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Sinner e non solo, questa è l’età dell’oro del tennis italiano. E a Wimbledon…

Jannik Sinner è il protagonista di questo 2024, con il n°1 del ranking, lo Slam vinto e i 38 successi su 41 partite giocate. Ma dietro al fenomeno è scoppiata l’età dell’oro del tennis italiano, con Darderi, Musetti, Cobolli, Arnaldi e il ritorno di Berrettini. Senza dimenticare Paolini, Errani e il doppio Bolelli/Vavassori. Se non ora, quando si può sperare di vincere Wimbledon?

L’età dell’oro, ma tinta di azzurro: l’azzurro di un 2024 indimenticabile per il tennis italiano. Un 2024 vissuto come in un sogno, ma anche con la concretezza di chi crede nella progettualità per andare oltre un limite che forse non esiste più. Il trionfo in Coppa Davis a fine 2023 è stato una promessa, mantenuta con il primo Slam di Sinner agli Australian Open. Jannik è indubbiamente il protagonista di questo film tricolore con quattro titoli in sei mesi, 38 vittorie su 41 partite giocate, ma soprattutto la vetta nel ranking ATP, che parla italiano per la prima volta nella storia.

Ma non c’è soltanto il nome di Sinner di fianco agli 11 trofei azzurri vinti in stagione: nel 2024 l’Italia del tennis ha scoperto Luciano Darderi, campione a Cordoba, dopo una sapiente gavetta nei Challenger, e ha riscoperto Matteo Berrettini, tornato in grande stile a Marrakech, sulla terra rossa, e finalista a Stoccarda, sull’erba, strizzando l’occhio all’amato Wimbledon. E ancora, il tennis italiano è rampante più che mai, grazie alla finale di Musetti al Queen’s e ai progressi di Arnaldi e Cobolli


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Titoli e soddisfazioni sono arrivati anche in doppio, con Bolelli e Vavassori che, da primi della race verso Torino e dopo il titolo ad Halle, ai Championships tenteranno il tris di finali Slam nel 2024. Senza dimenticare i successi al femminile, grazie a Jasmine Paolini, che tra vittoria a Dubai, ingresso in top ten e finale al Roland Garros sia in singolare che in doppio, con una eterna Sara Errani, ha tinto il tennis italiano anche di rosa. E poiché di sogni si parla, con Wimbledon alle porte, non è più utopia pensare che sarà proprio un italiano, o più di uno, a vincere il torneo dei tornei. Se non ora, quando?


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