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Giochi olimpici giovani: arriva il terzo oro con Giorgia Villa

BUENOS AIRES – Grida Carmelo Musci, quando capisce che è lui a rimanere sul podio del lancio del peso e non il bielorusso Aliaksei Aleksandrovich, colui che a luglio, agli europei di Gyor, in Ungheria, gli aveva soffiato l’oro. Dietro al gigante di casa Nazareno Sasia, primo posto grazie a due bordate da 21.94 e 21.25 metri (43 metri e 19 centimetri la distanza totale coperta) erano in tre a contendersi argento e bronzo. Tre atleti per due medaglie, separati da  pochi centimetri: il cinese Jialiang Xing, con un totale di 41.74 metri, l’azzurro Musci con 41.43 e Aleksandrovich con 41.24.

Bronzo azzurro dunque, e felicità incontenibile per il diciassettenne di Bisceglie, che regala così all’Italia la prima attesa medaglia nell’atletica in questi Giochi Olimpici Giovanili. Nelle altre finali invece, quarto posto per il livornese Davide Finocchietti nei 5km di marcia, miglior europeo dietro all’ecuadoriano Oscar Patin, all’indiano Suraj Panwar e al portoricano Jan Moreu, sesta posizione per il piemontese Davide Favro nel salto in lungo e decima piazza per Idea Pieroni nel salto in alto, vinto dall’ucraina Yaroslava Mahuchikh. Lontano dal podio il tandem azzurro formato da Francesco Guerra e Carmelo Cannizzaro, impegnati nei 3200 metri della corsa campestre.

In attesa dei quarti di finale previsti per mercoledì contro l’Ucraina invece, i ragazzi del basket festeggiano il bronzo di Nicolò Filoni nel forse poco ortodosso ma acclamatissimo dunk contest, la sfida di schiacciate acrobatiche in cui l’azzurrino, sul modello delle stelle NBA, ha utilizzato persino i suoi compagni di squadra Nicolò Ianuale e Riccardo Chinellato come ostacoli da saltare durante il suoi spettacolari voli a canestro. Una festa certamente più adatta all’atmosfera di un torneo giovanile che ai cinque cerchi ufficiali, che ha però divertito pubblico, cestisti (primo l’argentino Fausto Ruega, secondo il russo Nikita Remizov) e giurati, tra cui annuiva sornione anche Sergio Hernandez, storico allenatore della nazionale albiceleste di basket dal 2005 al 2010.

Mentre nei tuffi da 3 metri Chiara Pellacani (oro nel sincronizzato di coppia agli europei assoluti di Glasgow 2018) paga gli errori della fase mattutina di qualificazione e termina al settimo posto in classifica generale, chi non tradisce le attese, immune da qualsiasi pressione, è ancora Giorgia Villa, che con i Giochi di Buenos Aires chiude la sua esperienza nella categoria juniores per fare il suo ingresso negli assoluti. Non avendo ancora compiuto sedici anni, la promessa azzurra della ginnastica artistica non potrà essere presente ai prossimi mondiali in programma a Doha dal 25 ottobre al 3 novembre:  “il sogno per me adesso è Tokio 2020”.
Terzo oro per lei in queste Olimpiadi Giovanili, dopo quello di venerdì nella lunga maratona all around (volteggio, parallele, trave e corpo libero) e il bis praticamente perfetto di sabato nel singolo volteggio, seguito dall’argento alle parallele (un decimo di punto dietro alla russa Klimenko). Ci teneva a chiudere in bellezza dopo il quarto posto di oggi alla trave (appena 60 centesimi di punto dal bronzo della britannica Amelie Morgan): prima i complimenti affettuosi alla cinese Tang, poi i piccoli occhi da tigre fissati sul quadrato del corpo libero, per l’ultima zampata.

Ancora una volta, elegante, espressiva e sicura: un’esecuzione che la porta in testa con un punteggio di 13.300 che nè la britannica Morgan nè la sempre insidiosa ucraina Bachynska riescono a insidiare. Respira Giorgia, l’avventura è finita e lei è stata una delle stelle più luminose della spedizione italiana sul Rio de la Plata, uno dei fari di quella meglio gioventù azzurra che, più o meno apertamente, sta già guardando verso il Giappone.
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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