Novak Djokovic fa autocritica e rende omaggio a Sinner, finalista degli Australian Open: “E’ stato dominante, aggressivo, calmo e preciso. Ha giocato una grande partita e fin qui un super torneo. E’ migliorato al servizio e mi ha messo tanta pressione. Io però ho giocato la peggior partita in uno Slam che ricordi. Ma non penso sia l’inizio della fine, è solo l’inizio della stagione”
SINNER BATTE DJOKOVIC: E’ IN FINALE – SINNER: “GIOCHERO’ LA FINALE CON IL SORRISO”
Una sconfitta che fa male. Novak Djokovic vede violato il suo ‘giardino di casa’ a Melbourne, dove non perdeva dal 2018 (ottavi con Chung) contro un Jannik Sinner che domenica si giocherà il suo primo Slam della carriera. Zero palle break avute, una prima volta assoluta per Nole a livello Major e l’impressione di essere sempre in ritardo contro i colpi secchi e precisi dell’italiano. Il serbo era imbattuto in semifinale agli Aus Open, dove vantava uno stratosferico 10/10.
“Complimenti Sinner, è stato dominante”
“Voglio congratularmi con Sinner per aver giocato una grande partita, un grande torneo finora. È meritatamente in finale. Mi ha completamente battuto oggi. Ero scioccato dal mio livello, non ho fatto molto nei primi due set. Immagino che questa sia una delle peggiori partite del Grande Slam. Almeno quello che ricordo. Non è una sensazione molto piacevole giocare in questo modo. Ma allo stesso tempo, gli va riconosciuto il merito di aver fatto tutto meglio di me, in ogni aspetto del gioco. Ci ho provato, ho lottato. Sono riuscito ad alzare un po’ il livello nel terzo, ho salvato il match point e ho giocato un buon tiebreak. Ma ancora una volta nel quarto set, il livello delle mie prestazioni si è abbassato. Congratulazioni a lui, era molto dominante. Dominante nei suoi giochi di servizio. Ovviamente se servi bene e non affronti un breakpoint, puoi mettere più pressione sui giochi in risposta e lo ha fatto”.
“Sinner è migliorato molto, resta calmo e picchia forte”
“Colpiva sempre la palla molto forte sia dal diritto che dall’angolo del rovescio. È solo che è famoso per questo, dà solo schiaffi sulla palla, gioca molto veloce, ama essere aggressivo. Penso che il suo servizio sia migliorato molto e che abbia anche aumentato la velocità. Serve più veloce ora e più preciso. Poi era sempre molto calmo, molto composto in campo. In passato aveva faticato a vincere le partite importanti, nei momenti importanti, ma ora le cose stanno andando bene per lui. Ovviamente Darren Cahill, che è un allenatore molto esperto e qualcuno che ha lavorato con ex numeri 1 al mondo, averlo al suo fianco è molto utile, dal lato mentale delle cose, ovviamente, insieme a tutto il resto. Ha una grande squadra, è su un ottimo percorso. Tra un paio di giorni avrà la possibilità di vincere il suo primo Grande Slam”.
“Non penso sia l’inizio della fine, ma sarà diverso dagli altri anni”
“La stagione? Ho ancora grandi speranze, per gli altri Slam, le Olimpiadi e qualunque torneo giocherò. E’ solo l’inizio della stagione. Non è la sensazione a cui sono abituato. Voglio dire, è stato incredibilmente soddisfacente per me, iniziare la maggior parte delle mie stagioni con una vittoria del Grande Slam e non perdere mai in semifinale o finale dell’Australian Open. Quindi questa volta è un po’ diverso, ma è quello che è successo. Questo torneo non è stato, come ho detto, all’altezza dei miei standard, dei miei criteri o del livello a cui giocherei normalmente o mi aspetterei di giocare, ma non significa necessariamente che sia l’inizio della fine, come ad alcune persone piace chiamarlo. Vediamo cosa succede nel resto della stagione”.