Per la gioia dei fedelissimi del gasolio, Audi scende in campo e, mentre il resto del mondo guarda all’elettrico, punta sul diesel come scelta riguardo il motore delle versioni sportive di A6 e A7. Così in meno di un lampo si passa alle varianti S6 TDI ed S7 TDI. La tecnologia dei motori tradizionali non perde il passo con le nuove tendenze elettriche e continua il suo lavoro per rendere più prestanti ed efficaci i propri mezzi.
Il fatto che nelle immagini a corollario dell’articolo non ci sia la berlina non è una dimenticanza. La tre volumi denominata S6 esiste, e sarà pure disponibile sul nostro mercato, ma difficilmente sarà “quotata” nelle vendite. Perché nel Bel Paese sono la Avant e in parte la Sportback a dettare legge.
Mentre i meglio informati sono già a conoscenza del fatto che le S6 e S7 non verranno realizzate solo a gasolio. In questo caso però è la geografia dettata direttamente da Ingolstadt a stabilire che nel Vecchio continente sia solo la versione TDI a promuovere il mercato.Nel resto del mondo saranno invece commercializzata con il V6 di 2.9 litri della famiglia TFSI.
TDI PIÙ SPORTIVO DEL PREVISTO
Una premessa doverosa, sebbene in questo particolare frangente sia il valore tecnologico del turbodiesel a fare la differenza. La base di partenza è il noto 3 litri TDI, ma la serie di modifiche a cui è stato sottoposto lo hanno reso davvero un propulsore sportivo. La più rilevante riguarda la presenza di un compressore ad azionamento elettrico.
Una soluzione portata al debutto dalla SQ7 TDI, che però ha in dote una motorizzazione V8. E che sulla nuova famiglia di modelli S6 ed S7 viene alimentato dalla rete di bordo a 48 Volt, che classifica le vetture Audi come mild-hybrid. Quanto basta per essere omologate in Italia come veicoli ibridi, con tutto quello che ne consegue in termini di vantaggi fiscali: no ecotassa e no al superbollo.
Tornando invece al sistema EAV, ovvero il compressore elettrico di cui sopra, si attiva grazie all’energia presente (recuperata e accumulata) nella batteria agli ioni di litio che equipaggia i modelli Audi di ultima generazione (la prima è stata la A8). La sua funzione è quella di intervenire in determinate condizioni di carico, come la partenza da fermo o in alcuni passaggi della ripresa, evitando il cosiddetto turbolag.
Una valvola bypassa il turbocompressore ed invia i gas in prima battuta all’EAV. Quando invece la valvola è aperta si torna alla consuetudine della turbina. Tutto questo complesso ingegneristico, coadiuvato dalla presenza di pistoni in alluminio, bielle e albero motore specifico, porta l’unità dei nuovi modelli S a sviluppare una potenza di 349 cavalli e 700 Nm di coppia motrice.
Fatta la premessa che sia sulla Avant che sulla Sportback la velocità massima è autolimitata a 250 km/h, è la station a primeggiare sullo 0-100 km/h con 5 secondi netti, quando la S7 si ferma a quota 5,1. Mentre il consumo combinato di gasolio si attesta a 6,3 l/100 km per la familiare e 6,5 per la Sportback.
Numeri a parte, è l’erogazione che lascia davvero basiti. Il TDI così configurato spinge senza esitazioni sino a 5000 giri/min. Soglia dopo la quale non ha un tracollo come spesso accade con questa tipologia di motori. E poi, per quanto sia artificiale, il suono dell’unità Audi, sia dentro sia fuori l’abitacolo, non è affatto male. Tanto che non si rimpiange il fatto che non si tratti di un benzina.
COMFORT E VELOCITÀ SU STRADA
A rendere l’intero pacchetto performante, per quanto siano in campo due pesi massimi, sono la trazione integrale quattro e il cambio automatico a 8 rapporti. Per i più smaliziati sono a listino lo sterzo attivo sull’asse posteriore e il differenziale sportivo sempre al retrotreno. Senza contare che i modelli S possano essere equipaggiati pure con i freni carboceramici.
Un di più che poco ha a che vedere con lo spirito dei nuovi modelli S. Velocissimi in autostrada, divertenti nel misto veloce, e in qualche modo dai costi di gestione contenuti. Non ci sono differenze tra la Avant e Sportback, avendo sostanzialmente le medesime caratteristiche, differenziandosi sostanzialmente per la forma.
La durezza dello sterzo tanto quanto la progressione del sound del motore in abitacolo, è direttamente proporzionale alla scelta della modalità di guida. Che può ovviamente essere personalizzata, ma è in Dymanic che da il meglio nella guida. Una guida in cui l’assetto tende a copiare le pieghe dell’asfalto, garantendo sempre e comunque il massimo del comfort. Dopotutto siamo a bordo di due vetture di rappresentanza e non su delle supercar.
Le sospensioni a controllo elettronico sono sinonimo di qualità, ma volendo il catalogo accessori Audi mette a disposizione quelle pneumatiche. Ricordatevi però che i prezzi per la Avant partono da 82.850 euro, mentre ne servono 90.100 per la S7 Sportback. E se proprio non potete fare a meno della tre volumi, la berlina S6 parte da 80.450 euro. A voi la scelta.