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Ferrari Monza SP1 e SP2, icone di Maranello

Lo spettacolo della passione è senza fine, viene dal passato ma si fa subito presente, grazie al genio e alla fantasia di chi pensa a soluzioni come quelle escogitate dal nuovo Centro Stile di Maranello e da Flavio Manzoni che lo dirige, il luogo dove nascono le Icone del Cavallino. 

Prendi una Ferrari 812 Superfast, tagliale di netto il tetto e genera due gioielli, uno a un posto, l’altro a due (diviso da un elegante tunnel centrale) che riportano indietro di settant’anni la lancetta dell’orologio, alla 166 MM del 1948, la capostipite delle Barchette. Perchè proprio della rinascita della Barchetta stiamo parlando, i regali perfetti per l’inaugurazione del nuovo Centro Stile. Anche se di Barchetta, queste sintesi perfette tra passato e presente, hanno poco. Piuttosto di squali in assetto da missili, dotati come sono dello stesso V12 da 6,5 litri, stavolta portato a 810 cv e 719 Nm, contro gli 800 della Superfast, per il V12 più potente della storia del Cavallino.

E proprio come tributo al passato, queste Frecce Rosse sono stati chiamate Monza Sp1 e Monza Sp2. Richiamano infatti la 750 Monza e la 860 Monza che negli anni ’50 hanno dato il loro contributo a costruire la Leggenda Rossa di Ferrari, nei mille trionfi del Campionato Mondiale Sport.

Monza Sp1 e Sp2 verrano presentate al Salone di Parigi dove verranno comunicati anche i prezzi, ma è evidente come si tratti di modelli dedicati ai superappassionati. Che a bordo di queste meravigliose creature potranno riassaporare davvero le emozioni dei piloti pionieri di un tempo che, casco di pelle e occhiali a mosca, correvano le prime, storiche Mille Miglia su strade polverose.

E le emozioni, la passione e il sogno sono i temi ricorrenti della presentazione, quelli che hanno ispirato Manzoni e il suo staff per ricostruire un gioiello antico in uno moderno.

«L’incredibile bellezza di queste macchine – sottolinea il responsabile del Centro Stile Ferrari – fa si che possano diventare pezzi assolutamente unici e così rimanere capolavori nel tempo. Abbiamo cercato attraverso la purezza delle linee, di ricreare quell’armonia e quella speciale connessione tra il pilota e la vettura, che sono davvero uno integrato all’altra, il tutto preservandone l’estrema funzionalità».

Missione riuscita, perchè l’originalità di questi modelli è assoluta, sia la monoposto che la biposto hanno infatti identità precise, destinate a far impazzire i fortunati che le guideranno con le prestazione dei due bolidi, capaci di raggiungere i 100 km/ in 2”9 e i 200 km/h in 7”9. Tutto grazie all’utilizzo abbondante di fibra di carbonio (20 metri quadrati) che regala il miglior rapporto peso potenza del genere.

Incanta il profilo alare che grazie all’assenza del tetto ha lasciato libero sfogo alla fantasia del Centro Stile. Forme uniche eppure minimaliste, semplici, fatte di curve e volumi da sogno, che trasformano il pilota in un esploratore del cokpit scavato all’interno della vettura. Le porte si aprono verso l’alto, mentre il cofano motore lo fa in avanti, perchè i gioielli sono originali in tutto. La sensazione di leggerezza ed equilibrio che regala il carbonio è unito ai dettagli sportivi, che in marcia, assicurano si traduce nella stessa sensazione evitando qualsiasi genere di rollio.

Ma la configurazione “Barchetta” cioè aperta, open air, richiedeva però l’ultimo colpo di genio per gestire i flussi aerodinamici attorno all’abitacolo in assenza del parabrezza. E allora in Ferrari si sono inventati il “Virtual Wind Shield”, un cupolino specifico con applicate soluzioni innovative capaci di carenare il quadro strumenti, il volante, deviando l’aria in modo opportuno.

Gioielli del genere meritano un’abbigliamento all’altezza e infatti per i futuri clienti di Monza Sp1 e 2, Ferrari ha messo a disposizione una collaborazione con Loro Piano e Berluti che hanno realizzato ad hoc un autentico guardaroba: tuta, maglia, casco, guanti, sciarpa e scarpa da guida. Già, lo spettacolo della passione è senza fine.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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