“Mi dispiace che oggi non abbiate potuto vedere una partita più lunga: è colpa sua, non mia“. Sorride Novak Djokovic nonostante la netta sconfitta in semifinale al Six Kings Slam contro Jannik Sinner. Appena un’ora di gioco in una partita dominata in lungo e in largo da Jannik, paragonato dal serbo a un ‘treno in corsa’: “Ho provato a intimidirlo un po’ in quell’ultimo game sul punto dello 0-15, ma non ha funzionato – ha ammesso – Sembrava un treno in corsa. Colpiva la palla da ogni angolo. È stato semplicemente troppo forte. Complimenti a lui e buona fortuna per la finale”.
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“Continuerò a sfidare Jannik e Carlos finché non li batterò”
Djokovic ha poi parlato del futuro, dell’amore per il tennis e della sfida generazionale con Sinner e Alcaraz: “Ne vale sempre la pena. L’amore per il gioco e la passione per il tennis ci sono. Non è mai bello quando qualcuno ti prende a calci nel sedere così in campo, però è davvero incredibile poter ancora giocare ad alto livello. Essere tra i primi 5, tra i primi 10…è una bella sensazione. Sto dando il massimo. Ho il corpo che ho, e sono grato per tutto ciò che Dio mi ha concesso nella vita. È stato un viaggio incredibile. C’è così tanto da celebrare. Mi piacerebbe se qualcuno potesse scambiare con me un corpo più giovane, solo per un anno, così potrei provare a battere questi ragazzi. Sarebbe bello. Scherzi a parte, ho ancora la motivazione. So che per me sta diventando molto più difficile vincere contro Jannik e Carlos. Continuerò a sfidarli finché non ci riuscirò”.