ROMA – “Abbiamo fatto grandi cose, ma non abbiamo centrato l’obiettivo principale. È stata una stagione particolare e complessa a cui assegno un voto di 6,5”. Il team manager della Yamaha Maio Meregalli, team manager della Yamaha, commenta così un 2020 fatto di gioie e delusioni per la casa di Iwata.
Poca continuità
Il team giapponese che ha conquistato ben 7 successi su 14 gare del mondiale di MotoGP non può sorridere visto che nessuno dei titoli in palio è arrivato. La M1 è mancata in gara soprattutto per problemi di grip al posteriore: “La stagione era iniziata bene, sia nei test invernali che successivamente a Jerez, ma è venuta meno la continuità, elemento fondamentale in chiave titolo” le parole di Meregalli al sito ufficiale Motogp.com. “L’obiettivo era ovviamente lottare per l’iride ma tanti elementi non ci hanno dato questa possibilità”.
Il team manager divide le colpe a metà: “Viñales ha iniziato molto bene, facendo bene in qualifica, ma successivamente è mancato qualcosa. Non riusciva a essere veloce in tutti i circuiti”. Per ciò che riguarda invece Valentino Rossi, sono vari i fattori di una stagione particolare: “Valentino non aveva mai registrato così tanti ritiri, addirittura tre consecutivi. Poi ci sono stati problemi tecnici e la positività al Coronavirus: non è stata una delle sue migliori annate ma la prossima sarà l’occasione per riscattarsi” afferma Meregalli.
Grande lavoro per Crutchlow
La Yamaha vuole assolutamente riscattarsi nel prossimo mondiale grazie alla nuova coppia formata da Viñales e Quartararo. I test invernali saranno così fondamentali: “Il nostro compito sarà fornire a Maverick e Fabio tutto ciò di cui necessitano per essere veloci e competitivi per l’intera stagione. Stiamo allestendo un intenso programma di test. Se la situazione legata al Covid ce lo permetterà, il nostro nuovo tester, Cal Crutchlow, avrà molto lavoro da fare” conclude Meregalli.