Il tennis francese sta attraversando un complesso periodo di ricambio generazionale. Dopo i fasti dell’eccellente generazione dei vari Tsonga, Monfils, Gasquet, Simon e molti altri tennisti di qualità, le nuove leve stentano ad imporsi ed arrivare nei piani alti del ranking e nelle seconde settimane dei tornei dello Slam. Il “serbatoio” dell’ottimo sistema tecnico transalpino continua a produrre giovani interessanti, ma attualmente il miglior giocatore nel ranking ATP è al n.44, Arthur Rinderknech, buon tennista ma non esattamente il prospetto che può ambire a vincere i grandi tornei. Dietro di lui il “datato” Mannarino, quindi il talento alquanto instabile di Moutet, che con i suoi 23 anni è il più giovane top100 francese. Di giovani ne hanno (Van Assche, Fils per citarne due), ma ancora da costruire e verificare per l’altissimo livello.
Per questo la FFT ha deciso di cercare un nuovo approccio: non solo tecnici e dirigenti nazionali, perlopiù ex giocatori di alto livello, dentro Ivan Ljubicic. Il 43enne croato è stato nominato, dal 15 gennaio 2023, direttore della Missione “Ambition 2024” con al centro le Olimpiadi di Parigi e lo sviluppo dei migliori talenti nazionali, sia uomini che donne. Nel suo nuovo compito affiancherà Nicolas Escudé, Paul-Henri Mathieu e Pauline Parmentier, responsabili dell’alto livello. Inizialmente studierà il momento e la formazione dei giovani giocatori francesi con un viaggio di tre mesi all’interno delle strutture sparse per il paese, per farsi un’idea più precisa della situazione e quindi implementare dei piani di lavoro.
Così Gilles Moretton, presidente della FFT in un comunicato stampa: “L’approccio al tennis di Ljubicic, incentrato sulle prestazioni, in ogni momento e nei minimi dettagli, è guidato da questa cultura della vittoria che vogliamo instillare nelle nostre speranze francesi. Tutto questo senza mai voltare le spalle ai valori umani essenziali che la Federazione condivide”.
Dopo aver accompagnato (con successo) gli ultimi anni della carriera di Roger Federer, Ljubicic a l’Equipe si è detto entusiasta di questa nuova avventura. “Sono molto felice di entrare a far parte della Federazione francese di tennis, una delle federazioni al mondo che dedica più risorse allo sviluppo del potenziale dei suoi giovani. La Francia ha un terreno fertile molto ricco e promettente, io metto la mia esperienza al servizio di questa nuova sfida con impegno totale e un forte desiderio di condividere i valori che forgiano i campioni”.
Continua il croato: “Cercherò di far prendere coscienza ai giovani che possono farcela davvero, che possono essere ambiziosi, che possono avere obiettivi alti. Forse questa sensazione si è persa negli ultimi dieci o quindici anni in Francia. C’è un enorme potenziale nel paese. Quando vedo la classifica mondiale dei ragazzi francesi, non ci posso credere. Qualcosa non va. Non ho idea del perché, sarà mio compito analizzare e sviluppare alcune idee”.
È una notizia di un certo interesse, vista la visione e qualità dimostrata da Ivan Ljubicic in ogni fase della sua lunga carriera tennistica, prima in campo e poi come coach e manager. Oltretutto dopo l’addio di Federer, il nome di “Ljubo” era stato accostato a diversi giovani di talento, come coach o “super coach” a fianco di un allenatore che segue un giocatore ogni giorno.
I francesi, storicamente maestri nella formazione e crescita dei giovani, cercano così una visione diversa per dare una spinta ai vari talenti prodotti a livello giovanile, nella speranza di creare una nuova covata di tennisti e tenniste capace di ambire ai piani alti del ranking e ai grandi tornei. Nel maschile, l’ultimo vincitore di un torneo dello Slam resta Yannick Noah nel lontano Roland Garros 1983, poi sono giunti in finale Leconte, Pioline, Clement e Tsonga. Insieme a loro molti sono stati i tennisti transalpini a stazionare nella top10 e vincere importanti tornei, ma la situazione attuale è tutt’altro che rosea. Nel femminile le cose sono andate meglio negli ultimi anni: Marion Bartoli ha vinto Wimbledon nel 2013 e Amelie Mauresmo nel 2006 ha trionfato a Wimbledon e Australian Open, diventando anche la n.1 del ranking mondiale. Caroline Garcia ha disputato una seconda parte di 2022 stellare e si presenta come una delle candidate per i grandi tornei 2023.
Marco Mazzoni