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    Rebellin, autopsia conferma morte per schiacciamento del camion. Venerdì i funerali

     E’ stata effettuata nel pomeriggio di giovedì nell’ospedale di Vicenza, dall’anatomopatologo Vito Cirielli, l’autopsia di Davide Rebellin, l’ex campione vicentino 51enne morto il 30 novembre scorso a Montebello Vicentino dopo essere stato travolto da un autocarro mentre si allenava con la sua bicicletta. Le indicazioni che trapelano dall’esame, effettuato davanti ai periti di parte dall’anatomopatologo Vito Cirielli, confermano il decesso per schiacciamento. Esclusa, dunque, l’ipotesi di un malore. E’ in seguito arrivato anche l’atteso nulla osta della Procura di Vicenza per poter svolgere i funerali, che si terranno venerdì mattina nel Duomo di Lonigo. A uccidere Rebellin, secondo quanto accertato dal pm Claudia Brunino, sarebbe stato un tir con targa tedesca il cui autista è fuggito senza prestare soccorso. Il ciclista azzurro in carriera aveva vinto tra le altre cose Amstel, Liegi-Bastogne-Liegi, Tirreno-Adriatico, Parigi-Nizza e per tre volte la Freccia Vallone.  LEGGI TUTTO

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    Van der Poel assolto in appello per il litigio con due ragazze alla vigilia dei Mondiali

    Mathieu Van der Poel è stato assolto in appello dal tribunale di Sydney nella vicenda di cui era stato spiacevole protagonista a poche ore dal via dei Mondiali di ciclismo di Wollongong, in Australia. Il ciclista olandese, tra i favoriti alla vigilia per la maglia iridata, era stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia locale, accusato di aver litigato e aggredito due adolescenti di 13 e 14 anni nel suo hotel a Brighton Beach. Le due ragazze avevano bussato continuamente alla porta della camera del nipote di Raymond Poulidor, che aveva reagito inseguendole e insultandole. VDP era stato arrestato e rilasciato dalla polizia, aveva preso il via alla gara in linea, ritirandosi dopo pochi chilometri. Un giudice lo aveva condannato in primo grado a una multa di 1500 dollari australiani e al divieto di ingresso nel Paese per 3 anni. 

    La sentenza in appello: “Ciclista provocato in modo irritante”
    Il giudice in appello ha annullato la prima sentenza. Van der Poel è stato provocato in modo “irritante e invasivo” da parte delle due ragazze, che hanno tenuto comportamenti “insensati e senza controllo”, come riporta il “Daily Telegraph”. “Non aveva bisogno di convincere nessuno, è un professionista e un ciclista modello. E’ molto importante che queste accuse siano decadute”, ha spiegato a “NewsWire” l’avvocato dell’olandese, Michael Bowe. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Pogacar a Sky: “Nel 2023 voglio riprendermi il Tour de France”

    E’ stata svelata la Maglia Rosa che sarà protagonista al prossimo Giro d’Italia: caratterizzata da uno stile moderno e digitale, rappresenta l’era contemporanea, contraddistinta dalla velocità e da un’incessante evoluzione tecnologica. La corsa al via il prossimo 6 maggio dall’Abruzzo, con arrivo il 28 a Roma
    GIRO 2023: PERCORSO E TAPPE LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Giro d'Italia: svelata la Maglia Rosa per il 2023. FOTO

    E’ stata svelata la Maglia Rosa che sarà protagonista al prossimo Giro d’Italia: caratterizzata da uno stile moderno e digitale, rappresenta l’era contemporanea, contraddistinta dalla velocità e da un’incessante evoluzione tecnologica. La corsa al via il prossimo 6 maggio dall’Abruzzo, con arrivo il 28 a Roma
    GIRO 2023: PERCORSO E TAPPE LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour de France 2024: l'ultima tappa sarà una crono Monaco-Nizza

    Il Tour de France 2024 si concluderà con una cronometro individuale dal Principato di Monaco a Nizza. A comunicarlo è stata l’Aso, che organizza la corsa. Nei giorni scorsi era stata ufficializzata la sede di arrivo della ‘grande boucle’, Nizza, che aveva spodestato Parigi per la prima volta nella storia. La Capitale, in quelle settimane, sarà impegnata nei preparativi per i Giochi Olimpici. Il 21 luglio, dunque, Monaco ospiterà una tappa del Tour per la settima volta, la prima dal 2009 quando nella crono che segnava il Grand Départ, si impose Fabian Cancellara.  LEGGI TUTTO

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    “I grandi campioni del ciclismo”, il libro che racconta la storia da Coppi a Ganna

    Come mai tante persone seguono e praticano con passione il ciclismo? Perché è uno sport in cui si fatica e ci si misura innanzitutto con sé stessi, con traguardi che sembrano non arrivare mai e che appaiono irraggiungibili. Il libro “I grandi campioni del ciclismo” (Newton Compton Editori, 2022), scritto dai giornalisti Alberto Pontara e Claudio Barbieri, raccoglie i profili dei ciclisti che hanno lasciato un segno tangibile in quello che da tutti è considerato lo sport epico per eccellenza. C’è chi ha vinto tutto, ma c’è anche chi non ha vinto nulla o quasi, scrivendo lo stesso la storia. Perchè il ciclismo è fatto di storie gloriose, talvolta di riscatto, altre di orgoglio, altre ancora di dignità. È fatto di cadute, quelle che danneggiano il fisico e che possono compromettere una carriera, ma anche quelle che rischiano di mettere in discussione la stessa credibilità di uno sport. Purtroppo anche di tragedie che lasciano sgomenti. Ma, senza ombra di dubbio, il protagonista assoluto è il talento. Quello di fronte al quale ci si può solo emozionare e togliere il cappello. 

    Da Coppi-Bartali a Ganna, centoventi anni di emozioni
    In oltre centoventi anni di storia, il ciclismo ha donato emozioni incredibili, frutto di imprese e rivalità, di campioni e colpi di scena. Coppi e Bartali hanno riscritto il concetto di “nemici” nel mondo dello sport, in un’Italia a cavallo della guerra. La Francia si è divisa tra il bello e vincente Anquetil e il brutto e perdente, Poulidor. Moser e Saronni hanno litigato, diviso, acceso le folle. C’è chi è andato controcorrente, come Alfonsina Strada, autentica pioniera del movimento sportivo femminile e chi ha tradito la fiducia del mondo, come Lance Armstrong. E poi quelli che non ci sono più: Ocaña, Casartelli, Scarponi e uno dei più amati di sempre, Marco Pantani. Questo libro ritrae i grandi campioni che hanno scritto la storia di questo sport in sella alle loro biciclette, dagli “eroici” primi corridori ai miti come Binda, Coppi, Bartali e Merckx. Da Bugno a Bettini, passando per Fignon, LeMond, Indurain, Froome e Nibali. Fino ai giorni nostri, con la tecnologia a supportare nuovi talenti pronti a lasciarci senza fiato, come Pogacar, Evenepoel e il nostro Ganna. Ogni profilo è accompagnato dal titolo di una canzone, una sorta di playlist con cui accompagnare la lettura di imprese e sconfitte, di cadute e risalite. Storie di atleti e di persone che, in sella a una bicicletta, hanno segnato la storia dello sport, tra emozioni e grandi traguardi.  LEGGI TUTTO

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    Morte Rebellin, individuato in Germania il camionista investitore

    E’ stato individuato il camionista responsabile dell’investimento mortale dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin. Si tratterebbe di un cittadino tedesco di 50 anni, individuato grazie alla collaborazione tra carabinieri e polizia tedesca. Dopo l’incidente, avvenuto il 30 novembre, l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce. E’ stato denunciato a piede libero, ma non posto in stato di fermo, perchè il codice tedesco non prevede il reato di omicidio stradale. Mercoledì scorso Rebellin era in sella alla sua bicicletta quando è stato urtato e travolto da un camion, nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello Vicentino. Il camionista aveva proseguito la sua corsa: al vaglio degli inquirenti, tra le altre cose, la volontarietà a o meno di abbandonare il luogo dell’incidente. Rebellin, veronese, aveva vinto in carriera, tra l’altro, una Amstel Gold Race, tre edizioni della Freccia Vallone, ed una tappa del Giro d’Italia. Argento ai Giochi di Pechino, la medaglia gli fu poi revocata per una positività al doping.  LEGGI TUTTO