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Ares Design, ecco Project Wami: così rinasce una dea

Aston Martin ha la DB4 GT Zagato, prodotta dal 1960 al 1963. L’icona Maserati si chiama invece A6G 2000. Una sigla che dedicata a Alfieri, uno dei fratelli Maserati, abbinata al 6 che è il numero dei cilindri, con la G che indicava che il monoblocco del motore era realizzato in Ghisa. Una storia lunga, dal 1947 e il 1956, ma con un vertice assoluto: la A6G 2000 Spider nata nel 1953 dalla matita del genio del design Pietro Frua e realizzata soli in tre esemplari, l’ultimo dei quali battuto all’asta nel 2013 alla cifra di 2,5 milioni di dollari. Una dea dell’automobilismo mondiale per eleganza.

Ora l’impresa tocca alla Ares Design, la factory fondata nel 2014 dal manager e appassionato Dany Bahar, con un passato in Lotus e Ferrari, e un futuro che viaggia verso il culto della personalizzazione, e la rinascita del classico. Nello stabilimento di Modena, in piena Motor Valley, si costruiscono oggetti come la X-Raid, una maxi fuoristrada realizzata su base Mercedes Classe G 63 AMG, accanto però ad un gioiello come la Project Phanter, ovvero il ritorno DeTomaso Pantera con una nuova base tecnologica. Sarà questa anche la strada del Project Wami, una vettura ancora allo studio ma che utilizzerà un telaio in alluminio e fibra di carbonio, carrozzeria in compositi e abitacolo ai massimi standard di qualità e rifiniture. Una nuova icona, di cui ancora non sono state rese note le caratteristiche meccaniche e neppure il prezzo previsto. Alto, inevitabilmente il giusto.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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