Il copione è sempre lo stesso, identico il regista e l’attore protagonista. C’era da festeggiare la maglia iridata, indossata con orgoglio sotto la pioggia. Tadej Pogacar vince per distacco il Giro dell’Emilia, dopo aver trionfato al Mondiale di Zurigo domenica scorsa. Lo sloveno sceglie il punto d’attacco nel tratto più duro della salita al colle di San Luca a Bologna, la curva delle Orfanelle, punto in cui aveva già dato spettacolo allo scorso Tour de France. -38 km questa volta, non 100 come a Zurigo, al primo dei cinque passaggi sulla salita bolognese. Gli altri big non sono in grado di rispondere all’attacco, ci prova il tedesco Florian Lipowitz che viene però ripreso in vista del traguardo. Salgono così sul podio e si portano a casa la maxi mortadella diventata ormai uno dei simboli di questa classica d’autunno, il britannico Tom Pidcock e il bravissimo 22enne valtellinese Davide Piganzoli del Team Polti-Kometa, che chiude con un terzo posto di grande valore una stagione che lo ha visto anche fra i protagonisti al Giro d’Italia e che lo rende una delle principali speranze per la riscossa del ciclismo italiano. Per Pogacar 24° successo stagionale e un altro obiettivo per proiettarsi ancora di più nella leggenda: sabato prossimo il Giro di Lombardia. Con uno stato di forma del genere è sempre lui il candidato numero uno anche all’ultima monumento di stagione, la “Classica delle foglie morte” in programma il 12 ottobre da Bergamo a Como
Tra le donne trionfo per Longo Borghini
Nella gara femminile il sorriso è tutto italiano, quello di Elisa Longo Borghini. L’azzurra della Lidl-Trek conquista il Giro dell’Emilia per la quarta volta in carriera, imponendosi davanti alle francesi Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL). Quarto posto invece per Urska Zigart (Liv-Alula-Jayco), fidanzata del campione del mondo Tadej Pogacar