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    Ciclismo, Uci: “Troppi incidenti, ci sarà una riforma sulla sicurezza”

    ROMA – Tanti, troppo incidenti nelle gare di ciclismo corse dopo il lockdown. E l’Uci annuncia provvedimento per la sicurezza, spiegando Lombardia, Delfinato, Polonia e Vallonia sotto inchiesta per possibili sanzioni dopo ‘non rispettate alcune misure fondamentali’.”L’Unione Ciclistica Internazionale è estremamente preoccupata per la sicurezza, con il moltiplicarsi di incidenti gravi da quando sono riprese le corse. Anche se i rischi fanno parte del nostro sport -si legge in una nota-, l’UCI non può tollerare il fatto che gli incidenti delle ultime settimane siano stati spesso il risultato del mancato rispetto delle norme di sicurezza che si applicano a tutti i giocatori di ciclismo su strada professionistico”.”Poiché la sicurezza rimane una responsabilità degli organizzatori, l’UCI ha immediatamente preso le misure previste dal regolamento dopo gli eventi verificatisi, in particolare, al Tour di Polonia, Il Lombardia, Critérium du Dauphiné e Tour di Vallonia. La nostra Federazione prosegue le indagini e non può escludere la possibilità di attuare procedure disciplinari. Notiamo che alcune misure di sicurezza fondamentali non sono rispettate anche se nuove misure con l’obiettivo di migliorare la sicurezza dei corridori durante le gare sono state introdotte alla riunione del Comitato Direttivo dell’UCI nel gennaio 2020 su richiesta dei corridori e in accordo con tutte le parti – corridori (CPA) , organizzatori (AIOCC) e squadre (AIGCP). Pertanto, fino alla fine della stagione, l’UCI rafforzerà ulteriormente le proprie ispezioni prima e durante le manifestazioni, insieme ai propri Consiglieri Tecnici, con l’obiettivo di garantire il più possibile la massima sicurezza degli atleti”. Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Europei: Kung oro nella crono. Italia: Cipressi e Milesi due bronzi tra gli juniores

    PLOUAY – Stefan Kung si aggiudica la medaglia d’oro al termine della cronometro Elite maschile ai campionati europei di ciclismo di Plouay 2020, in programma in Francia. Il ciclista che gareggia per la Svizzera è il più veloce a tagliare il traguardo in 30’18” conquistando il gradino più alto del podio.Affini, quinto, miglior italianoIl francese Remi Cavagna ottiene la medaglia d’argento, bronzo per il belga Victor Campenaerts. Erano due gli italiani in gara: a ottenere il risultato migliore è Edoardo Affini con il quinto posto dietro Alex Dowsett (Gran Bretagna) dopo il bronzo dello scorso anno, mentre Alexander Konychev finisce nelle retrovie. Assente, come è noto, il campione in carica Remco Evenepoel, protagonista suo malgrado di un grave incidente al Giro di Lombardia e dimesso soltanto oggi dall’ospedale.Donne, doppietta olandeseLa crono femminile è vinta dall’olandese Anna Van Der Breggen, che ha chiuso in 34’03″92, aggiudicandosi la medaglia d’oro. L’altra olandese nonché campionessa uscente Ellen Van Dijk conquista l’argento, mentre la svizzera Marlen Reusser sale sul gradino più basso del podio. L’unica azzurra in gara, Vittoria Bussi, è finita quinta nonostante fosse stata velocissimo nella prima metà di gara, dietro alla tedesca Lisa Brennauer.Bronzi per Carlotta Cipressi e Lorenzo MilesiLe soddisfazioni per l’Italia sono arrivate dalle categorie juniores. A conquistare la medaglia di bronzo nella prova a cronometro juniores sono stati Carlotta Cipressi e Lorenzo Milesi. Cipressi, 17 anni di Forlì, quest’anno campionessa italiana nell’inseguimento, è arrivata a 1’28” dall’olandese Elise Uijen e a 27″ dalla francese Squiban Maeva. Milesi, 18 anni di San Pellegrino Terme approdato al ciclismo solo pochi anni fa dopo aver iniziato la carriera sportiva nel calcio, ha chiuso a 18 secondi dal vincitore, il ceco Vacek Mathias ed a 14″ dal tedesco Marco Brenner. Nella crono under 23, sempre andata di scena sulle strade della località della Bretagna, si è confermata campionessa d’Europa la passista tedesca Hannah Ludwig che ha preceduto di 24″ la connazionale Franziska Koch e di 1’18” la polacca Marta Jaskulska. E’ rimasta ai piedi del podio, quarta, per appena tre secondi l’altoatesina Elena Pirrone che ha così fallito il bis del bronzo vinto lo scorso anno ad Alkmaar. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Nizzolo campione d'Italia: battuti in volata Ballerini e Colbrelli

    Tre volate in una sul traguardo di Cittadella, dove Nizzolo per la seconda volta in carriera si laurea campione italiano nella prova in linea. Un rettilineo non particolarmente lungo, preceduto da una curva: è Colbrelli che inscena una volata delle sue, di grande impatto agonistico. Non basta: esce Davide Ballerini, che memore di quello fatto di recente al Giro di Polonia, si mette a centro strada curandosi poco degli altri. Non basta: neanche questo, perchè l’ultima parola la dice il milanese, perfetto nella scelta del tempo di uscita. Non una sorpresa, perché Nizzolo aveva fatto un inverno importante, con vittoria di tappa al Tour Down Under ed alla Parigi-Nizza, poi dopo il lockdown aveva fatto anche una buona Milano-Sanremo, chiusa al quinto posto. La curiosità: per la prima volta vince un corridore ‘ritirato’. Nizzolo infatti aveva cambiato bici, e non essendo rilevato dal dispositivo posto sul mezzo, era stato dato fuori dai giochi.”Quando si rimane in pochi le volate sono pazzesche, complesse, imprevedibili. Però quando ho visto il percorso mi era piaciuto, duro ma sapevo di potercela fare. Un grazie a Battistella, che ha fatto un grande lavoro. La dedica? A me stesso, dopo tre anni non facili me lo merito”, le prime parole da campione italiano. Già Battistella. Se Nizzolo ha potuto piazzare il suo spunto lo deve anche al giovane compagno di squadra, che si è caricato sulle spalle insieme a Bagioli (altro molto interessante, lavorava per Ballerini) il compito di evitare che le idee da finisseur che avevano contagiato parecchia gente diventassero realtà. Anche nel caso di Battistella comunque sorpresa fino ad un certo punto, essendo il campione under 23 in carica.Un percorso degno di un campionato italiano, per essere degno di qualcosa in più l’ultima salita poteva essere piazzata un po’ più vicino all’arrivo (invece di km ne mancavano 25). Partenza da Bassano del Grappa, arrivo a Cittadella dopo 254 km: in mezzo 11 giri con la salita della Rosina e, una tantum, il muro della Tisa, un tocco di nord visto il pavé. Nel momento decisivo si trovano davanti in tredici: tra loro c’è anche Nibali, che però non prova a fare la differenza sull’ultimo strappo della Rosina, ma su un falso piano. Per ritrovare lo Squalo a cercare di fregare il prossimo, bisogna arrivare all’ultimo km, ma la sorpresa dura un amen, il tempo mecessario a Oss per neutralizzarla. Altri tentativi di evitare la volata: abbastanza convinto quello di De Marchi, ripreso a 14 km dall’arrivo, un po’ meno quelli di Ulissi e del campione uscente Formolo. Poco da fare però, alla fine è stato un affare tra velocisti.  LEGGI TUTTO

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    Basso positivo al Covid, la Ineos si ritira dal Campionato italiano

    Ieri la festa per il tricolore a cronometro di Filippo Ganna. Oggi però la Ineos ha dovuto invece ritirare i propri corridori dalla prova in linea del Campionato italiano, che si correrà domani tra Bassano del Grappa e Cittadella. Il team britannico ha scelto questa misura precauzionale in linea con i protocolli Covid dopo che Leonardo Basso è risultato positivo ad un tampone effettuato ieri. Il ragazzo è asintomatico e negli ultimi dieci giorni si è sempre allenato da solo nei dintorni di Asolo, dove vive con la sua ragazza.Martedì scorso il 26enne era risultato negativo ad un controllo. Ieri, invece, ha effettuato la ricognizione a cronometro con Filippo Ganna e questa mattina è andato ad allenarsi con lui, Salvatore Puccio e Gianni Moscon, gli altri italiani della Ineos.In linea con i protocolli, tutti e quattro i ciclisti ora si autoisoleranno per 14 giorni. Nessuno di loro era comunque nella rosa del Tour de France. Quattro membri del personale si isoleranno allo stesso modo poiché sono considerati contatti secondari. Nonostante siano stati in contatto con i corridori che indossavano maschere, osservando le distanze sociali e altri protocolli, il team ritiene che questa sia una precauzione prudente ma necessaria. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Filippo Ganna si conferma campione italiano a cronometro

    CITTADELLA – Ha tenuto fede al pronostico, Filippo Ganna (Team Ineos), che da grande favorito domina la gara a cronometro individuale dei campionati italiani di ciclismo. Il campione del mondo dell’inseguimento su pista ha fatto il bis nella prova contro il tempo della rassegna tricolore, completando i 38,4 km del percorso da Bassano del Grappa a Cittadella in 45 minuti netti. Medaglia d’argento per Alessandro De Marchi, staccato di 50″, bronzo per Edoardo Affini, a 1’31”.Nella prova femminile, Elisa Longo Borghini ha firmato addirittura il poker. La piemontese della Trek Segafredo, oggi in maglia Fiamme Oro, ha infatti vinto questa gara per la quarta volta. Succede nell’albo d’oro a Elena Cecchini, staccata 1’09” e giunta quarta. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, il Tour detta le regole: due positivi al Covid in 7 giorni e la squadra torna a casa

    PARIGI – L’emergenza Covid torna a preoccupare fortemente anche la France ed il Tour, la cui partenza è prevista sabato 29 agosto da Nizza, detta le regole. Due casi positività in sette giorni porteranno all’esclusione della squadra interessata dalla Grande Boucle. Lo ha reso noto una fonte ufficiale, precisando che il provvedimento riguarda non solo i corridori, ma anche i membri della dirigenza che sono integrati nella “bolla di gara”. Ricordiamo che sono ventidue le squadre che parteciperanno alla corsa.Prima di arrivare a Nizza ogni squadra dovrà accreditare un gruppo di 30 persone (compresi gli otto corridori) per l’accesso ad hotel, bus, linee di partenza e arrivo. I selezionati dovranno vivere in isolamento e, ad esempio, non potranno accedere al villaggio di partenza della tappa. Se all’interno della “bolla” venissero rilevati due casi positivi – i test verranno svolti sei e tre giorni prima della partenza e durante i due giorni di riposo – la squadra verrà esclusa dalla gara. Questo dovrebbe scongiurare il rischio di una sospensione dell’intera manifestazione.Il rigido protocollo non limita l’espulsione dalla gara solo ai casi confermati di COVID-19, ma chiunque mostri più sintomi gravi di infezione verrà escluso, anche prima che sia eseguito un controllo. Cautele inevitabili in un Paese che registra un record dopo l’altro dalla fine del lockdown, con quasi 5.000 contagi in un giorno. Intanto è emersa la positività dello statunitense Larry Warbasse (asintomatico), della francese AG2R, che aveva partecipato al Giro di Lombardia. Il team ha subito fermato Geoffrey Bouchard, Axel Domont e Ben Gastauer, che non hanno preso il via all’ultima tappa del Tour du Limousin. LEGGI TUTTO

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    Ineos, la rivoluzione necessaria: tutti per Bernal

    I segnali li avevano dati loro, al Delfinato. Geraint Thomas aveva incassato 53 minuti in cinque frazioni da Daniel Martinez, il vincitore della breve corsa a tappe. Froome aveva fatto anche peggio: 71° finale a 1h26’14”. Due prestazioni che erano quasi una richiesta a Brailsford: caro Dave, lasciaci a casa. Accontentati. Thomas e Froome vedranno il Tour comodamente dal divano e tiferanno (chissà) per Bernal e gli altri compagni della Ineos-Grenadier (nuova denominazione, solo per il Tour, per sponsorizzare un enorme fuoristrada prodotto dalla casa madre). Oltre al colombiano, sulle strade gialle ci saranno Amador, Carapaz, Castroviejo, Kwiatkowski, Rowe, Sivakov e Van Baarle. Il capitano è Bernal, seconde punte Carapaz e Sivakov, poi tutti gregari. In questo disegno Froome e Thomas avrebbero dovuto fungere da capitani di riserva nel caso di defaillance di Bernal. Non sarà così. A sorprendere di più è l’esclusione del gallese, dirottato sul Giro d’Italia. «Come avete visto, purtroppo quest’anno non sarò al Tour» ha spiegato il vincitore della Grande Boucle 2018. «È stato un anno divertente dal punto di vista delle gare e dell’allenamento, ma abbiamo preso la decisione di puntare al Giro e cercare di vincere la maglia rosa, quindi sarà una grande sfida. Non vedo l’ora. Per il momento ho intenzione di rilassarmi nei i prossimi giorni, magari tagliarmi i capelli e trascorrere un bel weekend, poi e lavorare duro per l’inizio del Giro».Froome, la Vuelta e poi addioEra nell’aria da settimane, invece, l’esclusione di Froome, mai tornato a livelli vagamente accettabili dopo il tremendo incidente di Roanne al Delfinato 2019: «È di sicuro un riassestamento per me cambiare obiettivo dal Tour alla Vuelta – ha detto il quattro volte vincitore del Tour – ma credo che visto quello che ho passato nell’ultimo anno e il grande recupero che ho avuto dopo la caduta dello scorso anno, sono davvero fortunato ad essere tornato correre e non credo che riuscirei a fare il lavoro che mi è richiesto». Finisce comunque un’era in casa Ineos, anche perché Froome è in scadenza e per il 2021 ha già firmato con la Israel Start-Up Nation. Il contratto di Thomas scade a fine 2021, quando il gallese avrà 35 anni, l’età attuale di Froome. L’operazione di de-anglizzazione della Ineos (un solo britannico, il gallese Rowe, a fronte di un buon blocco di latinos e tre nord-europei) pone tutte le responsabilità su Bernal ma ha anche l’obiettivo di confondere le carte in casa Jumbo-Visma, dove invece i capitani saranno due e mezzo, Roglic e Dumoulin, più l’acciaccato Kruijswijk. Come insegnano i ripetuti e vani tentativi della Movistar dei tre tenori, più capitani non fanno una squadra forte, non necessariamente. Dal team olandese trapela un senso di sorpresa: «Onestamente ci aspettavamo anche Froome e Thomas» ha spiegato il ds Zeeman, «ma siamo sicuri che saranno in grado di lottare per la maglia gialla anche con gli uomini che hanno selezionato». Dal 2012 il gruppo sportivo un tempo Sky ha vinto tutti i Tour de France a cui ha partecipato tranne uno, quello del 2014 di Nibali, e con quattro corridori diversi: Wiggins, Froome, Thomas e Bernal. L’ha sempre vinto di forza e con una sola tattica, quella del controllo totale della corsa. Ora dovrà saper improvvisare. Sarà questo il motivo dominante del Tour settembrino. Insolita la collocazione e insolite le gerarchie. Dopo molti anni, Brailsford non ha la squadra più forte. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, 'scarsa condizione': il Team Ineos esclude Froome e Thomas dal Tour

    ROMA – ”Scarsa condizione”. E’ la motivazione con la quale il team Ineos ha escluso sia il quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome, sia  il vincitore dell’edizione 2018 Geraint Thomas dalla selezione di otto corridori che parteciperanno all’edizione 2020, che scatterà il prossimo 29 agosto.La scelta è dovuta agli scarsi risultati dei due ciclisti al Criterium del Delfinato, ultima grande gara di preparazione prima del Tour. Egan Bernal quindi, vincitore della scorsa edizione, sarà l’indiscusso capitano dello squadrone britannico.”Chris ha bisogno di quel poco di più per arrivare al livello più alto”, ha dichiarato il general manager del Team Dave Brailsford. Froome, che lascerà la squadra al termine della stagione in corso, sarà presente invece alla Vuelta di Spagna, mentre Thomas parteciperà al Giro d’Italia. “Chris è un vero campione, ha dimostrato una grinta e una determinazione incredibili nel recupero dall’incidente dell’anno scorso”, ha aggiunto riferendosi all’infortunio riportato da Froome durante il Giro del Delfinato. “Vogliamo aiutarlo a competere per un altro titolo del Grand Tour e la Vuelta gli dà quel po’ più di tempo per continuare i suoi progressi ai massimi livelli”.  LEGGI TUTTO