Il tennista azzurro si racconta in una lunga intervista a ‘SportWeek’: “Non pretendo di insegnare niente a nessuno, ma sogno un altro Slam e i Giochi. Responsabilità? Ho iniziato a prendermele a 13 anni, quando sono andato via di casa”
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“Non pretendo di insegnare niente a nessuno. Dai miei ho imparato a prendere tutto con un sorriso, vittorie e sconfitte”. Parola di Jannik Sinner, che si è raccontato in una lunga intervista a ‘SportWeek’. Con l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto e che continua a farlo, il talento del tennis si reputa un ragazzo fortunato, con un rapporto sano con i soldi, tutt’altro che spaventato dalle responsabilità: “Ho iniziato a prendermele quando sono andato via di casa a 13 anni, non è stato facile. A volte sentivo la mancanza di casa, chiamavo ma i mei erano impegnati a lavorare oppure mi dicevano che stavo facendo un sacrificio per qualcosa che amavo e quindi non dovevo essere triste”.
“Olimpiade uno degli obiettivi del 2024”
L’esperienza della vittoria in Davis è stata indimenticabile. “E’ stato bellissimo, l’esperienza di squadra non è abituale per noi tennisti e condividere la gioia della vittoria è stato emozionante. Speriamo di tornare a vincerla e questa volta con Matteo Berrettini in campo“. L’obiettivo, adesso, è l‘Olimpiade: “E’ senz’altro uno degli obiettivi del 2024. Per Tokyo non mi sentivo ancora pronto. Spero di portare a casa una medaglia per dare un’altra gioia agli italiani e poi sono curioso di vedere altri sport, conoscere grandi campioni. Magari anche confrontarmi con loro per capire come ragionano”.
“Maranello è stata un’esperienza pazzesca”
Tra le sue più grandi passioni ci sono i motori e la F1, tanto da aver provato anche una Ferrari a Maranello: “Pazzesco, vedere da vicino la cura dei dettagli, il processo di realizzazione, sentire il suono di quei motori mi ha emozionato“. Sinner ha commentato anche l’incontro con la Nazionale e con Spalletti: “E’ stato bello e interessante. Penso che tutti noi possiamo imparare qualcosa dal prossimo“.