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    Ciclismo e doping, squalificata a 80 anni: un anno alla statunitense Gicquel

    Nuovo colpo, tra mille virgolette, per l’agenzia anti-doping statunitense (USADA), che ha squalificato per dodici mesi la ciclista Barbara Gicquel dopo un test positivo per il metiltestosterone, uno steroide anabolizzante. Piccolo particolare: la pistard americana ha 80 anni. La storia è del 2019. Gicquel aveva stabilito il nuovo record mondiale dei 500 metri in pista per la fascia d’età 75-79 anni, fermando i cronometri su un notevole 44″062. Dopo un controllo antidoping positivo, Gicquel ha ammesso di utilizzare un farmaco contenente metiltestosterone dal marzo 2005. Aveva in effetti presentato domanda per un’esenzione per uso terapeutico retroattivo (TUE) ma l’USADA non aveva accettato la sua domanda “perché la documentazione non ha affermato con certezza quale fosse la condizione medica che richiedeva l’uso di metiltestosterone”. Risultati cancellati e carriera verosimilmente terminata. All’incirca la stessa sorte capitata a Carl Grove, arzillo 90enne dell’Indiana beccato dall’USADA nel 2019 e squalificato per uso di epitrenbolone, una sostanza utilizzata nel culturismo per favorire l’aumento muscolare. Grove provò a difendersi con la trita giustificazione di una contaminazione alimentare, ma anche allora l’USADA fu inflessibile.   LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, tutti contro Evenepoel nel Lombardia di Ferragosto

    Nei suoi 115 anni di storia il Giro di Lombardia non s’era mai corso così presto (“record” di precocità precedente il 29 settembre, nell’edizione 2012) e mai in una stagione che non fosse quella delle sue proverbiali foglie morte. E invece il Lombardia, 231 km da Bergamo a Como, si svolgerà proprio a Ferragosto, piazzato nel cuore dell’estate dal coronavirus ma non rinnovato nei suoi contenuti tecnici, altissimi, che ne fanno probabilmente la Classica monumento più dura della stagione. Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo della Battaglia nei 64 km finali manderanno i corridori su e giù dal Lario, salite arcigne e picchiate severe, in piena tradizione.Una sfida tra generazioni, quasi vent’anni tra il più giovane e il più anziano al via, e il più giovane è anche il maggior favorito della corsa. Remco Evenepoel compirà 21 anni il prossimo 25 gennaio ma è già a un solo passo dalla doppia cifra stagionale di successi. Imbattuto nelle brevi corse a tappe alle quali ha partecipato (San Juan e Algarve prima del lockdown, e poi Burgos e Polonia) nel 2020, vittorie e distacchi da record, il belga ora si misura con la prima Classica monumento della carriera, con l’atteggiamento di sempre: «Io il nuovo Merckx? No, voglio essere il primo Evenepoel». La traccia che sta seguendo porta dritta alla storia.Ma gli avversari per il baby di Scheepdal, ex calciatore golosissimo di gelato alla stracciatella, non mancano. A partire da Vincenzo Nibali, vincitore nel 2015 e nel 2017, alla 13ma partecipazione «nella Classica che meglio mi si addice, anche se quest’anno, con sole cinque gare nelle gambe, le condizioni sono completamente diverse». Nella Trek-Segafredo, accanto al siciliano, il vincitore del 2019, l’olandese Bauke Mollema, e Giulio Ciccone.In una stagione nettamente bipartita tra Tour e Giro, con gli aspiranti alla Grande Boucle impegnati al Delfinato, il Lombardia raccoglie molti tra i futuri protagonisti della corsa rosa, a iniziare da Richard Carapaz e Jakob Fuglsang. Fa eccezione Fabio Aru, nel roster della Uae Emirates per il Tour, ma lo stesso al via di Bergamo. Prima della partenza verrà osservato un minuto di silenzio per le vittime lombarde del Covid. Divieto di pubblico alla partenza e all’arrivo e divieto di assembramenti di spettatori lungo il percorso. Dopo il Lombardia, il calendario vedrà i campionati nazionali (nel week-end 22-23 agosto) e poi il Tour (dal 29 agosto).Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, fuga e vittoria per Formolo al Delfinato

    Settanta chilometri di fuga solitaria e grande vittoria per il campione d’Italia Davide Formolo nella terza tappa del Criterium del Delfinato. Il corridore veronese ha scavalcato il Col de la Madeleine e la salita finale di Saint-Martin de Belleville, salvando 33″ di vantaggio sul gruppo guidato dalla maglia gialla Primoz Roglic. Si tratta del quarto successo in carriera per il 27enne delle Uae-Emirates, il primo in maglia tricolore, in pratica all’ultima occasione possibile: domenica 23 Formolo metterà in palio il titolo vinto un anno fa in val di Taro. Resta invariata nelle parti alte la classifica con Roglic che conduce con 14″ su Pinot (terzo di giornata), 20″ su Buchmann, 24″ su Guillaume Martin. Ancora in sofferenza nel finale Egan Bernal, che ha perso altri 9″ da Roglic e ora è 7° a 31″. 5 minuti di ritardo per Geraint Thomas, ancora alla deriva Chris Froome. Domani arrivo in salita a Megeve dopo cinque Gpm.Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Delfinato, Roglic mette tutti in fila sul Col de Porte

    Il prossimo Tour de France ha un favorito e non indossa la maglia nero-bordeaux del Team Ineos. Primoz Roglic ha dominato nella tappa con l’arrivo in salita sul Col de Porte, nella seconda frazione del Criterium del Delfinato. Lo sloveno della Jumbo-Visma è partito con un grande assolo ai 600 metri e ha staccato tutti di ruota con una progressione impressionante. Al secondo posto, a 8″, Thibaut Pinot, stesso tempo per Buchmann e Guillaume Martin. A 10″ Quintana, Lopez, Martinez, Landa, Porte e un affaticatissimo Bernal, incapace di tenere le ruote di Roglic. Irrisoria anzi la facilità con cui il capitano della Jumbo ha risposto all’unico tentativo di Bernal. Ora Roglic conduce in classifica con 12″ su Pinot, 14″ su Buchmann, 16″ su Bernal. Migliore degli italiani è Domenico Pozzovivo, 16° a 1’42”.Lungo tutta la salita del Porte, arrivo hors categorie, il classico forcing della Ineos, col lavoro nell’ordine di Van Baarle, Castroviejo, Kwiatkowski, Thomas e Sivakov, ha sfilacciato il gruppo dei migliori ma non ha messo in difficoltà né Roglic, né il suo gregario Kuss. Più in difficoltà invece gli altri due pezzi da novanta della Jumbo, Krujiswjik e Dumoulin, giunti staccati all’arrivo. Ma ancor più fragorosa la debacle di Chris Froome, incapace di entrare nella fila Ineos nel momento decisivo e rotolato a 8’32”. Le speranze di Tour, non di vincerlo ma anche solo di esserci, del keniano bianco sono al lumicino.Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Gran Piemonte al neozelandese Bennett. Delfinato, ancora Van Aert

    Vittoria neozelandese tra i vigneti del Gran Piemonte. A Barolo è George Bennett a prevalere per un pugno di metri, sotto il temporale, su Diego Ulissi. Il capitano odierno della Jumbo-Visma ha guadagnato il suo secondo successo in carriera scattando sulla salita di La Morra, a 8 km dall’arrivo. Un vantaggio di una ventina di secondi che si è poi rivelato decisivo nel finale, quando il gruppo gli si è avvicinato sull’ultimo strappo. Ulissi ha chiuso con lo stesso tempo, poi Mathieu Van der Poel a 4”. Ciccone 9° a 7”. Proprio sulla salita di La Morra Nibali ha provato a spianare la strada all’abruzzese. La prima risposta al siciliano è stata invece quella dell’ex rugbista Bennett, raggiunto da Moscon. Il trentino però ha perso le ruote di Bennett negli ultimi metri della salita. 21° a 31″ Aru, 35° a 1’26” Nibali. Sabato rivincita tra i protagonisti al Lombardia. “Questa è una vittoria veramente importante per me” ha spiegato Bennett, “ho solo due corse quest’anno in cui poter giocare le mie carte, questa e Il Lombardia. È fantastico vincere qui. Avevo paura che il percorso non fosse abbastanza duro ma i miei compagni hanno fatto un lavoro eccezionale e io ho attaccato al momento giusto, quando stava iniziando a piovere. Sono super felice”. Van Aert taglia il traguardo a braccia alzateCondividi   LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Jakobsen in piedi dopo la grande paura: sale in aereo e torna in Olanda

    Fabio Jakobsen è salito con le proprie gambe sull’aereo privato che dalla Polonia lo ha riportato in Olanda. L’immagine arriva dopo una settimana di paura per il velocista olandese della Deceuninck-Quick Step, vittima di una drammatica e spettacolare caduta in volata nella prima tappa del Giro di Polonia a Katowice il 5 agosto, causata dal connazionale Dylan Groenewegen che l’aveva stretto alle transenne. “Una settimana fa abbiamo temuto il peggio, ma sapere che ora Fabio possa tornare in Olanda è una notizia fantastica” ha annunciato Patrick Lefevere, general manager della Deceuninck-Quick-Step. Ricoverato in ospedale in coma farmacologico e operato per cinque ore, Jakobsen continuerà adesso la riabilitazione nell’ospedale di Leida. Jakobsen in ambulanza prima di salire sull’aereo che lo ha riportato in OlandaCondividi   LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, annullati i Mondiali di Aigle-Martigny

    Il ciclismo, ad oggi, non ha una sede per i campionati del mondo su strada 2020. I Mondiali di Aigle-Martigny, in programma dal 20 al 27 settembre, sono stati ufficialmente annullati. La decisione del governo federale svizzero di vietare assembramenti superiori alle 1000 persone fino almeno al 1° ottobre ha spinto gli organizzatori della manifestazione iridata alla decisione estrema. “Siamo tristi e delusi. Abbiamo lavorato duramente per quasi due anni per offrire un magnifico evento su un percorso straordinario. Nonostante i vincoli della pandemia COVID-19, abbiamo continuato a lavorarci. Siamo consapevoli che la situazione sanitaria nazionale e globale richiede misure precauzionali e abbiamo a cuore tutti coloro che sono stati colpiti dal virus”, hanno affermato Grégory Devaud e Alexandre Debons, co-presidenti del comitato organizzazione. Il cantone Vaud, quello di Aigle, è uno di quelli maggiormente colpiti dalla seconda ondata di contagi. “Con undici gare in otto giorni, gli obblighi di distanziamento sociale, di controllo dei flussi di pubblico e altre restrizioni significative rappresentano un ostacolo insormontabile” si legge nel comunicato ufficiale.Tutto da rifare allora per l’Unione Ciclistica Internazionale, che ora è costretta a cercare una sede alternativa o a dichiarare definitivamente annullata l’edizione 2020. In prima fila per sostituire gli svizzeri ci sarebbe una candidatura francese, nella zona della Savoia, non lontano dal confine con la confederazione elvetica. Una decisione verrà presa prima del 1° settembre. Ma il Mondiale potrebbe svolgersi in forma ridotta, con solo le gare (crono e prova in linea) elite maschili e femminili. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Giro Polonia: Evenepoel fa ancora centro con la benedizione del Papa

    CRACOVIA (Polonia) – Prima la benedizione del Papa, poi l’ultima tappa e la vittoria finale del ventenne fenomeno belga Remco Evenepoel. Si chiude così un Giro di Polonia contrassegnato dall’incidente iniziale che ha provocato il coma indotto al danese Jakobsen, ora in via di miglioramento. La quinta e ultima tappa, da Zakopane a Cracovia, città dove Giovanni Paolo II fu a lungo vescovo, si era aperta in mattinata con la benedizione di Papa Francesco, che dalla finestra del suo Angelus domenicale ha ricordato come la corsa fosse dedicata al centenario della nascita di Karol Wojtyla.Ballerini piazza lo sprint vincente a CracoviaPoi all’arrivo a Cracovia, dopo 188 Km, a piazzare lo sprint vincente è stato Davide Ballerini, compagno di squadra alla Deceuninck-QuickStep di Evenepoel, che ha preceduto sul traguardo Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e Alberto Dainese (Team Sunweb). Evenepoel, 20 anni, il ciclista più giovane di sempre ad aver vinto il Giro di Polonia, ha chiuso in testa la classifica generale con 1’52” sul danese Jakob Fuglsang e 2’28” sul britannico Simon Yates, con in quarta posizione Rafal Majka, seguito da Diego Ulissi, mentre Ballerini si è piazzato settimo in graduatoria. Per il giovane belga è il quarto successo in una corsa a tappe nel 2020, dopo la Vuelta San Juan e la Volta Algarve a febbraio, prima dello stop per la pandemia, e la Vuelta Burgos della settimana scorsa.Roglic vince il Tour de l’AinPrimoz Roglic vince il Tour de l’Ain. Terza e ultima tappa e secondo successo di fila per lo sloveno della Jumbo-Visma, solo al traguardo al termine dei 144,5 chilometri che portavano da St.Vulbas al Grand Colombier. Egan Bernal (Ineos) attacca sull’ultimo chilometro di salita, ma Roglic risponde e nei metri finali riesce anche a staccarlo di 4 secondi, prendendosi un’altra vittoria di tappa. Bernal chiude in classifica secondo a 18″, completa il podio a 28″ Nairo Quintana (Arkea-Samsic), terzo oggi anche sul Col du Grand Colombier. LEGGI TUTTO