Smaltita (forse) la delusione per il mancato raggiungimento della qualificazione al torneo preOlimpico, l’analisi dei numeri può aiutare a capire i motivi del fallimento della nazionale azzurra di coach Crespi.
I dati a risaltare maggiormente sono quelli relativi alla produzione offensiva, infatti l’Italia risulta essere il secondo peggior attacco dell’EuroBasket 2019, davanti solo alla Turchia, ma le Azzurre diventano addirittura l’ultima squadra per punti di media a partita se si comprendono solo le formazioni qualificate alla fase a eliminazione diretta; Italia che, con 59.3 di media, è anche l’unica nazionale a fermarsi sotto la soglia dei 60.0 punti, oltre ovviamente alla Turchia.
Non va meglio, di conseguenza, la percentuale di realizzazione, con le Azzurre autrici di un misero 34.7%, sempre rimanendo nel campione delle 12 squadre ammesse alla seconda fase; di queste 12, solo la Russia (22.5%) fa peggio delle Azzurre (25.5%) nel tiro dall’arco; penultimo posto anche nel computo degli assist (12.5 a partita), dove solo il Montenegro (11.8) riesce a fare peggio; decisamente più positivo il dato delle palle perse, dove le ragazze di Marco Crespi si rivelano essere la miglior squadra (8.8 di media) nella classifica guidata dalla Lettonia (19.8).
Cosa ci dicono questi dati? Si sa che le percentuali di tiro e la produzione offensiva non sono le uniche chiavi del successo, ma il fatto che sia proprio l’Italia a rivelarsi decisamente poco prolifica, non può che lasciare molto perplessi, visto che coach Marco Crespi ha incentrato il suo lavoro da selezionatore, soprattutto con le atlete più giovani, proprio sul tiro e sulla fluidità dell’attacco. Molto particolare anche il fatto che due ottime attaccanti come Cinili e Penna, nella fase di preparazione (con Zandalasini assente) si erano rivelate spesso le migliori realizzatrici del gruppo (ricordiamo i 27 punti della 24enne della Reyer Venezia contro la Bielorussia): le due spiegazioni più probabili sembrano essere l’insuccesso dello staff tecnico nel giostrare al meglio un roster comprendente la “punta di diamante” Zandalasini, affidandole molte responsabilità e pressioni, mentre nell’edizione 2017 l’ala lombarda, non ancora salita alla ribalta, riuscì a esprimere un gioco più naturale e concreto; l’altro fattore potrebbe essere quello psicologico perchè, come accaduto a Zandalasini nella fase a gironi, Elisa Penna non ha mai veramente acquisito fiducia nelle sue conclusioni, come testimonia il suo sconfortante 14.3% al tiro dall’arco su 3.5 tentativi a partita.
Quel che purtroppo è certo è l’ennesimo obiettivo mancato dalla nazionale azzurra che, per la prima volta, quest’anno partiva con delle aspettative chiare e giustamente ambiziose ed è ora costretta per l’ennesima volta a rimandare tutto al prossimo appuntamento, come successo due anni fa sperando nella crescita delle giovani e del gruppo.
Ecco un confronto tra le statistiche azzurre di EuroBasket 2017 e quelle di EuroBasket 2019:
Punti di media: 59.3 (2019), 64.9 (2017)
% dal campo: 34.7% (2019), 39.6% (2017)
% da 3: 25.5% (2019), 36% (2017)
% tiri liberi: 70.5% (2019), 75.4% (2017)
Assist di media: 12.5 (2019), 14.0 (2017)
Palle rubate di media: 6.8 (2019), 8.7 (2017)
Palle perse di media: 8.8 (2019), 8.7 (2017)