CISTERNA – Il centrale nipponico Akira Sawada è sbarcato a Cisterna la scorsa settimana e domenica ha assisto all’incontro giocato al Palasport tra la Top Volley e la Valsa Group Modena. Alto 199 centimetri per un peso di 93 chilogrammi, il centrale giapponese parte da un’altezza di 260 centimetri per arrivare a difendere a 3 metri e 25 e attaccare a quasi 3 metri e mezzo. Sawada arriva a Cisterna con il progetto universitario di integrazione e crescita sportiva per studenti universitari del Giappone. Il giovane centrale è stato selezionato tra 4 studenti universitari per il progetto della Jtb Italy per frequentare uno stage in Italia dal 29 gennaio al 15 marzo per un’esperienza utile alla formazione di giovani studenti che vivranno a pieno il campionato di Superlega Credem Banca. Sawada entra a far parte del team pontino, non verrà tesserato, ma parteciperà agli allenamenti settimanali, seguendo la squadra in trasferta per un’integrazione totale come previsto dal progetto sportivo a cui ha aderito la Top Volley Cisterna.
Akira Sawada (Top Volley Cisterna): “Voglio mettere alla prova le mie capacità. Vivere la pallavolo di livello mondiale con tutto me stesso e collegarla alla mia crescita grazie all’opportunità di allenarmi con i campioni della Top Volley. In Italia si gioca il miglior campionato del mondo è la destinazione dei miei sogni. Tutti gli atleti del campionato di Superlega sono giocatori che prenderò come riferimento per la mia crescita sportiva. Dato che sono a Cisterna, prenderò come esempio Zingel, Rossi e Mattei i giocatori che giocano centrali, il mio stresso ruolo. Domenica ho assistito all’incontro giocato al Palasport, un livello tecnico-tattico, che va molto al di sopra delle aspettative. Ho potuto vedere un gioco che non avrei mai potuto provare di persona in Giappone. Se ne avrò la possibilità, mi piacerebbe giocare in Italia e magari affermarmi come il mio connazionale Yuki Ishikawa. Le sedute di allenamento presentano molte differenze. In Giappone c’è molta pratica di base e il tempo per esercitarsi è lungo”.