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    Nba, Embiid domina i Clippers. Volano i Nuggets con un super Jokic

    Grande spettacolo nelle quattro sfide Nba della notte italiana. Nel big match tra Clippers e 76ers, il protagonista assoluto è Joel Embiid che, con 41 punti, firma il successo esterno, unico di giornata, dei suoi per 120-110. Quinta vittoria nelle ultime sei per Philadelphia che stende Los Angeles che nulla può nonostante i 27 punti di Kawhi Leonard. Ai Toronto Raptors non bastano invece i 39 punti di VanVleet e i 28 di Trent per fermare i Milwaukee Bucks che fanno festa davanti al proprio pubblico.
    Brooklyn ancora ko, risorge San Antonio. Jokic da urlo
    Terzo ko consecutivo invece per i Brooklyn Nets che, senza Durant e Irving, cadono in casa di San Antonio. Per gli Spurs si tratta invece del ritorno al successo dopo ben cinque sconfitte di fila. Inarrestabili i Denver Nuggets che battono Portland e come un treno volano a Ovest. Il top scorer del match è la guardia dei Blazers Damian Lillard con 44 punti, ma a salire in cattedra è certamente il serbo Nikola Jokic, autore di una splendida tripla tripla da 36 punti, 12 rimbalzi e 10 assist.  
    Nba, tutti i risultati
    Milwaukee Bucks-Toronto Raptors 130-22
    San Antonio Spurs-Brooklyn Nets 106-98
    Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 122-112
    Los Angeles Clippers-Philadelphia 76ers 110-120 LEGGI TUTTO

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    Eurocup, Venezia crolla nel finale: il big match è del Bourg

    BOURG EN BRESSE (Francia) – Sconfitta che brucia per l’Umana Reyer Venezia in Eurocup nel big match di giornata. I lagunari, dopo un match giocato in maniera gagliarda e sostanzialmente alla pari fino all’avvio dell’ultimo quarto, si arrendono alla capolista Bourg per 86-79.
    Match di livello per Venezia, ma con una battuta a vuoto decisiva
    I francesi arrivavano a questo match con l’invidiabile score di sette vittorie, ma con Venezia incollata a un palmo. Il primo tempo si chiude con un parziale di +5 per i francesi dopo un’altalenta che vede comunque l’Umana sempre a rincorrere. L’avvio di ripresa trova una Venezia più battagliera, che sposta l’ago della bilancia del match, prima di dare segnali di cedimento al termine del terzo quarto. Un grande avvio dell’ultima frazione sembra però mettere le ali alla Reyer, che rimette il match in equilibrio e dà la sensazione di poter mettere a segno l’impresa. Il finale è però “tragico” per i lagunari, travolti dal ritorno dei transalpini, che vincono alla fine con merito e restano al comando del Gruppo A.
    Willis miglior marcatore non basta all’Umana
    I 23 punti di Willis, miglior marcatore del match, non bastano all’Umana Reyer. I 22 punti di Floyd e i 17 di Palmer jr bastano al Bourg en Bresse per avere la meglio su Venezia. LEGGI TUTTO

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    Eurocup: Willis non basta a Venezia, Floyd trascina Bourg en Bresse

    BOURG-EN-BRESSE (Francia) – Nonostante l’ottima prova di Willis, autore di 23 punti, l’Umana Reyer Venezia si arrende a Bourg-en-Bresse contro la capolista del gruppo A di Eurocup. I francesi, trascinati dai 24 di Floyd, e già vittoriosi nel match d’andata (79-73), si ripetono tra le mura amiche con il punteggio di 86-79. Per la formazione veneta, al quinto stop in undici incontri stagionali nella competizione continentale, si tratta del secondo ko consecutivo dopo quello subito in campionato pochi giorni fa dalla Virtus Bologna. LEGGI TUTTO

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    Petrucci: “Banchero con l’Italia? Stiamo facendo l’impossibile”

    La prossima iniziativa del presidente della federbasket, Giovanni Petrucci è un ritorno al passato, alle relazioni tecniche tra federazioni che lui stesso aveva promosso nel primo passaggio da presidente Fip e poi presidente Coni.

    Presidente Petrucci, cosa si aspetta dal confronto fra ct “Allenare l’azzurro” con Mancini, Pozzecco, Campagna e De Giorgi?

    «Ricordo che ne lanciammo uno ai tempi di Ettore Messina ct, con Rudic, Sacchi. Io sono convinto che un rapporto di collaborazione possa essere molto proficuo, che possa esserci uno scambio costruttivo su aspetti psicologici, sociologici, gestionali. Ai tempi del Coni facevamo anche viaggi in loco l’anno prima delle Olimpiadi con i tecnici. Lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò ha proseguito, è un sostenitore. L’incontro sarà moderato dal Segretario Generale del Coni Carlo Mornati e ci saranno Malagò e il Ministro dello Sport Andrea Abodi, i miei colleghi. Abbiamo i migliori tecnici del mondo e lo dimostrano i risultati raggiunti in tutte le discipline».

    Di recente lei ha attaccato Legabasket sul piano della comunicazione, annunciando che avrebbe messo mano alla convenzione per organizzare la Serie A. Vi siete poi incontrati con il presidente Gandini?

    «Sì, è stato un incontro molto proficuo. Gandini mi ha convinto con le sue iniziative e ha riconosciuto che la titolarità del campionato è della Fip. Mi ha presentato idee e progetti in atto che stanno crescendo. Tutti sanno che io sono fissato con la comunicazione. La comunicazione è arte ed è nostro dovere promuovere il prodotto. Ripeto, Gandini mi ha convinto. Del resto ci conosciamo da anni, Umberto sa bene che sono impulsivo, però non voglio il male di nessuno».

    Quindi non metterà mano alla convenzione? Peraltro adesso appare anche il nuovo logo federale con quello di Legabasket. Riconosciuta anche la vostra visibilità.

    «Vedremo insieme la convenzione, ma non c’è motivo. Sì il logo Fip c’è, Gandini in tal senso si sta impegnando. Ci siamo chiariti».

    Fra un mese la Coppa Italia a Torino e poi tornerà la Nazionale. Sempre dell’idea di convocare tutti?

    «La mia idea non cambia, poi le convocazioni le fa il ct Pozzecco. Ma è evidente che la Nazionale abbia un’importanza tale da sovrastare tutto il resto, abbiamo ricevuto l’ennesima conferma con gli Europei e la qualificazione al Mondiale. Avevo ringraziato il ct Sacchetti per il ritorno ai Mondiali e ringrazio Pozzecco per questa conferma, arrivata anche con minori patemi. Chiarisco per l’ennesima volta che quando la Fiba ha reintrodotto le finestre durante la stagione, come nel calcio dove anche la Champions si ferma, è stata l’Eurolega ad aumentare le squadre». LEGGI TUTTO

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    Teodosic e Dybala, il destino dei grandi Barocci

    Teodosic è il Dybala della Virtus, o Dybala è il Teodosic della Roma? Appare evidente che avere fuoriclasse del calibro del serbo e dell’argentino può cambiare il destino di una stagione. Chiedersi cosa sarebbe dei virtussini e dei romanisti senza di loro, appare inutile: ci sono, danno spettacolo e spesso risolvono le partite. 
    La tripla di Milos ha evitato a Bologna il quarto ko di fila tra Eurolega e campionato, consentendo a Belinelli e compagni di arrivare da secondi alle Final Eight, dove nei quarti ritroveranno proprio Venezia. Riconquistare la fiducia potrebbe aiutare non poco le V nere a vincere una Coppa Italia che manca dalla loro bacheca dal lontano 2002.  Anche Milano è riuscita a dimenticare i dolori dell’Eurolega, e lo ha fatto dominando Tortona, terza forza del campionato che al suo secondo anni in serie A si sta confermando club di prima fascia.  
    Ma a Torino le formazioni più temute saranno comunque quelle che si troveranno di fronte subito nei quarti di finale, Pesaro e Varese. Alla prima, coach Repesa, autentico guru delle panchine, ha dato cuore, gioco e vittorie nonostante infortuni pesanti. La seconda è la squadra che viaggia alla migliore media punti, una sorta di Denver Nuggets degli anni 80: il “corri e tira” è la prima e più letale opzione offensiva del tecnico americano Brase. Insomma, ci sarà da divertirsi.  LEGGI TUTTO

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    L’Eurolega del futuro e le italiane

    La prima osservazione della sera è che Ettore Messina, smentendo fermamente una voce di mercato paradossale, ha dato una lezione di giornalismo a chi informa e su come informarsi ai fruitori. Verificare cioè le notizie prima di diffonderle. La regola dimenticata. La seconda osservazione riguarda sempre Milano che si presenterà da favorita alla Coppa Italia torinese. L’Olimpia che in Italia ha dominato le rivali dirette nei confronti diretti. In Europa invece è evidente che oltre ai limiti in regia (Pangos fuori fino a marzo ben inoltrato riporta l’Olimpia sul mercato), l’Armani soffra anche di tensioni e insicurezze. Prova ne è la percentuale al tiro. Milano senza Shields non è giudicabile, Mitrou-Long come secondo (pseudo) gestore del gioco è stata scommessa forse esagerata, ma le nostre due squadre devono specchiarsi in un contesto tecnico molto difficile.

    La Virtus e le altre italiane

    E la Virtus deve anche confrontarsi con i criteri di ammissione alla prossima Eurolega, che nel 2023/24 non passerà ancora a 20 squadre, anche se il nuovo ad Marshall Glickman ha detto a L’Equipe che la decisione sarà presa in estate. Però Glickman ha pure sottolineato alcuni concetti cardine. Il più importante è che Euroleague e Fiba dovranno confrontarsi sulle coppe e i calendari. E con nuovi dirigenti sostiene sia possibile. Poi ha detto che Euroleague si allargherà e vuole l’As Monaco (peraltro in piena corsa per i playoff) e a breve Parigi (non l’ha detto in Francia, ma anche Londra). E la Virtus? E il resto delle italiane? Venezia sogna con la nuova arena per il 2026, ma intanto potrebbe vincere l’Eurocup. La Virtus se dovesse risolversi l’aggressione bellica della Russia in Ucraina, rischia di restare fuori. Ma soprattutto la nostra Italia deve strutturarsi. Come fa Tortona che nel 23/24 sarà in Eurocup. Come purtroppo non riescono a fare in B Firenze che si è ritirata e Palermo che rinuncia a una gara. E questo è punto di riflessione ineludibile. Perché è bello, emozionante e dolcemente retrò che da noi conti soprattutto (soltanto) vincere. Ma organizzarsi per vivere a lungo è il primo obiettivo, sempre accantonato. LEGGI TUTTO