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Vittoria in quattro set per l’Italia contro un’Argentina ostica, difficile e di grande carattere: una squadra che ha rischiato di rovinarsi il gioco quando tutto sembrava già scritto. In compenso ci sono stati momenti di grandioso gioco di squadra e individualità a tratti incontenibili come quelle di Giannelli, Mazzone e soprattutto di Ivan Zaytsev ancora una volta su percentuali mostruose che dimostrano quanto il ruolo di opposto sua davvero ritagliato sulle sue caratteristiche e potenzialità.
L’Italia arriva da due vittorie, l’ultima delle quali – quella contro il Belgio – decisamente convincente: l’Argentina, dopo un brutto esordio, si è riscattata con un secco 3-0 sulla Repubblica Dominicana. De Cecco non è in grandissime condizioni e resta in panchina, al suo posto gioca Cavanna: Velasco conferma Facundo Conte – figlio del grandissimo Hugo – reduce da un paio di giornate difficili con un forte dolore alla spalla. L’albiceleste propone Lima opposto in diagonale su Cavanna, Poglajen e Conte a schiacciare, Loser e Solé al centro e Gonzalez libero. Italia che riconferma il suo set-up più consolidato con Giannelli sulla diagonale di Zaytsev, Juantorena e Lanza in banda, Mazzone e Anzani al centro e Colaci libero.
PRIMO SET – L’Italia sente la partita anche troppo e parte piuttosto contratta: al nono pallone riesce finalmente ad aprire un break da tre punti (8-5) ma l’Argentina non si scompone e gioca in modo veramente molto aggressivo e ordinato. A poco a poco i sudamericani rosicchiano tutto il vantaggio azzurro complice una differenza nel saldo del servizio che per l’Italia gira male e per l’Argentina va alla grande con tre ace in rapida successione che portano la squadra di Velasco avanti addirittura di due (12-14). Blengini chiama due time out e cerca di mettere ordine: c’è una difesa troppo lenta sulle spalle sbeccate dal muro e ci sono soprattutto chiavi di lettura non precise sulle offensive di Poglajen, servito con regolarità da Cavanna. Il livello del servizio italiano non migliora di molto: Blengini tuttavia non cambia e prosegue con il sestetto iniziale. L’Argentina si prende tre punti di vantaggio e nel finale di set li gestisce alla grande: l’Italia annulla solo il primo di tre set point e la prima frazione si chiude 22-25. L’Italia perde giustamente il primo set del suo Mondiale difendendo male, servendo peggio e ingigantendo forse quelli che sono stati i reali meriti di un’Argentina semplicemente attenta e con le idee chiare.
SECONDO SET – La seconda frazione si apre con l’Argentina che sullo slancio del primo set è ancora più efficace e incisiva: ma a poco a poco i richiami di Blengini cominciano a funzionare. Cresce il livello del servizio, migliora l’intesa tra Giannelli e le sue bocche da fuoco, in particolare Juantorena; la partita cambia e radicalmente nello spazio di pochi punti. Grazie a un paio di ace di Giannelli l’Italia si ritrova finalmente avanti (11-8) e a poco a poco il margine diventa sostanzialmente comodo (16-12). Stavolta è l’Argentina che comincia a commettere errori evitabili: Velasco inserisce Crer ma la situazione non migliora di molto. Juantorena diventa devastante almeno quando il turno di servizio di Mazzone che dopo aver firmato un primo tempo comincia a martellare la difesa avversaria che va completamente in tilt. Il turno di servizio di Mazzone accompagna l’Italia fino al 23-14. I punti decisivi arrivano comodi anche con Zaytsev e Juantorena. E l’Italia si riscopre di nuovo Mondiale…..
TERZO SET – Il terzo set diventa determinante, lo sa l’Argentina e lo sa anche l’Italia: e infatti la frazione diventa incerta e piacevolissima, giocata punto a punto e con continui cambiamenti di scenario. In definitiva tutto si gioca dal 35esimo rally con l’Italia avanti sul 18-16, è un break decisivo, sembra quasi fatta… ma gli Azzurri vanno a nero. Tre punti persi uno dietro l’altro, due su errori gratuiti, portano l’Argentina avanti che per tre volte va a servire senza trovare il break. Il finale è davvero frenetico e convulso: il signor Shaaban, primo arbitro egiziano, prima nega una discutibile invasione da fischiare all’Argentina e poi regala un punto del tutto gratuito all’Italia chiamando fallo su un pallone schiacciato da Solé. Obiettivamente fallo non sembra: ma l’Italia fa di questo omaggio un tesoro mettendoci il carico pesante con un ace di Zaytsev che porta in dote due set point. Il secondo, servito da Giannelli – con molto coraggio – a Mazzone per un primo tempo è quello che chiude una frazione importantissima che restituisce all’Italia il ruolo della protagonista in una sfida tutt’altro che facile.
QUARTO SET – L’aver perso il terzo set si rivela un colpo letale per l’Argentina che gioca forse la sua frazione peggiore: vanno subito sotto gli uomini di Velasco, 4-1, e poi non riescono a recuperare. La squadra albiceleste cerca di appoggiarsi a Zanotti, chiamato da Velasco ad aumentare la pressione offensiva, ma di fatto di vede solo una splendida Italia che finalmente gioca un volley ampio, arioso, autorevole ed estremamente sicuro. L’Italia arriva comodamente a sei punti e tira un po’ (troppo) il fiato solo dopo il secondo time-out tecnico quando l’Argentina arriva a dimezzare il suo gap e portarsi sul 20-17. Blengini richiama la squadra: “Attenzione in difesa e giochiamo un punto alla volta”. I richiami del CT azzurro sono non solo legittimi ma necessari perché l’albiceleste si porta minacciosamente fino a un punto dai nostri che soffrono in modo inspiegabile un set che sembrava già vinto. Juantorena toglie un po’ d’ansia con il punto del 23-21 ma poi buca il servizio che rimette in parità l’Argentina… pazzesco. Un errore di Lanza concede il primo set-point all’Argentina: ma il solito, immenso, Zaytsev ne annulla due prima di prendersi anche la responsabilità di mettere a terra il pallone che vale il punto decisivo. Baranowicz lo trasforma dal servizio in vittoria con uno splendido ace. Un’Italia bellissima ma a tratti troppo svagata che tuttavia sa dimostrarsi davvero incontenibile quando gioca come vuole.
Terza vittoria da tre punti e leadership del girone rafforzata a quota nove prima della partita contro Santo Domingo.
Italia-Argentina 3-1 (22-25, 25-15, 25-23, 28-26)
Italia: Candellaro, Baranowicz 1, Juantorena 23, Giannelli 3, Mazzone 10, Zaytsev 20, Lanza 10, Colaci (L), Anzani 6, Nelli. Non entrati: Randazzo, Rossini (L), Cester, Maruotti. Allenatore: Gianlorenzo Blengini.
Argentina: Zanotti 3, Cavanna 1, Poglajen 18, Conte 8, Loser 4, J.L. Gonzalez 7, Solé 7, Lima 11, Crer 1, De Cecco, A. Gonzalez (L), Lopez 1, Ramos 1, Fernandez. Allenatore: Julio Velasco.
Arbitri: Nasr Shaaban (Egitto), Luis Gerardo Macias (Messico).
Spettatori: Firenze, Nelson Mandela Forum, 7500.
Timing: 31′, 25′, 31′, 36′. Total Time: 2.03′
Ace: 2-5
Muri: 9-6