ROMA – “Col Real Madrid abbiamo la possibilità e la fortuna di avere subito una partita importante dove ci possiamo rimettere in discussione per dimostrare di non essere quelli di Udine”. Eusebio Di Francesco sa di giocarsi una bella fetta del suo futuro al timone della Roma e, alla vigilia dell’impegno in Champions League all’Olimpico col Real Madrid, il tecnico lancia un messaggio chiaro: bisogna dimenticare in fretta la sconfitta in campionato a Udine. “Quanto è importante questa gara per il mio futuro? Non devo dire niente perché ho sempre sentito da parte del club grande fiducia – ha spiegato il tecnico -. Dobbiamo provare ad arrivare primi nel girone”.
Di Francesco è poi tornato sull’inattesa sconfitta contro l’Udinese che rischia di complicare il cammino verso la qualificazione in Champions League. “A Udine è mancata quella voglia e desiderio di vincere le partite con maggiore cattiveria – ha commentato il tecnico – avevamo preparato una partita che io ritenevo fosse la più importante e il fatto di averla persa mi ha dato un fastidio enorme”.
BASTA UN PARI PER PASSARE, MA IL REAL CERCA IL RISCATTO – Ai giallorossi basta il pari per passare, ma per puntare al primo posto serve una vittoria. Di fronte ci sarà una squadra reduce dalla batosta in campionato sul campo dell’Eibar, che ha rappresentato la prima sconfitta di Santiago Solari da quando è subentrato a Lopetegui sulla panchina dei blancos.
Eppure secondo Di Francesco non ci sono grandi differenze tra la squadra che ha travolto i giallorossi al Bernabeu il 19 settembre e quella che scenderà in campo domani. “Secondo me è molto simile rispetto al Real precedente, non vedo grandissime differenze – ha detto il tecnico – è un momento totalmente differenze per entrambe le squadre. Loro in crisi? Penso possano dire la stessa cosa di noi, hanno problemi in campionato ma in Champions stanno facendo il loro percorso. Non è una partita qualsiasi ma un evento importante, giochiamo contro i campioni d’Europa”.
KOLAROV: “I TIFOSI NON PARLINO DI COME SI GIOCA A CALCIO” – “Noi siamo consapevoli di avere sempre il sostegno dei tifosi sia in casa che in trasferta. Essere arrabbiati è un loro diritto. Come ho detto, non devo promettere niente a nessuno, ma solo a me stesso di fare il mio lavoro al massimo e lo faccio da sempre, dal primo giorno in cui ho cominciato a giocare a calcio. Sono pienamente d’accordo col mister: il tifoso può essere arrabbiato e può esprimere la sua opinione allo stadio, ma deve anche essere consapevole che di calcio capisce poco. Non parlo solo del tifoso della Roma, ma dei tifosi in generale”.
Non usa giri di parole il terzino della Roma, Aleksandar Kolarov, alla vigilia della sfida di Champions League dell’Olimpico contro il Real Madrid. “A me piace tanto il tennis, ma non capisco niente – ha detto Kolarov – Stessa cosa col basket: sono cresciuto con la pallacanestro ma non ne capisco niente. Posso fare il tifoso, ma mettermi a parlare su come deve giocare Djokovic perché è serbo non mi permetterei mai. Posso fare il tifo e basta. Posso essere incazzato se perde, ma non mi permetterei mai di fare tattica. Questo ragionamento vale per tutti i tifosi in generale, non solo per i tifosi della Roma. Qui si chiacchiera tanto, si spreca fiato ma alla fine non si dice niente.
Kolarov poi torna sulla sconfitta col Real Madrid subita a settembre al Bernabeu. “A Madrid non siamo stati all’altezza della Roma che gioca in Champions. Domani siamo in casa nostra, dobbiamo partire forte e cercare di vincere la partita – ha detto il terzino – la squadra in campionato sta facendo fatica però sono sicuro che alla fine raggiungeremo il nostro obiettivo che è quello di arrivare nei primi 4 posti. Dobbiamo iniziare a vincere qualche partita ma sono convinto che ce la faremo”.
DZEKO CONVOCATO, MA PRESENZA A RISCHIO – Convocato ma a rischio per la sfida col Real Madrid. Questa la situazione riguardante Edin Dzeko, inserito da Di Francesco tra i giocatori a disposizione per l’impegno di domani sera all’Olimpico in Champions League, ma alle prese con un fastidio muscolare accusato al termine della rifinitura a Trigoria.