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La scalata del seggiolone. Il 1990. Italia-Cuba e quel trentennio trascorso da quell’immagine che a milioni di italiani incollati ha fatto scoppiare il cuore. Su quel seggiolone dell’arbitro c’era lui, “il Gardo”, quell’Andrea Gardini che nella vita ha vinto tutto e anche di più. Qualche sera fa, RaiSport ha riproposto quella storia, quella partita, quel momento di celebrazione e cambiamento della pallavolo italiana:
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Che rapporto ha avuto con il successo?
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Che rapporto ha avuto invece col denaro?
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Foto Coni
Lei ha vinto davvero tutto. I primi grandi trionfi con la Ravenna dei due Gardini. Raul e Andrea.
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Lei poi conobbe anche Benetton. Esistono ancora quelli imprenditori nella pallavolo di oggi?
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Gardini è la quercia razionale della nazionale. Si riconosce in questa citazione?
“(ride, n.d.r.) ”.
È stato compagno di camera di Lorenzo Bernardi per tanto tempo. Fu un caso o una decisione per dare equilibrio a un carattere fumantino?
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Lei è nato e cresciuto a Bagnacavallo. A posteriori pensa che crescere in provincia le abbia dato il senso di tutto?
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La famiglia. Novella, sua moglie, è la roccia portante. Davide e Serena il frutto del vostro amore. Quanto conta avere equilibrio nel proprio privato per arrivare a vincere tutto ciò che lei ha vinto in carriera?
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L’amicizia. Non posso non chiederle del suo rapporto con Vigor Bovolenta.
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La scomparsa di Vigor l’ha in qualche modo cambiata?
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La vita professionale. Da giocatore dicono che il suo mentore sia stato Kim Ho Chul a Treviso.
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Foto Facebook Andrea Gardini
Da allenatore chi è stato invece il suo mentore?
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Chi sono i grandi allenatori?
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Quale è il presente di Andrea Gardini come allenatore?
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Concludiamo con la vita da padre. Posso chiederle se è felice per la scelta di suo figlio Davide Gardini di andare a giocare negli Stati Uniti?
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Lei avrebbe mai fatto una scelta così coraggiosa?
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