storia, dopo quella del 2001, la Corsa Rosa partirà dalla Regione Abruzzo. La prima e la seconda tappa si svolgeranno interamente sul territorio, la terza, con partenza da Vasto, si dirigerà verso Sud mentre la settima farà ritorno in Abruzzo terminando ai 2135 metri del Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore). Alla presentazione sono intervenuti i ciclisti abruzzesi della Trek-SegafredoTruck Giulio Ciccone e Dario Cataldo il primo originario di Chieti e il secondo di Miglianico (CH).

    In partenza ci sarà una cronometro individuale di 18.4 km sulla Costa dei Trabocchi da Fossacesia Marina (quasi interamente sulla pista ciclabile) ad Ortona. La seconda frazione sarà adatta ai velocisti e porterà il gruppo da Teramo a San Salvo (7 maggio). Il giorno successivo la carovana saluterà l’Abruzzo con una tappa che partirà da Vasto con direzione Sud prima di rientrare sul territorio venerdì 12 maggio con la settima frazione che si concluderà sul Gran Sasso d’Italia (Campo Imperatore). Per il quarto anno di fila l’Abruzzo ospiterà un arrivo in salita. Da notare che nelle ultime due occasioni il vincitore di tappa, nel 2021 Egan Bernal a Campo Felice e nel 2022 Jai Hindley sul Blockhaus, si è anche aggiudicato il Giro d’Italia.

    “Un prologo sulla costa dei Trabocchi è qualcosa di speciale perché io lì mi ci alleno tutti i giorni, qualcosa di incredibile a livello emotivo”, dice Cataldo. “Mi godrò il tempo e le strade su questa crono”, dice scherzando lo scalatore Ciccone, sottolineando: “Una partenza dalla costa dei trabocchi è un sogno che si avvera per noi ciclisti abruzzesi”. LEGGI TUTTO

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    Giro di Lombardia, Nibali e Valverde all'ultima gara della carriera

    Sarà un’edizione molto speciale del Lombardia quella che si svolgerà sabato 8 ottobre con partenza da Bergamo e arrivo a Como dopo 253 km. Due grandissimi campioni, che hanno fatto la storia del ciclismo, chiuderanno la carriera nell’ultima Classica Monumento della stagione: Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde. L’italiano, uno dei pochissimi corridori a poter vantare un successo in tutti e tre i grandi giri, ha conquistato la classica delle foglie morte in due occasioni, nel 2015 e nel 2017. Partenza prevista da Bergamo e arrivo a Como dopo 253 km. Negli ultimi 60 chilometri in sequenza si affronteranno il Ghisallo, il San Fermo della Battaglia, il Civiglio, ancora il San Fermo prima del traguardo sul Lungolago di Como.

    Nibali: “Proverò a vincere la mia ultima corsa”
    “Per me sarà una grande emozione e un grande onore chiudere al Lombardia che è una delle corse che ho amato di più nella mia carriera. Ricordo le vittorie di Bettini e Cunego nei miei primi anni da pro e sognavo un giorno di conquistare questa Monumento. Ci sono già riuscito due volte e sabato 8 ci riproverò ancora in quella che sarà la mia ultima corsa. Sono uscito bene da La Vuelta e ho delle buone sensazioni”.  LEGGI TUTTO

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    Mondiali di ciclismo, Van der Poel multato in Australia per l'aggressione in hotel

    Il corridore olandese Mathieu van der Poel si è dichiarato colpevole per aver aggredito due ragazze adolescenti in un hotel di Sydney ed è stato multato di 1.500 dollari australiani (1.010 euro). Il processo, inizialmente previsto per martedì, è stato anticipato di un giorno. L’olandese era stato fermato la notte prima della gara su strada dei Mondiali di ciclismo a Wollongong, dove era uno dei grandi favoriti, dopo un alterco con due ragazze, colpevoli di disturbare il suo sonno . Dopo aver iniziato la gara, van der Poel si era ritirato dopo una trentina di chilometri anche a causa dello stress e della stanchezza accumulata duranta la nottata. Secondo quanto riportato dai media olandesi, il nipote di Raymond Poulidor è stato punto per essersi fatto “giustizia da solo”, senza avvertire la security. Van der Poel, a cui non è stato ritirato il passaporto e che ha potuto dunque lasciare l’Australia, non potrà più entrare nel Paese per i prossimi tre anni.  LEGGI TUTTO

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    Mondiali ciclismo 2022, la prova in linea maschile in diretta LIVE

    Circa 80 km al traguardo e 16 corridori in fuga, scattati nelle prime fasi della gara: Samuele Battistella (Italia), James Fouché (Nuova Zelanda), Michael Kukrle (Repubblica Ceca), Emils Liepins (Lettonia), Ben O’Connor (Australia), Pavel Sivakov (Francia), Pieter Serry (Belgio), Scott McGill (Stati Uniti), Lukasz Owsian (Polonia), Simon Pellaud (Svizzera), Guy Sagiv (Israele), Nicolas Sessler (Brasile), Jaka Primozic (Slovenia), Juraj Sagan (Slovacchia), Luke Plapp (Australia), Pier-André Coté (Canada).  LEGGI TUTTO

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    Van der Poel fermato dalla polizia per una lite: out dopo 30 km ai Mondiali di ciclismo

    Clamoroso a Wollongong: Mathieu Van Der Poel, il grande favorito nella prova in linea dei Mondiali di ciclismo scattata da qualche ora nella cittadina australiana, è stato costretto al ritiro dopo una notte a dir poco movimentata, trascorsa alla stazione di polizia. Il campione olandese è stato fermato e trattenuto al commissariato di Kogarah a causa di una lite con due ragazze di 13 e 14 anni, che lo avrebbero infastidito con urla e schiamazzi nei corridoi dell’hotel alla vigilia dell’appuntamento iridato. Denunciato per aggressione dai genitori delle due adolescenti, il corridore della Alpecin-Deceuninck è stato prelevato da alcuni agenti e interrogato sull’accaduto, punito con il ritiro del passaporto e chiamato a comparire martedì prossimo a Sydney davanti al giudice. Rilasciato su cauzione soltanto alle 4 del mattino, è tornato in albergo ma non ha praticamente chiuso occhio, non certo il modo migliore per affrontare un Mondiale.

    Van der Poel: “C’è stata una piccola discussione”
    L’olandese ha confermato l’alterco al network belga Sporza. “Sono andato a letto presto e dei giovani hanno iniziato a bussare in continuazione ad ogni porta del corridoio dove era la mia stanza. Dopo un po’ la cosa mi ha stufato e ho chiesto di smettere, anche se non proprio gentilmente. C’è stata una piccola discussione. A quel punto è stata chiamata la polizia e sono stato portato via. Sono tornato in camera alle quattro del mattino, un disastro”. In carriera il classe 1995 ha vinto l’Amstel Gold Race 2019, il Giro delle Fiandre 2020 e 2022, la Strade Bianche 2021, una tappa al Tour de France 2021 ed è stato maglia rosa all’ultimo Giro d’Italia per tre giorni dopo la vittoria nella prima tappa di Budapest-Visegrád. LEGGI TUTTO