Ride and smile è il motto dell’Unione ciclistica internazionale. Per l’Italia, però, da ridere c’è ben poco. Anche se questo Mondiale ha portato il pesantissimo oro di Filippo Ganna nella cronometro, il 10° posto di Caruso nella prova in linea come miglior risultato azzurro sulle strade di casa sembra davvero poco. Vero è che il percorso non si adattava agli azzurri e che il migliore di loro sui violenti strappi da Liegi del percorso iridato di Imola, Diego Ulissi, ha avuto problemi di stomaco nei momenti decisivi. Perfetto, fosse stato al massimo della forma, sarebbe stato Gianni Moscon: ma, appunto, al massimo della forma non era ed è rimasto a casa.
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L'Italia sbiadita del ciclismo, senza fenomeni a cui aggrapparsi
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