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    Giro d’Italia, presentata la maglia rosa del 2025 a Verona

    A Verona è stata presentata la maglia rosa del 2025. “La maglia rosa è un’icona del mondo sportivo italiano. Siamo orgogliosi di poter rafforzare il lancio di Luman attraverso una sponsorizzazione di tale prestigio. Mantenendo saldi la sua specializzazione e il suo dna di qualità e comfort, il brand si rinnova per riscrivere il futuro dell’underwear maschile. La maglia rosa è il primo e deciso passo di questo ambizioso percorso e siamo sicuri ci garantirà soddisfazioni e grandi emozioni”. Matteo Veronesi, membro del board Oniverse, non nasconde l’entusiasmo alla presentazione della maglia rosa griffata dal gruppo scaligero. 

    Cunego: “La maglia rosa ti entra dentro”
    A suggellare la presentazione del nuovo simbolo del primato della corsa a tappe italiana chi il Giro lo ha vinto nel 2004, il veronese Damiano Cunego. “La maglia rosa è qualcosa che ti entra dentro. È la maglia che ogni corridore sogna, quella che cambia la tua carriera e il modo in cui vivi il ciclismo. Essere qui a Verona, la mia città, per celebrare il lancio della versione 2025 è davvero emozionante”. LEGGI TUTTO

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    Freccia Vallone, Pogacar vince la classica delle Ardenne. La classifica

    La Freccia Vallone è di nuovo di Tadej Pogacar. Due anni dopo la prima volta, lo sloveno torna a vincere il secondo round del Trittico delle Ardenne. E stavolta lo fa da dominatore assoluto, con un’azione sbalorditiva sul Muro di Huy. Partito a 500 metri dal traguardo, Pogacar ha staccato tutti i rivali senza mai alzarsi sui pedali. Imprendibile per tutti, in una giornata in cui era atteso il testa a testa con Remco Evenepoel. Alla fine, però, il belga si è dovuto accontentare del nono posto, arrivato all’arrivo con 16 secondi di ritardo su Pogacar. Alla sesta vittoria stagionale (la terza gara di un giorno dopo la Strade Bianche e il Giro delle Fiandre), il campione del mondo ha finalizzato uno splendido lavoro di squadra da parte della UAE Emirates. Il team ha lavorato al meglio per Pogacar, con il forcing finale iniziato già a 8 km dal traguardo sulla Cote de Cherave per allungare il gruppo. Nel finale ci ha pensato lo sloveno che ha chiuso con 10 secondi di vantaggio sul francese Kevin Vauquelin, secondo davanti a Tom Pidcock. Non è arrivato al traguardo, invece, il danese Skjelmose: vincitore domenica scorsa della Amstel Gold Race, il corridore della Lidl-Trek è caduto a 40 km dal traguardo in prossimità di uno spartitraffico e ha abbandonato la gara.

    Pogacar: “Alla Liegi proverò a vincere ancora”

    “Vincere di nuovo qui è una bella sensazione, con questo finale duro e su questa bellissima salita – ha spiegato Pogacar dopo la gara – È stata dura anche per il meteo, ma averla chiusa con una vittoria significa molto. Abbiamo corso molto bene come squadra, seguendo il piano che avevamo”. Adesso per Pogacar c’è nel mirino la Liegi-Bastogne-Liegi, in programma domenica: “Saremo praticamente la stessa squadra: proveremo a fare un’altra grande gara e cercare di vincere ancora”.  LEGGI TUTTO

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    Tour of the Alps, Marco Frigo vince la terza tappa

    Sorride ancora all’Italia il Tour of Alps. Nella terza tappa, 145,5 Km da Vipiteno-Racines a San Candido, ad alzare le braccia al cielo dopo una lunga fuga è Marco Frigo, al suo primo successo da professionista. Il corridore della Israel Premier Tech, in fuga fin dall’inizio, ha lasciato i compagni ai -50 sul  Passo Furcia, gestendo nel finale il vantaggio e arrivando al traguardo con 19” sugli uomini di classifica. Sul podio di giornata anche Hindley e Gee, con Giulio Ciccone (vincitore della prima frazione a San Lorenzo Dorsino) 4° e Damiano Caruso 7°. Invariata la classifica generale, con l’abruzzese della Lidl-Trek che paga 41” dall’australiano Storer.   LEGGI TUTTO

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    Tour of the Alps, Giulio Ciccone vince la prima tappa

    Il Tour of the Alps inizia con buone notizie per il ciclismo azzurro: a vincere la prima tappa è stato infatti Giulio Ciccone. Il capitano della Lidl-Trek ha sfruttato il grande lavoro della squadra e ha battuto in volata, nella prima tappa da San Lorenzo Dorsino a San Lorenzo Dorsino di 148,5 km, Felix Gall e Paul Seixas, entrambi della Decathlon AG2R. Buona anche la prova di Mattia Bais del Team Polti che ha provato l’azione solitaria ma è stato ripreso nel finale. Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), invece, ha chiuso 19º a 15” dal vincitore. Prima della partenza è stato osservato un minuto di silenzio per la morte di Papa Francesco: “In segno di rispetto della grave perdita per tutto il mondo religioso e civile, l’intera carovana del Tour of the Alps ha tributato un minuto di silenzio prima dell’avvio della frazione inaugurale” fanno sapere gli organizzatori che hanno precisato che la corsa ciclistica “rispetterà un tono di sobrietà, con l’assenza di animazione musicale, e un minuto di silenzio alla partenza di tutte le cinque frazioni” LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Amstel Gold Race 2025 a Skjelmose: il danese batte Pogacar ed Evenepoel

    Un’altra corsa spettacolare in questo 2025 che ci sta abituando davvero troppo bene: il trittico delle Ardenne (Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi) non poteva iniziare meglio. La Amstel Gold Race 2025 ha regalato emozioni, colpi di scena e un vincitore a sorpresa, dimostrando che anche il più forte di tutti può essere battuto sul suo terreno. La gara si è accesa negli ultimi 50 km: ai -48 è il francese Alaphilippe ad aprire le danze con uno scatto a cui risponde subito Pogacar. Lo sloveno qualche chilometro più tardi, ai meno 42, rimane da solo, troppo alto il suo ritmo per il pur generoso Alaphilippe. A quel punto il copione sembra rispettato e destinato ad avere il solito finale, con lo sloveno a braccia alzate dopo un arrivo solitario. Ma questa volta la ribellione alla consueta sceneggiatura è rabbiosa. Il primo a reagire è Mattias Skjelmose. Il danese della Lidl-Trek scatta sul Keutenberg a meno 31 km dal traguardo. Ai meno 26 parte la progressione di Remco Evenepoel che dopo un paio di chilometri raggiunge Skjelmose e lo invita a proseguire insieme nell’inseguimento del campione del mondo. Una forma davvero strepitosa quella del belga (tornato dopo l’incidente del 3 dicembre scorso e subito vittorioso alla Freccia del Brabante lo scorso venerdì) che ha condotto una rincorsa tutta di grinta e potenza. A 8 chilometri dal traguardo Pogacar viene ripreso, lo sloveno vede arrivare i due e a quel punto la corsa ha cambiato copione e il finale è tutto da scrivere. Si decide sul terzo e ultimo passaggio sul Cauberg. I tre si studiano, ai meno 250 metri è Evenepoel a lanciare la volata: Pogacar lo supera ma di fianco a lui sbuca Mattias Skjelmose che lo batte di poco meno di mezza ruota. Uno sprint mozzafiato con un vincitore a sorpresa: Skjelmose ha infatti vinto battendo due fenomeni assoluti di questa epoca del ciclismo come Pogacar ed Evenepoel. La volata degli inseguitori la vince invece Van Aert, che ancora una volta raccoglie un quarto posto, ormai si è perso quasi il conto dei piazzamenti di Wout in stagione e una vittoria del belga in una classica manca ormai da 15 mesi. Sembra essere entrato in un avvitamento sportivo, dal quale speriamo si riesca a liberare, perché Van Aert, oltre a essere un personaggio positivo, è un campione che merita di risollevarsi al più presto. Re Tadej viene battuto per la terza volta in stagione dopo Sanremo e Roubaix. Le prime due volte da un super fenomeno come van der Poel che in quelle gare è il vero uomo da battere. Questa volta Pogacar ha perso su un terreno più suo, e questa è una notizia. C’entra, e molto, il ritorno di Remco Evenepoel: il belga mancava e la sua presenza è stata determinante per tenere viva la corsa, difficile dire se Skjelmose da solo ce l’avrebbe fatta a riprendere lo sloveno. Godiamoci l’incredulità del giovane danese dopo aver avuto la certezza di aver battuto allo sprint il più forte corridore di questa età dell’oro. Ma Skjelmose, della scuderia Lidl-Trek guidata da Guercilena, se la merita tutta la birra sul podio, per come ha interpretato la corsa, per aver intuito la possibilità dell’insegumento e per come ha preparato (poco prima della “flamme rouge” si è stretto i boa delle scarpe per prepararsi al meglio) e poi condotto in modo perfetto la volata finale. Noi, spettatori appassionati, siamo pronti alle prossime sfide: ma adesso, dopo questi primi due mesi di corse pazzesche, le aspettative sono ancora più alte, quasi vertiginose. Così come abbiamo una certezza: Pogacar vorrà subito la rivincita, un fuoriclasse come lui la sta già sicuramente progettando.

    Skjelmose, la dedica al nonno
    Il danese a fine gara ha vissuto sentimenti davvero forti. Prima l’incredulità quando ha capito di aver vinto allo sprint contro Pogacar. Poi l’emozione si è sciolta in pianto per il ricordo del nonno morto poco più di un mese fa: “”Non ci credevo quando ho superato Pogacar. Pensavo che ci fosse qualcosa che non andasse. Ho perso mio nonno poco più di un mese fa e volevo davvero dargli una vittoria e questa è per lui.” LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Evenepoel vince la Freccia del Brabante: risultati e classifica

    Al rientro dopo l’infortunio dello scorso dicembre, Evenepoel vince la Freccia del Brabante battendo in volata Van Aert dopo una fuga di 50 km. Terzo posto al portoghese Morgado. Nella gara femminile vince Elisa Longo Borghini
    CALENDARIO CICLISMO

    Remco Evenepoel è tornato. Alla prima gara stagionale dopo il brutto infortunio dello scorso 3 dicembre, il campione olimpico ha conquistato la Freccia del Brabante, gara che precede il trittico delle Ardenne. Una splendida vittoria del belga della Soudal Quick-Step al termine di una lunga battaglia con Wout Van Aert, bruciato in volata sul traguardo di Overjise. I due sono partiti all’attacco a 50 km dal traguardo al primo passaggio sul Moskesstraat (con loro anche Joseph Blackmore, poi staccatosi ai -18km) e sono rimasti ruota a ruota fino alla volata finale che ha premiato Evenepoel. Terzo posto, invece, per il portoghese Antonio Morgado. 

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    Evenepoel, dall’infortunio alla gioia
    La fine di un incubo per il 25enne di Schepdaal che lo scorso 3 dicembre aveva riportato fratture multiple dopo aver sbattuto contro la portiera aperta di un furgone. “La strada è stata dura e complicata, ho dubitato seriamente del mio futuro” raccontava Evenepoel che non vinceva una gara in linea da 258 giorni, quando conquistò l’oro olimpico a Parigi sotto la Tour Eiffel. 

    Freccia del Brabante, l’ordine d’arrivo

    Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) 3h35’14”
    Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike) st
    Antonio Morgado (UAE Team Emirates XRG) +27”
    Alex Aranburu (Cofidis) st
    Eduard Prades (Caja Rural-Seguros RGA) st
    Fabio Christen (Q36.5) st
    Neilson Powless (EF Education-EasyPost) st
    Thomas Silva (Caja Rural-Seguros RGA) st
    Milan Menten (Lotto) st
    Tibor Del Grosso (Alpecin-Deceuninck) st

    Longo Borghini trionfa nella prova femminile
    Al femminile, invece, arriva la vittoria di Elisa Longo Borghini. Al rientro dopo la violenta caduta al Giro delle Fiandre in cui aveva riportato una commozione cerebrale, la 33enne piemontese è arrivata in solitaria al traguardo di Overjise grazie all’attacco a 10 km dal traguardo. Quarto posto per un’altra azzurra, Eleonora Gasparrini. Per Longo Borghini è il secondo successo consecutivo alla Freccia del Brabante, il terzo stagionale dopo l’UAE Tour e la Dwars door Vlaanderen.  LEGGI TUTTO

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    Evenepoel torna dopo un lungo infortunio: correrà la Freccia del Brabante 2025

    Il 2025 è iniziato da più di 100 giorni, ma non per tutti. Dopo un 2024 costellato dalla vittoria di due medaglie d’oro a Parigi (nelle prove in cronometro e in linea), Quest’anno Remco Evenepoel non aveva ancora partecipato a nessuna competizione a causa dell’infortunio rimediato lo scorso novembre: durante un allenamento il ciclista aveva colpito la portiera di un furgone aperta rimediando diverse fratture. Poi ieri sui social l’annuncio del suo ritorno: parteciperà alla Freccia del Brabante, la gara che si correrà in Belgio venerdì 18 aprile. Per lui sarà un test importante per capire non solo il suo stato di salute, ma anche le prospettive in ottica stagionale.

    Nelle parole del suo post Instagram si legge tutta la sofferenza per l’infortunio che l’ha tenuto lontano dalle gare per più di 100 giorni. Il ciclista ha ringraziato tutte le persone fondamentali per il suo recupero: dai suoi genitori allo staff medico. Ma le parole più belle le ha scritte per sua moglie: “Voglio solo dire che senza di te avrei probabilmente fermato la mia carriera. Posso solo dire che ti amo così tanto e grazie per quello che sei”.

    Evenepoel sul momento che sta vivendo ha spiegato: “Finalmente è arrivata la settimana del mio ritorno. Dopo giorni, settimane, mesi di attesa e attesa, posso finalmente guardare alle mie prime gare. La strada per arrivare dove sono ora è stata molto difficile e impegnativa. Sicuramente la battaglia più dura della mia vita finora. Mentalmente e fisicamente, posso onestamente dire che sono stato sottoterra e ho davvero dubitato molto del mio futuro”.

    La dinamica dell’infortunio
    L’incidente del due volte oro olimpico a Parigi era avvenuto nella mattinata del 3 dicembre a Oetingen nel Brabante fiammingo. Secondo quanto avevano riferito i media in Belgio, Evenepoel, in viaggio da solo, non era riuscito ad evitare la collisione con la portiera aperta di un furgone: il suo telaio dorato della sua bici si era spezzato in due a causa del forte impatto. Remco era stato trasportato in ospedale, perfettamente cosciente. Il giorno dopo l’incidente in un post lo stesso belga aveva spiegato l’entità dell’infortunio: “Ho riportato fratture alla costola, alla scapola, alla mano, contusioni ai polmoni e una lussazione della clavicola destra che ha causato la rottura di tutti i legamenti circostanti”. LEGGI TUTTO

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    Parigi Roubaix 2025, la gara di ciclismo in diretta live

    Si trovano quasi tutti concentrati nella seconda metà della corsa, dal km 95,8 fino all’ultimo a Roubaix, quasi in prossimità del traguardo. Eccoli tutti, con tanto di posizionamento lungo il percorso, lunghezza e stelline a certificare il grado di difficoltà (la fonte è il sito ufficiale della corsa, il massimo di difficoltà sono 5 stelline):30 : Troisvilles to Inchy (km 95,8 – 2,2 km) ***
    29 : Viesly to Quiévy (km 102,3 – 1,8 km) ***
    28 : Quiévy to Saint-Python (km 104,9 – 3,7 km) ****
    27 : Saint-Python (km 109,6 – 1,5 km) **
    26 : Vertain to Saint-Martin-sur-Ecaillon (km 116,7 – 2,3 km) ***
    25 : Verchaing-Maugré to Quérénaing (km 128 – 1,6 km) ***
    24 : Quérénaing to Artres (km 130,9 – 1,3 km) **
    23 : Artres to Famars (km 133,8 – 1,2 km) ***
    22 : Quérénaing to Maing (km 138,5 – 2,5 km) ***
    21 : Maing to Moncheaux-sur-Ecaillon (km 141,6 – 1,6 km) ***
    20 : Haveluy to Wallers (km 154,5 – 2,5 km) ****
    19 : Trouée d’Arenberg (km 163,9 – 2,3 km) *****
    18 : Wallers to Hélesmes (km 170 – 1,6 km) ***
    17 : Hornaing to Wandignies (km 176,8 – 3,7 km) ****
    16 : Warlaing to Brillon (km 184,2 – 2,4 km) ***
    15 : Tilloy to Sars-et-Rosières (km 187,7 – 2,4 km) ****
    14 : Beuvry to Orchies (km 194,1 – 1,4 km) ***
    13 : Orchies (km 199,1 – 1,7 km) ***
    12 : Auchy to Bersée (km 205,2 – 2,7 km) ****
    11 : Mons-en-Pévèle (km 210,6 – 3 km) *****
    10 : Mérignies to Avelin (km 216,7 – 0,7 km) **
    9 : Pont-Thibault à Ennevelin (km 220 – 1,4 km) ***
    8 : Templeuve – L’Epinette (km 225,4 – 0,2 km) *
    8 : Templeuve – Moulin-de-Vertain (km 226 – 0,5 km) **
    7 : Cysoing to Bourghelles (km 232,4 – 1,3 km) ***
    6 : Bourghelles to Wannehain (km 234,9 – 1,1 km) ***
    5 : Camphin-en-Pévèle (km 239,4 – 1,8 km) ****
    4 : Carrefour de l’Arbre (km 242,1 – 2,1 km) *****
    3 : Gruson (km 244,4 – 1,1 km) **
    2 : Willems to Hem (km 251,1 – 1,4 km) **
    1 : Roubaix (km 257,8 – 0,3 km) * LEGGI TUTTO